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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 39219 del 23 settembre 2013
«Integra il reato di interruzione di un ufficio o servizio pubblico o di pubblica necessità anche la condotta che, coinvolgendo solo un settore dell'attività svolta, determini un'alterazione temporanea della regolarità dell'ufficio o del servizio,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 34733 del 26 settembre 2011
«Integra il tentativo di interruzione di un pubblico servizio la condotta posta in essere dal proprietario di un'autovettura che parcheggi la stessa in una posizione tale da impedire o comunque ostacolare grandemente il transito di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1555 del 20 gennaio 2011
«Integra il delitto di interruzione di pubblico servizio la condotta di un gruppo di manifestanti che, dopo essersi introdotto nella sede di un ente pubblico territoriale, impedisca di fatto per un apprezzabile periodo di tempo l'espletamento del...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9074 del 6 marzo 2010
«Integra il reato di cui all'art. 340 c.p. l'interruzione delle operazioni elettorali presso i seggi in modo da turbarne la regolarità, atteso che il servizio elettorale è servizio pubblico nel senso inteso dalla norma incriminatrice citata....»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 27997 del 8 luglio 2009
«Integra il reato di interruzione di un servizio di pubblica necessità (art. 340 c.p.) la condotta di colui che ostacoli le operazioni di bonifica di un'area - disposte per ragioni di igiene e di sicurezza pubblica - impedendovi l'accesso agli...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 26569 del 2 luglio 2008
«Integra il reato previsto dall'art. 340 c.p. la condotta di colui che turbi la regolarità di un servizio giornalistico trasmesso in diretta dalla RAI, ponendosi alle spalle della giornalista e spintonando le persone intervistate, così da...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 15636 del 27 aprile 2005
«È configurabile il reato di interruzione di un ufficio o servizio pubblico (art. 340 c.p.) nell'ipotesi in cui il soggetto attivo irrompa negli uffici del Ministero della Funzione pubblica con altri soggetti, facenti parte di una rappresentanza di...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 35365 del 22 ottobre 2002
«Non integra il reato di interruzione di un ufficio o servizio pubblico (art. 340 c.p.) l'indebita interferenza di una emittente radiofonica privata nel segnale emesso da altra emittente privata, ancorché munita di regolare concessione.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9405 del 5 giugno 2000
«Non integra il reato di interruzione di pubblico servizio (art. 340 c.p.) la condotta del lavoratore che aderisce all'assemblea indetta dal sindacato e previamente comunicata al datore di lavoro il quale nulla obietti in ordine alla legittimazione...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1895 del 27 febbraio 1997
«La mera adesione del singolo avvocato o procuratore legale alla astensione collettiva dell'attività giudiziaria decisa dai competenti organismi associativi della categoria, costituisce esercizio di facoltà connessa al valore, costituzionalmente...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 36676 del 6 settembre 2013
«È configurabile il reato di millantato credito nella condotta di millanteria di un avvocato rivolta non al potenziale cliente ma ai suoi familiari, atteso che l'oggetto della tutela penale del reato è il prestigio della P.A. e la condotta...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 7529 del 30 maggio 1990
«La differenza tra le due ipotesi di delitto previste dall'art. 346 c.p. non sta nell'oggettiva destinazione del denaro o dell'altra utilità data o promessa, ma nella diversa rappresentazione della destinazione delle cose che l'agente fa al...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 15118 del 31 marzo 2003
«Il reato di millantato credito si differenzia da quello di truffa sia perché oggetto della tutela penale è il prestigio della pubblica amministrazione (mentre per la truffa è il patrimonio), sia per la particolarità del raggiro, caratterizzato da...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9331 del 8 marzo 2002
«Commette il delitto di rivelazione di segreto di ufficio il presidente di una commissione speciale per la trasparenza, istituita dal consiglio comunale, che riveli nel corso di una conferenza stampa e riporti in una denuncia presentata...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 13138 del 2 aprile 2001
«La condotta consistente nel richiedere informazioni riservate sul conto di una persona non integra il reato di usurpazione delle funzioni pubbliche (art. 347 c.p.), il quale presuppone che l'atto arbitrariamente compiuto dall'autore del fatto...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2278 del 16 gennaio 2013
«Integra il delitto di violazione della pubblica custodia di cose, e non quello di peculato, la condotta del funzionario della Motorizzazione civile che, avendo la custodia di una carta di circolazione ritirata dalla P.G. per omesso aggiornamento...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4699 del 3 febbraio 2010
«Non commette il delitto di violazione di pubblica custodia di cose, non integrando tale condotta gli estremi di quella di sottrazione della cosa custodita, il giornalista che momentaneamente asporti un fascicolo processuale dall'armadio in cui era...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 17893 del 29 aprile 2009
«Risponde, a titolo di concorso,del delitto di esercizio abusivo di una professione, chiunque consenta o agevoli lo svolgimento da parte di persona non autorizzata di un'attività professionale, per la quale sia richiesta una speciale abilitazione...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 3627 del 31 gennaio 2007
«Il reato di esercizio abusivo della professione è posto a tutela dell'esercizio delle cosiddette professioni protette, per le quali è necessaria una speciale abilitazione dello Stato e l'iscrizione in uno specifico albo, sicché non integra la...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 13315 del 31 marzo 2011
«Integra i reati di falsità ideologica in certificazioni amministrative (art. 480 c.p.) e di abusivo esercizio della professione medica la condotta consistente nell'operazione di integrale riempimento, da parte del titolare di una farmacia, dei...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9725 del 28 febbraio 2013
«Integra il reato di esercizio abusivo della professione l'attività di colui che curi la gestione dei servizi e degli adempimenti in materia di lavoro, previdenza ed assistenza sociale (nella specie, occupandosi in particolare della compilazione...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 14393 del 2 novembre 1990
«I vizi del provvedimento di sequestro non escludono il reato di violazione di sigilli poiché la norma incriminatrice richiede solo che la loro apposizione derivi da una disposizione di legge o da un ordine dell'autorità.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 7891 del 9 luglio 1992
«Nel caso di prosecuzione dell'attività edificatoria di una costruzione abusiva sottoposta a sequestro con apposizione di sigilli ricorre l'ipotesi di reato di cui all'art. 349 c.p. Né la responsabilità per la violazione dei sigilli è esclusa da...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3670 del 15 aprile 1993
«Con la disposizione dell'art. 356 c.p. il legislatore ha voluto tutelare lo Stato, gli enti pubblici e le imprese esercenti servizi pubblici o di pubblica necessità contro le frodi commesse ai loro danni nell'esecuzione di contratti di fornitura...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 4011 del 12 aprile 1995
«Sussiste il delitto di frode in pubbliche forniture (art. 356 c.p.) quando un'amministrazione comunale commissioni un impianto di incenerimento di «carni di scarto, residui patologici, rifiuti di macellazione, carogne di animali, ecc.», col patto...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 771 del 16 gennaio 2007
«Il reato di frode nelle pubbliche forniture è reato di pura condotta e non di evento, sicché non è ipotizzabile in relazione ad esso una responsabilità da causalità omissiva. (La Corte ha così escluso che il direttore di mensa di una società,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9555 del 12 novembre 1983
«Il reato di frode in pubbliche forniture si consuma al momento della fraudolenta esecuzione del contratto e cioè alla data dei verbali di ultimazione delle opere, a meno che la pubblica amministrazione, nel corso dell'esecuzione di esse, non abbia...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 50334 del 13 dicembre 2013
«Il delitto di cui all'art. 356 cod. pen. presuppone un inadempimento fraudolento che si ponga come momento di una complessiva inesecuzione della prestazione, letta nella sua integralità e non parcellizzata tramite i singoli momenti attraverso i...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 22024 del 9 giugno 2010
«Il delitto di frode nelle pubbliche forniture è configurabile anche nel caso in cui la mancanza dei beni o dei servizi oggetto del contratto non ponga in pericolo il normale funzionamento dello stabilimento o del servizio per quanto attiene alle...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 18056 del 11 maggio 2002
«Ai fini della legge penale, l'attività di assicurazione del rischio di responsabilità civile derivante dalla circolazione di veicoli e natanti rientra tra i servizi di pubblica necessità, in quanto la sua qualificazione in tal senso ad opera della...»