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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4034 del 21 febbraio 2007
«A norma dell'art. 345 c.p.c., può configurarsi un mutamento della domanda non consentito, riguardo al petitum solo quando risulti innovato l'oggetto della pretesa, inteso non come petitum immediato (ossia come provvedimento richiesto), bensì come...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 13270 del 27 novembre 1999
«I diritti reali si identificano in base alla sola indicazione del loro contenuto (ossia il bene che ne forma l'oggetto) e non in base al titolo che ne costituisce la fonte, onde l'allegazione nel corso del giudizio di rivendicazione, sia in primo...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2869 del 26 febbraio 2003
«In tema di risarcimento dei danni da responsabilità civile, la domanda di risarcimento di tutti i danni, patrimoniali e non patrimoniali, proposta dal danneggiato nei confronti del soggetto responsabile, comprende necessariamente anche la...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8095 del 14 giugno 2000
«Avuto riguardo ai diversi presupposti e finalità che contraddistinguono rispettivamente le azioni di risoluzione del contratto per mutuo consenso e per inadempimento, costituisce domanda nuova, inammissibile in appello, la richiesta di risoluzione...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4846 del 14 maggio 1998
«Il giudice di appello è legittimato a liquidare la rivalutazione monetaria maturata successivamente alla data della sentenza di primo grado se, in quella prima sede, tale rivalutazione sia stata già riconosciuta fino alla data della decisione e...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 10531 del 7 maggio 2013
«Il rilievo d'ufficio delle eccezioni in senso lato non è subordinato alla specifica e tempestiva allegazione della parte ed è ammissibile anche in appello, dovendosi ritenere sufficiente che i fatti risultino documentati "ex actis", in quanto il...»
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Cassazione civile, Sez. VI-5, ordinanza n. 6391 del 13 marzo 2013
«Il divieto di nuove eccezioni in appello, introdotto per il giudizio contenzioso ordinario con la legge 26 novembre 1990, n. 353, tramite la riforma dell'art. 345 c.p.c., e successivamente esteso al giudizio tributario dall'art. 57 del d.l.vo 31...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 10969 del 20 dicembre 1994
«In sede di appello, l'exceptio inadimpleti contractus, costituendo eccezione in senso proprio, va proposta con l'atto di appello ed è, quindi, inammissibile, se sollevata in occasione di successive difese (nella specie era stata formulata per la...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 533 del 14 gennaio 2014
«L'eccezione di "compensatio lucri cum damno" è un' eccezione in senso lato, come tale rilevabile d'ufficio e proponibile per la prima volta in appello.»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 8663 del 25 giugno 2001
«L'eccezione di compensazione, costituendo un'eccezione in senso proprio, è proponibile per la prima volta anche in appello, con lo stesso atto di impugnazione che segna i limiti del giudizio di secondo grado pur se amplia l'oggetto della...»
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Cassazione civile, Sez. V, sentenza n. 414 del 10 gennaio 2013
«Chi, replicando ad un'eccezione di decadenza, assuma di avere tempestivamente compiuto l'atto necessario ad evitarla, non solleva una eccezione in senso stretto, ma svolge una mera difesa, come tale proponibile per la prima volta anche in appello,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6257 del 20 novembre 1982
«L'eccezione di decadenza dell'attore dal diritto fatto valere, da qualificarsi eccezione in senso improprio, non è soggetta ad alcuna preclusione, potendo essere dedotta non solo quando la causa sia stata rimessa nuovamente all'istruttore, ma...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1370 del 21 gennaio 2013
«L'orientamento giurisprudenziale, consolidatosi dopo la sentenza delle Sezioni Unite della S.C. n. 8203 del 2005, secondo cui, nei giudizi instaurati dopo il 30 aprile 1995, con riguardo alla produzione di nuovi documenti in grado di appello, il...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 8203 del 20 aprile 2005
«Nel rito ordinario, con riguardo alla produzione di nuovi documenti in grado di appello, l'art. 345, terzo comma, c.p.c. va interpretato nel senso che esso fissa sul piano generale il principio della inammissibilità di mezzi di prova «nuovi» — la...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5974 del 18 marzo 2005
«I documenti volti a dimostrare l'adempimento dell'obbligazione oggetto del giudizio non appartengono al novero di quelli per cui l'art. 372 c.p.c. ammette la produzione per la prima volta nel giudizio di Cassazione, poiché essi comportano sempre...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 847 del 24 gennaio 2002
«... non è pertanto ammissibile la produzione di nuovi documenti con i quali parte ricorrente intenda dimostrare che lo stesso giudice d'appello, in un caso identico, avrebbe deciso in senso diverso dalla sentenza impugnata e conformemente a quanto...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 16777 del 10 agosto 2005
«Nel giudizio di cassazione promosso (nella specie, dal P.G. presso la Corte di cassazione) avverso la sentenza disciplinare del Consiglio superiore della magistratura, la produzione di documenti attestanti l'esistenza di un procedimento penale a...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 17647 del 29 luglio 2009
«È inammissibile il ricorso per cassazione avverso l'ordinanza che, ai sensi dell'art. 373 c.p.c., accoglie l'istanza di sospensione dell'esecuzione della sentenza impugnata per cassazione, trattandosi di provvedimento di natura ordinatoria che non...»
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Cassazione civile, sentenza n. 671 del 27 maggio 1946
«Appartiene alla facoltà discrezionale del primo presidente il disporre che la Corte di cassazione pronunci a Sezioni Unite sui ricorsi che presentano una questione di diritto decisa in senso difforme dalla sezione semplice e su quelle che...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 1861 del 8 marzo 1990
«Con riguardo al giudizio di cassazione l'art. 377 c.p.c., nel prevedere che il cancelliere dia comunicazione della udienza o dell'adunanza in camera di consiglio agli avvocati delle parti almeno venti giorni prima, non prescrive che il detto...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 949 del 5 febbraio 1996
«È manifestamente infondata l'eccezione di incostituzionalità dell'art. 379 c.p.c. — secondo il quale nella discussione avanti alle Sezioni unite in sede di impugnazione delle sentenze disciplinari del CSM il pubblico ministero ha la parola per...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 18240 del 21 dicembre 2002
«La rinuncia alla doglianza proposta con il ricorso è inammissibile dopo la discussione dei motivi di ricorso e non può essere contenuta nelle brevi osservazioni scritte ex art. 379, ultima parte, c.p.c., le quali hanno la finalità di consentire...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 6994 del 24 marzo 2010
«Il giudice di legittimità provvede d'ufficio sulla cassazione della sentenza impugnata con o senza rinvio o decidendo nel merito, secondo che il vizio riscontrato rientri nelle ipotesi previste dagli artt. 382, 383 o 384, secondo comma, ult....»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 24581 del 20 novembre 2006
«La pronuncia delle Sezioni unite dichiarativa della giurisdizione del giudice ordinario risolve implicitamente in senso positivo la questione dell'ammissibilità dell'intera impugnazione e della ricorribilità immediata per cassazione della...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 7900 del 20 maggio 2003
«Poiché, ai sensi dell'art. 386 c.p.c., la giurisdizione è determinata dall'oggetto della domanda, da identificare sulla base del cosiddetto petitum sostanziale, la domanda con la quale il privato reclama, nei confronti della pubblica...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 2130 del 3 febbraio 2005
«La disposizione recata dall'art. 389 c.p.c., secondo cui in caso di cassazione senza rinvio la domanda di restituzione o di riduzione in pristino ed ogni altra conseguente alla sentenza di cassazione si propongono al giudice che ha pronunciato la...»
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Cassazione civile, Sez. VI-3, sentenza n. 13715 del 30 maggio 2013
«La necessità di assicurare l'economia dei giudizi e di interpretare le norme processali - in conformità con l'art. 111 Cost. - nel senso di garantire la ragionevole durata del processo comporta ce, anche nel giudizio di cassazione, nell'ipotesi di...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 21876 del 19 ottobre 2007
«In tema di giudizio di cassazione e di procedimento per la decisione in camera di consiglio, il difetto di coordinamento tra la disposizione dell'art. 390, primo comma, c.p.c., secondo cui la parte può rinunziare al ricorso per cassazione «finchè...»
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Cassazione civile, Sez. V, sentenza n. 11154 del 15 maggio 2006
«A differenza della rinuncia al ricorso per cassazione, la rinuncia ad uno o più motivi di ricorso non esige un ulteriore speciale mandato o, in mancanza di esso, la sottoscrizione anche della parte, ma è rimessa alla discrezionalità...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3941 del 6 maggio 1997
«La «specialità» della procura richiesta per la proposizione del ricorso per Cassazione — volta a tutelare la specifica consapevolezza del conferente in ordine all'oggetto e al contenuto dell'impugnazione — rende indisponibili da parte del...»