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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2612 del 21 marzo 1985
«Secondo il sistema originariamente delineato dal codice Rocco, la disciplina sanzionatoria del cumulo giuridico (pena stabilita per il reato più grave, aumentata fino alla metà) prevista per l'aberratio ictus con offesa anche di persona diversa da...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 10160 del 29 novembre 1979
«Si tratta, perciò, di un reato unico, di una figura autonoma di reato che non può essere disintegrato a nessun effetto. (Nella specie è stata esclusa l'applicabilità dell'amnistia concessa con D.P.R. n. 413 del 1978 in ordine al reato di lesioni...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 38303 del 19 ottobre 2005
«L'aberratio ictus bioffensiva (art. 82, comma secondo, c.p.), che si realizza allorché l'autore abbia arrecato offesa alla persona diversa e anche a quella cui originariamente era diretta la sua azione, attribuisce la responsabilità per la parte...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 43234 del 30 novembre 2001
«Le circostanze di reato attinenti all'intensità del dolo, tra le quali deve ricomprendersi la premeditazione prevista dall'art. 577, comma primo, n. 3, c.p., sono valutabili a carico dell'agente anche nel caso dell'aberratio ictus, di cui all'art....»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 12559 del 29 marzo 2001
«Qualora il danno produttivo del diritto al risarcimento derivi dalla commissione di un fatto costituente reato ed il termine prescrizionale del suddetto diritto venga quindi a coincidere, ai sensi dell'art. 2947, comma III, c.c., con quello...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 11669 del 24 marzo 2005
«I delitti contro la fede pubblica offendono direttamente e specificamente l'interesse pubblico, costituito dalla tutela della genuinità materiale e della veridicità ideologica di certi documenti e solo di riflesso ledono l'interesse del singolo,...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2076 del 20 gennaio 2009
«...conseguenza che egli, in tal caso, riveste la qualità di persona offesa dal reato (Nel caso di specie, la S.C. ha ritenuto l'incidenza diretta sulla sfera giuridica della società assicuratrice costituitasi parte civile del falso ex art. 481 c.p.).»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 15150 del 16 aprile 2007
«Integra il reato di cui all'art. 481 c.p. la falsa attestazione, da parte di un esercente la professione legale, dell'autenticità della firma figurante in calce ad un atto di conferimento di procura speciale apparentemente proveniente dalla...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 26493 del 9 luglio 2007
«In tema di reato di falso in titoli di credito, persona offesa è non solo il soggetto a cui sia falsamente attribuita l'emissione dell'atto falsificato, ma anche quello che abbia ricevuto comunque un danno per l'uso in concreto fatto del titolo....»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 12711 del 18 marzo 2003
«In tema di reati di falsità in titolo di credito, previsti dagli artt. 485 e 491 c.p., per persona offesa dal reato deve intendersi non soltanto il soggetto al quale sia stata falsamente attribuita l'emissione dell'atto falsificato, ma anche la...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 5540 del 3 giugno 1982
«Il reato di falsità in titolo di credito è, per effetto dell'art. 493 bis c.p., divenuto punibile a querela della persona offesa, come si evince dal capoverso della citata disposizione, la quale mantiene la procedibilità d'ufficio per le falsità...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 2733 del 20 agosto 1997
«Infatti, il principio dell'applicazione della norma più favorevole al reo opera non soltanto al fine di individuare la norma di diritto sostanziale applicabile al caso concreto, ma anche in ordine al regime della procedibilità che inerisce alla...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3144 del 29 settembre 2000
«Attesa l'affinità tra l'abrogata figura criminosa dell'oltraggio a pubblico ufficiale e quella, tuttora valida, dell'ingiuria aggravata dalla qualità di pubblico ufficiale della persona offesa (la quale si differenzia dalla prima esclusivamente...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 32364 del 30 settembre 2002
«Integra l'ipotesi di reato di cui all'art. 57 c.p. la condotta del direttore responsabile di un quotidiano il quale autorizzi la pubblicazione di un articolo contenente notizie raccolte dal giornalista, secondo una procedura metodologicamente...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1384 del 4 maggio 2000
«In tema di esigenze cautelari la valutazione negativa della personalità dell'indagato può desumersi tenendo presenti i criteri, oggettivi e dettagliati stabiliti dall'art. 133 c.p., fra i quali sono comprese le modalità e la gravità del...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 781 del 26 gennaio 1994
«Il contenuto della norma di cui all'art. 674 c.p. comprende due ipotesi di reato, entrambe di pericolo, la seconda delle quali descrive una fattispecie «causalmente orientata» in cui la condotta — indifferentemente attiva od omissiva — conduce a...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 1381 del 14 gennaio 2015
«I presupposti per la declaratoria della causa di non punibilità prevista per il coniuge dall'art. 649, comma primo, n. 1, c.p., devono sussistere al momento della commissione del fatto e, pertanto, non assume rilevanza il matrimonio contratto tra...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 35714 del 10 ottobre 2006
«Ai fini della riabilitazione del condannato, non ha efficacia liberatoria in ordine all'adempimento delle obbligazioni civili nascenti dal reato la mancata richiesta di risarcimento del danno da parte della persona offesa che non può essere...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 350 del 17 marzo 1995
«Né la mancata richiesta di risarcimento della persona offesa, non equivalendo a rinuncia, potrebbe, di per sè, esplicare efficacia liberatoria in ordine all'omesso adempimento delle obbligazioni civili derivanti dal reato che impedisce la...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 31957 del 23 luglio 2013
«La riqualificazione, operata dalla Corte di Cassazione, a seguito dell'entrata in vigore della l. n. 190 del 2012, del delitto di concussione in quello di indebita induzione non fa venir meno il diritto alla restituzione e al risarcimento del...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1059 del 19 aprile 1994
«Il denunciante che non sia anche persona offesa dal reato non ha diritto di essere informato della richiesta di archiviazione e non è, pertanto, legittimato a proporre ricorso per cassazione nel caso di omesso avviso della richiesta. (Fattispecie...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4074 del 30 marzo 1999
«La qualità di persona offesa dal reato compete esclusivamente al titolare dell'interesse direttamente protetto dalla norma penale e non coincide con quella di danneggiato. Nei reati contro la pubblica amministrazione «persona offesa» è soltanto...»
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Cassazione penale, Sez. VI, ordinanza n. 1181 del 3 maggio 2000
«Perché questo accada, tuttavia, è necessario l'accertamento da parte del giudice del merito della coincidenza dell'interesse pubblico con quello del privato. (Nel caso la Corte Suprema ha escluso l'interesse del privato denunciante che aveva...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 32019 del 29 luglio 2003
«La persona offesa del reato di omissione di atti di ufficio, nell'ipotesi di cui al primo comma dell'art. 328 c.p., è la sola pubblica amministrazione in quanto il bene protetto dalla fattispecie è il buon andamento della pubblica amministrazione,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 241 del 1 febbraio 2000
«Parte offesa del reato di omissione di atti di ufficio, di cui al primo comma dell'art. 328 c.p., è l'ente pubblico e non la persona fisica del titolare di un suo organo al momento del fatto: a quest'ultimo, pertanto, non compete l'avviso relativo...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 8797 del 24 febbraio 2003
«Con la trasformazione dell'ente pubblico economico «Poste Italiane» in società per azioni, non è più configurabile l'aggravante inerente alla natura pubblica della persona offesa dal reato di truffa, in quanto la natura eventualmente pubblica del...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 5457 del 6 maggio 1988
«Ove, invece, siffatti limiti vengano varcati, come sull'ipotesi in cui, al di fuori di ogni intento difensivo, dopo aver diffamato taluno, l'imputato assuma davanti all'autorità giudiziaria iniziative dirette a far condannare il diffamato per...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1880 del 2 agosto 1988
«Ne consegue che persona offesa dal reato è anche il magistrato calunniato, per cui nell'ipotesi di un procedimento instaurato a seguito di questo reato, in danno, per l'appunto, di un magistrato la competenza non si radica nel locus commissi...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3507 del 11 dicembre 1998
«E poiché nel caso del delitto in questione vi è immedesimazione nella stessa persona delle due posizioni di «danneggiato» e di «offeso dal reato», consegue che il calunniato denunciante ha diritto di ottenere, quale persona offesa, la...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 3 del 22 marzo 1969
«Se pur si debba ritenere che i «delitti determinati da motivi di lucro», cui è applicabile la circostanza aggravante prevista dall'art. 61, n. 7, c.p., possano essere tali anche in concreto, deve escludersi l'applicabilità della suddetta...»