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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 5336 del 26 maggio 1993
«In tema di prescrizione, come si desume chiaramente dall'art. 531, secondo comma, c.p.p., se vi sia incertezza circa il tempus commissi delicti, il termine di decorrenza va computato secondo il maggior vantaggio per l'imputato. Deve, pertanto,...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2827 del 31 luglio 1997
«La declaratoria di falsità di atti o documenti, prevista dall'art. 537, comma 4, c.p.p. anche per l'ipotesi in cui il procedimento si concluda con sentenza di proscioglimento, non trova ostacolo, qualora trattisi di proscioglimento dovuto ad...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 126 del 8 gennaio 2009
«Il beneficio della sospensione condizionale della pena può essere subordinato dal giudice, ove la condizione attenga al pagamento di una provvisionale in favore della parte civile costituita, al versamento della somma dovuta entro un termine...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 10022 del 22 novembre 1996
«In tema di provvisionale disposta ai sensi dell'art. 539 comma secondo c.p.p., essendo il relativo provvedimento munito di efficacia immediata ex lege (art. 540 comma secondo c.p.), è ammissibile, secondo valutazione discrezionale del giudice di...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 36549 del 24 settembre 2008
«In tema di termini per il deposito della sentenza, il giudice che ritenga di avvalersi del termine superiore a giorni quindici, previsto dall'art. 544, comma secondo, c.p.p. per i casi di particolare complessità nella stesura della motivazione, ha...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 4 del 17 giugno 1997
«Qualora il giudice ritardi il deposito della motivazione della sentenza, senza aver preventivamente indicato un termine nel dispositivo letto in udienza, ai sensi dell'art. 544, comma 3, c.p.p., il termine di impugnazione è quello di trenta giorni...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 5857 del 21 maggio 1994
«Qualora il giudice, pur non avendo fissato un termine maggiore di quindici giorni, depositi la sentenza oltre tale termine, ma nel trentesimo giorno dalla pronuncia, è necessario far luogo a comunicazione o notificazione dell'avviso di deposito...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 7478 del 24 luglio 1996
«Il termine per la redazione della sentenza di cui all'art. 544 c.p.p. — alla scadenza del quale decorre l'ulteriore termine per l'impugnazione, ai sensi dell'art. 585 c.p.p. — non è soggetto alla sospensione nel periodo feriale prevista dall'art....»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 11499 del 12 marzo 2003
«In tema di computo dei termini processuali, ai fini della tempestività della proposizione dell'impugnazione - nel caso di imputato presente al dibattimento e di sentenza emessa con la sola lettura del dispositivo e riserva del deposito della...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 19657 del 7 ottobre 2005
«Qualora, in un contratto di assicurazione della responsabilità civile obbligatoria derivante dalla circolazione dei veicoli a motore e dei natanti, sia prevista una clausola che escluda la garanzia assicurativa per i danni verificatisi nel caso in...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 6674 del 9 luglio 1997
«In tema di pubblicazione della sentenza, nell'ipotesi di contestuale redazione del dispositivo e della motivazione, è legittimo, sull'accordo delle parti, “dare per letta” la motivazione, con la conseguenza che il termine per la impugnazione...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 35402 del 10 settembre 2003
«Ai fini della decorrenza del termine di impugnazione della sentenza contumaciale, la notificazione dell'avviso di deposito con l'estratto della sentenza all'imputato contumace non può essere sostituita da altro atto equipollente, anche se ne...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 2070 del 23 febbraio 2000
«Il termine per proporre l'impugnazione nei confronti dell'imputato contumace decorre dalla scadenza del termine stabilito dalla legge per il deposito della sentenza, ove la notifica dell'estratto contumaciale sia avvenuta in data anteriore. Ciò...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 22504 del 27 giugno 2006
«La notifica dell'estratto contumaciale all'imputato irreperibile, effettuato a mani del difensore, ai sensi dell'art. 159 c.p.p., non può valere anche ai fini dell'adempimento di cui all'art. 548, comma 2, c.p.p., nella parte in cui stabilisce...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 12260 del 17 marzo 2003
«Per l'imputato contumace, il termine per proporre l'impugnazione, anche ove la notifica dell'estratto contumaciale sia avvenuta in data anteriore alla scadenza del termine stabilito dalla legge per il deposito della sentenza, decorre comunque...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 42753 del 18 dicembre 2002
«Non spetta al difensore l'avviso di deposito della sentenza, quando questo avvenga nel rispetto del termine legale o prorogato, a prescindere dalla personale presenza o meno del difensore di fiducia all'udienza di decisione della causa, in quanto...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2389 del 14 ottobre 1992
«È manifestamente infondata la questione di legittimità costituzionale dell'art. 548 c.p.p., per asserito contrasto con l'art. 24 Cost., nella parte in cui non prevede la notificazione della sentenza al difensore nominato dall'imputato dopo la...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3223 del 15 giugno 1999
«Qualora il giudice ritardi il deposito della motivazione della sentenza, senza aver preventivamente indicato un termine nel dispositivo letto in udienza, ai sensi dell'art. 544, comma terzo, c.p.p., il termine di impugnazione è quello di trenta...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 2639 del 27 gennaio 2004
«Il decreto di citazione a giudizio davanti al tribunale in composizione monocratica emesso a seguito di opposizione a decreto penale dev'essere notificato con l'osservanza del termine dilatorio di sessanta giorni previsto dall'art. 552 c.p.p.»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 38186 del 14 novembre 2002
«Deve ritenersi nullo, ai sensi dell'art. 552, comma 2, c.p.p., il decreto di citazione a giudizio emesso dal pubblico ministero nel quale l'avviso all'imputato della possibilità di avvalersi di riti alternativi o di presentare domanda di...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 28807 del 26 luglio 2002
«Nel caso di nullità della notificazione del decreto di citazione o di inosservanza del termine stabilito dall'art. 552, comma 3, c.p.p., il giudice del dibattimento deve provvedere egli stesso a rinnovare la notifica, e non può disporre la...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 4090 del 5 febbraio 2002
«Non è abnorme il provvedimento con cui il giudice annulla — con restituzione degli atti al Pubblico ministero — il decreto di citazione a giudizio emesso dopo l'entrata in vigore della legge 16 dicembre 1999, n. 479 e recante l'indicazione del...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 39687 del 7 novembre 2001
«Non è abnorme e, quindi, non può essere autonomamente impugnata l'ordinanza con cui il giudice del dibattimento, nel procedimento davanti al tribunale in composizione monocratica, constatata la mancata comparizione dell'imputato e verificata la...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1378 del 7 aprile 1995
«È da considerarsi abnorme la decisione con la quale il Gip presso la pretura, a fronte della richiesta del P.M. di emettere decreto di archiviazione per essere ignoti gli autori del reato, invece di adottare alcuno dei provvedimenti che il codice...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 42696 del 23 ottobre 2008
«Nell'ipotesi di convalida dell'arresto e contestuale giudizio direttissimo, le due richieste di termine a difesa e di applicazione alternativa di uno dei riti speciali previsti nell'art. 444 e nell'art. 442 c.p.p. vengono riconosciute all'imputato...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 4530 del 9 aprile 1999
«In caso di trasformazione del rito abbreviato, se il giudice ritiene di non poter decidere allo stato degli atti, non è necessaria l'emanazione di un nuovo decreto di citazione a giudizio se la data dell'udienza fissata nel decreto di citazione...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 2833 del 25 giugno 1992
«Ai fini del rispetto del termine di quarantotto ore prescritto dal comma quarto dell'art. 566 c.p.p. per la presentazione da parte P.M. dell'arrestato all'udienza per la convalida ed il contestuale giudizio direttissimo, è sufficiente la...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 6920 del 28 giugno 1991
«In materia di giudizio pretorile, l'art. 566 nuovo c.p.p., nel disciplinare il giudizio di convalida dell'arresto in flagranza di reato e il coevo giudizio direttissimo, stabilisce al comma settimo che l'imputato ha facoltà di richiedere un...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 8032 del 16 luglio 1992
«Nel disposto di cui all'art. 566 c.p.p. (convalida dell'arresto e giudizio direttissimo) le due richieste di termine a difesa e di applicazione (alternativa) di uno dei riti speciali previsti nell'art. 444 e nell'art. 442 c.p.p. vengono...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 8931 del 8 agosto 1994
«In tema di modificazione dell'imputazione, è del tutto irrilevante, ai fini della corretta osservanza del disposto di cui all'art. 516 del codice di rito penale, anche con riferimento alla disciplina ex art. 519 commi 1 e 2 dello stesso codice, la...»