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Cassazione civile, Sez. VI, sentenza n. 17245 del 12 agosto 2011
«L'azione per lo spostamento del luogo di esercizio della servitù ha natura petitoria; pertanto, il convenuto nel giudizio possessorio di spoglio della servitù di passaggio non può proporre autonoma domanda ai sensi dell'art. 1068 c.c., finché il...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4728 del 25 febbraio 2011
«Il divieto per il convenuto in giudizio possessorio di proporre domanda di natura petitoria, finché il primo giudizio non sia definito e la decisione non sia stata eseguita, produce effetti già al momento del deposito del ricorso e non soltanto...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1795 del 29 gennaio 2007
«Nelle azioni possessorie, l'eccezione feci sed iure feci sollevata dal convenuto che deduca di essere compossessore della cosa rende necessario l'esame del titolo, per stabilire, sia pure ad colorandam possessionem l'esistenza e l'estensione del...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 9285 del 20 aprile 2006
«Qualora sia invocata la tutela possessoria delle distanze legali (nella specie, delle vedute dalle costruzioni), ha natura petitoria — e, come tale, non può trovare ingresso nel relativo giudizio, ai sensi dell'art. 705 c.p.c. — l'eccezione...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3825 del 22 aprile 1994
«Per effetto della sentenza della Corte costituzionale n. 25 del 3 febbraio 1992, che ha dichiarato l'illegittimità, per contrasto con gli artt. 3 e 24 della Costituzione, dell'art. 705 c.p.c., nella parte in cui subordina la proposizione del...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3116 del 23 maggio 1985
«La norma di cui all'art. 705 c.p.c. — per la quale il convenuto in giudizio possessorio non può proporre giudizio petitorio finché il primo giudizio non sia definito e la decisione non sia stata eseguita — comporta la improponibilità della domanda...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 11122 del 17 novembre 1990
«L'art. 705 c.p.c., il quale sancisce il divieto per il convenuto nel giudizio possessorio di proporre il giudizio petitorio fino a quando il primo non sia stato definito e la decisione eseguita, essendo ispirato all'esigenza di ordine pubblico del...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1501 del 16 febbraio 1994
«Alla stregua della ratio connotante l'art. 705 c.p.c. — secondo cui il convenuto nel giudizio possessorio non può proporre giudizio petitorio finché il primo non sia stato definito e la decisione non sia stata eseguita — la proposizione da parte...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 11029 del 5 ottobre 1999
«Nel procedimento di separazione personale dei coniugi, il provvedimento presidenziale di fissazione di un assegno di mantenimento, emesso in via provvisoria ai sensi dell'art. 708, c.p.c., ha natura cautelare e tende ad assicurare il diritto al...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 20419 del 21 settembre 2006
«I provvedimenti di carattere ordinatorio, in quanto retrattabili o comunque inidonei a pregiudicare la decisione della causa, non hanno natura di sentenze implicite sulla competenza, per la cui configurabilità si richiede che il provvedimento (a...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 13593 del 12 giugno 2006
«L'interesse ad agire, necessario anche ai fini dell'impugnazione del provvedimento giudiziale, va apprezzato in relazione alla utilità concreta derivabile alla parte dall'eventuale accoglimento dell'impugnazione e non può consistere in un mero...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1199 del 20 febbraio 1984
«La cessazione della materia del contendere nel giudizio di separazione personale per la sopravvenuta morte di uno dei coniugi va dichiarata anche quando, pronunziata la separazione con addebito nei confronti di entrambi i coniugi, solo uno abbia...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8703 del 27 giugno 2000
«In tema di procedimenti in camera di consiglio (nella specie, sul ricorso al tribunale avverso una decisione della commissione regionale per l'artigianato in tema di cancellazione dall'albo delle imprese artigiane), l'art. 738 c.p.c. prevede che,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8386 del 20 giugno 2000
«Nei procedimenti in camera di consiglio nei quali, per previsione legislativa, debba essere sentito il pubblico ministero (nella specie, impugnazione innanzi al tribunale della decisione della Commissione regionale per l'artigianato, adita in sede...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1947 del 8 marzo 1999
«In tema di giudizio camerale, ai sensi dell'ultimo comma dell'art. 738 c.p.c. (secondo cui «il giudice può assumere informazioni»), il giudice, senza che sia necessario il ricorso alle fonti di prova disciplinate dal codice di rito, risulta di...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 16206 del 19 agosto 2004
«Nel giudizio promosso con ricorso contro il decreto prefettizio di espulsione dello straniero, ai sensi dell'art. 13, comma 9, del D.L.vo 25 luglio 1998, n. 286 (nel testo precedente all'abrogazione di cui alla legge 30 luglio 2002, n. 189),...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 33890 del 3 settembre 2009
«In caso di successione di disposizioni diverse concernenti misure alternative alla detenzione, che non attengono né alla cognizione del reato, né all'irrogazione della pena, ma alle modalità esecutive di questa, non operano le regole dettate...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 40823 del 20 ottobre 2004
«Allorché, nelle more tra la pronuncia della sentenza di condanna oggetto di ricorso per cassazione e la trattazione di quest'ultimo, sia intervenuta una modificazione legislativa che abbia condotto alla parziale abolizione del reato al quale la...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 20281 del 10 maggio 2013
«In tema di mandato di arresto europeo, quando la richiesta di consegna riguardi fatti commessi in parte nel territorio dello Stato ed in parte in territorio estero, la sussistenza del motivo di rifiuto previsto dall'art. 18, comma primo, lett. p),...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 20925 del 4 maggio 2004
«In caso di commissione di un reato su parte del territorio italiano successivamente ceduto ad altro Stato in virtù di un trattato di pace, la giurisdizione spetta all'autorità giudiziaria dello Stato cessionario, in quanto la cessione di un...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5583 del 11 febbraio 2004
«Agli effetti della legge penale non può considerarsi commesso, neanche in parte, nel territorio dello Stato il reato di favoreggiamento dell'immigrazione illegale di cittadini extracomunitari previsto dall'art. 12, primo e terzo comma, del D.L.vo...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 25923 del 17 giugno 2003
«Qualora più autovetture diano luogo, lungo una pubblica via, ad una gara di velocità, il fatto che una delle stesse, dopo aver effettuato l'ultimo sorpasso, venga tamponata da un'altra e il conducente del primo mezzo perda perciò il controllo del...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 29709 del 9 agosto 2002
«In tema di concorso di cause (art. 41 c.p.), non può ritenersi causa sopravvenuta idonea ad escludere il rapporto eziologico tra una precedente condotta illecita ed il successivo verificarsi dell'evento quella che consista in un comportamento...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5429 del 9 maggio 1992
«In tema di legittima difesa, nella formula «pericolo attuale» rientrano non soltanto le situazioni statiche di minaccia di offesa ingiusta, bensì anche le ipotesi nelle quali la situazione di pericolo si protrae nel tempo, per non essersi esaurita...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 25608 del 27 giugno 2011
«In tema di legittima difesa (art. 52 c.p.), è regola di esperienza che colui che è reiteratamente aggredito reagisce come può, secondo la concitazione del momento, e non è tenuto a calibrare l'intensità della reazione, finalizzata ad indurre la...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2561 del 17 marzo 1993
«Il presupposto su cui si fonda sia l'esimente della legittima difesa che l'eccesso colposo è costituito dall'esigenza di rimuovere il pericolo di un'aggressione attraverso una reazione proporzionata ed adeguata, così il secondo si distingue solo...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 45425 del 15 dicembre 2005
«I presupposti essenziali della legittima difesa sono costituiti da un'aggressione ingiusta e da una reazione legittima: mentre la prima deve concretarsi nel pericolo attuale di un'offesa che, se non neutralizzata tempestivamente, sfocia nella...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 829 del 24 gennaio 1995
«In tema di distinzione tra concussione e corruzione, ciò che conta è che il pubblico ufficiale, avvalendosi del proprio potere, determini la libera volontà del privato attraverso un comportamento costringente o inducente, operando così una...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2024 del 23 agosto 1994
«Il rimedio previsto dall'art. 130 c.p.p. (correzione di errori materiali) non può trovare applicazione quando la correzione richiesta ha per oggetto non già un errore od un'omissione materiale ma un errore concettuale che attiene alla formazione...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 14929 del 26 marzo 2004
«In tema di esecuzione di pene concorrenti, in caso di concorrenza tra la pena dell'ergastolo e pene detentive temporanee non superiori ai cinque anni di reclusione, queste ultime devono essere calcolate e aggiunte a quella dell'ergastolo già in...»