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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 9692 del 11 aprile 2008
«Il sequestro giudiziario può essere concesso anche quando il bene sul quale è destinata a ricadere la misura cautelare sia oggetto di diritto di godimento da parte di un terzo, in virtù di un titolo detentivo, trasmessogli da una delle parti...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 106 del 17 gennaio 1985
«Non è ammissibile il sequestro giudiziario di cambiali che, a seguito di una serie continua di girate, siano in possesso di persona diversa dal contraente diretto di chi richiede il sequestro, in quanto, ai sensi dell'art. 1994 c.c. il terzo...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 3599 del 3 agosto 1989
«Qualora l'atto amministrativo, che dichiari la pubblica utilità ed indifferibilità di un'opera, autorizzando in via d'urgenza l'occupazione del fondo del privato, sia oggetto d'impugnazione davanti al giudice amministrativo, e venga dal medesimo...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3646 del 29 maggio 1986
«In tema di azioni di nunciazione per qualificare la domanda come petitoria non è sufficiente che l'istante si sia dichiarato proprietario del bene di cui abbia chiesto la tutela, potendo il titolo di proprietà essere stato richiamato, in difetto...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1795 del 29 gennaio 2007
«Nelle azioni possessorie, l'eccezione feci sed iure feci sollevata dal convenuto che deduca di essere compossessore della cosa rende necessario l'esame del titolo, per stabilire, sia pure ad colorandam possessionem l'esistenza e l'estensione del...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2371 del 17 febbraio 2012
«In tema di concorso tra giudizio possessorio e giudizio petitorio, il passaggio in giudicato della sentenza di rigetto di separata domanda di accertamento della proprietà, proposta da parte dell'attore in possessorio, non fa automaticamente venir...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4543 del 24 febbraio 2011
«L'ordinanza con la quale il presidente del tribunale pronunci, ai sensi dell'art. 708 cod. proc. civ., i provvedimenti temporanei ed urgenti di contenuto economico nell'interesse dei coniugi e della prole non costituisce titolo per la emanazione...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 11029 del 5 ottobre 1999
«Nel procedimento di separazione personale dei coniugi, il provvedimento presidenziale di fissazione di un assegno di mantenimento, emesso in via provvisoria ai sensi dell'art. 708, c.p.c., ha natura cautelare e tende ad assicurare il diritto al...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5696 del 12 novembre 1984
«I provvedimenti temporanei ed urgenti, adottati dal presidente del tribunale o dal giudice istruttore nel procedimento di separazione personale a norma dell'art. 708 c.p.c., sono soggetti, in difetto di spontaneo adempimento, ad esecuzione...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2564 del 5 ottobre 1960
«In applicazione del disposto dell'art. 2818 c.c. non può riconoscersi all'ordinanza del presidente del tribunale, emanata ai sensi dell'art. 708 c.p.c., in procedimento di separazione personale di coniugi, valore di titolo idoneo alla iscrizione...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3374 del 1 aprile 1998
«I provvedimenti temporanei ed urgenti adottati, a norma dell'art. 708 c.p.c., dal presidente del tribunale in tema di affidamento della prole sono soggetti, in assenza di spontaneo adempimento, ad esecuzione coattiva in via breve, a mezzo...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 13593 del 12 giugno 2006
«L'interesse ad agire, necessario anche ai fini dell'impugnazione del provvedimento giudiziale, va apprezzato in relazione alla utilità concreta derivabile alla parte dall'eventuale accoglimento dell'impugnazione e non può consistere in un mero...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4613 del 22 maggio 1990
«In causa di separazione personale dei coniugi, il provvedimento del presidente del tribunale, il quale rimetta gli atti al collegio per la «omologazione della separazione consensuale», ritenendo formato un irretrattabile accordo dei contendenti...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1199 del 20 febbraio 1984
«La cessazione della materia del contendere nel giudizio di separazione personale per la sopravvenuta morte di uno dei coniugi va dichiarata anche quando, pronunziata la separazione con addebito nei confronti di entrambi i coniugi, solo uno abbia...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 8347 del 13 settembre 1997
«Il principio di specialità di cui all'art. 14 della Convenzione europea di estradizione firmata a Parigi il 13 dicembre 1957 non preclude in modo assoluto l'esercizio della giurisdizione da parte dello Stato richiesto, ma vi pone solo delle...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 2 del 21 aprile 1989
«Il principio di specialità contenuto nel primo comma dell'art. 14 della convenzione europea di estradizione non preclude qualsiasi esercizio della giurisdizione in riferimento a fatti anteriori alla data dell'estradizione e diversi da quelli per i...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 15927 del 5 aprile 2013
«Ai fini della concedibilità dell'estradizione per l'estero, per soddisfare il requisito della doppia incriminabilità, di cui all'art. 13, secondo comma, cod. pen., non è necessario che lo schema astratto della norma incriminatrice dell'ordinamento...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 5668 del 5 febbraio 2008
«In tema di estradizione verso l'estero, non sussiste la violazione del principio della doppia incriminabilità previsto dall'art. II del Trattato di estradizione tra Italia e Stati Uniti d'America, ratificato con L. 26 maggio 1984, n. 225, in...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 47614 del 12 dicembre 2003
«Ai fini della concedibilità dell'estradizione per l'estero, per soddisfare il requisito della doppia incriminabilità, di cui all'art. 13, secondo comma, c.p., non è necessario che lo schema astratto della norma incriminatrice dell'ordinamento...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 9568 del 13 settembre 1995
«Perché si verifichi il concorso di norme (con la conseguente necessità di individuare la norma speciale che deroga a quella generale) è necessaria, in primo luogo, l'identità della natura delle norme, che devono essere, tutte, norme penali, e,...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1602 del 9 febbraio 1996
«È vero che il delitto di cui all'art. 586 c.p. (morte o lesione come conseguenza di altro delitto) è imputabile a titolo di colpa (per il richiamo all'art. 83 stesso codice), ma la colpa stessa consiste specificamente nella violazione di legge...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6784 del 6 giugno 1992
«Gli associati per delinquere non possono ritenersi, per ciò solo, autori o concorrenti nei delitti commessi in esecuzione del comune programma di delinquenza, richiedendo la riferibilità del reato-fine dell'associato, anche a titolo di concorso...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 11413 del 25 novembre 1995
«I reati di associazione criminosa si perfezionano, e le relative sanzioni sono irrogabili, prima ancora dell'eventuale commissione dei reati fine. Va pertanto esclusa la possibilità che i partecipanti ad un'unica associazione criminosa possano...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4522 del 26 marzo 1995
«Per il principio di specialità di cui all'art. 15 c.p., non è configurabile il delitto di violenza privata qualora la violenza (fisica o morale) sia stata usata per uno dei fini particolari previsti da altre ipotesi di reato, come un sequestro di...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 2343 del 20 gennaio 2014
«Il responsabile di attrezzature sportive o ricreative è titolare di una posizione di garanzia a tutela dell'incolumità di coloro che le utilizzano, anche a titolo gratuito, sia in forza del principio del "neminem laedere", sia nella sua qualità di...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 36055 del 8 settembre 2004
«In tema di disciplina igienica dei prodotti destinati all'alimentazione, sulla base della disposizione di cui all'art. 5, comma primo lett. b) della legge 30 aprile 1962, n. 283, chiunque detiene per la somministrazione un prodotto non conforme...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 10671 del 24 novembre 1997
«L'assunto dell'esclusione della responsabilità del titolare di un albergo e dell'individuazione della medesima nella persona del capocuoco, nel caso di rinvenimento di carne in iniziale stato di putrefazione nel frigorifero della cucina, dà luogo...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 10314 del 22 ottobre 1986
«Il caso fortuito consiste in quell'avvenimento imprevisto ed imprevedibile che si inserisce d'improvviso nell'azione del soggetto e non può in alcun modo, nemmeno a titolo di colpa, farsi risalire all'attività psichica dell'agente, per cui esso...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 6365 del 18 maggio 1987
«In tema di tutela delle acque dall'inquinamento, l'improvviso guasto meccanico (costituito nella specie dalla rottura di un tubo che cagionò lo sversamento dei reflui inquinanti) non può considerarsi fatto imprevedibile e, pertanto, non...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 382 del 18 gennaio 1995
«Non vi è reato impossibile ma reato punibile a titolo di tentativo allorquando l'oggetto, cui è indirizzata l'azione criminosa, manchi solo occasionalmente dal luogo di custodia.»