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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 21387 del 18 settembre 2013
«In materia di possesso, la buona fede costituisce oggetto di presunzione "iuris tantum", che può essere superata anche attraverso presunzioni contrarie e semplici indizi. (Nella specie, in applicazione dell'enunciato principio, la S.C. ha...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 20316 del 15 maggio 2015
«In tema di rifiuto di atti d'ufficio, la conoscenza del dovere di compiere senza ritardo l'atto dell'ufficio, da parte del pubblico ufficiale o dell'incaricato di un pubblico servizio, può ritenersi provata qualora l'obbligo di attivarsi derivi da...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 31669 del 2 agosto 2007
«Nel reato di omissione di atti d'ufficio sussiste l'elemento psicologico quando il pubblico ufficiale o l'incaricato di un pubblico servizio sia consapevole di avere ingiustificatamente omesso di dare risposta all'intimazione del privato....»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 24684 del 11 giugno 2015
«Ai fini della configurabilità del reato previsto dall'art. 349 c.p., non occorre che i sigilli siano stati materialmente apposti, né tanto meno che gli stessi siano stati oggetto di rottura o di rimozione, essendo sufficiente l'esistenza di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 59 del 2 gennaio 2014
«La circostanza aggravante dei motivi futili sussiste quando la determinazione criminosa sia stata causata da uno stimolo esterno così lieve, banale e sproporzionato rispetto alla gravità del reato, da apparire, secondo il comune modo di sentire,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 51218 del 10 dicembre 2014
«Ai fini della configurabilità del reato di mancata esecuzione dolosa di provvedimento del giudice (art. 388 c.p.), è necessario e sufficiente che vi sia stata una richiesta di adempimento (o una messa in mora), anche informale, purché si tratti di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2559 del 27 ottobre 1993
«Ai fini della configurazione del reato di cui all'art. 388, primo comma, c.p., l'ingiunzione di ottemperanza, che si configura come condizione di punibilità del reato, non deve necessariamente essere fatta valere coattivamente con le forme e con i...»
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Cassazione civile, Sez. VI-3, ordinanza n. 3283 del 18 febbraio 2015
«La cognizione in materia di opposizione all'intimazione di pagamento relativa alla riscossione di sanzioni amministrative pecuniarie per violazioni del codice della strada, configurata come opposizione all'esecuzione, spetta alla competenza del...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 338 del 14 gennaio 2004
«In tema di assicurazione obbligatoria della responsabilità civile derivante dalla circolazione stradale, l'ente previdenziale che agisce in surrogazione ai sensi dell'art. 1916 c.c., agisce quale successore a titolo particolare del danneggiato...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 15070 del 21 luglio 2016
«In difetto di clausola risolutiva espressa, la risoluzione del contratto per inadempimento può essere ottenuta solo mediante intimazione ad adempiere ex art. 1454 c.c., essendo privo di effetto l'atto unilaterale con cui la parte dichiari risolto...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 64 del 4 gennaio 2017
«Lo stato di malattia del lavoratore preclude al datore di lavoro l'esercizio del potere di recesso solo quando si tratta di licenziamento per giustificato motivo; esso non impedisce, invece, l'intimazione del licenziamento per giusta causa, non...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 3741 del 13 febbraio 2017
«L'atto di precetto, contenendo un'intimazione ad adempiere rivolta al debitore (con conseguente sua messa in mora), produce un effetto interruttivo della prescrizione del relativo diritto di credito a carattere istantaneo, sicché, verificatosi...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 11410 del 11 maggio 2018
«In caso di cessione d'azienda, l'alienante conserva il potere di recesso attribuitogli dalla normativa generale, sicché il trasferimento, sebbene non possa esserne l'unica ragione giustificativa, non può impedire il licenziamento per giustificato...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 17049 del 11 luglio 2017
«L’ordinanza di convalida dello sfratto per morosità ha efficacia di cosa giudicata sostanziale su ogni questione in merito alla risoluzione del contratto ed al possesso di fatto della cosa locata, ma non preclude, nell'autonomia dei rispettivi e...»
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Cassazione civile, Sez. III, ordinanza n. 7423 del 23 marzo 2017
«Nel procedimento per convalida di sfratto, l’opposizione dell’intimato ex art. 665 c.p.c. determina la conclusione di un procedimento a carattere sommario e l’instaurazione di uno nuovo ed autonomo a cognizione piena, sicché è consentito al...»
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Cassazione civile, Sez. III, ordinanza n. 7430 del 23 marzo 2017
«Nel procedimento per convalida di sfratto, l'opposizione dell'intimato ai sensi dell'art. 665, c.p.c., determina la conclusione di un procedimento a carattere sommario e l'instaurazione di uno, nuovo ed autonomo, a cognizione piena, sicché è...»
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Cassazione civile, Sez. VI-3, ordinanza n. 10678 del 3 maggio 2017
«Il giudice d’appello, qualora accerti la nullità dell’ordinanza di estinzione del procedimento per convalida di sfratto, adottata in primo grado per effetto dell’avvenuta sanatoria della morosità nel termine di grazia, non può rimettere la causa...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 24899 del 25 novembre 2011
«In tema di licenziamento per superamento del periodo di comporto per malattia del lavoratore, fermo restando il potere datoriale di recedere non appena terminato il periodo suddetto, e quindi anche prima del rientro del prestatore, nondimeno il...»
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Cassazione civile, sentenza n. 1776 del 16 giugno 1953
«Al convenuto, dichiarato contumace e successivamente costituitosi contemporaneamente ad altri, volontariamente intervenuti in veste di coattori per la integrazione necessaria del contraddittorio, e a seguito di intimazione da parte di costoro, è...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2656 del 14 novembre 1961
«In tema di opposizione dopo la convalida dell'intimazione di licenza o di sfratto, il concetto di caso fortuito, a norma dell'art. 668 c.p.c. e per gli effetti di cui alla medesima disposizione, si concreta in una causa produttiva dell'evento...»
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Cassazione civile, sentenza n. 2883 del 9 ottobre 1962
«Se all'udienza fissata dal giudice istruttore per l'escussione dei testimoni il procuratore di una delle parti dichiara, ai sensi dell'art. 300 c.p.c., una causa interruttiva del processo, non può il giudice successivamente dichiarare la decadenza...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3684 del 10 agosto 1977
«Qualora il pignoramento mobiliare abbia raggiunto gli scopi essenziali cui è destinato, con la scelta e l'apprensione del bene da parte dell'ufficiale giudiziario, e la formazione del relativo processo verbale, il debitore esecutato che abbia...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4138 del 25 giugno 1981
«Lo speciale procedimento di convalida di sfratto per morosità, previsto all'art. 658 c.p.c., concludendosi necessariamente con una pronunzia di risoluzione del vincolo contrattuale, non è utilizzabile per far valere ragioni di credito inerenti ad...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1 del 6 gennaio 1982
«Nel giudizio promosso dal locatore di immobile urbano con intimazione di licenza per finita locazione e sfratto per morosità contro il conduttore, l'intervento di un terzo, il quale si opponga alla domanda invocando un proprio autonomo diritto...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4776 del 1 settembre 1982
«Nel procedimento di sfratto per morosità delineato dall'art. 658 c.p.c., la domanda di risoluzione del contratto di locazione per inadempimento dell'obbligazione di pagamento del canone è proposta con la notifica della citazione per convalida...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 4596 del 16 luglio 1986
«Con riguardo al rito del lavoro, nel giudizio di appello è nulla – pur non essendo tale sanzione esplicitamente comminata dalla legge – la prova testimoniale assunta non dal collegio bensì da un componente a ciò delegato, mancando tale atto...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 1498 del 11 febbraio 1987
«Nel nuovo rito del lavoro, la disposizione dell'undicesimo comma dell'art. 420 c.p.c. – secondo cui «a tutte le notificazioni e comunicazioni occorrenti provvede l'ufficio» – si riferisce soltanto alle notificazioni e comunicazioni necessarie per...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 12249 del 15 novembre 1991
«L'art. 1463 c.c., in base al quale l'impossibilità sopravvenuta (totale) della prestazione non imputabile a una delle parti a norma dell'art. 1256 c.c. opera anche con riguardo al contratto di lavoro, in cui può tradursi nel licenziamento...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 9987 del 24 novembre 1994
«Il locatore ha facoltà di chiedere nell'intimazione di sfratto la condanna del conduttore alle spese processuali, che ben possono essere richieste in separata sede.»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 7019 del 21 giugno 1995
«L'atto di pignoramento presso terzi ha la funzione di imporre sul credito del debitore esecutato un vincolo di destinazione per il soddisfacimento del procedente all'espropriazione attraverso l'ingiunzione di cui all'art. 492 c.p.c., che deve...»