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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 5371 del 4 febbraio 2003
«In tema di sostituzione della misura cautelare della custodia in carcere con quella degli arresti domiciliari, laddove la relativa richiesta riguardi un “campo nomadi”, il giudice deve valutare in concreto la idoneità di tale contesto abitativo ad...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 1472 del 12 febbraio 1992
«La misura degli «arresti domiciliari» è una forma di custodia cautelare e non può costituire modalità di esecuzione della pena detentiva inflitta. Invero, in sede di condanna gli arresti domiciliari si trasformano automaticamente da misura...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 24 del 21 gennaio 1997
«I provvedimenti emessi ai sensi dell'art. 284, terzo comma, c.p.p., che regolano le modalità di attuazione degli arresti domiciliari relativamente alla facoltà dell'indagato di allontanarsi dal luogo di custodia, contribuiscono ad inasprire o ad...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4298 del 4 gennaio 1995
«Attesi gli elementi di specificità presentati, rispetto alla detenzione in carcere, dal regime di detenzione in ambiente domiciliare (tanto nel caso che si tratti di misura cautelare quanto in quello che si tratti di detenzione in sede di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6262 del 8 gennaio 1997
«Qualora per il prevenuto sottoposto a procedimento penale il termine di durata della sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno scada prima della condanna, il periodo di tempo trascorso in custodia cautelare (in carcere o agli arresti...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1536 del 25 agosto 1993
«I termini di durata massima stabiliti dall'art. 303 c.p.p. si riferiscono alla custodia cautelare in generale, ossia ad una categoria più vasta della custodia cautelare in carcere che si pone rispetto alla prima in un rapporto di genere a specie....»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 3951 del 26 aprile 1993
«È inammissibile il ricorso per cassazione proposto avverso la misura degli arresti domiciliari disposta, in sostituzione della più gravosa custodia cautelare in carcere, con sentenza di applicazione della pena su richiesta, qualora la pena...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3595 del 5 novembre 1992
«In tema di misure cautelari, la concessione degli «arresti domiciliari», in pendenza di riesame nei confronti della ordinanza di custodia cautelare in carcere, non fa cessare l'interesse dell'indagato alla verifica della sussistenza dei...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4063 del 4 dicembre 1991
«Se, pertanto, è detenuto colui che si trova nello stato di custodia cautelare in carcere e se l'art. 284, quinto comma, c.p.p. considera, a tutti gli effetti, gli arresti domiciliari come custodia cautelare in carcere, ove si tenga conto che ai...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 4311 del 30 gennaio 2003
«In tema di indennizzo per la riparazione di ingiusta detenzione, ai fini della liquidazione del relativo indennizzo non possono porsi sullo stesso piano la custodia cautelare in carcere e la detenzione domiciliare per il carattere meno afflittivo...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 876 del 30 marzo 1992
«...contenuta nell'art. 284 comma quinto c.p.p., degli arresti domiciliari alla custodia cautelare e tenuto conto del fatto che la riparazione in questione è prevista, nel citato art. 314 c.p.p., proprio «per la custodia cautelare subita».»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4123 del 9 agosto 1996
«Ai fini di cui all'art. 47, comma terzo, dell'ordinamento penitenziario, secondo il quale «l'affidamento in prova al servizio sociale può essere disposto senza procedere alla osservazione in istituto quando il condannato, dopo un periodo di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2691 del 6 luglio 1992
«L'affidamento in prova al servizio sociale, disciplinato dall'art. 47 ord. penit. (L. 26 luglio 1975 n. 354, mod. art. 11 L. 10 ottobre 1986 n. 663), dopo gli interventi della Corte costituzionale (sent. n. 569/89 e ord. n. 309/90) può essere...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 47017 del 18 dicembre 2008
«Lo stato di custodia cautelare in carcere per causa diversa da quella relativa al titolo in esecuzione non è di per sé preclusivo della valutazione nel merito e, qualora ne ricorrano i presupposti, dell'ammissione a una misura alternativa alla...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 294 del 4 maggio 1999
«In tema di misure cautelari personali a carico di tossicodipendenti che intendano sottoporsi ad un programma di recupero presso una struttura autorizzata, ai fini della revoca della custodia cautelare in carcere, a norma dell'art. 89, secondo...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 917 del 21 aprile 1998
«La reiterazione del provvedimento impositivo della custodia cautelare in carcere è consentita quando la nuova misura trova ragione nella valutazione di un nuovo e più ampio quadro indiziario in precedenza non considerato perché processualmente non...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3403 del 11 aprile 1997
«In tema di custodia cautelare al fine di stabilire la compatibilità del regime carcerario con lo stato di salute dell'indagato occorre tenere conto non solo della situazione clinica esistente al momento dell'accertamento, ma anche della...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1922 del 8 giugno 1993
«È ammissibile la reiterazione di un provvedimento impositivo della custodia cautelare in carcere anche se basato sugli stessi fatti quando il precedente provvedimento sia stato annullato dalla Cassazione per vizi di motivazione e non per...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3638 del 9 gennaio 1992
«All'omessa pronuncia in ordine alla richiesta di adozione della misura cautelare della custodia in carcere, richiesta avanzata dal pubblico ministero nell'udienza di convalida dell'arresto (peraltro non convalidato dal giudice per le indagini...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 47335 del 16 novembre 2007
«Nel caso di imputato affetto da patologia psichiatrica che impedisca la sua cosciente partecipazione al dibattimento, può disporsi, ai sensi dell'art. 73, comma terzo, c.p.p., ove egli debba essere mantenuto in custodia cautelare, soltanto il...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4374 del 11 dicembre 1993
«In presenza di un'infermità di mente che escluda o riduca grandemente la capacità di intendere e di volere dell'imputato sottoposto o da sottoporre a custodia cautelare, il giudice non è necessariamente tenuto a disporre la custodia in luogo di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1824 del 20 luglio 1992
«Il decreto con il quale il giudice dà atto dell'assoluto impedimento a procedere all'interrogatorio della persona in stato di custodia cautelare (art. 294, comma ottavo, c.p.p.) va ritenuto inoppugnabile in base al principio di tassatività dei...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 45783 del 26 novembre 2003
«È legittimamente adottato dal giudice di appello il provvedimento di temporaneo ricovero dell'imputato in custodia cautelare in luogo di cura esterno alla struttura carceraria, nelle more della decisione sull'istanza di sostituzione della misura...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1721 del 13 settembre 1993
«In tema di revoca della misura coercitiva della custodia cautelare il decorso del tempo può determinare il verificarsi di una modifica della situazione pregressa, non certo (salvo l'insorgere di nuovi elementi di fatto) con riferimento alla...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4698 del 11 ottobre 1996
«L'indicazione delle generalità complete dell'indagato nell'ordinanza di custodia cautelare è assolutamente indispensabile — sì che è sanzionata da nullità la sua mancanza — solo nel caso che l'ordinanza stessa sia emessa autonomamente ex art. 291...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4038 del 3 agosto 1995
«Quel che è indispensabile è che non solo le ipotesi di reato non esplicitamente formulate in capi di imputazione siano contenute nel contesto motivazionale del provvedimento, ma che queste risultino non inserite in maniera soltanto discorsiva,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5548 del 23 dicembre 1998
«A differenza del decreto autorizzativo delle intercettazioni, il registro delle notizie di reato previsto dall'art. 335 c.p.p. non è collegato a un particolare atto di indagine come specifico presupposto di legalità dello stesso e non si può,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 51791 del 10 marzo 1998
«Il principio della c.d. domanda cautelare, stabilito dall'art. 291, comma 1, c.p.p., è rispettato quando l'adozione della nuova misura, conseguita alla scarcerazione disposta per scadenza termini ex art. 307, comma 1, c.p.p., è intervenuta a...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 470 del 4 maggio 1993
«...della libertà personale, l'istanza — formulata dal pubblico ministero all'udienza di convalida del fermo — di mantenimento della custodia in carcere è da considerare un equivalente della richiesta del corrispondente provvedimento cautelare.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4033 del 11 dicembre 1992
«...di custodia cautelare a fondamento del quale il giudice, pur in assenza di specifica prospettazione in tal senso da parte del P.M., aveva posto la ritenuta sussistenza di esigenze di prevenzione, ai sensi dell'art. 274, lett. c, c.p.p.).»