-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1810 del 19 luglio 1996
«...è sciolta: invero essendo il reato in questione permanente non può rilevare la circostanza che i gravi indizi risalgano nel tempo posto che la data di questi ultimi non equivale a quella della cessazione della consumazione del reato associativo.»
-
Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 2963 del 21 marzo 1996
«...permanente, con esclusione della continuazione fra i reati previsti dagli artt. 416 e 416 bis c.p. ed applicazione, anche per il periodo precedente all'entrata in vigore della predetta L. n. 646/1982, della pena prevista dall'art. 416 bis c.p.»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 3331 del 5 agosto 1996
«Il delitto ex art. 416 bis c.p., infatti, proprio per la sua natura permanente, può continuare a consumarsi anche dopo l'emissione di una misura cautelare, essendo legato non solo a condotte tipiche ma anche soltanto alla mancata cessazione...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1434 del 15 febbraio 1997
«Ne consegue che la norma in questione (salvo il caso di ordine che non possa essere utilmente eseguito dopo la scadenza del termine fissato dall'autorità) configura un reato permanente, che cessa quando lo stesso agente, con un comportamento...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 321 del 21 gennaio 1997
«Trattasi di inosservanza che ha natura permanente, posto che la disobbedienza all'ordine ricevuto si protrae per tutto il tempo successivo alla scadenza del termine, lasciando intatta la situazione antigiuridica: la permanenza può cessare ad opera...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5363 del 7 giugno 1997
«Ed invero, sia che attraverso l'ordine si imponga un obbligo di fare, sia che si imponga l'obbligo di astenersi dal fare, indipendentemente dall'indicazione di un termine, il soggetto dovrà conformare la sua condotta al comando, rispetto al quale,...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6453 del 3 luglio 1997
«La contravvenzione di cui all'art. 650 c.p. — inosservanza dei provvedimenti di polizia — è reato non necessariamente ma solo eventualmente permanente: lo è sicuramente quando la condotta omissiva (in presenza o meno di un termine) protraendosi...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 8607 del 24 settembre 1997
«...far cessare la situazione antigiuridica sanzionata dalla norma incriminatrice, dando esecuzione, con un comportamento attivo, all'ordine ricevuto, il reato ha natura permanente che cessa allorché, appunto, l'agente dà esecuzione all'ordine.»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1330 del 21 maggio 1998
«...ta. Data la natura permanente del reato in questione, non è infatti determinante la circostanza che i gravi indizi risalgano nel tempo, perché la data di questi ultimi non equivale a quella della cessazione della consumazione del reato...»
-
Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 1631 del 12 ottobre 1998
«Ed invero una cosa è partecipare ad un'associazione per delinquere e cosa diversa è commettere un reato, anche se rientrante nel programma associativo, avvalendosi del metodo mafioso o al fine di agevolare l'attività dell'associazione: in tali...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 5597 del 5 maggio 1999
«Integra il reato di abuso di ufficio la condotta di un assessore all'urbanistica di un Comune che rilascia a un privato, già beneficiario di una autorizzazione in precario per un manufatto sito in zona sottoposta a vincolo paesaggistico, infisso...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9387 del 22 luglio 1999
«Atteso il permanente carattere sussidiario del reato di abuso di ufficio previsto dall'art. 323 c.p. anche dopo la riforma effettuata con L. 16 luglio 1997, n. 234, deve escludersi il concorso formale di tale reato con quello, più grave, di...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 495 del 9 marzo 2000
«In tema di associazione mafiosa, non può sostenersi che la commissione di omicidi rientri nel generico programma della societas sceleris, né che i diversi fatti di sangue siano consumati «per eseguire» il delitto di cui all'art. 416 bis c.p., dal...»
-
Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 49169 del 22 dicembre 2003
«Nel caso in cui l'occupazione si protragga nel tempo il delitto ha natura permanente, e cessa soltanto con l'allontanamento del soggetto dall'edificio o con la sentenza di condanna. Dopo la pronuncia della sentenza la protrazione del comportamento...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 41101 del 20 ottobre 2004
«L'inosservanza, da parte del cittadino straniero, dell'ordine di presentarsi dinanzi alla Autorità di P.S. integra il reato di cui all'art. 650 c.p. e si consuma alla scadenza della data di comparizione fissata dal provvedimento dell'autorità di...»
-
Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 4822 del 7 febbraio 2006
«Integra il reato di cui all'art. 633 c.p. l'esecuzione sul fondo altrui, in assenza del decreto di esproprio, di opere a carattere permanente (quali lavori di sbancamento di migliaia di metri cubi di terreno e posa in opera di manufatti in cemento...»
-
Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 22043 del 10 giugno 2010
«La condotta di chi detenga consapevolmente materiale pedopornografico, dopo esserselo procurato (art. 600 quater c.p.), configura un'ipotesi di reato commissivo permanente, la cui consumazione inizia con il procacciamento del materiale e si...»
-
Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 41401 del 23 novembre 2010
«È da ritenersi tempestiva la querela per il reato di invasione di terreni che sia stata proposta durante il periodo in cui si è protratta l'occupazione, dal momento che il reato permanente è flagrante per tutto il tempo in cui se ne protrae la...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 45860 del 23 novembre 2012
«...un regime sanzionatorio più severo, sia proseguita anche dopo l'entrata in vigore di quest'ultima, sussiste un unico reato permanente e si applica la disciplina sanzionatoria in vigore al momento in cui la condotta associativa è venuta a cessare.»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 35100 del 14 agosto 2013
«La fattispecie del concorso esterno in associazione di tipo mafioso si atteggia come reato permanente, al pari di quella di partecipazione alla medesima associazione da parte del soggetto organicamente inserito nel sodalizio, fermo restando che il...»
-
Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 50659 del 3 dicembre 2014
«...633 c.p. in relazione a condotta diretta a fare ingresso in un appartamento, in assenza di qualsiasi elemento indicativo della volontà di attuare una permanente occupazione dell'immobile e non, invece, di farne un uso occasionale e momentaneo).»
-
Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 49177 del 14 dicembre 2015
«Nel caso di contestazione di un reato permanente nella forma cosiddetta "chiusa", con precisa indicazione della data di cessazione della condotta illecita, il giudice può tener conto del successivo protrarsi della consumazione soltanto se ciò sia...»
-
Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 8351 del 25 febbraio 2015
«La contravvenzione di cui all'art. 659, comma primo, cod. pen., è reato solo eventualmente permanente, che si può consumare anche con un'unica condotta rumorosa o di schiamazzo recante, in determinate circostanze, un effettivo disturbo alle...»
-
Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 16715 del 16 aprile 2018
«Il reato di cui all' art. 437, primo comma, cod. pen., ove la condotta consista nell'omissione (e non nella rimozione) di cautele contro infortuni sul lavoro, ha natura permanente, e la permanenza cessa quando il dispositivo omesso sia collocato o...»
-
Cassazione penale, Sez. VII, ordinanza n. 4486 del 29 gennaio 2019
«In tema di corruzione, lo stabile asservimento del pubblico ufficiale ad interessi personali di terzi realizzato attraverso l'impegno permanente a compiere od omettere una serie indeterminata di atti ricollegabili alla funzione esercitata, integra...»
-
Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 55164 del 10 dicembre 2018
«Nel caso in cui l'imputazione relativa ad un reato permanente (nella specie, occupazione abusiva di un immobile) indichi il "tempus commissi delicti" con "formula chiusa", e cioè con la precisazione della data di cessazione della condotta...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 47034 del 16 ottobre 2018
«La contravvenzione di omissione di lavori in edifici o altre costruzioni che minacciano rovina ha natura di reato permanente a condotta omissiva, in quanto lo stato di consumazione perdura finché il pericolo per la pubblica incolumità non sia...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 32401 del 19 luglio 2019
«Integra il reato di corruzione per l'esercizio della funzione, previsto dall'art.318 cod.pen., lo stabile asservimento del pubblico ufficiale ad interessi personali di terzi, realizzato attraverso l'impegno permanente a compiere od omettere una...»
-
Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 29657 del 27 marzo 2019
«Nel reato di invasione di terreni o edifici di cui all'art. 633 cod. pen. la nozione di "invasione" non si riferisce all'aspetto violento della condotta, che può anche mancare, ma al comportamento di colui che si introduce "arbitrariamente", ossia...»
-
Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 19354 del 21 aprile 2015
«Il divieto di un secondo giudizio per il reato di abuso edilizio di cui all'art. 44 del D.P.R. 6 giugno 2001, n. 380, riguarda soltanto la condotta posta in essere nel periodo indicato nell'imputazione ed accertata...»