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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 5879 del 17 marzo 2005
«Nel processo del lavoro, qualora nel ricorso introduttivo non siano indicati — ex art. 414, n. 4, analogamente a quanto stabilito per il giudizio ordinario dall'art. 163, n. 4 c.p.c. del codice di rito — gli elementi di fatto e di diritto posti...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2526 del 7 febbraio 2006
«...perentorio per la rinotificazione del ricorso e del relativo decreto con il quale viene fissata la nuova udienza di discussione, a condizione che la prima notificazione alla società, ancora ritenuta in bonis sia stata tempestivamente effettuata.»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 1130 del 20 gennaio 2005
«...perentorio; ne consegue, in applicazione della particolare disciplina di cui ai commi quinto e sesto dell'art. 420 c.p.c., la decadenza della parte dal diritto di far assumere le prove nell'ipotesi di mancata ottemperanza nel termine fissato.»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 23929 del 23 dicembre 2004
«Nel rito del lavoro, la nullità del ricorso introduttivo per mancata indicazione degli elementi di fatto e di diritto posti alla base della domanda è sanabile alla stregua dell'art. 164, quinto comma, c.p.c., ed in caso di mancata fissazione, da...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 262 del 13 gennaio 1997
«...fine la particolare disciplina prevista dal quinto comma della norma da ultimo citata, col corollario della decadenza nella sola ipotesi di mancata ottemperanza allo spirare di questo termine espressamente dichiarato perentorio dal medesimo comma.»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 3647 del 8 agosto 1989
«...nullità della consulenza, non essendo tale sanzione specificamente prevista per l'inosservanza del termine predetto, che la legge, con differenza non meramente terminologica, non definisce «perentorio» (art. 153 c.p.c.) ma solo «non prorogabile».»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 9550 del 22 aprile 2010
«Il mutamento del rito da ordinario a speciale non determina - neppure a seguito di fissazione del termine perentorio di cui all'art. 426 c.p.c. per l'integrazione degli atti introduttivi - la rimessione in termini rispetto alle preclusioni già...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1330 del 24 gennaio 2006
«...con la memoria di costituzione tutte le eccezioni, processuali e di merito, che non siano rilevabili d'ufficio, è applicabile, in caso di trasformazione del rito, al termine perentorio concesso dal giudice per depositare la memoria integrativa.»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 428 del 19 gennaio 1987
«Qualora il giudice disponga la trasformazione del rito ai sensi dell'art. 426 c.p.c., l'ordinanza di fissazione dell'udienza di discussione e di concessione di termine perentorio per la integrazione degli atti deve essere comunicata solo alla...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 4939 del 10 ottobre 1985
«L'inosservanza del termine perentorio, non superiore a trenta giorni, stabilito dal giudice ai sensi del secondo comma dell'art. 428 c.p.c., per la riassunzione della causa in caso di dichiarazione d'incompetenza, comporta l'estinzione del...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 8125 del 3 aprile 2013
«Nel procedimento di lavoro in grado d'appello, il termine che il giudice, qualora constati la nullità della notifica del ricorso e del decreto di fissazione d'udienza, deve assegnare all'appellante per rinnovare la notifica ha carattere...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 6346 del 5 maggio 2001
«Nel rito del lavoro, ove il ricorso in appello sia notificato, unitamente al decreto di fissazione dell'udienza di discussione del gravame, in forma incompleta e, costituitosi l'appellato al solo fine di eccepire la nullità del ricorso, il giudice...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 6841 del 29 luglio 1996
«Nelle controversie soggette al rito del lavoro, la proposizione dell'appello si perfeziona, ai sensi dell'art. 435 c.p.c., con il deposito, nei termini previsti dalla legge, del ricorso nella cancelleria del giudice ad quem, che impedisce ogni...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 20604 del 30 luglio 2008
«...dal principio della cosiddetta ragionevole durata del processo ex art. 111, secondo comma, Cost. - al giudice di assegnare, ex art. 421 c.p.c., all'appellante un termine perentorio per provvedere ad una nuova notifica a norma dell'art. 291 c.p.c.»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 3373 del 11 aprile 1996
«...della notificazione entro il termine perentorio che allo scopo deve assegnare il giudice, in applicazione dell'art. 421, ovvero anche di una lettura estensiva dell'art. 291, in caso di assegnazione di un termine a difesa insufficiente.»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 14678 del 29 dicembre 1999
«...ad una corretta notificazione nel termine perentorio a tale scopo assegnatogli. (Nella specie, poiché il giudice di appello non aveva avuto modo di rilevare il vizio, la S.C. ha annullato con rinvio la sentenza conseguentemente pronunciata).»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 1104 del 29 gennaio 1993
«...bensì la nullità della notificazione dell'atto di impugnazione, la quale, in difetto di costituzione dell'appellato, resta sanata dalla rinnovazione della notificazione nel termine perentorio che il giudice stabilisce ex artt. 291 e 421 c.p.c.»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 8685 del 31 maggio 2012
«Nel rito del lavoro, il termine di dieci giorni assegnato all'appellante dall'art. 435, comma secondo, c.p.c., per la notificazione del ricorso e del decreto di fissazione dell'udienza non è perentorio e la sua inosservanza non comporta, perciò,...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 13105 del 8 settembre 2003
«Nelle controversie soggette al rito del lavoro, qualora sia stato proposto validamente appello con il deposito nei termini di legge del ricorso nella cancelleria del giudice ad quem, qualora il giudice d'appello rilevi un vizio della notificazione...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 1729 del 18 febbraio 1998
«...o viziata, ha carattere perentorio, con la conseguenza che l'omesso rinnovo della notificazione comporta in caso di mancata costituzione dell'appellato l'inammissibilità del gravame ed il passaggio in giudicato della sentenza impugnata.»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 12548 del 11 dicembre 1997
«...alcuna decadenza dall'impugnazione (perfezionatasi col deposito del ricorso nel termine di legge), dovendo in tal caso il giudice assegnare all'appellante un ulteriore termine (perentorio) per la notifica, previa fissazione di altra udienza.»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 1756 del 1 marzo 1985
«...da quella della comunicazione dell'avvenuto deposito dello stesso — non è perentorio e la sua inosservanza non comporta alcuna decadenza, purché siano rispettati i termini di comparizione di cui al terzo e quarto comma dell'articolo medesimo.»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 4849 del 18 maggio 1994
«Nel rito speciale del lavoro, la nullità della notificazione dell'atto di appello per violazione del termine stabilito dall'art. 435, terzo comma è suscettibile di sanatoria ai sensi dell'art. 291, primo comma c.p.c. e quindi per effetto della...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 17216 del 4 dicembre 2002
«...all'impugnazione ed il giudice dell'appello, rilevato il vizio, deve indicarlo all'appellante incidentale, assegnando allo stesso nuovo termine (perentorio), per notificare la memoria, unitamente al decreto di fissazione della nuova udienza.»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 8707 del 4 ottobre 1996
«Ne consegue che in caso di mancata notificazione entro detto termine della memoria contenente l'appello incidentale, così come in caso di notificazione invalida, il tribunale deve concedere all'appellante incidentale nuovo termine, perentorio, per...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 2746 del 17 aprile 1986
«Il termine per il deposito della relazione della consulenza d'ufficio non ha carattere perentorio; ne consegue che, in sede d'appello, la sua inosservanza può incidere sulla validità della consulenza solo quando, non essendo il deposito avvenuto...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1622 del 19 settembre 1970
«...fallimentari, il quale era stato assistito in causa dallo stesso procuratore ad litem della curatela), costituisce una mera irregolarità, che deve essere fatta valere nel termine perentorio di cinque giorni dalla notifica del titolo medesimo.»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4649 del 2 marzo 2006
«...del precetto medesimo — per effetto del combinato disposto degli artt. 654, 480 e 479 c.p.c. — la quale deve essere dedotta mediante opposizione agli atti esecutivi, nel termine perentorio di cinque giorni dalla notificazione del precetto stesso.»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4475 del 20 aprile 1995
«La mancata trascrizione del titolo esecutivo nel precetto intimato in base a cambiale, non determina la giuridica inesistenza del precetto, ma solo la sua nullità, deducibile con l'opposizione ex art. 617 c.p.c. nel termine perentorio di cinque...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2067 del 4 febbraio 2004
«In tema di esecuzione forzata, l'illegittimità dell'inizio dell'esecuzione, derivante dall'inosservanza del termine perentorio per il promovimento della stessa previsto dall'art. 481, primo comma, c.p.c., non può essere fatta valere nel giudizio...»