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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 37346 del 10 ottobre 2007
«Qualora il difensore proponga impugnazione prima che gli sia notificato l'avviso di deposito del provvedimento deliberato all'esito dell'udienza camerale, così avvalendosi della facoltà cui l'avviso stesso è preordinato, la formalità della...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 11 del 2 giugno 1998
«Ai fini della perdita di efficacia del provvedimento che dispone la misura coercitiva personale per omessa decisione del tribunale sulla richiesta di riesame entro il decimo giorno dalla ricezione degli atti, deve farsi riferimento alla data di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 9370 del 31 agosto 1994
«Ai fini dell'ascrivibilità dell'aggravante, prevista dall'art. 74, comma 4, D.P.R. 9 ottobre 1990, n. 309, dell'essere l'associazione armata, la quale va valutata a carico dell'agente secondo il disposto dell'art. 59, comma 2, c.p., non è...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 6664 del 20 febbraio 2012
«Nel giudizio di appello il tardivo deposito del verbale stenotipico dell'udienza di primo grado non comporta alcuna nullità processuale della sentenza. (Fattispecie nella quale la S.C. ha ritenuto che, per la presentazione dell'impugnazione, al...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 5386 del 10 maggio 1994
«Il verbale di dibattimento è nullo solo se la sottoscrizione del pubblico ufficiale che lo ha redatto manchi nell'ultima pagina, e non anche quando non sia sottoscritto su ogni foglio, non essendo prevista tra le cause di nullità l'inosservanza di...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 8341 del 30 luglio 1991
«È inammissibile il ricorso col quale si deduca violazione dell'art. 137 nuovo c.p.p. in relazione all'art. 606 stesso codice assumendo che sul verbale di udienza — nella specie redatto nel giudizio direttissimo — figura solo la sottoscrizione in...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 43236 del 30 novembre 2001
«L'omissione dell'invito all'imputato a presentarsi per rendere l'interrogatorio ai sensi dell'art. 375 c.p.p. non dà luogo alla nullità della richiesta di rinvio a giudizio prevista dall'art. 416, comma 1, c.p.p. (nella formulazione introdotta...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 617 del 24 febbraio 2000
«In tema di documentazione dell'interrogatorio di persona detenuta, la sanzione di inutilizzabilità ex art. 141 bis c.p.p. consegue alla mancata riproduzione fonografica o audiovisiva dell'atto, ovvero alla ipotesi in cui, pure avvenuta tale...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6194 del 8 luglio 1996
«La riserva di impugnazione, per spiegare il proprio duplice effetto — di consentire contemporaneamente l'impugnazione della sentenza non definitiva e di quella definitiva e di precludere alla parte, dopo la riserva, di proporre l'impugnazione...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 41461 del 24 ottobre 2012
«In tema di nullità del verbale, perché possa ritenersi sussistere incertezza assoluta sulle persone intervenute è necessario che l'identità del soggetto partecipante all'atto non solo non sia documentata nella parte del verbale specificamente...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 3917 del 30 marzo 1998
«La nullità prevista dall'art. 142 c.p.p. per i verbali con incertezza assoluta delle persone intervenute, o privi di sottoscrizione del pubblico ufficiale che li ha redatti, non ha carattere assoluto sia perché non definita come tale sia perché...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 10251 del 9 marzo 2007
«I punti della decisione ai quali fa espresso riferimento l'articolo 597, comma 1, del c.p.p. coincidono con le parti delle sentenze relative alle statuizioni indispensabili per il giudizio su ciascun reato e segnano un passaggio obbligato per la...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 5221 del 20 maggio 1993
«Il diritto di farsi assistere da un interprete, previsto dall'art. 143 c.p.p., è limitato - ove ne concorrano i presupposti – agli atti orali, e la traduzione è prescritta solo per l'atto di cui all'art. 169 stesso codice da notificare...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 10717 del 8 marzo 2003
«Non è abnorme e, pertanto, non è ricorribile in cassazione, il provvedimento del giudice che dichiara la nullità del decreto di citazione a giudizio per omessa traduzione dell'atto nella lingua conosciuta dall'imputato, in quanto la valutazione...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 10675 del 15 marzo 2001
«Alla luce delle innovazioni introdotte dalla legge 16 dicembre 1999 n. 479 e, segnatamente, di quanto disposto dagli artt. 421 bis, 422, comma 1, 425, comma 3, c.p.p. (il primo di tali articoli inserito e gli altri due novellati da detta legge),...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 293 del 14 gennaio 1994
«L'art. 143, primo comma, c.p.p. che prevede, per l'imputato che non conosce la lingua italiana, il diritto di farsi assistere gratuitamente da un interprete al fine di poter comprendere l'accusa contro di lui formulata e di seguire il compimento...»
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Cassazione penale, Sez. III, ordinanza n. 417 del 11 marzo 1997
«Fra gli atti cui l'imputato partecipa seguendone — contestualmente — il compimento, rispetto ai quali l'art. 143 c.p.p. assicura l'assistenza gratuita dell'interprete, non può farsi rientrare la traduzione della sentenza che conclude il giudizio....»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 7432 del 26 febbraio 2002
«L'individuazione fotografica condotta dalla polizia giudiziaria, senza l'assistenza di un interprete, presso un soggetto che non comprenda la lingua italiana, deve considerarsi acquisita contra legem , e dunque viziata da inutilizzabilità...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 1141 del 27 ottobre 2000
«Con riferimento al criterio del «luogo in cui l'evento è avvenuto», utilizzata dall'art. 5, n. 3, della Convenzione di Lugano 16 settembre 1988 sulla giurisdizione, ratificata dalla legge 10 gennaio 1992, n. 198 - analogo all'art. 5, n. 3, della...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2228 del 30 maggio 1995
«In conformità ai trattati internazionali vincolanti per l'Italia, l'art. 143, primo comma, c.p.p. riconosce all'imputato che ignora la lingua italiana il diritto di farsi assistere gratuitamente da un interprete al fine di comprendere l'accusa e...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 10495 del 6 dicembre 1996
«È valida la notificazione del decreto di citazione per il giudizio di appello eseguita dal messo di conciliazione in assenza di autorizzazione da parte del presidente della Corte d'appello; infatti l'art. 148, primo comma, c.p.p., a norma del...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 5502 del 4 giugno 1996
«Ai fini della configurabilità del delitto di peculato il possesso del denaro della pubblica amministrazione può essere anche mediato e far capo congiuntamente a più pubblici ufficiali qualora le norme interne dell'ente pubblico prevedano che...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 4903 del 22 dicembre 1994
«È abnorme l'ordinanza con cui il pretore, dichiarata la nullità della notifica del decreto di citazione a giudizio, operata dalla polizia giudiziaria su richiesta del pubblico ministero, rimette gli atti a questi. La suddetta notifica, invero, è...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 10637 del 14 marzo 2002
«La remissione di querela intervenuta nel corso del giudizio di cassazione opera come causa di estinzione del reato anche in presenza di ritenuta inammissibilità del ricorso, atteso che essa è validamente effettuabile sino a quando non sia...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 3843 del 1 aprile 1994
«Il decreto di citazione a giudizio nel procedimento pretorile deve, a pena di nullità ex art. 178, comma 1, lettera c), c.p.p., essere notificato alla costituita parte civile presso il difensore munito di procura speciale, idonea a conferirgli la...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 42836 del 10 novembre 2009
«Qualora l’imputato risulti detenuto per lo stesso fatto al quale si riferisce il procedimento a suo carico, la notificazione degli atti a lui diretti (nella specie, decreto di citazione a giudizio in grado di appello) non può essere effettuata al...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 47379 del 10 dicembre 2003
«Non è viziato da nullità il decreto di citazione a giudizio notificato all'imputato detenuto nel domicilio eletto, in quanto la previsione di cui all'art. 156 c.p.p. — per la quale le notificazioni all'imputato detenuto debbono essere eseguite nel...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 13310 del 14 febbraio 2013
«Per "prima notificazione" a seguito della quale può procedersi a notificare mediante consegna al difensore di fiducia ai sensi dell'art. 157, comma ottavo -bis, cod. proc. pen., deve intendersi solo quella relativa al primo atto del procedimento,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 43791 del 21 novembre 2008
«L'art. 157, comma ottavo bis c.p.p. (introdotto dall'art. 2 D.L. 21 febbraio 2005 n. 17 conv. nella L. 22 aprile 2005 n. 60), concernente il regime delle notificazioni successive alla prima, riguarda l'intero processo e non già ogni grado di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 37174 del 30 settembre 2008
«Ai sensi dell'art. 157, comma ottavo bis, c.p.p., è legittima la notificazione del decreto di citazione per il giudizio di appello mediante consegna al difensore di fiducia, nel caso in cui l'imputato non abbia ricevuto l'avviso dell'obbligo di...»