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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4870 del 15 maggio 1996
«Tale elezione di domicilio, pur se efficace soltanto per il procedimento nel quale è stata fatta, si estende, tuttavia ad ogni stato e grado del medesimo, finché non intervenga una revoca espressa ovvero una nuova elezione di domicilio che...»
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Cassazione penale, Sez. V, ordinanza n. 5725 del 21 marzo 2000
«È valida la notifica del decreto di citazione per il giudizio di primo grado effettuata mediante consegna ad una collaboratrice di studio di un avvocato domiciliatario, diverso dal difensore di fiducia, atteso che non sussiste un obbligo di...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 9104 del 6 ottobre 1993
«Pertanto l'impossibilità della notificazione deve ritenersi correttamente acclarata allorquando, eseguite le ricerche sul luogo mediante le opportune informazioni e sulla scorta delle indicazioni della dichiarazione, l'ufficiale notificatore non...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 8818 del 30 settembre 1996
«Gli effetti della elezione di domicilio durano in ogni stato e grado del procedimento, salve le eventuali notificazioni al detenuto ovvero nel procedimento davanti alla cassazione; deve escludersi pertanto che al negozio processuale di elezione...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 306 del 10 gennaio 2007
«Avuto riguardo al disposto di cui all'art. 164 c.p.p., secondo cui « la determinazione del domicilio dichiarato o eletto è valida per ogni stato e grado del procedimento salvo quanto è previsto dagli artt. 156 e 613 comma secondo» l'elezione di...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 22823 del 14 maggio 2004
«In tema di notificazioni all'imputato interdetto, l'omissione anche di uno solo degli adempimenti previsti dall'art. 166 c.p.p. — per il quale dette notificazioni devono eseguirsi sia presso il tutore che nei confronti dell'interessato —...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1380 del 6 aprile 2000
«Atteso il disposto di cui all'art. 166 c.p.p., secondo il quale, nel caso di imputato interdetto, le notificazioni vanno effettuate, oltre che a lui, nelle forme previste dagli articoli precedenti, anche presso il tutore, l'omissione anche di uno...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 5323 del 5 giugno 1997
«L'art. 169 c.p.p., il quale disciplina le modalità per le notificazioni all'imputato all'estero, trova applicazione soltanto quando alla persona che risulti avere residenza o dimora all'estero debba essere data la notizia del procedimento penale...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 13819 del 5 aprile 2001
«La mancata osservanza degli adempimenti prescritti dalla Corte costituzionale con la sentenza 23 settembre 1998 n. 346, dichiarativa della parziale illegittimità costituzionale dell'art. 8 della legge 20 novembre 1982 n. 890, recante disciplina...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 32678 del 3 ottobre 2006
«In tema di restituzione nel termine per proporre impugnazione contro una sentenza contumaciale, il giudice è tenuto a conformarsi alla decisione della Corte europea dei diritti dell'uomo che, in accoglimento del ricorso proposto dal condannato,...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 3978 del 31 gennaio 2012
«L'omessa notificazione all'imputato dell'avviso per l'udienza preliminare è causa di nullità assoluta ed insanabile, deducibile e rilevabile d'ufficio in ogni stato e grado del procedimento, dell'udienza medesima e di tutti gli atti successivi.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 41069 del 4 novembre 2008
«Dà causa alla nullità assoluta per omessa citazione la notificazione all'imputato del decreto di citazione in appello, in luogo diverso dal domicilio dallo stesso eletto con l'istanza di ammissione al patrocinio a spese dello Stato, proposta nel...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 119 del 7 gennaio 2005
«La notificazione della citazione dell'imputato effettuata presso il domicilio reale a mani di persona convivente, anziché presso il domicilio eletto, non integra necessariamente una ipotesi di “omissione” della notificazione ex art. 179 c.p.p., ma...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 13806 del 2 dicembre 1999
«A seguito della dichiarazione di incostituzionalità della norma contenuta nell'art. 8 della legge 20 novembre 1982 n. 890 (nella parte in cui prevedeva la notifica «per compiuta giacenza» di dieci giorni del «piego» nell'ufficio postale), la...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 11864 del 4 dicembre 1995
«La notificazione del decreto di citazione per il giudizio di appello senza il rispetto del termine di comparizione di venti giorni previsto dall'art. 601, comma 3, c.p.p., determina una nullità assoluta, rilevabile in ogni stato e grado del...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6879 del 8 febbraio 2000
«Ne consegue che l'inosservanza del terzo comma di tale articolo, concernente l'avviso all'interessato e al difensore della data dell'udienza e la mancata partecipazione del difensore prevista come necessaria dal quarto comma di tale articolo...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1730 del 29 luglio 1998
«Qualora il giudice dell'esecuzione abbia omesso di fissare l'udienza in camera di consiglio ed abbia adottato un provvedimento de plano fuori dei casi espressamente stabiliti, si determina una nullità di ordine generale e di carattere assoluto,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 44859 del 2 dicembre 2008
«È affetta da nullità assoluta, rilevabile d'ufficio in ogni stato e grado del procedimento per difetto della partecipazione, necessaria, del difensore, l'ordinanza con cui il giudice dell'esecuzione rigetti l'istanza di applicazione della...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 7957 del 26 agosto 1997
«La nullità della sentenza per mancata correlazione tra imputazione e fatto accertato dal giudice non rientra tra quelle assolute e insanabili ma, attenendo all'esercizio del diritto di difesa, configura una nullità a regime intermedio, che non può...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 333 del 1 marzo 1993
«I termini di rilevabilità e di deducibilità delle nullità di ordine generale di cui agli artt. 178 e 180 c.p.p. sono stabiliti con riferimento alla deliberazione della sentenza di primo grado o, se le nullità sono occorse nel giudizio, con...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 7227 del 23 giugno 1995
«Qualora il pubblico ministero abbia negato il consenso alla definizione del processo con rito abbreviato, nel giudizio ordinario seguitone non possono essere utilizzati a fini probatori gli atti del fascicolo del P.M., a nulla rilevando che,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4017 del 24 giugno 1997
«L'art. 182, comma 2, c.p.p., nel prevedere che, quando la parte vi assiste, la nullità di un atto possa essere eccepita, al più tardi, «immediatamente dopo» il compimento dell'atto stesso, non pone affatto il detto termine in relazione alla...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 116 del 19 aprile 1993
«Ciò in forza non del disposto dell'art. 143 att. c.p.p., che concerne il procedimento innanzi al tribunale, bensì del secondo comma dell'art. 185 c.p.p. che attribuisce in generale allo stesso giudice che dichiara la nullità di un atto la potestà...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 1171 del 30 marzo 1999
«In tema di nullità della sentenza per omessa sottoscrizione da parte del giudice che la ha emessa, poiché la nullità di un atto rende invalidi gli atti consecutivi che da quello dipendano, ma non anche quelli antecedenti, l'effetto concreto...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 24711 del 26 giugno 2002
«In tema di dichiarazioni provenienti da collaboratore di giustizia che abbia militato all'interno di un'associazione mafiosa, occorre tenere distinte le informazioni che lo stesso sia in grado di rendere in quanto riconducibili ad un patrimonio...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 5397 del 11 febbraio 2002
«...delle indagini e dei relativi accertamenti. Ne consegue — ove le predette prescrizioni siano violate — l'inutilizzabilità, rilevabile in ogni stato e grado del procedimento, delle prove illegittimamente acquisite a norma dell'art. 191 c.p.c.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 781 del 22 gennaio 2000
«Nel caso di rinnovazione del dibattimento dovuta a mutamento della persona fisica del giudice, l'eventuale inutilizzabilità delle dichiarazioni acquisite nella precedente fase dibattimentale, per la cui lettura sia mancato il consenso delle parti,...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 8803 del 8 luglio 1999
«Poiché, nel giudizio abbreviato, la specialità del rito comporta la necessaria utilizzazione di tutte le prove in relazione alla consistenza e completezza delle quali il giudice abbia ritenuto di poter decidere allo stato degli atti, è onere...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2607 del 27 febbraio 1998
«La inutilizzabilità di un atto di acquisizione probatoria, rilevabile anche di ufficio in ogni stato e grado ai sensi dell'art. 191, è sanzione conseguente al compimento di esso «in violazione dei divieti stabiliti dalla legge». Un atto è, cioè,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 12277 del 28 marzo 2002
«Qualora, essendo state ritualmente acquisite in primo grado, in conformità della disciplina all'epoca dettata dall'art. 513 c.p.p., le dichiarazioni accusatorie di soggetti volontariamente sottrattisi all'esame dibattimentale, poi utilizzate a...»