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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 6464 del 11 febbraio 2008
«L'applicazione, in sede di indagini preliminari, delle particolari cautele dettate dall'art. 498, comma quarto, c.p.p. per l'esame testimoniale del minore è rimessa alla valutazione del giudice che, di volta in volta, ne ravvisi la necessità ai...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 10284 del 30 novembre 1996
«...così non fosse, verrebbero frustrati i termini temporali ed i limiti di ammissibilità prescritti dal codice di rito per l'ingresso in processo delle prove indicate dalle parti, nonché le regole concernenti le modalità di assunzione delle stesse.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6916 del 11 giugno 1992
«Le forme dell'esame e controesame diretto delle parti nell'assunzione dei testi, previste dall'art. 498 c.p.p., non trovano applicazione in sede di rinnovazione dell'istruzione dibattimentale ex art. 603 stesso codice. La struttura del giudizio di...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1048 del 14 gennaio 2003
«In questi casi il potere discrezionale del presidente di intervenire nell'esame del teste al fine di assicurare la pertinenza delle domande, la genuinità delle risposte, la lealtà dell'esame, la correttezza delle contestazioni (art. 499, comma 6,...»
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Corte costituzionale, ordinanza n. 518 del 4 dicembre 2002
«È manifestamente infondata, in riferimento agli artt. 3, comma 1, e 111, comma 5, Cost., la q.l.c. degli art. 500, comma 4, 513 e 210, comma 5, c.p.p., nella parte in cui non prevedono l'acquisizione e l'utilizzabilità dei verbali delle...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9822 del 13 ottobre 1992
«...non far riferimento all'audizione delle parti private ex art. 503 c.p.p.; quindi devono ritenersi applicabili all'esame dell'«imputato connesso», o «collegato» le disposizioni sulle allegazioni di cui ai commi quinto e sesto dell'art. 503 citato.»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 11730 del 5 dicembre 1992
«L'assunzione della prova orale nel dibattimento deve avvenire anche in appello secondo i canoni del sistema accusatorio, sicchè il presidente, soltanto dopo che sono stati esauriti l'esame e il controesame delle parti, può rivolgere direttamente...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9714 del 13 novembre 1996
«Invero come il giudice, terminata l'acquisizione delle prove, può disporre nuovi mezzi, a maggior ragione può escutere nuovamente le persone già sentite; né tale escussione viola il diritto di difesa, rimanendo solo il diritto delle parti di...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 3125 del 15 marzo 1994
«Il «diritto delle parti di concludere l'esame», espressamente fatto salvo dall'art. 506, secondo comma, c.p.p., per il caso in cui il presidente, avvalendosi dei poteri a lui conferiti, abbia ritenuto di rivolgere domande a testimoni, spetta a...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 12496 del 4 novembre 1999
«Il controllo della logicità della motivazione va esercitato sulla coordinazione delle proposizioni e dei passaggi attraverso i quali si sviluppa il tessuto argomentativo del provvedimento impugnato, senza la possibilità di verificare se i...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 11065 del 22 ottobre 1998
«In caso di variazione della composizione fisica del collegio giudicante non dà luogo a violazione del principio dell'immutabilità del giudice, sancito dall'art. 525, comma 2, c.p.p., il fatto che il nuovo collegio, previa rinnovazione del...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6512 del 3 giugno 1998
«...invece, dal successivo art. 512) ma riguarda ogni caso di mancato espletamento dell'esame, il che può avvenire anche per accordo delle parti od acquiescenza di una di esse alla richiesta dell'altra o per la mancata comparizione dell'esaminando.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 144 del 11 aprile 1996
«...al di fuori dell'incidente probatorio o del dibattimento (nel qual caso costituiscono prova e se ne può dare lettura), possono essere utilizzate solo ai fini delle contestazioni, ove manchi l'accordo delle parti ed avvenga l'esame dell'imputato.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 9003 del 3 ottobre 1997
«In tema di acquisizione e valutazione della prova, deve escludersi l'immediata applicabilità, nel giudizio di Cassazione in corso, delle nuove regole introdotte dalla legge 7 agosto 1997 n. 267 che, nel sostituire le disposizioni processuali degli...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 3339 del 29 luglio 1996
«Ai provvedimenti emessi de plano non è applicabile l'art. 525, comma secondo, c.p.p. che si riferisce direttamente alle deliberazioni prese dai giudici a conclusione del dibattimento e la cui interpretazione può essere estesa sino a ricomprendere...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4489 del 13 febbraio 1996
«...quale comprende ogni attività finalizzata alla decisione, come l'esame delle acquisizioni probatorie e delle richieste delle parti). È invece estraneo al concetto di trattazione il mero rinvio preliminare all'esame del merito della res iudicanda.»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 1149 del 13 gennaio 2006
«Nella motivazione della sentenza il giudice di merito non è tenuto a compiere un'analisi approfondita di tutte le deduzioni delle parti e a prendere in esame dettagliatamente tutte le risultanze processuali, essendo invece sufficiente che, anche...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 8962 del 3 ottobre 1997
«L'omesso esame di una prova può essere dedotto in cassazione soltanto nei limiti di cui all'art. 606 lett. e) c.p.p. È, cioè, necessario che la prova sia enunciata nella decisione, ma trascurata nello sviluppo delle argomentazioni. Anche in...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 868 del 27 gennaio 1996
«La procedura di cui all'art. 599, comma 4, c.p.p., comportando rinuncia a tutti i motivi di appello sulle questioni di merito, ad eccezione di quello relativo alla pena, patteggiata fra le parti e conformemente applicata dal giudice di appello,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4837 del 28 ottobre 1998
«Tale valutazione, peraltro, non può mai consistere in una penetrante anticipazione dell'apprezzamento di merito riservato al vero e proprio giudizio di revisione, da svolgersi nel contraddittorio delle parti, ma implica soltanto una sommaria...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2444 del 1 ottobre 1993
«Le disposizioni in materia di estradizione escludono che la richiesta delle informazioni integrative, fatta dalla corte di appello ai sensi dell'art. 704 c.p.p., secondo comma, possa collocarsi prima del procedimento di estradizione. Tale...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 11109 del 28 settembre 1999
«L'art. 727 c.p.p., che prevede la rogatoria internazionale per l'attività di acquisizione probatoria all'estero, non impedisce che, col consenso delle autorità dello Strato straniero, le prove siano raccolte direttamente dall'autorità giudiziaria...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 873 del 5 febbraio 1997
«L'art. 727 c.p.p. - che prevede la rogatoria internazionale per l'attività di acquisizione probatoria all'estero - non impedisce che, con il consenso delle autorità dello Stato straniero, le prove siano raccolte direttamente dall'autorità...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 10130 del 2 agosto 2000
«La «esplicita domanda di una delle parti», occorrente, ai sensi dell'art. 34 c.p.c., per la trasformazione della questione pregiudiziale in causa pregiudiziale, non esige un'apposita istanza, tecnicamente precisa, ma è pur sempre necessario che...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 13659 del 13 giugno 2006
«Il giudice amministrativo rifiuta di esercitare la giurisdizione, e la sua decisione, a norma dell'art. 362, primo comma, c.p.c., si presta a cassazione da parte delle Sezioni Unite quale giudice del riparto della giurisdizione, se l'esame del...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 24444 del 23 novembre 2007
«In caso di declaratoria di incompetenza del giudice adito e di fissazione alle parti di un termine di riassunzione, al fine di verificare se l'atto introduttivo proposto nei termini da una delle parti costituisca un autonomo atto introduttivo di...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 12479 del 7 luglio 2004
«La valutazione da parte del giudice di merito sul carattere sconveniente o offensivo di espressioni contenute nelle difese delle parti e sulla loro estraneità all'oggetto della lite, nonché l'emanazione o meno dell'ordine di cancellazione delle...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 10229 del 18 ottobre 1997
«La capacità cui allude la disposizione in esame (prevista, in via di normalità, con riferimento ad enti destinati a svolgere rapporti commerciali di rilevanza nazionale) deve, poi, essere correlata non solo alla mera capacità di agire della...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 17192 del 28 agosto 2004
«In tema di ricusazione dell'arbitro, la formula contenuta nell'art. 51, numero 2, c.p.c., che prevede tra le cause di astensione obbligatoria la situazione di convivenza o di abituale commensalità con una delle parti o con taluno dei difensori,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 274 del 7 gennaio 2011
«La dichiarazione di efficacia nell'ordinamento dello Stato delle sentenze di nullità del matrimonio concordatario emesse da un Tribunale ecclesiastico è subordinata all'accertamento della sussistenza dei requisiti cui l'art. 797 c.p.c. condiziona...»