(massima n. 5)
Qualora, sulla base del favorevole parere medico di un sanitario officiato dai giudici, a costoro oralmente comunicato ma documentalmente acquisito solo successivamente all'udienza, venga disposta la traduzione coattiva in aula dell'imputato, che aveva documentato un impedimento a comparire, e questi, sia pure contro le sue aspettative ed in difformità da altri pareri clinici, sia tradotto e presenzi all'udienza, senza che la patologia presentata possa determinare un'incapacità di partecipare coscientemente al giudizio, non può più essere utilmente sollevata alcuna eccezione di nullità. Questa è proponibile solo nell'ipotesi di inizio del dibattimento in assenza dell'imputato, opinabilmente esclusa l'assoluta impossibilità di costui di comparire per legittimo impedimento.