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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6757 del 17 maggio 2001
«Peraltro, per integrare l'ipotesi del cosiddetto dolo omissivo, quale causa di annullamento del contratto, ai sensi dell'art. 1439 c.c., non è sufficiente il semplice silenzio o la reticenza del contraente, richiedendosi che il comportamento...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 10400 del 17 luglio 2002
«...è stata estesa anche alle obbligazioni assunte da soggetto privo di poteri rappresentativi della società debitrice principale, implicitamente interpretata come rinuncia ad eccepire l'invalidità derivante da assenza di poteri rappresentativi). »
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 15575 del 11 dicembre 2000
«La natura di negozio unilaterale recettizio del riconoscimento di debito di cui all'art. 1988 c.c. comporta che l'effetto negoziale della dichiarazione (che determina astrazione processuale della causa debendi ) si verifichi soltanto se detta...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2220 del 28 febbraio 2000
«Ai fini dell'accertamento della sussistenza della responsabilità ex art. 2050 c.c., il giudizio sulla pericolosità dell'attività svolta ossia l'apprezzamento della stessa come attività che, per sua natura, o per i mezzi impiegati, rende probabile,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4279 del 19 febbraio 2008
«Il giudizio sull'autonoma idoneità causale del fattore esterno ed estraneo deve essere adeguato alla natura e alla pericolosità della cosa, sicché quanto meno essa è intrinsecamente pericolosa e quanto più la situazione di possibile pericolo è...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2062 del 4 febbraio 2004
«La responsabilità per i danni cagionati da una cosa in custodia ex art. 2051 c.c. si fonda non su un comportamento od un'attività del custode, ma su una relazione intercorrente tra questi e la cosa dannosa e, poiché il limite della...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2331 del 16 febbraio 2001
«Ai fini della responsabilità prevista dall'art. 2051 c.c. il danneggiato deve provare il nesso eziologico tra la cosa in custodia e il danno, che sussiste o se il nocumento è stato causato dal dinamismo connaturato alla cosa o se in essa è insorto...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 12449 del 16 maggio 2008
«In tema di responsabilità della P.A. ex art. 2051 c.c. per i beni demaniali, i criteri di imputazione della responsabilità devono tener conto
della natura e della funzione dei detti beni, anche a prescindere dalla loro maggiore o minore...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 17377 del 8 agosto 2007
«Ove tale accertamento risulti compiuto con esito positivo, la domanda di risarcimento va giudicata in base all'applicazione della responsabilità da cosa in custodia, dovendo valutarsi anche l'eventuale concorso di colpa del danneggiato ai sensi...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 16612 del 19 giugno 2008
«In tema di azione di ripetizione, l'indebito oggettivo opera non solo quando l'originaria causa di pagamento sia venuta meno, ma anche quando essa manchi fin dall'origine; ai sensi degli artt. 2033 e 2935 c.c., la prescrizione del diritto di...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 10409 del 2 luglio 2003
«In tema di arricchimento senza causa ex art. 2041 c.c., la sentenza di condanna al pagamento dell'indennizzo non ha natura costitutiva, in
quanto il diritto del depauperato sorge per effetto e dal momento dell'arricchimento altrui; con la...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 20359 del 21 ottobre 2005
«Ai fini del riconoscimento della sussistenza della responsabilità da atto illecito ricollegabile all'esercizio di attività pericolosa e del conseguente danno è necessaria l'esistenza del nesso di causalità tra l'attività pericolosa stessa e...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 12958 del 3 dicembre 1991
«Il danno alla vita di relazione, per i profili che non incidono sulla capacità di produrre un reddito, ancorché tenda ad essere assorbito dal danno alla salute (o biologico), tuttavia non si identifica del tutto con questo, atteso che tale danno...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 7352 del 26 marzo 2010
«In tema di accertamento probatorio, qualora l'accertamento abbia natura medico-legale e sia diretto a verificare la dipendenza causale di una determinata malattia rispetto ad un'attività lavorativa, trova applicazione il criterio secondo il quale...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 576 del 11 gennaio 2008
«In tema di responsabilità civile aquiliana —nella quale vige, alla stregua delle regole di cui agli artt. 40 e 41 c.p., il principio dell'equivalenza delle cause temperato da quello della causalità adeguata — il nesso di causalità consiste anche...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 14759 del 26 giugno 2007
«Ne consegue che, nell'ipotesi di responsabilità del medico, è viziata la decisione la quale escluda il nesso causale per il solo fatto che il danno non potesse essere con certezza ascritto ad un errore del sanitario, posto che il suddetto nesso...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 9037 del 11 settembre 1998
«Per accertare il suddetto nesso eziologico il giudice dovrà invece valutare tutti gli elementi della fattispecie, al fine di stabilire se il fatto era obiettivamente e concretamente (cioè con riferimento a quel singolo caso contingente) idoneo a...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4 del 4 gennaio 2010
«In materia di rapporto di causalità nella responsabilità extracontrattuale, nel caso in cui concause naturali non imputabili al danneggiante concorrano con il comportamento di quest'ultimo nella determinazione dell'evento dannoso, deve ritenersi...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 13400 del 8 giugno 2007
«Anche in queste ultime ipotesi, peraltro, debbono essere addebitati all'agente i maggiori danni, o gli aggravamenti, che siano sopravvenuti per effetto della sua condotta, anche a livello di concausa, e non di causa esclusiva, e non si sarebbero...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 15383 del 6 luglio 2006
«In relazione ai danni verificatisi nell'uso di un bene demaniale, tanto nel caso in cui risulti in concreto configurabile una responsabilità oggettiva della P.A. ai sensi dell'art. 2051 c.c., quanto in quello in cui risulti invece configurabile...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 19974 del 14 ottobre 2005
«...autonomia causale, come ad esempio un fenomeno che, scatenando in modo improvviso ed impetuoso le forze distruttive della natura, assuma proporzioni cosa immani e sconvolgenti da travolgere ogni baluardo posto a salvaguardia di uomini e cose.»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 24745 del 28 novembre 2007
«Non può, pertanto, il giudice del merito riconoscere l'esistenza di un concorso di colpa del pedone a causa dell'ingombro della sede stradale, se tale circostanza non costituisce concausa o condotta efficiente, equiparabile al caso fortuito e se...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4754 del 9 marzo 2004
«I prossimi congiunti di persona deceduta a causa di un fatto illecito sono titolari iure hereditatis del diritto di agire quali eredi e nei limiti della relativa quota, per ottenere il risarcimento del danno biologico e di quello patrimoniale...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 28423 del 28 novembre 2008
«Ne consegue che la liquidazione di un danno definito "morale" e derivante da morte del prossimo congiunto, effettuata dal giudice di merito prima della sentenza n. 26972 del 2008 delle Sezioni Unite (con la quale, sopendo i precedenti contrasti,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3181 del 14 febbraio 2006
«Tuttavia, detta mancanza può costituire motivo di ricorso per cassazione se il ricorrente deduce che da detto fascicolo il giudice avrebbe potuto o dovuto trarre elementi decisivi su uno o più punti controversi della causa, non rilevabili aliunde...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 15330 del 30 novembre 2000
«La norma sul danno morale di cui all'art. 2059 c.c. (danno consequenziale, sì, al danno biologico, ma da questo concettualmente distinto, attenendo il primo alla sfera del danno alla salute, il secondo, specificamente, a tutte le sofferenze...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 411 del 24 gennaio 1990
«Il bene della salute costituisce, come tale, oggetto di autonomo diritto primario assoluto (art. 32 Cost.), sicché il risarcimento dovuto per la sua lesione non può essere limitato alle conseguenze che incidono solo sull'idoneità a produrre...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3806 del 25 febbraio 2004
«In tema di danno biologico, qualora al momento della liquidazione, pretesa iure successionis dagli eredi, la persona offesa sia deceduta per una causa non ricollegabile alla menomazione patita in conseguenza dell'illecito, la valutazione...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 19351 del 18 settembre 2007
«Il contratto collettivo, senza predeterminazione di un termine di efficacia, non può vincolare per sempre tutte le parti contraenti, perché finirebbe in tal caso per vanificarsi la causa e la funzione sociale della contrattazione collettiva, la...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 10213 del 3 agosto 2000
«Ne consegue che, ove una delle parti faccia riferimento, per la decisione della causa, ad una clausola di un determinato contratto collettivo di lavoro, non efficace erga omnes , in base al rilievo che a tale contratto entrambe le parti si erano...»