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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 837 del 24 gennaio 2002
«...convenuti in giudizio ovvero chiamati in causa sia tenuto ad assicurare il soddisfacimento della pretesa azionata in giudizio, senza che la negazione della responsabilità dell'uno presupponga l'automatica e inevitabile responsabilità dell'altro.»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 11526 del 24 luglio 2003
«L'art. 6, n. 1, della Convenzione di Bruxelles del 27 settembre 1968 — ratificata e resa esecutiva in Italia con legge 21 giugno 1971, n. 804 —, secondo il quale, in caso di pluralità di convenuti, il convenuto domiciliato nel territorio di uno...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8766 del 30 maggio 2003
«...nella fase interdittale, a nulla rilevando che, a chiusura di detta fase, il giudice abbia anche fissato, erroneamente, il termine per l'inizio della causa di merito, anziché l'udienza per la trattazione, dinanzi a sé, della causa già pendente.»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8993 del 5 giugno 2003
«Le ipotesi di rimessione della causa al primo giudice da parte del giudice d'appello, previste dagli artt. 353 e 354 c.p.c., devono intendersi tassative, sicché – fuori di tali ipotesi (fra le quali non è compresa la violazione dell'art. 183...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 17363 del 30 agosto 2004
«In tema di determinazione del compenso spettante al difensore che abbia assistito una pluralità di parti, costituisce questione di merito, la cui risoluzione è incensurabile in sede di legittimità, lo stabilire se l'opera defensionale sia stata...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5854 del 24 marzo 2004
«La sentenza emessa da un magistrato diverso da quello che, a seguito della precisazione delle conclusioni, ha trattenuto la causa in decisione, deve ritenersi nulla, perché deliberata da un soggetto che è rimasto estraneo alla trattazione della...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 13226 del 20 giugno 2005
«In tema di deliberazione della sentenza nel procedimento davanti al tribunale in composizione monocratica, i due modelli alternativi di decisione, secondo lo schema della trattazione mista ovvero secondo quello della trattazione completamente...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 18156 del 10 agosto 2006
«Ai sensi degli artt. 276, 420 e 437 c.p.c., il principio della immodificabilità del collegio giudicante trova applicazione anche nel rito del lavoro, ma solo dal momento in cui inizia la discussione vera e propria, sicché solo la decisione della...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 23495 del 12 novembre 2007
«In tema di provvedimenti del giudice civile, poiché le pronunce si distinguono in base alla regola della prevalenza della sostanza sulla forma, è ammissibile il ricorso per cassazione contro il provvedimento, — avente natura di sentenza ancorché...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 27804 del 21 novembre 2008
«L'art. 60, comma 5, del R.D. n. 1578 del 1933 consente al giudice di scendere sotto i limiti minimi fissati dalle tariffe professionali quando la causa risulti di facile trattazione, sebbene limitatamente alla sola voce dell'onorario e non anche a...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5331 del 5 marzo 2009
«Non è ammissibile la proposizione del regolamento di competenza necessario (previsto dall'art. 42 cod. proc. civ.) nel caso in cui, provvedutosi alla riunione di cue cause connesse (che conservano, in ogni caso, la loro autonomia), il giudice...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 7433 del 27 marzo 2009
«La relazione ex art. 380 bis c.p.c. è priva di valore vincolante e ben può essere disattesa dall'organo giudicante, ossia dal collegio in camera di consiglio, che mantiene pieno potere decisorio - da esprimere anche sulla scorta dei rilievi...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 16738 del 29 luglio 2011
«Il principio secondo cui l'immutabilità del collegio, anche nel caso in cui la trattazione della causa si svolga in più udienze, trova applicazione soltanto una volta che abbia avuto inizio la fase di discussione, in quanto solo da questo momento...»
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Cassazione civile, Sez. VI, sentenza n. 21216 del 13 ottobre 2011
«Tuttavia, qualora la corte d'appello abbia applicato l'art. 281 sexies citato, seguendo la relativa disciplina, la nullità del procedimento è sanata, ai sensi dell'art. 157, secondo comma, c.p.c., ove, a fronte dell'invito rivolto alle parti di...»
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Cassazione civile, Sez. VI, sentenza n. 22451 del 27 ottobre 2011
«Ne consegue che, in mancanza dei requisiti formali e strutturali richiesti per le sentenze (quali il rispetto del principio del contraddittorio, e i requisiti formali dell'indicazione della concisa esposizione dello svolgimento del processo e dei...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 564 del 12 gennaio 2011
«In materia di spese giudiziali, il giudice d'appello, ove sia stato investito della cognizione del relativo capo di sentenza, può applicare d'ufficio, senza che ciò comporti una violazione del giudicato o del principio della corrispondenza tra...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1387 del 31 gennaio 2012
«Nel procedimento possessorio, qualora il giudice abbia accolto l'istanza a tutela del possesso senza rimettere le parti dinanzi a sé per la trattazione della causa di merito, il provvedimento non è reclamabile, ma ha natura di sentenza impugnabile...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 9881 del 15 giugno 2012
«La deliberazione della decisione in una data ricadente nel periodo di sospensione feriale dei termini processuali (ovvero tra il 1° agosto ed il 15 settembre), allorché l'udienza di discussione della causa si sia comunque tenuta al di fuori di...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 24268 del 28 ottobre 2013
«Il contratto collettivo, senza predeterminazione di un termine di efficacia, non può vincolare per sempre tutte le parti contraenti, perché finirebbe in tal caso per vanificarsi la causa e la funzione sociale della contrattazione collettiva, la...»
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Cassazione civile, Sez. VI-3, sentenza n. 14367 del 9 luglio 2015
«Non è impugnabile con il regolamento di competenza il provvedimento con cui il giudice, investito secondo il rito locativo di un cumulo di cause, principali e riconvenzionali, rigetti od accolga l'istanza della parte diretta ad ottenere il...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 17306 del 31 agosto 2015
«Nel giudizio di opposizione agli atti esecutivi il termine, assegnato dal giudice all'esito della trattazione camerale per l'introduzione della fase di merito, non decorre dal deposito del provvedimento sommario, ma dal momento in cui...»
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Cassazione civile, Sez. VI-2, sentenza n. 18286 del 17 settembre 2015
«...cui una causa sia già rimessa in decisione e l'altra ancora in trattazione o in fase istruttoria), ovvero se sia ancora realizzabile la riunione ritardando il procedere dell'uno in attesa della maturazione della fase istruttoria anche per l'altro.»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 25173 del 14 dicembre 2015
«La causa del credito in considerazione della quale la legge accorda il privilegio generale sui mobili del datore di lavoro per i contributi di previdenza sociale di cui agli artt. 2753 e 2754 c.c. va individuata nell'interesse pubblico al...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 21462 del 25 ottobre 2016
«In materia di chiamata in causa ad istanza di parte, qualora sia stata proposta dal convenuto, a tale scopo, tempestiva richiesta di differimento della prima udienza di trattazione, l'eventuale provvedimento di rigetto può essere revocato (anche...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 2574 del 25 ottobre 1994
«L'avviso della data dell'udienza fissata in camera di consiglio per la trattazione della richiesta di riesame va notificato, nel caso in cui l'indagato abbia nominato due difensori, ad entrambi. L'omesso avviso ad uno dei due è causa di nullità a...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 8892 del 3 ottobre 1996
«In tema di falsa testimonianza, poiché la ritrattazione è circostanza di esclusione della punibilità di carattere soggettivo, i suoi effetti non si estendono all'istigatore della falsa testimonianza, a meno che questi abbia apportato un decisivo...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 3805 del 10 agosto 1998
«La valutazione della particolare complessità del dibattimento, che giustifica la sospensione dei termini di custodia cautelare ai sensi dell'art. 304, comma 2, c.p.p., non può riferirsi esclusivamente alla natura del processo ed al tempo...»
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Consiglio di Stato, Sez. VI, sentenza n. 880 del 3 marzo 2017
«...). Il problema in esame non si pone per le eccezionali misure ex art. 61 c.p.a., posto che rispetto ad esse il codice non prevede la fissazione di un'udienza collegiale di trattazione prima dell'inizio della causa di merito. (Rinvia a nuovo...»
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Consiglio di Stato, Sez. IV, sentenza n. 4244 del 5 luglio 2010
«Presupposti della sentenza in forma semplificata sono la completezza del contraddittorio (cioè la rituale notifica del ricorso e il rispetto del termine per la discussione sull'istanza incidentale), la completezza dell'istruttoria, l'avviso alle...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 14234 del 4 giugno 2018
«La "prima udienza" entro cui, ai sensi dell'art. 11, comma 3, c.p.a., è consentito al giudice amministrativo, davanti al quale la causa sia stata riassunta, di sollevare anche d'ufficio il conflitto di giurisdizione, deve essere identificata con...»