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Cassazione civile, Sez. VI, sentenza n. 7963 del 18 maggio 2012
«In tema di mansioni, il comportamento del datore di lavoro che lascia in condizione di inattività il dipendente non solo viola l'art. 2103 c.c., ma è al tempo stesso lesivo del fondamentale diritto al lavoro, inteso soprattutto come mezzo di...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 21253 del 29 novembre 2012
«Lo svolgimento di altra attività lavorativa da parte del dipendente assente per malattia può giustificare il recesso del datore di lavoro, in relazione alla violazione dei doveri generali di correttezza e buona fede e degli specifici obblighi...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 7987 del 21 maggio 2012
«Ai fini del riconoscimento del diritto del lavoratore subordinato al computo nella base di calcolo della retribuzione per il periodo feriale della maggiorazione per lavoro notturno non è sufficiente, non esistendo nel nostro ordinamento il...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 11462 del 9 luglio 2012
«In relazione al carattere irrinunciabile del diritto alle ferie, garantito anche dall'art. 36 Cost. e dall'art. 7 della direttiva 2003/88/CE, ove in concreto le ferie non siano effettivamente fruite, anche senza responsabilità del datore di...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 20422 del 21 novembre 2012
«In tema di trasferimento di azienda, l'art. 2112 c.c. presuppone che il trasferimento dei beni, materiali ed immateriali, destinati all'esercizio dell'impresa, - nella loro funzione unitaria e strumentale e non nella loro autonoma individualità -...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 2168 del 30 gennaio 2013
«I comportamenti tenuti dal lavoratore nella vita privata ed estranei perciò all'esecuzione della prestazione lavorativa, se, in genere, sono irrilevanti, possono tuttavia costituire giusta causa di licenziamento allorché siano di natura tale da...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2757 del 23 febbraio 2012
«Anche nel procedimento camerale previsto dall'art. 2192 c.c., nel quale il tribunale provvede su reclamo avverso il decreto emesso dal giudice del registro, è legittima - benché esso sia destinato a concludersi con un decreto non direttamente...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 13642 del 30 maggio 2013
«L'assunzione della qualità di socio e l'obbligo di buona fede nell'adempimento delle obbligazioni, che discendono dal contratto di società, non comportano la rinuncia del medesimo ad avvalersi dei suoi diritti e facoltà, anche derivanti da...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8860 del 1 giugno 2012
«La messa in liquidazione della società di persone non osta all'applicazione dell'art. 2286 cod. civ., atteso che lo scioglimento della società determina soltanto il passaggio ad una nuova fase, nella quale la società permane come gruppo...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 13279 del 26 luglio 2012
«È inderogabile la disposizione di cui all'art. 2364 c.c., che attribuisce all'assemblea ordinaria la facoltà di deliberare l'azione di responsabilità contro amministratori e sindaci; ne consegue che la clausola statutaria, la quale preveda la...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 15592 del 11 dicembre 2000
«Non abusa del diritto di impugnativa il socio (nella specie, di una cooperativa a rl) che impugni la delibera assembleare di approvazione del bilancio dopo aver in precedenza approvato il progetto di bilancio in qualità di componente del consiglio...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3020 del 8 febbraio 2008
«Ai fini dell'esercizio dell'azione di annullamento del contratto concluso dal rappresentante legale in conflitto d'interessi con la società, non opera il termine di decadenza dell'art. 2377 c.c. attinente all'impugnativa, da proporre contro la...»
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Cassazione civile, Sez. VI, sentenza n. 12333 del 17 luglio 2012
«La clausola compromissoria inserita nell'atto costitutivo di una società, che prevede la possibilità di deferire agli arbitri le controversie tra i soci, quelle tra la società e i soci nonché quelle promosse dagli amministratori e dai sindaci, in...»
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Cassazione civile, Sez. VI-1, ordinanza n. 12136 del 17 maggio 2013
«Il concetto di luogo di esercizio dell'impresa di cui agli artt. 2564 e 2568 cod. civ., ai fini della tutela in caso di confondibilità fra imprese, non va inteso con esagerato valore restrittivo, dovendosi badare anche agli sviluppi potenziali...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3123 del 29 febbraio 2012
«In tema di condominio negli edifici, il divieto, sancito dall'art. 1122 c.c., di eseguire, nelle porzioni di proprietà individuale, opere che rechino danno alle parti comuni dell'edificio, comporta una limitazione di fonte legale intrinseca alle...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8683 del 10 aprile 2013
«Il privilegio speciale per il credito di rivalsa IVA spetta sul bene (nella specie, prodotti petroliferi) che ha formato oggetto della cessione o al quale si riferisce il servizio, senza che rilevi che esso sia fungibile, ove permanga nella sua...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 10387 del 21 giugno 2012
«In tema di ammissione al passivo fallimentare di crediti assistiti da privilegio, ai sensi dell'art. 2764 c.c., nella specie esercitato dal locatore nei confronti di beni vincolati all'uso del bene locato, la mancata indicazione di tali beni da...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 7405 del 11 maggio 2012
«Il giudicato implicito su di una questione pregiudiziale rispetto ad altra, di carattere dipendente, su cui si sia formato il giudicato esplicito esterno, deve escludersi allorché la prima abbia ad oggetto un antecedente giuridico non necessitato...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 6788 del 19 marzo 2013
«Il giudicato, oltre ad avere una sua efficacia diretta nei confronti delle parti, loro eredi e aventi causa, è dotato anche di un'efficacia riflessa, nel senso che la sentenza, come affermazione oggettiva di verità, produce conseguenze giuridiche...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 21248 del 29 novembre 2012
«A norma dell'art. 2944 c.c., la prescrizione è interrotta dal riconoscimento del diritto da parte di colui contro il quale il diritto stesso può essere fatto valere, e, pertanto, il riconoscimento deve provenire dal soggetto che abbia poteri...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 14427 del 7 giugno 2013
«La proposizione di una domanda giudiziale ha effetto interruttivo della prescrizione, protraentesi fino al massimo in giudicato della sentenza che definisca il giudizio decidendo il merito o eventuali questioni processuali di carattere...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 11119 del 10 maggio 2013
«Il termine di prescrizione del diritto al risarcimento del danno da fatto illecito inizia a decorrere non dal momento in cui il fatto del terzo determina la modificazione che produce danno all'altrui diritto, ma dal momento in cui la produzione...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 7139 del 21 marzo 2013
«In materia di diritto al risarcimento del danno da illecito extracontrattuale, in presenza di illecito che determini, dopo un primo evento lesivo, ulteriori conseguenze pregiudizievoli, il termine di prescrizione dell'azione risarcitoria per il...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 4012 del 29 novembre 1994
«Nel procedimento d'impugnazione delle misure cautelari custodiali anche l'interesse diretto ad ottenere, dopo la cessazione della custodia, una pronuncia giudiziaria ai fini della riparazione per l'ingiusta detenzione deve essere connotato, ai...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 41 del 15 febbraio 1996
«Nei procedimenti de libertate, che si instaurano a norma degli artt. 309, 310 e 311 c.p.p., è escluso l'effetto estensivo dell'impugnazione proposta dal coindagato diligente ai coindagati rimasti estranei al procedimento, ferma restando la...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 52 del 25 gennaio 2000
«Il coordinamento fra il disposto dell'art. 292, secondo comma, lett. c e c bis e quello dell'art. 309, nono comma, c.p.p., va stabilito nel senso che al tribunale del riesame deve essere riconosciuto il ruolo di giudice collegiale e di merito...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 131 del 18 marzo 1997
«Il tribunale del riesame può confermare il provvedimento restrittivo anche per motivi diversi da quelli addotti dal giudice, ma tale potere confermativo non può essere esercitato nel caso in cui il provvedimento risulti radicalmente nullo. In...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4243 del 19 novembre 1993
«Il procedimento incidentale di riesame non può estendersi oltre i limiti istituzionali, che ricomprendono certamente anche un esame di merito, ma non sino al punto da coinvolgere un accertamento preventivo e diffuso in ordine alla esatta...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1736 del 24 giugno 1992
«L'art. 309, comma nono, c.p.p., in deroga al principio generale dell'effetto devolutivo delle impugnazioni, prevede che il tribunale del riesame, se non deve dichiarare l'inammissibilità della richiesta, annulla, riforma o conferma l'ordinanza...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 41170 del 21 ottobre 2004
«In tema di atti da trasmettere al tribunale del riesame, ai sensi dell'art. 309, comma 5, c.p.p. (norma da interpretare sulla base di criteri sostanziali, evitando quindi di privilegiare viete soluzioni formalistiche), deve ritenersi che non...»