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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 11451 del 10 novembre 1987
«L'errore del pubblico ufficiale circa la propria facoltà di disposizione del pubblico danaro per fini diversi da quelli istituzionali non ha alcuna efficacia scriminante, perché, per quanto la destinazione del pubblico danaro sia fissata da una...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 31688 del 29 luglio 2008
«Integra il delitto di abuso d'ufficio la condotta del pubblico dipendente di indebito uso del bene che non comporti la perdita dello stesso e la conseguente lesione patrimoniale a danno dell'avente diritto. (Nella fattispecie, la Corte ha escluso...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 10020 del 22 novembre 1996
«Il pubblico ufficiale che omette o ritarda di versare ciò che ha ricevuto per conto della pubblica amministrazione non è inadempiente ad un proprio debito pecuniario nei confronti della predetta, ma all'obbligo di consegnare il denaro al suo...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 25273 del 20 luglio 2006
«L'indebito uso, per scopi personali, dell'utenza telefonica di cui il pubblico ufficiale abbia la disponibilità per ragioni d'ufficio, comportando l'appropriazione, da parte dell'agente, senza possibilità di immediata restituzione, di energie...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 10719 del 8 marzo 2003
«Non sono configurabili gli elementi costitutivi del peculato d'uso (art. 314, comma 2, c.p.) nella condotta del pubblico dipendente che, in situazioni eccezionali d'urgenza, con caratteri di sporadicità ed episodicità, utilizzi il telefono...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 788 del 25 maggio 2000
«Integra il reato di peculato d'uso di cui all'art. 314 comma 2, c.p. la condotta del pubblico ufficiale o dell'incaricato di un pubblico servizio che utilizza l'apparecchio telefax dell'ufficio per finalità personali, atteso che, a norma dell'art....»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1745 del 18 febbraio 1992
«L'uso prolungato non integra il peculato di uso improprio, di cui al secondo comma dell'art. 314 c.p. (nuovo testo), poiché non tutti gli «usi impropri» di un bene mobile altrui, da parte di un pubblico ufficiale o di un incaricato di pubblico...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 35988 del 4 settembre 2015
«Integra il delitto di peculato la condotta del medico dipendente di un ospedale pubblico il quale, svolgendo in regime di convenzione attività intramuraria, dopo aver riscosso l'onorario dovuto per le prestazioni, omette poi di versare all'azienda...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 25255 del 26 giugno 2012
«Integra il delitto di peculato la condotta del medico dipendente di un ospedale pubblico il quale, svolgendo in regime di convenzione attività intramuraria, dopo aver riscosso l'onorario dovuto per le prestazioni, ometta poi di versare all'azienda...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 18161 del 14 maggio 2012
«Integra il delitto di peculato la condotta del pubblico ufficiale che, dopo aver riscosso danaro per conto di un ente pubblico ed averlo versato su dei libretti bancari, se ne appropri temporaneamente, prelevando delle somme dai suddetti libretti...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 27981 del 15 luglio 2011
«...l'importo, atteso che lo stesso assume nel caso di specie la qualifica soggettiva di incaricato di pubblico servizio in ragione dei compiti di certificazione della consegna e della ricezione della specifica tipologia di corrispondenza in oggetto.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 35150 del 29 settembre 2010
«Non integra il delitto di peculato la condotta del pubblico ufficiale che utilizzi arbitrariamente a proprio beneficio l'attività lavorativa prestata dal suo sottoposto, atteso che l'energia umana, non essendo cosa mobile, non è suscettibile di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 23066 del 4 giugno 2009
«Integra il delitto di peculato l'utilizzazione di denaro pubblico accreditato su un capitolo di bilancio intestato a "spese riservate", quando non si dia una giustificazione certa e puntuale del suo impiego per finalità strettamente corrispondenti...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 40182 del 30 ottobre 2007
«L'esecuzione, in regime di attività libero-professionale, sia intramuraria che esterna, resta assorbita nell'alveo del servizio sanitario pubblico, con la conseguente configurabilità nei suoi confronti del reato di peculato. (Nel caso di specie,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 30541 del 26 luglio 2007
«Integra il reato di peculato di cui all'art. 314 c.p. la condotta del pubblico ufficiale che abbia ad oggetto cose che, pur essendo prive di valore intrinseco, possono acquistare o riacquistare rilevanza economica per la utilizzazione che ne...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 24677 del 21 giugno 2007
«Commette il reato di peculato il pubblico ufficiale che, avendo per ragioni del suo ufficio il possesso e la disponibilità delle armi comuni da sparo versate dai privati ai fini di distruzione, se ne appropria. (Nell'affermare tale principio, la...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 10908 del 28 marzo 2006
«Ai fini della configurabilità del reato di peculato, può considerarsi «spesa di rappresentanza» ovvero spesa con finalità pubblica, soltanto quella destinata a soddisfare la funzione rappresentativa esterna dell'ente pubblico al fine di accrescere...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 5453 del 12 febbraio 2005
«Il danaro versato dal contribuente in adempimento di una obbligazione tributaria verso lo Stato o altro ente pubblico — alla quale va senza dubbio equiparato, come nel caso di specie, il contributo versato dall'utente di prestazioni sanitarie...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 47193 del 6 dicembre 2004
«Non integra il reato di peculato di cui all'art. 314 c.p. la utilizzazione da parte del pubblico ufficiale, per scopi personali, ancorché non leciti, di beni appartenenti alla P.A. di valore estremamente esiguo. (In applicazione di tale principio,...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 10 del 24 luglio 1989
«La R.a.i. Radiotelevisione Italiana, persona giuridica di diritto privato, è una società per azioni di interesse nazionale, concessionaria di un pubblico servizio di preminente interesse generale. In quest'ultimo rientrano non soltanto la...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 36306 del 2 novembre 2006
«Integra gli estremi del peculato la appropriazione da parte dell'ufficiale giudiziario (o del messo di conciliazione, incaricato della notificazione di atti) delle somme relative alla tassa del 10% dovuta dai privati, ai sensi dell'art. 154, comma...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 26081 del 9 giugno 2004
«Integra il delitto di peculato la condotta del soggetto investito di pubbliche funzioni che omette di versare il denaro ricevuto nell'interesse della P.A. per la quale agisce, in quanto il denaro entra nella disponibilità della pubblica...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 7772 del 17 febbraio 2003
«L'indebito uso, da parte del pubblico ufficiale o dell'incaricato di pubblico servizio, dell'utenza telefonica intestata alla pubblica amministrazione, di cui egli abbia la disponibilità, costituisce peculato, comportando la suddetta condotta...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 13275 del 20 dicembre 2000
«...caso, i proventi delle visite non appartengono alla P.A. ma al professionista il quale, pur esercitando funzioni pubbliche in forza di una espressa delega legislativa, opera tuttavia secondo modalità del tutto sganciate dal rapporto pubblico.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 13512 del 25 novembre 1999
«Non ricorrono gli estremi del reato di peculato nel comportamento di un funzionario pubblico (soprintendente per i beni culturali e architettonici), autorizzato dall'ente proprietario (Ministero dei beni culturali) di un immobile monumentale a...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2068 del 28 febbraio 1995
«La configurabilità del reato di malversazione o, dopo la riforma legislativa attuata con L. 26 aprile 1990, n. 86, di peculato, va esclusa solo nell'ipotesi di un rapporto meramente occasionale tra il possesso della res oggetto di appropriazione e...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 464 del 20 gennaio 1992
«In tema di reati contro la pubblica amministrazione, anche alla luce della nuova formulazione dell'art. 358 c.p. introdotta dall'art. 18 della L. 26 aprile 1990, n. 86, va attribuita la qualifica di incaricato di pubblico servizio...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 16708 del 19 dicembre 1990
«Ne consegue, pertanto, che qualora - dopo l'emissione del mandato-ordine di pagamento - il pubblico ufficiale, incaricato-delegato a pagare agli aventi diritto i ratei di funzioni, stipendi, etc., si appropri del denaro, egli commette peculato e...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 13351 del 11 ottobre 1990
«La condotta del dipendente della società autostrade che - in qualità di esattore alla stazione di uscita, e quindi di incaricato di pubblico servizio - si appropria di parte del denaro incassato e - al fine di evitare che il maneggio sia scoperto...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 5515 del 4 giugno 1996
«...ricadendo in tal caso l'appropriazione commessa dal pubblico ufficiale o incaricato di pubblico servizio nella più ampia e generale previsione dell'art. 314 c.p., rispetto alla quale quella dell'art. 316 costituisce ipotesi marginale e residuale.»