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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 1278 del 14 gennaio 2003
«In tema di misure cautelari, il comma 1 bis dell'art. 273 c.p.p., introdotto dall'art. 11 della legge 1 marzo 2001 n. 63, nello stabilire che nella valutazione dei gravi indizi di colpevolezza si applicano, tra le altre, le disposizioni dell'art....»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 35359 del 21 ottobre 2002
«In tema di misure cautelari, l'art. 273, comma 1 bis c.p.p. (introdotto dall'art. 11 della legge 1 marzo 2001, n. 63 in attuazione dei principi del giusto processo), disponendo che nella valutazione dei gravi indizi di colpevolezza, atti a...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 22035 del 6 dicembre 2001
«La regola dettata dal comma 1 bis dell'art. 273 c.p.p. (introdotto dall'art. 11 della legge 1 marzo 2001 n. 63) — secondo cui, nella valutazione dei gravi indizi di colpevolezza richiesti per la sottoposizione di taluno ad una misura cautelare...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 43721 del 5 dicembre 2001
«In tema di valutazione dei gravi indizi di colpevolezza richiesti per l'adozione di misure cautelari personali, poiché la disposizione di cui all'art. 273, comma 1 bis c.p.p. si applica ai procedimenti in corso alla data di entrata in vigore della...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 34534 del 24 settembre 2001
«In tema di valutazione dei gravi indizi di colpevolezza richiesti per l'adozione di misure cautelari personali, la disposizione dell'art. 273, comma 1 bis c.p.p. (introdotta dall'art. 11 della legge 1 marzo 2001, n. 63) che rinvia ai criteri di...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2416 del 4 agosto 1999
«In tema di esigenze cautelari, il concreto pericolo di recidivanza può esser desunto anche dalle specifiche modalità e circostanze del fatto-reato. Invero la negativa valutazione della personalità dell'indagato ben può fondarsi sugli specifici...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 69 del 3 marzo 1995
«In materia di misure cautelari personali, le esigenze cautelari di cui all'art. 274 c.p.p. hanno alla base una situazione di pericolo che deve essere concreto, cioè caratterizzarsi secondo effettività ed attualità. In altri termini, si deve...»
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Cassazione penale, Sez. VI, ordinanza n. 2921 del 5 agosto 1992
«In materia di misure cautelari, l'ordinamento vieta di trarre dall'esercizio del diritto al silenzio qualsiasi conseguenza negativa per l'imputato, anche nei casi in cui consente altrimenti al giudice di valutare il comportamento processuale...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 6317 del 8 febbraio 2000
«In tema di esigenze cautelari, una sentenza di condanna, emessa all'esito del doppio grado di giudizio, ad una grave pena detentiva può essere posta a base di un giudizio di ragionevole probabilità di fuga dell'imputato, ove non ristretto in carcere.»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 2012 del 5 maggio 1998
«In tema di applicazione di misure cautelari, è obbligo del giudice individuare gli elementi concludenti che confermino attualità e concretezza delle esigenze poste a fondamento del provvedimento coercitivo, anche per il rilievo che l'art. 292,...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 36319 del 9 ottobre 2001
«In tema di presupposti per l'applicazione di misure coercitive personali, la prognosi negativa derivante dalla pregressa commissione di reati della stessa indole - art. 274, lett. c) del c.p.p. - sussiste anche in presenza di fattispecie criminose...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1957 del 6 giugno 1997
«In tema di esigenze cautelari, la norma di cui all'art. 274 lett. c) c.p.p. si riferisce alla probabile reiterazione di reati «della stessa specie», che offendono cioè lo stesso bene giuridico, non già soltanto alla commissione dello specifico...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 2631 del 23 luglio 1996
«In tema di esigenze cautelari, l'art. 274 lett. c) c.p.p., come modificato dall'art. 3 legge 8 agosto 1995 n. 332 non impedisce di trarre il pericolo concreto di reiterazione dei reati della stessa specie cioè lesivi dell'interesse protetto e...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 4875 del 23 gennaio 1996
«In tema di misure coercitive il giudice, al fine di valutare la sussitenza delle esigenze cautelari di cui all'art. 274, lett. c), c.p.p., deve tener conto sia delle caratteristiche oggettive e soggettive del fatto-reato, cioè della condotta...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3109 del 10 ottobre 1995
«Ai sensi dell'art. 292 comma 2 lett. c), quale modificato dalla L. 8 agosto 1995 n. 332, l'esposizione nell'ordinanza impositiva di una misura cautelare personale dei motivi per i quali gli elementi di fatto «assumono rilevanza» non può non...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2796 del 7 settembre 1995
«In tema di misure cautelari personali, il giudizio prognostico di compromissione degli interessi della collettività, riferito al pericolo di reiterazione di reati della stessa specie (art. 274, lett. c, c.p.p.), dev'essere ancorato alla...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3091 del 7 ottobre 1992
«In materia di misure cautelari personali, la prognosi di pericolosità, di cui all'articolo 274, lett. c), c.p.p., quando è riferita a gravi delitti implicanti l'uso delle armi o di altri mezzi di violenza contro la persona, di attentato...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 4016 del 17 dicembre 1999
«Il sequestro preventivo di documenti di un procedimento amministrativo, disposto al fine di inibire il protrarsi della ipotizzata attività criminosa ed impedire che questa possa portare a conseguenze ulteriori, essendo diretto a sospendere il...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 2719 del 26 agosto 1999
«In tema di misure cautelari personali, nell'accertare la personalità il giudicante è libero di avvalersi di qualsiasi emergenza informativa e processuale e queste, se non possono esser tratte, sic et simpliciter , unicamente dalla gravità del...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 6480 del 16 aprile 1998
«A seguito delle modifiche introdotte dalla legge 8 agosto 1995 n. 332 in tema di misure coercitive, il giudice, al fine di valutare la sussistenza delle esigenze cautelari di cui all'art. 274, lett. c), c.p.p., deve tenere conto sia delle...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 277 del 21 febbraio 1996
«Le esigenze cautelari di cui all'art. 274, lett. c), c.p.p. — anche nella formulazione novellata dall'art. 3 legge 8 agosto 1995, n. 332 — possono essere correttamente dedotte dalle modalità del fatto e dalla personalità dell'agente che in esse si...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4349 del 21 novembre 1994
«È legittimo il provvedimento che esclude la sussistenza di esigenze cautelari, revocando di conseguenza il mandato di cattura, sul duplice rilievo dell'impossibilità, per gli imputati di inquinare le prove — già tutte acquisite — e dell'assenza...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3128 del 20 ottobre 1992
«In materia di misure cautelari personali, l'art. 274 c.p.p. — nel definire i criteri di una prognosi di pericolosità dell'indagato simmetrica al periculum in mora civilistico — accoglie nella norma della lett. c) l'esigenza di prevenzione speciale...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 4374 del 12 febbraio 1998
«Le specificazioni introdotte con la legge n. 332 del 1995 all'art. 292 c.p.p. mirano ad evitare che si applichi la misura custodiale per reati prossimi alla prescrizione, e riguarda un periodo di tempo notevole trascorso dal fatto, tale da...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2538 del 4 gennaio 1996
«La legge n. 332/1995 è di immediata applicazione, poiché contiene una normativa di carattere processuale. Si impone pertanto l'annullamento con rinvio per nuovo esame dell'ordinanza di merito allorché la contestata sussistenza delle esigenze...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 4495 del 11 novembre 1995
«Qualora sia oggetto del procedimento incidentale di impugnazione un provvedimento sulla libertà personale (nella specie, ordinanza del tribunale del riesame ripristinatoria della custodia in carcere in sostituzione degli arresti domiciliari)...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 34537 del 24 settembre 2001
«Ai fini del ripristino, determinato da soppravvenuta condanna, della custodia cautelare nei confronti di imputato scarcerato per decorrenza dei termini, la sussistenza del pericolo di fuga non può essere ritenuta né sulla base della presunzione,...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 7721 del 7 agosto 1996
«Seppure l'art. 468, secondo comma prevede che il presidente del collegio giudicante possa escludere le testimonianze vietate dalla legge e quelle manifestamente sovrabbondanti, tuttavia, la norma va letta congiuntamente agli artt. 187 e 190...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1213 del 10 gennaio 2013
«In tema di misure cautelari personali, il riconoscimento, nel giudizio di merito, dell'attenuante della collaborazione con la giustizia (art. 8 D.L. n. 152 del 1991, conv. in legge n. 203 del 1991), pur consentendo il superamento della presunzione...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1227 del 15 maggio 1995
«In tema di misure cautelari, gli artt. 275 comma secondo e 299 comma secondo c.p.p. — in attuazione della direttiva impartita dall'art. 2 n. 59 della legge delega n. 81/1987 — stabiliscono che il giudice valuti la ragionevolezza del permanere...»