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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1224 del 4 febbraio 2000
«La competenza territoriale per la dichiarazione di fallimento si determina con riferimento alla sede effettiva dell'impresa sociale, costituita dal centro di direzione e organizzazione dell'impresa stessa, da identificarsi in via presuntiva con la...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9417 del 31 agosto 1994
«In tema di oltraggio, la «presenza» del pubblico ufficiale, presupposto indefettibile del reato di cui all'art. 341 c.p., è concetto ben diverso dal «cospetto», richiesto dal reato di cui all'art. 342 c.p. La «presenza» richiesta dalla prima norma...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1068 del 6 febbraio 1997
«Dalla previsione dell'art. 4 legge 13 dicembre 1989, n. 401 («Interventi nel settore del giuoco e delle scommesse clandestini e tutela della correttezza nello svolgimento di competizioni agonistiche»), che punisce l'organizzazione, in assenza di...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 3852 del 6 aprile 1991
«In tema di distruzione o deturpamento di bellezze naturali, l'art. 734 c.p. adotta la tecnica del rinvio formale non ricettizio ad altra fonte, che fornisce le regole di qualificazione della distruzione o deturpamento di quella specie di beni...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 2774 del 24 gennaio 2006
«In tema di reati contro il sentimento per gli animali, la interpretazione dell'ambito applicativo dell'art. 727 c.p., nel testo precedente le modifiche introdotte dalla L. 20 luglio 2004 n. 189, con particolare riferimento all'ipotesi della...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 601 del 29 gennaio 1997
«Allorquando il reato di maltrattamento di animali viene in evidenza con riferimento a comportamenti che costituiscono l'esercizio di pratiche venatorie, occorre tener conto, oltre che della norma di cui all'art. 727 c.p., come modificato dalla...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1730 del 28 maggio 1996
«Il pugnale, in quanto strumento la cui destinazione naturale è l'offesa alla persona, rientra nel novero delle armi bianche propriamente dette, il porto delle quali è punibile ai sensi dell'art. 699, comma 2, c.p., che prevede una figura autonoma...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2385 del 22 marzo 1986
«È manifestamente infondata la questione di legittimità costituzionale del combinato disposto degli artt. 699, comma secondo c.p. e 5 e 7, L. 2 ottobre 1967, n. 895 in riferimento all'art. 3 della Costituzione per la mancata estensione alle armi da...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5388 del 8 maggio 2000
«È manifestamente infondata la questione di legittimità costituzionale dell'art. 699, comma 2, c.p., sollevata, in riferimento agli artt. 27, primo e terzo comma, e 3 Cost., sul rilievo della eccessività del minimo edittale della pena fissato in...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6473 del 3 novembre 1983
«L'esigenza di assicurare l'esercizio del diritto di difesa dello imprenditore prima della dichiarazione di fallimento deve essere soddisfatta sul piano sostanziale e non formale, nel senso che essa non postula necessariamente che il debitore...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 7757 del 2 agosto 1990
«Nella procedura camerale per la dichiarazione di fallimento, la quale è ontologicamente distinta in due fasi — una prima, destinata alla raccolta di informazioni, nonché all'ascolto dei creditori e del debitore, ed una seconda, destinata alla...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 18618 del 28 agosto 2006
«Ai sensi dell'art. 2495, secondo comma, c.c., nel testo introdotto dall'art. 4 del D.L.vo 17 gennaio 2003, n. 6 ed entrato in vigore il 1° gennaio 2004, la cancellazione dal registro delle imprese produce l'effetto costitutivo dell'estinzione...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 44626 del 29 novembre 2007
«Sono munizioni da guerra i bossoli per armi da guerra di cui sia accertata concretamente l'idoneità al reimpiego per cartucce da utilizzare in arma da guerra, né tale qualificazione è esclusa con riferimento ai bossoli già esplosi perché, data la...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3432 del 4 marzo 1989
«La deroga apportata dalla normativa speciale alle violazioni previste dal codice penale non investe anche la detenzione delle munizioni per armi comuni da sparo, che continua a rientrare nella previsione dell'art. 697 c.p. per la quale la sola...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3159 del 25 febbraio 1989
«L'unico criterio valido per stabilire se munizioni, utilizzabili indifferentemente sia per armi da guerra che per armi catalogate armi comuni da sparo possano o meno qualificarsi munizioni da guerra occorre far riferimento, non esistendo alcun...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 7949 del 8 agosto 1986
«La detenzione ed il porto di coltello a serramanico a scatto, che è un'arma propria, essendo la sua destinazione naturale l'offesa alla persona, configurano i reati di cui agli artt. 697 e 699, comma secondo, c.p. e non già l'ipotesi di cui...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 1743 del 6 marzo 1996
«Il principio per cui le spese di giudizio non possono essere poste a carico della parte anche solo parzialmente vittoriosa soffre deroga soltanto con riferimento alle spese che la stessa parte abbia causato all'altra per trasgressione del dovere...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 2572 del 22 febbraio 2012
«L'art. 92, secondo comma, c.p.c., nella parte in cui permette la compensazione delle spese di lite allorché concorrano "gravi ed eccezionali ragioni", costituisce una norma elastica, quale clausola generale che il legislatore ha previsto per...»
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Cassazione civile, Sez. VI, sentenza n. 316 del 12 gennaio 2012
«Ai sensi dell'art. 92, secondo comma, c.p.c., nel testo applicabile "ratione temporis" prima dell'entrata in vigore della legge 18 giugno 2009, n. 69, costituisce giusto motivo di compensazione delle spese processuali l'esistenza di una...»
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Cassazione civile, Sez. VI, sentenza n. 26987 del 15 dicembre 2011
«In tema di spese giudiziali, le "gravi ed eccezionali ragioni", da indicarsi esplicitamente nella motivazione, in presenza delle quali, ai sensi dell'art. 92, secondo comma, c.p.c. (nel testo introdotto dall'art. 2 della legge 28 dicembre 2005, n....»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 7523 del 27 marzo 2009
«In tema di regolamento delle spese processuali, nel regime anteriore alla novella dell'art. 92 c.p.c. recata dall'art. 2, comma 1, lett. a), della legge 28 dicembre 2005, n. 263, rientra tra i poteri discrezionali del giudice di merito disporne la...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4388 del 26 febbraio 2007
«In tema di regolamento delle spese processuali, la violazione dell'art. 91 c.p.c. si verifica soltanto nel caso in cui le stesse siano poste a carico della parte totalmente vittoriosa, mentre rientra nei poteri discrezionali del giudice disporne...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6770 del 4 maggio 2012
«La regola dell'art. 100 cod. proc. civ., a norma della quale per proporre una domanda, o per resistere ad essa, è necessario avervi interesse, si applica anche al giudizio di impugnazione, nel senso che l'interesse ad impugnare presuppone una...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 6659 del 15 marzo 2013
«Al pari del terzo chiamato in garanzia impropria dal convenuto, che in riferimento alla causa principale ha poteri processuali riconducibili a quelli di un intervento adesivo dipendente, con conseguente possibilità di impugnare la statuizione...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 11066 del 24 ottobre 1995
«Il terzo chiamato in garanzia impropria dal convenuto in riferimento alla causa principale ha i poteri processuali di un intervento adesivo dipendente e non può — trattandosi di cause diverse e tra loro scindibili — dedurre eccezioni non sollevate...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4051 del 21 marzo 2002
«L'esercizio, da parte del giudice, del potere-dovere di ordinare, anche d'ufficio, l'integrazione del contraddittorio, postulando il positivo esito della preliminare indagine circa la ricorrenza dei presupposti che rendono necessaria...»
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Cassazione civile, Sez. V, sentenza n. 9110 del 6 giugno 2012
«La cancellazione dal registro delle imprese di una società di persone, analogamente a quanto avviene con riferimento ad una società di capitali, determina l'estinzione del soggetto giuridico e la perdita della sua capacità processuale. Ne consegue...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 18937 del 1 settembre 2006
«Il soggetto che interviene nel processo — a norma dell'art. 111, comma terzo, c.p.c. — quale successore a titolo particolare nel diritto controverso fa valere un autonomo interesse a partecipare al giudizio che deriva dal fatto che egli è...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 601 del 17 gennaio 2003
«Nel caso di successione a titolo particolare tra vivi nel diritto controverso, la sentenza pronunciata contro l'alienante è efficace nei confronti dell'avente causa anche quale titolo esecutivo, nei limiti dell'accertamento in essa contenuto....»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3012 del 10 febbraio 2010
«Il giudice di merito, nell'indagine diretta all'individuazione del contenuto e della portata delle domande sottoposte alla sua cognizione, non è tenuto ad uniformarsi al tenore meramente letterale degli atti nei quali le domande medesime risultino...»