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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 9914 del 4 marzo 2003
«L'opposizione a decreto penale di condanna può essere proposta oltre che nella cancelleria del Gip che ha emesso il decreto anche in quella dell'ufficio giudiziario in cui si trovano la parte o il suo difensore, atteso che con il termine opponente...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 3030 del 22 gennaio 2003
«La competenza a decidere sull'istanza di restituzione in termine, per proporre opposizione al decreto penale di condanna, spetta al Gip e non al giudice del dibattimento (artt. 462 e 175, comma 4, c.p.p.).»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 2019 del 24 settembre 1994
«Nel procedimento di esecuzione conseguente a richiesta di terzo di dissequestro e restituzione di somme confiscate a seguito di condanna, la omessa spedizione dell'avviso di udienza al condannato nei cui confronti il provvedimento risulti emesso,...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 3561 del 4 dicembre 2000
«È abnorme il provvedimento con il quale il Gip presso il tribunale disponga la revoca del decreto penale di condanna e la restituzione degli atti al P.M. al fine di scongiurare il profilarsi di una ipotesi di responsabilità disciplinare a carico...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 10096 del 8 novembre 1993
«In caso di opposizione a decreto penale di condanna, la richiesta di applicazione della pena ai sensi dell'art. 444 c.p.p. non deve essere inderogabilmente contenuta nella dichiarazione di opposizione ma può essere presentata entro il termine...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4062 del 4 dicembre 1991
«Nel caso di opposizione al decreto penale di condanna, né l'art. 464, primo comma, c.p.p., né alcun'altra disposizione prevedono che il decreto col quale il Gip fissa il termine, entro il quale il P.M. deve esprimere il consenso al rito abbreviato...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 32418 del 29 agosto 2001
«In tema di procedimenti speciali davanti al tribunale in composizione monocratica, prevedendo l'art. 557, comma 3, c.p.p. che, in caso di opposizione a decreto penale, si osservino le disposizioni relative al procedimento per decreto contenute nel...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 9693 del 29 luglio 1999
«Nel processo accusatorio la rinuncia, anche per acta concludentia, a far valere la decadenza in cui sia incorsa la controparte in tema di tempestivo deposito della lista testimoniale, preclude la possibilità di far valere la decadenza in sede di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1585 del 19 gennaio 2007
«Il mancato deposito della lista testimoniale nel termine prescritto non determina, in assenza di una espressa previsione di legge, l'inutilizzabilità della prova comunque assunta. (Mass. redaz.).»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1192 del 22 marzo 1996
«A legittimare l'esercizio del potere discrezionale del giudice di sospendere i termini massimi di durata della custodia cautelare (art. 304, comma 2, c.p.p.) non è sufficiente il richiamo ad una generica complessità del dibattimento che possa...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5218 del 10 dicembre 1998
«La regola della rilevanza dell'impedimento a comparire del difensore, dettata dall'art. 486, comma quinto, c.p.p. per il dibattimento di primo grado resta circoscritta al solo giudizio di cognizione. Di essa, pertanto, deve escludersi...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 23398 del 19 giugno 2002
«In sede di esame di questione preliminare concernente la competenza, il Tribunale può valutare, e conseguentemente escludere, un evidente errore nel capo di imputazione a seguito del quale si determinerebbe una diversa competenza, ma a condizione...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3746 del 7 gennaio 1999
«Non è abnorme la sentenza che dichiari l'incompetenza territoriale del giudice per essere stata adottata la decisione oltre il termine di cui all'art. 491 c.p.p. dopo che la relativa eccezione sia stata già sollevata e disattesa dal collegio in...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 5998 del 21 maggio 1998
«In tema di criminalità organizzata di tipo mafioso la qualificazione di un soggetto come «uomo d'onore», proveniente da un appartenente ad una famiglia mafiosa, ha indubbiamente il valore di una notitia criminis ma, perché possa perdere la propria...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3441 del 2 agosto 1996
«All'indagato sottoposto ad una misura cautelare non è consentito denunciare l'incompetenza territoriale del giudice per le indagini preliminari (nella specie, mediante la richiesta di riesame del provvedimento); tale eccezione, infatti, non può...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1836 del 14 febbraio 1994
«Qualora l'incompetenza per territorio emerga in sede di incidente probatorio effettuato dopo l'udienza preliminare, è sempre applicabile l'art. 21 c.p.p., a norma del quale la competenza territoriale va verificata, a pena di decadenza, prima della...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 8858 del 28 settembre 1993
«In tema di composizione e costituzione della corte d'assise, l'omessa menzione nel verbale di dibattimento del giuramento prestato dai giudici popolari produce nullità di carattere relativo e quindi deve essere eccepita, ai sensi dell'art. 181,...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 8602 del 21 settembre 1993
«Anche se l'art. 491, secondo comma, c.p.p. pone una preclusione alla trattazione delle questioni concernenti il contenuto del fascicolo per il dibattimento oltre il termine rappresentato dal compimento per la prima volta dell'accertamento della...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2027 del 17 gennaio 2003
«Il decreto di citazione - emesso dopo l'entrata in vigore della legge n. 479 del 1999 e contenente l'indicazione del termine di 15 giorni dalla notificazione per la richiesta di ammissione ai riti alternativi anziché quello previsto dal nuovo...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 9707 del 18 settembre 1995
«L'assunzione di una testimonianza ai sensi dell'art. 507 c.p.p. in un momento diverso da quello indicato dalla norma («terminata l'acquisizione delle prove») costituisce mera irregolarità e non è sanzionata né sotto il profilo della nullità, né...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 10762 del 18 ottobre 1994
«Il decorso del termine segnato dall'art. 495 c.p.p. non può avere efficacia preclusiva dell'ammissione, indipendentemente dalla disciplina dettata dall'art. 507 c.p.p., di nuove prove che non siano manifestamente infondate o superflue,...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1759 del 12 febbraio 1999
«L'ordinanza del giudice che interrompa la discussione ex art. 507 e 523, comma 6, c.p.p. e disponga l'acquisizione dei verbali di constatazione del reato (nella specie utilizzazione di fatture emesse per operazioni inesistenti) al fine di...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 25110 del 2 luglio 2007
«Ai fini dell'operatività del disposto di cui all'art. 512 c.p.p., in base al quale è consentita la lettura di dichiarazioni predibattimentali quando l'esame dibattimentale del dichiarante risulti impossibile per fatti o circostanze non prevedibili...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 2470 del 29 febbraio 2000
«L'art. 512 bis c.p.p. non impiega il termine residenza nel suo significato tecnico giuridico, come una nozione contrapposta o comunque differenziata rispetto a quella della dimora, ma si riferisce esclusivamente a quei cittadini stranieri che sono...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 10394 del 1 settembre 1999
«In tema di nuove contestazioni di circostanze aggravanti emerse nel corso dell'udienza, deve ritenersi che il termine ultimo entro il quale esse possono essere effettuate debba farsi coincidere con la chiusura del dibattimento e che, dunque, possa...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 8959 del 30 settembre 1993
«Poiché il nuovo codice di procedura penale consente (art. 523, sesto comma) l'interruzione della discussione finale per assumere nuova prova qualora il giudice lo ritenga «assolutamente necessario», il termine ultimo per il P.M., per procedere a...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 29213 del 2 agosto 2005
«In caso di contestazione suppletiva nel corso dell'udienza preliminare, il diritto di difesa non subisce nessuna effettiva compromissione in conseguenza della mancata concessione di un termine per la difesa, non previsto dall'art. 423 c.p.p. a...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 23455 del 28 maggio 2003
«È legittimo il provvedimento con cui il giudice dell'udienza preliminare, al di fuori di quest'ultima (nella specie dopo una settimana), integri il dispositivo di sentenza con l'indicazione di un termine, per il deposito della motivazione, più...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2928 del 22 gennaio 2010
«Il principio di immutabilità del giudice non è violato quando l'istruzione dibattimentale sia stata condotta e portata a termine da un collegio giudicante che, in una composizione parzialmente diversa, abbia precedentemente ammesso le prove e...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 10137 del 25 settembre 1998
«Il reato di rifiuto di atti di ufficio — anche nella nuova formulazione introdotta dall'art. 16 della L. 26 aprile 1990, n. 86 — consiste nel mancato adempimento di un'attività doverosa, per il compimento della quale è fissato un termine unico...»