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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 6989 del 17 giugno 1995
«L'art. 653 c.p.p., attribuendo efficacia preclusiva nel giudizio disciplinare soltanto al giudicato delle sentenze dibattimentali di assoluzione contenenti l'accertamento che il fatto non sussiste o che l'imputato non lo ha commesso, esclude, per...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5676 del 9 marzo 2010
«Ai sensi dell'art. 652 (nell'ambito del giudizio civile di danni) e dell'art. 654 (nell'ambito di altri giudizi civili) c.p.p., il giudicato di assoluzione ha effetto preclusivo nel giudizio civile solo quando contenga un effettivo e specifico...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 12226 del 28 novembre 2000
«L'inammissibilità della impugnazione non impedisce la declaratoria di estinzione del reato per prescrizione, qualora altro impugnante abbia proposto valido atto di gravame. (In ossequio a tale principio, la Corte ha annullato senza rinvio,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4943 del 7 settembre 2000
«Qualora la persona condannata con sentenza irrevocabile lamenti sia l'erronea indicazione delle generalità nella sentenza stessa, sia la propria estraneità al fatto, adducendone le prove, sono configurabili due distinte questioni: la prima,...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 2455 del 25 settembre 1999
«La sentenza con cui il Gip dichiara l'estinzione del reato per oblazione non è una decisione di non luogo a procedere, ma va considerata come sentenza di proscioglimento dell'imputato e, come tale, deve essere eseguita in luogo della sentenza di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5036 del 9 febbraio 1994
«La disciplina contenuta nell'art. 669 c.p.p. in tanto è applicabile in quanto la pluralità di sentenze, oltre che lo stesso imputato, concernano lo «stesso fatto», inteso quest'ultimo come coincidenza fra tutte le componenti delle concrete...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 701 del 28 febbraio 1992
«L'art. 579 c.p.p. (1930), al pari dell'art. 669 c.p.p. vigente, presuppone l'intervenuta irrevocabilità ed eseguibilità di più sentenze pronunciate per lo stesso fatto nei confronti della stessa persona. Esso non è quindi operante, per difetto di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 26031 del 14 luglio 2005
«La regola di cui all'art. 669 c.p.p., pur se concepita con riguardo alle decisioni irrevocabili intervenute nel processo di cognizione, allo scopo di superare, con l'applicazione del criterio del favor rei, l'anomalia costituita dal contrasto di...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 8 del 28 febbraio 2001
«Ai fini della configurabilità del delitto di favoreggiamento è irrilevante la mancanza di una condizione di procedibilità per il reato presupposto. (Fattispecie in tema di favoreggiamento reale).»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 7301 del 8 luglio 1991
«Il principio di specialità dell'estradizione, che costituisce causa di improcedibilità dell'azione penale e non semplice ostacolo a disporre della persona fisica dell'imputato, non è applicabile allorché l'estradizione sia stata totalmente negata...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 36757 del 25 settembre 2008
«Appartiene alla sezione per i minorenni della Corte d'appello la competenza a deliberare in ordine alla domanda di estradizione concernente un imputato che al momento del fatto non aveva ancora compiuto il diciottesimo anno di età. (V. Corte...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 5054 del 9 febbraio 2010
«Può essere concessa l'estradizione di un imputato minorenne all'epoca del fatto, in presenza di una legislazione dello Stato richiedente che assicuri, sul piano processuale e sostanziale, un trattamento giuridico differenziato e più mite rispetto...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 35415 del 24 settembre 2007
«Il divieto di pronuncia favorevole alla estradizione previsto dall'art. 705, comma secondo lett. b) c.p.p., nell'ipotesi in cui la sentenza per la cui esecuzione è stata domandata contenga disposizioni contrarie ai principi fondamentali...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 15108 del 30 marzo 2004
«Non può essere concessa l'estradizione di un imputato minorenne nell'ipotesi in cui l'ordinamento dello Stato richiedente preveda che lo stesso sarà giudicato come se fosse un adulto, la sua imputabilità sarà presunta senza alcun previo...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 6864 del 18 febbraio 2004
«Non è di ostacolo alla estradizione richiesta dallo Stato albanese, per violazione dei diritti fondamentali, il fatto che nei confronti del soggetto da estradare sia stata pronunciata sentenza di condanna utilizzando, per l'accertamento della sua...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3125 del 13 ottobre 1995
«Devono ritenersi non sussistere le condizioni per la concessione dell'estradizione di un cittadino italiano condannato all'estero qualora la richiesta di esecuzione della pena venga dal richiedente sollecitata solo per esigenze di cosiddetta...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 10110 del 22 marzo 2006
«In tema di estradizione per l'estero, qualora la consegna dell'estradando allo Stato richiedente sia sospesa non per la ritenuta necessità, da parte del Ministro della Giustizia, del previo soddisfacimento delle esigenze di giustizia italiane, ma...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 49384 del 24 dicembre 2003
«In tema di estradizione attiva, la competenza a decidere in ordine all'accettazione delle condizioni per la consegna, eventualmente poste dallo Stato estero, appartiene esclusivamente al Ministro della giustizia, ai sensi dell'art.720, comma...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 5176 del 10 marzo 1998
«In materia di estradizione dall'estero, il termine di cinque giorni per procedere all'interrogatorio dell'arrestato, finalizzato alla verifica da parte del giudice italiano della permanenza delle condizioni di applicabilità della misura e delle...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5582 del 24 ottobre 1997
«Qualora nei confronti di soggetto estradato dall'estero venga disposta, per fatti diversi da quelli per i quali l'estradizione è stata concessa, l'applicazione di una misura cautelare di cui, con il medesimo provvedimento, venga sospesa...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 15093 del 22 aprile 2002
«In tema di rapporti giurisdizionali con autorità straniere, il principio di specialità non vieta che si proceda per un reato non contemplato nel provvedimento di estradizione, se, al proposito, vi è stato consenso dell'interessato, che può...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 873 del 5 febbraio 1997
«A norma dell'art. 6 c.p., che è diretto ad affermare il principio di territorialità del diritto penale ed a privilegiare la giurisdizione italiana, è sufficiente, perché il reato si consideri commesso nel territorio dello Stato, che quivi si sia...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 39020 del 23 ottobre 2007
«In materia di assistenza giudiziaria penale, sono utilizzabili nel procedimento italiano i verbali degli interrogatori del coimputato contenenti dichiarazioni rese erga alios ed assunti a seguito di rogatoria all'estero secondo le forme stabilite...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 37126 del 9 ottobre 2007
«È utilizzabile ai fini della decisione la prova dichiarativa assunta all'estero nella fase dibattimentale mediante rogatoria internazionale, qualora all'imputato detenuto in Italia sia stato garantito il diritto alla assistenza e alla...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 40961 del 31 ottobre 2008
«Non sussistono i presupposti per il riconoscimento della sentenza penale straniera, ai sensi dell'art. 733, comma primo, lett. c ), c.p.p., quando nel relativo procedimento non siano state espletate le formalità necessarie per portare alla...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 225 del 30 aprile 1996
«L'art 733 c.p.p. fa divieto di riconoscere la sentenza penale straniera se l'imputato non è stato citato a comparire in giudizio ovvero non gli è stato riconosciuto il diritto di essere assistito da un difensore, ponendo l'esigenza del cumulo...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 1219 del 23 maggio 1995
«L'art. 733, primo comma, lett. d) c.p.p. prevede, come causa ostativa al riconoscimento della sentenza penale straniera, il fatto che vi siano fondate ragioni per ritenere che considerazioni relative alla razza, alla religione, al sesso, alla...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1872 del 26 febbraio 1993
«Perché il possesso di valori possa ritenersi giustificato e non ricorra, quindi, la contravvenzione di cui all'art. 708 c.p. non occorre che l'imputato fornisca la piena prova della liceità del possesso delle cose di sospetta provenienza, ma si...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 1928 del 10 marzo 1989
«In tema di interessi civili, la disposizione di cui all'art. 24, L. 24 dicembre 1969, n. 990, in forza della quale, nel corso del giudizio di primo grado, relativo a reato di danno alle persone connesso alla circolazione di autoveicoli per i quali...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 8614 del 5 ottobre 1982
«Salvo ragioni contrarie che però devono essere, sia pure succintamente indicate, una rilevante riduzione in appello della misura dell'apporto causale del comportamento colposo dell'imputato, ritenuto in primo grado responsabile esclusivo del...»