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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4929 del 6 febbraio 2004
«Il delitto di resistenza a pubblico ufficiale può essere integrato anche da una condotta autolesionistica dell'agente, quando la stessa sia finalizzata ad impedire o contrastare il compimento di un atto dell'ufficio ad opera del pubblico...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 37041 del 26 settembre 2003
«Per integrare il delitto di resistenza a pubblico ufficiale è sufficiente che l'uso della violenza e della minaccia intralci l'atto di ufficio o servizio svolto dal pubblico ufficiale e l'autore del reato abbia come obiettivo di indurre questi ad...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 8667 del 7 luglio 1999
«In tema di resistenza a pubblico ufficiale, la condotta penalmente rilevante deve intendersi rappresentata da qualsivoglia attività omissiva o commissiva che si traduca in atteggiamento, anche talora implicito, purché percepibile ex adverso, che...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 13343 del 29 novembre 1986
«Per la configurabilità del delitto di resistenza a pubblico ufficiale non è necessario che sia intaccata la libertà di azione del P.U., essendo sufficiente l'uso di violenza o minaccia per opporsi al compimento da parte dello stesso di un atto...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 6069 del 10 febbraio 2015
«Ai fini della configurabilità del reato di resistenza a pubblico ufficiale non è necessario che la violenza o la minaccia sia usata sulla persona del pubblico ufficiale, ma soltanto che sia stata posta in essere per opporsi allo stesso nel...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 35448 del 12 settembre 2003
«Nel reato di resistenza a pubblico ufficiale la violenza o minaccia deve consistere in un comportamento idoneo ad opporsi all'atto che il pubblico ufficiale sta legittimamente compiendo, in grado di ostacolarne la realizzazione; sicché, in...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 31716 del 28 luglio 2003
«Nel reato di resistenza a pubblico ufficiale la violenza consiste in un comportamento idoneo ad opporsi, in maniera concreta ed efficace, all'atto che il pubblico ufficiale sta legittimamente compiendo, sicché deve rispondere di tale reato il...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1464 del 8 febbraio 1994
«Agli effetti del reato di cui all'art. 337 c.p., costituisce violenza qualsiasi energia fisica esercitata volutamente per impedire il compimento dell'atto da parte del pubblico ufficiale. Integra, pertanto, il delitto di resistenza l'azione di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2020 del 11 febbraio 1989
«Ad integrare l'elemento oggettivo del delitto di resistenza a pubblico ufficiale è sufficiente la violenza cosiddetta impropria, che può essere esercitata anche su persona diversa dal soggetto passivo o sulle cose e che comprende nella sua lata...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 10136 del 4 marzo 2013
«...quando lo stesso si risolva in un atto di mera resistenza passiva, implicante un uso moderato di violenza non diretta contro il pubblico ufficiale. (Fattispecie in cui la S.C. ha riqualificato il fatto ai sensi degli artt. 594 e 612 cod. pen.).»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 37352 del 1 ottobre 2008
«Ai fini dell'integrazione del delitto di cui all'art. 337 c.p., è necessario il verificarsi di atti positivi d'aggressione o di minaccia che impediscano al pubblico ufficiale di compiere l'atto del proprio ufficio, rimanendo al di fuori della...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2944 del 9 marzo 2000
«...in cui viene posta in atto la violenza o la minaccia e non occorre che l'azione consegua pienamente il suo obiettivo, essendo sufficiente che essa ostacoli attivamente il compimento, da parte del pubblico ufficiale, di un atto del suo ufficio.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 7061 del 15 luglio 1996
«La materialità del delitto di resistenza al pubblico ufficiale è integrata anche dalla violenza cosiddetta impropria, la quale, pur non aggredendo direttamente il suddetto soggetto, si riverbera negativamente nell'esplicazione della relativa...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 18957 del 8 maggio 2014
«La verifica dell'arbitrarietà dell'atto del pubblico ufficiale, necessaria ai fini del riconoscimento dell'esimente di cui all'art. 4 D.Lgs. 14 settembre 1944, n. 288, (attualmente, art. 393 bis, cod. pen.) è legata al rapporto di proporzione ed...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 14567 del 27 marzo 2014
«È configurabile l'esimente della reazione ad atti arbitrari del pubblico ufficiale qualora il privato opponga resistenza ad un ufficiale o agente di polizia giudiziaria che pretende di eseguire una perquisizione finalizzata alla ricerca di armi ed...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 7928 del 29 febbraio 2012
«L'esimente della reazione agli atti arbitrari del pubblico ufficiale (art. 4 del D.Lgt n. 288 del 1944) è integrata ogni qual volta la condotta dello stesso pubblico ufficiale, per lo sviamento dell'esercizio di autorità rispetto allo scopo per...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 36009 del 27 ottobre 2006
«In tema di resistenza a pubblico ufficiale, è applicabile la scriminante di cui all'art. 4 del D.L.vo 14 settembre 1944, n. 288 anche in presenza di un comportamento sconveniente e prepotente del pubblico ufficiale, dovendosi qualificare come...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 35845 del 18 settembre 2008
«In tema di resistenza a pubblico ufficiale, non ha carattere arbitrario, al fine della configurabilità della scriminante prevista dall'art. 4 del D.L.vo 14 settembre 1944 n. 288, la richiesta effettuata dai carabinieri alla persona, già...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 38952 del 24 novembre 2006
«La legittima reazione ad atti arbitrari del pubblico ufficiale, prevista dall'art. 4 del D.Lgt. 14 settembre 1944 n. 288, ha natura di causa di giustificazione che esclude il carattere antigiuridico della condotta. (Fattispecie relativa ad...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 34089 del 8 agosto 2003
«Essa è inapplicabile in relazione alle sole modalità esecutive dell'adempimento di un dovere funzionale del pubblico ufficiale, richiedendo la commissione di un “atto arbitrario”, tanto che non sussiste contraddizione tra la concessione...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 39685 del 23 novembre 2002
«In materia di atti arbitrari del pubblico ufficiale, ai fini della sussistenza dell'esimente di cui all'art. 4 del decreto legislativo luogotenenziale n. 288 del 1944, non basta che il pubblico ufficiale ecceda dai limiti delle sue attribuzioni,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 404 del 14 gennaio 1999
«In tema di resistenza a pubblico ufficiale, qualora l'attività violenta o minacciosa sia posta in essere da un terzo che intenda contrastare l'accompagnamento coattivo di una persona (già identificata) da parte dei carabinieri in una caserma,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 6864 del 9 luglio 1993
«L'esimente di cui all'art. 4, D.L.vo Lgt. 14 settembre 1944, n. 288, postulando che il pubblico ufficiale «abbia dato causa al fatto ... eccedendo con atti arbitrari i limiti delle sue attribuzioni», presuppone, da un lato, un rapporto causale tra...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 38786 del 23 settembre 2014
«In tema di resistenza a pubblico ufficiale, il dolo specifico si concreta nella coscienza e volontà di usare violenza o minaccia al fine di opporsi al compimento di un atto dell'ufficio, mentre del tutto estranei sono lo scopo mediato ed i motivi...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 7176 del 19 febbraio 2004
«Nel delitto di resistenza a pubblico ufficiale il dolo specifico si concreta nel fine di ostacolare l'attività pertinente al pubblico ufficio o servizio in atto, di talché il comportamento che non risulti tenuto a tale scopo, per quanto...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9119 del 25 agosto 1995
«In tema di resistenza a pubblico ufficiale il dolo specifico si concreta nella coscienza e volontà di usare violenza o minaccia al fine di opporsi al compimento di un atto dell'ufficio, mentre del tutto estranei sono lo scopo mediato ed i motivi...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 7445 del 26 giugno 1992
«Integra gli estremi del concorso morale nel delitto di cui all'art. 337 c.p. il comportamento di chi, vedendo altri opporre una resistenza attiva ad un pubblico ufficiale (nella specie: carabiniere in borghese che peraltro si era qualificato ed...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 38566 del 10 ottobre 2008
«È configurabile il reato di resistenza a pubblico ufficiale, e non quello previsto dall'art. 336 c.p., nella condotta di colui che minaccia un agente di polizia per opporsi all'esecuzione di un sequestro, quando dopo l'apprensione materiale della...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 24623 del 5 giugno 2003
«In tema di rapporti tra le ipotesi delittuose previste dagli artt. 336 e 337 c.p. allorquando la violenza o la minaccia realizzata dall'agente nei confronti del pubblico ufficiale è usata durante il compimento dell'atto d'ufficio, per impedirlo,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 11897 del 12 dicembre 1992
«L'art. 337 c.p. (resistenza a un pubblico ufficiale) non esige, a differenza dell'art. 336 stesso codice (violenza o minaccia a un pubblico ufficiale), che la violenza o la minaccia sia usata sulla persona del pubblico ufficiale, ma richiede...»