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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2704 del 7 febbraio 2007
«In ipotesi di arbitrato collegiale, qualora il lodo non rechi tutte le sottoscrizioni ma solo una o più sottoscrizioni complete di data, non contestuali tra loro o con la redazione del documento, e si verta pertanto in una ipotesi di nullità e non...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6069 del 26 marzo 2004
«Ai sensi dell'art. 820, quarto comma, c.p.c., il consenso alla proroga del termine per la decisione da parte degli arbitri, risultante da atto scritto, deve essere espresso personalmente dalle parti o dai loro difensori muniti di procura speciale.»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 7863 del 22 agosto 1997
«In caso di omessa pronunzia degli arbitri nel termine stabilito, alla stregua del combinato disposto degli artt. 821 e 823 c.p.c., si deve avere riguardo — al fine di stabilire se la notificazione di volontà delle parti di far valere la decadenza...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5771 del 15 novembre 1984
«Qualora il lodo arbitrale non venga pronunciato nel termine di novanta giorni dall'accettazione della nomina o nell'eventuale diverso termine all'uopo fissato dalle parti (art. 820 c.p.c.), la nullità del lodo medesimo postula, alla stregua della...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 24562 del 22 novembre 2011
«In tema di arbitrato irrituale, la scadenza del termine per l'adozione del lodo, prevista al fine di evitare che le parti siano indefinitamente vincolate alla conclusione extragiudiziale della controversia, è essenziale ed estingue il mandato...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4823 del 27 febbraio 2009
«In tema di arbitrato, la decorrenza del termine fissato dalle parti o dalla legge per la pronuncia del lodo è interrotto, ai sensi dell'art. 820, secondo comma, cod. proc. civ. (nel testo, applicabile "ratione temporis", anteriore alle modifiche...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 24866 del 8 ottobre 2008
«In tema di arbitrato, la sospensione dei termini processuali nel periodo feriale, prevista dall'art. 1 della legge 7 ottobre 1969, n. 742, non è applicabile al termine per la pronuncia del lodo previsto dall'art. 820 cod. proc. civ. (centottanta...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 10910 del 11 luglio 2003
«Qualora il lodo arbitrale non venga pronunciato nel termine di cui all'art. 820 c.p.c., incombe sulla parte interessata l'onere di notificare agli arbitri, dopo la scadenza del termine e prima della pronuncia del lodo, la propria intenzione di far...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4992 del 18 aprile 2000
«Gli arbitri ai quali le parti hanno assegnato un primo termine per statuire su alcuni capi della domanda, ed un secondo termine per definire la controversia, non possono prorogare quest'ultimo invocando l'art. 820, secondo comma, c.p.c. perché...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8243 del 28 luglio 1995
«Nell'arbitrato libero, il contenuto dell'obbligo contratto dagli arbitri, secondo le regole del mandato, è quello di emettere il responso a loro affidato entro un dato termine, non potendo ammettersi che le parti siano vincolate alla definizione...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 574 del 30 gennaio 1985
«Nell'arbitrato irrituale gli arbitri, quali mandatari, esercitano un potere caratterizzato dalla sua derivazione dalla volontà delle parti anche nel momento della pronuncia conclusiva, la quale risolve la controversia in via negoziale, vincolando...»
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Cassazione civile, Sez. VI, sentenza n. 22002 del 6 dicembre 2012
«L'art. 819 ter, comma secondo, c.p.c., laddove afferma che "nei rapporti tra arbitrato e processo" non si applica l'art. 50 c.p.c., riguarda solo il caso in cui siano gli arbitri ad escludere la loro competenza ed a riconoscere quella del giudice...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 13516 del 21 luglio 2004
«Il procedimento arbitrale iniziato dopo l'entrata in vigore della legge 5 gennaio 1994, n. 25 è soggetto al disposto dell'art. 819 bis c.p.c., alla stregua del quale la «competenza» degli arbitri (termine adottato dal legislatore in senso...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 7044 del 22 giugno 1995
«Nel procedimento arbitrale, la ricusazione dell'arbitro può essere fatta valere oltre il termine perentorio di dieci giorni dalla notificazione della nomina, nel caso in cui la conoscenza dei motivi di ricusazione sia sopravvenuta a detto termine...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8177 del 29 agosto 1997
«Il verbale di costituzione del collegio arbitrale è atto pienamente idoneo a soddisfare il requisito richiesto dall'art. 813 c.p.c. con riferimento a quanto stabilito dall'art. 820 dello stesso codice, atteso che la manifestazione della volontà di...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 26257 del 2 dicembre 2005
«Il termine di venti giorni, previsto dall'art. 810, primo comma, c.p.c. per la nomina del proprio arbitro ad opera della parte che ha ricevuto il relativo invito, non ha carattere perentorio (non essendo ciò previsto esplicitamente dalla legge, né...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2084 del 30 marzo 1984
«La clausola compromissoria, con cui nel contratto sociale i soci (nella specie: di una società in nome collettivo) rimettano ad arbitri le controversie in ordine all'esclusione di soci dalla società, è giuridicamente valida, alla luce dell'art....»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3837 del 28 giugno 1984
«La presunzione di esistenza nell'asse ereditario di gioielli, denari e mobilia in una percentuale predeterminata rispetto al valore dell'asse ereditario medesimo non è vinta ai sensi dell'art. 31, comma primo R.D. 30 dicembre 1923, n. 3270 (legge...»
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Cassazione civile, Sez. V, sentenza n. 5407 del 4 aprile 2012
«In tema di imposta sulle successioni, il chiamato all'eredità che abbia dichiarato di accettarla con il beneficio di inventario deve completare l'inventario stesso nei tre mesi successivi (sei nel caso di proroga) alla pronuncia del decreto con il...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 922 del 20 gennaio 2010
«Il decreto che autorizza la formazione dell'inventario, ai sensi dell'art. 769 c.p.c., e quello che concede la proroga del termine per la redazione del medesimo sono provvedimenti emessi all'esito di un procedimento di cui è parte il solo istante...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 1521 del 26 gennaio 2005
«È ammissibile il ricorso straordinario per cassazione ai sensi dell'art. 111 Cost. avverso il provvedimento con il quale il tribunale, pronunciando in sede di reclamo ex art. 749 c.p.c., disponga la revoca della proroga del termine assegnato ex...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 920 del 7 marzo 1977
«Il decreto ingiuntivo emesso a carico di una persona in qualità di erede del debitore, o di rappresentante dell'eredità, contiene una implicita decisione sulla sussistenza di detta qualità, e, pertanto, conferisce all'ingiunto l'interesse a...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 1593 del 18 marzo 1981
«Anche dopo la riforma del diritto di famiglia, la competenza ad autorizzare la vendita di beni immobili ereditari del minore soggetto alla potestà dei genitori appartiene al giudice tutelare del luogo di residenza del minore, a norma del terzo...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 666 del 1 febbraio 1990
«Il provvedimento in camera di consiglio, statuente la revoca dell'amministratore del condominio, ha efficacia, ai sensi dell'art. 741 c.p.c., dalla data dell'inutile spirare del termine per il reclamo avverso di esso, e non già dalla data della...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2050 del 26 febbraio 1988
«Il decreto emesso in camera di consiglio, nella procedura di cui all'art. 9 L. n. 898 del 1970, sostituito dall'art. 13, L. n. 74 del 1987, di revisione delle disposizioni della sentenza di divorzio riguardanti l'affidamento dei figli ed i...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 210 del 9 febbraio 1965
«Per effetto dell'art. 741 c.p.c., il quale dispone che, nei procedimenti in camera di consiglio, i decreti acquistano efficacia solo quando siano decorsi i termini senza che sia stato proposto reclamo né dalle parti (art. 739 c.p.c.) né dal P.M....»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2239 del 5 agosto 1964
«La comunicazione formale al P.M. del decreto del tribunale, autorizzante l'esercizio di una impresa da parte di un minore (art. 397 c.c.), ai sensi e per gli effetti degli artt. 740 e 741 c.p.c. può essere sostituita da equipollenti. Costituisce...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 11305 del 30 dicembre 1994
«L'impugnazione della sentenza che ha pronunciato l'interdizione o l'inabilitazione, in mancanza di diverse indicazioni legislative, deve essere proposta, non già con ricorso, bensì, secondo il principio generale stabilito dall'art. 342 c.p.c., con...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6410 del 12 dicembre 1980
«Qualora, dopo che il pretore abbia emesso l'ordinanza sospensiva della nuova opera, il giudizio di merito sia stato instaurato dinanzi al tribunale competente, il potere di emettere l'ordinanza di riduzione in pristino ex art. 691 c.p.c., spetta...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3552 del 7 dicembre 1972
«Con l'opposizione al decreto ingiuntivo, che emette il pretore al termine o nel corso dell'esecuzione forzata degli obblighi di fare e di non fare (o dell'esecuzione dei provvedimenti immediati emessi nelle procedure nunciatorie e possessorie, o...»