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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 12576 del 19 dicembre 1994
«A norma dell'art. 71 R.D. 30 gennaio 1941, n. 12 sull'ordinamento giudiziario, ai vice procuratori onorari addetti alle Procure della Repubblica presso le Preture circondariali sono attribuite non già le funzioni di carattere generale che...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 11353 del 25 novembre 1992
«Ferma la nozione di interesse all'impugnazione, ai sensi dell'art. 568, quarto comma, c.p.p., è da escludere una sua personalizzazione nei confronti del pubblico ministero - ufficio tipicamente impersonale - nel senso di un interesse proprio della...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 4 del 8 febbraio 2001
«È legittima l'ordinanza con la quale il giudice, nel rinviare a udienza fissa la prosecuzione del processo, pone a carico del pubblico ministero l'onere di curare la rinnovata citazione dei testimoni non comparsi inseriti nella sua lista, in...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 4821 del 28 aprile 1992
«Pertanto non è possibile proporre al giudice dell'impugnazione eccezioni che sono state superate dall'applicazione della pena richiesta, né devolvere allo stesso il potere di conoscerne; soltanto su quelle rilevabili d'ufficio in ogni stato e...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 30347 del 26 luglio 2007
«In tema di esecuzione delle operazioni di intercettazione di conversazioni o comunicazioni, alla carenza o insufficienza della motivazione del decreto del pubblico ministero che dispone l'utilizzazione di impianti diversi da quelli in dotazione...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1711 del 23 maggio 1994
«La violazione del principio di legalità della pena è rilevabile dalla Cassazione anche d'ufficio pur se non dedotta nei motivi di impugnazione. (Fattispecie in cui il pretore aveva emesso, sull'accordo delle parti, sentenza di condanna per il...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 9890 del 4 marzo 2003
«Nel procedimento di esecuzione la regola per la quale, in assenza di difensore nominato per la fase, la notifica di atti va effettuata a favore del difensore che ha assistito il condannato nel corso del giudizio di cognizione (art. 656, comma 5,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 554 del 4 aprile 1996
«La nomina del difensore di fiducia fatta nel corso del giudizio di cognizione non estende i suoi effetti al giudizio di esecuzione, correttamente perciò il pubblico ministero, in mancanza di espressa designazione da parte del condannato, procede...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 9495 del 19 luglio 2000
«Foro territorialmente competente nella procedura di espropriazione forzata presso terzi, relativamente ai crediti per prestazioni pensionistiche del soggetto esecutato nei confronti di un ente pubblico previdenziale, è esclusivamente quello...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 12236 del 20 agosto 2003
«La legittimazione a proporre impugnazione da parte dell'ufficio del pubblico ministero si determina avendo riguardo all'ufficio funzionante presso il giudice che ha pronunciato la sentenza, salvo deroghe espresse; anche se, proposta l'impugnazione...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 12456 del 10 novembre 1999
«Ai fini dell'osservanza del principio dell'intervento obbligatorio del pubblico ministero nel processo civile è sufficiente che questi sia informato del processo e posto in grado di parteciparvi, mentre il fatto che egli non partecipi...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 11338 del 15 novembre 1997
«In tema di intervento del pubblico ministero nelle cause civili a norma dell'art. 70 c.p.c., la regola stabilita dall'art. 3 disp. att. stesso codice, secondo la quale il P.M. può intervenire anche quando la causa si trova dinanzi al collegio,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 807 del 27 gennaio 1997
«In tema di intervento del pubblico ministero nelle cause civili a norma dell'art. 70 c.p.c., la regola stabilita dall'art. 3 att. dello stesso codice, secondo la quale il P.M. può intervenire anche quando la causa si trova dinnanzi al collegio,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 11198 del 20 novembre 1990
«Il pubblico ministero, che interviene nel giudizio di cassazione, a norma del penultimo comma dell'art. 70 c.p.c. è tenuto a rispettare i limiti del giudizio fissati dal ricorrente, in quanto la legge gli attribuisce il solo potere di esprimere il...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 11915 del 24 novembre 1998
«Il procedimento giudiziale per l'ammissibilità dell'azione di dichiarazione giudiziale di paternità o maternità (art. 274 c.c.) ha natura di giudizio contenzioso nonostante la previsione, per esso, del rito camerale, con la conseguenza che...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 10273 del 10 dicembre 1996
«Nel giudizio per il disconoscimento di paternità, il ricorso per cassazione non deve essere notificato al pubblico ministero presso il giudice a quo, ma è sufficiente che intervenga il procuratore generale presso la Corte di cassazione, in quanto...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 7416 del 5 luglio 1995
«Con riguardo ad una causa avente per oggetto la nullità del brevetto per marchio d'impresa, nella quale è obbligatorio l'intervento del P.M., la nullità derivante dalla mancata notifica dell'atto di appello al procuratore della Repubblica presso...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6856 del 17 giugno 1995
«Dal disposto dell'art. 70 dell'ordinamento giudiziario, approvato con R.D. 30 gennaio 1941, n. 12 — a norma del quale le funzioni del pubblico ministero presso la Corte Suprema di Cassazione e presso le corti d'appello sono esercitate da...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6698 del 13 giugno 1991
«La presenza del cittadino nel territorio dello Stato, nel caso di delitto comune commesso dal medesimo cittadino all'estero è condizione di procedibilità e non di punibilità. La carenza dei requisiti obiettivi, siano essi sostanziali o processuali...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 10159 del 10 luglio 1990
«L'inganno da cui deriva la responsabilità ex art. 48 c.p. (errore determinato dall'altrui inganno) può consistere, in qualunque artificio o altro comportamento atto a sorprendere l'altrui buona fede, attraverso il quale l'autore mediato induca in...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2851 del 10 gennaio 1989
«Anche quando l'abitualità nel reato è presunta dalla legge, non è consentito il permanere di uno status di delinquenza qualificata in caso di insussistenza di un'attuale concreta pericolosità sociale. Ne consegue pertanto, qualora ricorra un caso...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 13308 del 19 novembre 1999
«In tema di circonvenzione di incapace, la condotta di induzione, che costituisce elemento essenziale della fattispecie criminosa, si deve concretare in un'apprezzabile attività di suggestione, pressione morale e persuasione finalizzata a...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 5669 del 5 febbraio 2014
«Il controllo del giudice di legittimità sulla motivazione della sentenza di non luogo a procedere non può avere per oggetto gli elementi acquisiti dal Pubblico Ministero ma solo la giustificazione adottata dal giudice nel valutarli e, quindi, la...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 21802 del 5 giugno 2002
«L'art. 63, comma 2 c.p.p., nel prevedere l'inutilizzabilità delle dichiarazioni rese da chi, «sin dall'inizio» avrebbe dovuto essere sentito in qualità di imputato o di persona sottoposta a indagine, intende riferirsi, con la suindicata...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 42764 del 10 novembre 2003
«L'atto di impugnazione deve contenere, a pena di inammissibilità, specifiche richieste che il giudice può anche desumere implicitamente dall'atto, purché lo scopo perseguito dalla parte risulti in modo inequivoco, giacchè è ammesso supplire e...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4165 del 2 novembre 1993
«In tema di impugnazione, non assume il carattere della genericità, che produce inammissibilità rilevabile anche di ufficio in ogni stato e grado del procedimento (artt. 591, primo comma, lettera c e 581, lettera c, c.p.p.) l'atto di appello...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 2409 del 26 settembre 1997
«È pienamente legittimo il nuovo provvedimento di sequestro probatorio emesso dal Pubblico Ministero ex art. 253 c.p.p. sui medesimi oggetti già sequestrati e restituiti all'indagato, allorquando l'annullamento del precedente provvedimento di...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 4394 del 8 novembre 2000
«In sede di riesame del provvedimento di sequestro probatorio di videogiochi quale corpo del reato di esercizio di giuochi d'azzardo (art. 718 c.p.), è sufficiente verificare l'astratta configurabilità del reato ipotizzato sulla base delle...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 930 del 16 febbraio 1989
«Poiché, nel caso di sostituzione ope legis di un ente pubblico, costituito come parte in giudizio, la prosecuzione del processo nei confronti dell'ente successore di quello soppresso, ai sensi dell'art. 110 c.p.c., non richiede il consenso della...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 7627 del 30 luglio 1996
«L'impugnazione proposta l'ultimo giorno utile dopo l'orario di chiusura dell'ufficio della cancelleria deve ritenersi ammissibile purché il ricevimento del relativo atto non derivi da un'iniziativa unilaterale del funzionario (perché in tal caso...»