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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4081 del 9 luglio 1982
«Nelle obbligazioni pecuniarie (debito di valuta), il maggior danno da svalutazione monetaria, dovendo, ai sensi dell'art. 1224, secondo comma, c.c., essere dimostrato dal creditore, è perciò stesso soggetto (anche) all'onere d'allegazione, sicché...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2823 del 23 aprile 1983
«Poiché l'obbligo di risarcire il danno da illecito aquiliano costituisce debito di valore, il danno deve essere liquidato con riferimento ai valori del momento della pronuncia del giudice; il quale, se nella liquidazione del danno alla persona...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1453 del 19 febbraio 1985
«La misura della svalutazione monetaria costituisce nozione di fatto rientrante nella comune esperienza, e, pertanto, la relativa determinazione attiene all'esercizio del potere discrezionale del giudice del merito il quale, nell'avvalersene, non è...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4852 del 7 ottobre 1985
«Qualora la parte abbia allegato e documentato, mediante idonea certificazione, la percentuale di incidenza della svalutazione monetaria sul proprio credito di valore in un determinato periodo, il giudice del merito è tenuto a valutarla, non...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5775 del 22 novembre 1985
«Nel caso in cui, in sede di liquidazione equitativa del debito risarcitorio, il giudice del merito abbia determinato la svalutazione monetaria verificatasi nel periodo intercorrente tra il fatto illecito e la decisione facendo riferimento...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1739 del 14 marzo 1986
«La domanda di risarcimento del danno ulteriore, compreso quello derivante dalla sopravvenuta svalutazione monetaria, ai sensi dell'art. 1224 secondo comma c.c., costituisce domanda nuova, in considerazione della diversità del petitum e della causa...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 2979 del 29 aprile 1986
«Nel caso in cui il datore di lavoro abbia, prima o nel corso del giudizio, ma pur sempre in ritardo, pagato interamente l'importo capitale del credito del lavoratore, senza riconoscergli alcunché a titolo di svalutazione, la determinazione della...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2985 del 27 marzo 1987
«La misura della svalutazione monetaria può essere determinata dal giudice del merito anche con criteri diversi dagli indici delle tabelle Istat, ma in tal caso, di fronte alla richiesta specifica della parte interessata di applicare dette tabelle,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 724 del 6 febbraio 1989
«In tema di azione di riduzione del prezzo di cui all'art. 1492 cod. civ., l'obbligazione del venditore di restituire una parte del prezzo ricevuto in pagamento ha natura di debito di valuta, con la conseguenza che la svalutazione monetaria...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 3289 del 20 aprile 1990
«L'art. 429, terzo comma, c.p.c., il quale (nel testo introdotto dall'art. 1 della L. n. 533 del 1973) prevede che la determinazione del maggior danno eventualmente subito dal lavoratore per la diminuzione di valore del suo credito va fatta con...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 4005 del 15 aprile 1991
«La rivalutazione secondo gli indici Istat degli accantonamenti annui delle quote di trattamento di fine rapporto, prevista dall'art. 2120, c.c. (nel nuovo testo introdotto dalla L. 29 maggio 1982, n. 297) mira a consegnare gli effetti del decorso...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 4386 del 23 aprile 1991
«A norma dell'art. 429, terzo comma, c.p.c., che ha introdotto un meccanismo di adeguamento che riguarda sia il capitale che l'accessorio e prescinde dalla mora del debitore e dagli atteggiamenti soggettivi del medesimo, gli interessi legali sui...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4750 del 29 aprile 1991
«La domanda dell'appaltatore volta a conseguire dal committente il corrispettivo previsto per l'esercizio della facoltà di recesso pattuita in suo favore ai sensi dell'art. 1373 c.c. e la domanda dello stesso appaltatore di essere tenuto indenne...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6702 del 13 giugno 1991
«Nel caso di azione di ripetizione d'indebito ex art. 2033 c.c. spetta al creditore oltre agli interessi legali sulla somma riconosciuta come dovutagli anche l'ulteriore risarcimento ex art. 1224 comma secondo c.c. conseguente a svalutazione...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 7955 del 17 luglio 1991
«Il patto circa la misura degli interessi moratori implica, ai sensi dell'art. 1224, secondo comma, c.c., che il creditore non può reclamare il risarcimento del maggior danno per svalutazione monetaria, non rilevando che gli interessi medesimi...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 10512 del 23 ottobre 1993
«Nel giudizio di appello la parte può chiedere la restituzione delle somme pagate in esecuzione della sentenza di primo grado ma non anche il risarcimento del danno conseguente alla svalutazione monetaria delle somme da restituire, per il cui...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4588 del 19 aprile 1993
«Quando la sentenza che, accogliendo la corrispondente domanda del creditore, abbia condannato il debitore di una somma di danaro al risarcimento del «maggior danno» (art. 1224 comma secondo c.c.) per la svalutazione monetaria maturata e maturanda...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 11177 del 27 dicembre 1994
«In tema di ripetizione dell'indebito oggettivo, la mora dell'accipiens, in quanto debitore di un'obbligazione pecuniaria, comporta anche l'applicabilità dell'art. 1224 c.c. Spetta perciò al solvens, oltre agli interessi legali sulla somma...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 1682 del 22 febbraio 1994
«L'art. 429, terzo comma, c.p.c., in tema di riconoscimento, con la sentenza di condanna al pagamento di crediti di lavoro, del maggior danno da svalutazione monetaria subito dal lavoratore, trova applicazione con riguardo a tutti i rapporti...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 205 del 7 gennaio 1995
«L'art. 429, terzo comma, c.p.c., in tema di riconoscimento, con la sentenza di condanna al pagamento di crediti di lavoro, del maggior danno derivante dalla svalutazione monetaria, trova applicazione con riguardo a tutti i rapporti di lavoro...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4476 del 20 maggio 1997
«La domanda avente ad oggetto il pagamento di interessi di mora ed il risarcimento del danno ulteriore da svalutazione monetaria, in conseguenza del ritardo nell'adempimento di un'obbligazione pecuniaria (nella specie, pagamento di prestazioni...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2031 del 25 febbraio 1998
«L'incidenza della svalutazione monetaria nella liquidazione del danno da fatto illecito dev'essere stabilita d'ufficio anche nel giudizio d'appello e in quello di rinvio, salvo che sulla questione si sia formato giudicato interno. Ne consegue che,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4030 del 21 aprile 1998
«In tema di risarcimento del danno da fatto illecito, trattandosi di debito di valore che si trasforma in debito di valuta solo per effetto del passaggio in giudicato della sentenza che provvede alla liquidazione, il giudice di appello deve...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 14743 del 14 novembre 2000
«Nelle obbligazioni di valore, quale quella risarcitoria, il danaro non costituisce oggetto dell'obbligazione di dare, ma solo il metro di commisurazione del valore che occorre corrispondere al creditore perché questi sia reintegrato nella stessa...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 15358 del 1 dicembre 2000
«In tema di risoluzione del contratto per inadempimento, l'obbligo di restituire la somma ricevuta a titolo di anticipo del corrispettivo ha natura di debito di valuta, e non di valore, insensibile, come tale, al fenomeno della svalutazione...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1245 del 29 gennaio 2001
«In tema di divisione, il conguaglio che il condividente, a cui sia attribuito per intero l'immobile, deve corrispondere ad altro coerede, costituisce debito di valore, esprimendo l'equivalente economico della quota spettante di tale bene e...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 14143 del 2 ottobre 2002
«A seguito della sentenza n. 459 del 2000 della Corte costituzionale, che ha dichiarato l'illegittimità, per contrasto con gli artt. 3 e 36 della Costituzione, dell'art. 22, trentaseiesimo comma, della legge 23 dicembre 1994, n. 724, nella parte in...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 17340 del 17 novembre 2003
«Mentre integra un debito di valuta, che ai sensi dell'art. 1373 c.c. trova fonte in un patto espresso, la prestazione a favore dell'appaltatore di una somma a titolo di corrispettivo per l'esercizio da parte del committente della facoltà di...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 5909 del 14 aprile 2003
«In tema di azione di regresso dell'Inail nei confronti del datore di lavoro responsabile dell'infortunio sul lavoro subito dal dipendente assicurato, le variazioni di ammontare del credito Inail conseguenti alle variazioni quantitative della...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 1830 del 2 febbraio 2004
«Il risarcimento del danno da svalutazione monetaria previsto dal terzo comma dell'art. 429 c.p.c. concerne solo i crediti soggetti allo speciale rito del lavoro di cui all'art. 409 c.p.c. e, pertanto, non è applicabile al credito del dipendente...»