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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 33466 del 14 agosto 2008
«Ai fini della tempestiva presentazione della querela, grava sulla persona offesa, nell'ipotesi dei cosiddetti «ignoti identificabili » un onere di accertamento in ordine all'identità del soggetto attivo del reato (In motivazione, la S.C. ha...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 13938 del 3 aprile 2008
«Il termine per proporre la querela per il reato di lesioni colpose determinate da colpa medica inizia a decorrere non già dal momento in cui la persona offesa ha avuto consapevolezza della patologia contratta, bensì da quello, eventualmente...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 14660 del 29 dicembre 1999
«Pertanto, nel caso in cui siano svolti tempestivi accertamenti, indispensabili per la individuazione del soggetto attivo, il termine di cui all'art. 124 c.p. decorre, non dal momento in cui la persona offesa viene a conoscenza del fatto oggettivo...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 3671 del 27 marzo 1992
«Ai fini della decorrenza del termine per la proposizione della querela, occorre che la persona offesa abbia avuto conoscenza precisa, certa e diretta del fatto in modo da essere in possesso di tutti gli elementi di valutazione onde determinarsi....»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 6771 del 23 febbraio 2006
«Non si ha remissione tacita della querela nel caso di omessa comparizione dell'offeso dal reato nel processo penale, trattandosi di comportamento omissivo, improduttivo di qualsiasi effetto sulla procedibilità dell'azione penale; nè alla omessa...»
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Corte costituzionale, sentenza n. 151 del 19 giugno 1975
«È costituzionalmente illegittimo, per contrasto con l'art. 3 della Costituzione, l'art. 156 c.p. nella parte in cui non attribuisce l'esercizio del diritto di remissione della querela agli eredi della persona offesa dal reato, allorché tutti vi...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 1 del 18 marzo 1970
«Il requisito della idoneità, necessario per ogni reato a norma dell'art. 49 c.p. deve ritenersi realizzato all'esito positivo del giudizio di «non inidoneità» del quod actum, prescindendo dal quesito se il quod actum era per se stesso capace della...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9870 del 17 settembre 1998
«La sottrazione di beni pignorati integra non il reato di cui all'art. 334 c.p., ma quello, perseguibile a querela di parte, di cui all'art. 388 dello stesso codice, non rilevando che la persona offesa sia una pubblica amministrazione, sia perché...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 7567 del 26 luglio 1996
«La sottrazione di cose sottoposte a pignoramento, nell'ambito di procedura per il recupero di spese giudiziarie, ad istanza dell'autorità amministrativa, configura il reato di cui all'art. 388 c.p. (mancata esecuzione dolosa di un provvedimento...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3946 del 13 gennaio 2000
«Peraltro, considerata la natura di reato composto in senso lato del reato di oltraggio, il fatto residuo va qualificato come minaccia aggravata dalla qualità di pubblico ufficiale — ex art. 61, n. 10, c.p. — della persona offesa dal reato, e, così...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 14597 del 27 aprile 2006
«Nel reato di oltraggio a magistrato in udienza deve ritenersi persona offesa anche il magistrato (da queste premesse, la Corte ha annullato senza rinvio il decreto di archiviazione del Gip non preceduto dalla notificazione dell'avviso della...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 5840 del 23 aprile 1990
«Nel delitto di cui all'art. 343 c.p. il magistrato non è la persona offesa dal reato, per tale intendendosi il titolare del bene costituente l'oggetto giuridico del reato, in quanto detta titolarità va riconosciuta allo Stato, essendo l'esercizio...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 36328 del 22 settembre 2003
«Il reato di falso giuramento è delitto contro l'amministrazione della giustizia e mira a tutelare l'intera collettività, pertanto la persona singola che abbia subito anche un danno diretto può assumere la qualifica di persona danneggiata dal reato...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 2055 del 5 marzo 1997
«Il delitto di subornazione - che è un reato di pericolo - richiede (secondo l'attuale formulazione della previsione incriminatrice) che la persona verso la quale si dirige l'opera del subornatore, al momento dell'offerta o della promessa del...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 23767 del 29 maggio 2003
«Nel delitto di falsa perizia (art. 373 c.p.) che tutela il bene giuridico dell'ordinato svolgimento dell'attività giudiziaria, persona offesa è esclusivamente lo Stato-collettività in quanto il privato danneggiato della falsa perizia non è, sia...»
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Cassazione penale, Sez. VI, ordinanza n. 1109 del 1 giugno 1999
«Nei delitti contro l'amministrazione della giustizia, la persona offesa dal reato è lo Stato, e a questo può aggiungersi un'altra vittima quando nella struttura della fattispecie astratta vi sia anche la descrizione dell'aggressione alla sfera...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1096 del 21 aprile 1999
«Nei delitti contro l'amministrazione della giustizia deve essere considerata quale persona offesa del reato sia lo Stato, al quale la Costituzione attribuisce la funzione giurisdizionale come indefettibile componente della sovranità, sia quel...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 5009 del 31 gennaio 2008
«...funzionamento della giustizia, relativamente al quale l'interesse del privato assume un rilievo solo riflesso e mediato, tale da non consentire l'attribuzione della qualità di persona offesa, ma solo quella di persona danneggiata dal reato.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 223 del 17 febbraio 1998
«Nei delitti contro l'amministrazione della giustizia persona offesa dal reato è lo Stato, e a questo può poi aggiungersi un'altra vittima, quando nella struttura della fattispecie astratta vi sia anche la descrizione dell'aggressione alla sfera...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2285 del 8 ottobre 1997
«Ne consegue che il richiedente interessato riveste la posizione di persona offesa (secondaria) del reato in parola, tutelata come tale dalle garanzie procedimentali previste dagli artt. 408-410 c.p.p., a cominciare dal diritto della notifica...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2853 del 30 luglio 1997
«Al privato danneggiato dal reato è assegnato un potenziale ruolo processuale, con facoltà di costituzione di parte civile, soltanto quando il procedimento sia pervenuto alla fase indicata dall'art. 79 c.p.p. e non nel corso delle indagini...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 44464 del 17 dicembre 2010
«L'integrazione del reato di induzione a non rendere dichiarazioni o a rendere dichiarazioni mendaci all'autorità giudiziaria, posto in essere per il tramite di una terza persona, richiede che quest'ultima si faccia latrice, nei confronti del...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 20679 del 9 maggio 2003
«Nel delitto di favoreggiamento reale previsto dall'art. 379 c.p., la persona offesa dal reato non può essere un soggetto privato, in quanto la fattispecie in questione tutela in via esclusiva l'interesse pubblico al buon andamento della giustizia....»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 46247 del 27 novembre 2012
«Non è configurabile la causa di non punibilità di cui al combinato disposto degli artt. 384, comma primo, c.p. e 199 c.p.p., nell'ipotesi in cui un teste deponga in un processo nel quale il prossimo congiunto sia persona offesa dal reato, a nulla...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 30021 del 22 agosto 2002
«È qualificabile come «violenza sulle cose», ai fini della configurabilità del reato di esercizio arbitrario delle proprie ragioni di cui all'art. 392 c.p., ogni condotta che, pur non arrecando danni materiali, si manifesti come esercizio di un...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 7911 del 12 agosto 1997
«In tema di esercizio arbitrario delle proprie ragioni (artt. 392 e 393 c.p.), l'effettiva azionabilità della pretesa in sede giurisdizionale e la possibilità di realizzarla in virtù di una pronuncia giudiziale non costituiscono presupposto...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 12481 del 24 dicembre 1985
«Titolare del diritto di querela, in tema di reato di esercizio arbitrario delle proprie ragioni con violenza sulle cose, può essere colui che esercita soltanto di fatto una servitù prediale; anche tale soggetto può invero rivestire la qualità di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3329 del 14 marzo 1988
«In ordine al reato di lesioni volontarie il dolo consiste nella cosciente volontà del fatto e, inoltre, nella volontà dell'evento giuridico e cioè dell'offesa dell'interesse tutelato dalla norma, e poiché tale risultato si considera voluto non...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 40565 del 16 ottobre 2012
«Integra il reato di violenza sessuale di gruppo (art. 609 octies c.p.), con abuso delle condizioni di inferiorità psichica o fisica, la condotta di coloro che inducano la persona offesa a subire atti sessuali in uno stato di infermità psichica...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2637 del 21 marzo 1985
«...nella realtà. Simile divergenza può essere dovuta, inoltre, non solo ad un errore nell'uso di mezzi di esecuzione del reato ma anche ad altre cause accidentali ed indipendenti dal fatto dell'agente, quali uno scivolamento, una spinta, un urto.»