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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 7063 del 20 giugno 1995
«Elementi strutturali del delitto di associazione per delinquere sono la formazione e la permanenza di un vincolo associativo continuativo, fra tre o più persone, allo scopo di commettere una serie indeterminata di delitti, con la predisposizione...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4820 del 30 aprile 1991
«La differenza tra il concorso di persone nel reato continuato e l'associazione per delinquere risiede, indipendentemente dalla natura e dalla specie dei reati voluti, nelle connotazioni dell'accordo partecipativo che, se delimitato nel tempo e...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 33760 del 30 luglio 2015
«Ai fini della configurabilità del concorso del privato nel delitto di abuso d'ufficio, l'esistenza di una collusione tra il privato ed il pubblico ufficiale non può essere dedotta dalla mera coincidenza tra la richiesta dell'uno e il provvedimento...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 4768 del 5 aprile 1989
«Qualora venga cagionata da uno dei concorrenti nel delitto di sequestro di persona la morte del sequestrato, di essa rispondono anche gli altri concorrenti che non hanno partecipato alla causazione del decesso.»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 14053 del 7 aprile 2015
«La cooperazione nel delitto colposo si distingue dal concorso di cause colpose indipendenti per la necessaria reciproca consapevolezza dei cooperanti della convergenza dei rispettivi contributi all'incedere di una comune procedura in corso, senza...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 12543 del 25 marzo 2015
«Ai fini della configurabilità dell'attenuante prevista dall'art. 114, comma terzo cod.pen., non è sufficiente che il maggiorenne abbia prospettato al minore la semplice idea del reato, ma occorre che il determinatore abbia fatto insorgere...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2302 del 15 febbraio 1989
«L'attenuante di cui all'art. 114 c.p. è configurabile solo quando l'opera prestata da taluno dei concorrenti sia stata non solo minore rispetto a quella degli altri concorrenti, ma addirittura minima, sì da aver esplicato un'efficacia eziologica...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 45864 del 15 ottobre 2014
«Il delitto di collusione previsto dall'art. 3 della legge 9 dicembre 1941, n. 1383, introduce una deroga al generale principio stabilito dall'art. 115 cod.pen., secondo cui l'accordo o l'istigazione alla commissione di un reato non sono di per sè...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 37940 del 17 novembre 2006
«La responsabilità per concorso anomalo è ravvisabile solo quando l'evento diverso e più grave di quello voluto dal compartecipe costituisca uno sviluppo logicamente prevedibile quale possibile conseguenza della condotta concordata da parte di un...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 1979 del 21 febbraio 1992
«Non è configurabile l'ipotesi del «reato diverso da quello voluto da taluno dei concorrenti», prevista dall'art. 116 c.p., qualora i correi versino in dolo alternativo (equiparato al dolo diretto), avendo agito con la volontà di commettere...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4399 del 2 febbraio 2001
«In tema di concorso di persone nel reato, l'attribuzione della responsabilità per il reato più grave rispetto a quello deliberato deve essere risolta caso per caso accertando se l'evento ulteriore e più grave sia stato previsto e voluto, anche...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4330 del 1 febbraio 2012
«La responsabilità del compartecipe per il fatto più grave rispetto a quello concordato, materialmente commesso da un altro concorrente, integra il concorso ordinario ex art. 110 c.p., se il compartecipe ha previsto e accettato il rischio di...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 3167 del 23 gennaio 2014
«Agli effetti della circostanza attenuante prevista dall'art. 62 n. 4 c.p. la durata del danno nel reato di furto assume rilevanza solo come elemento complementare - e non alternativo - di quello del valore della cosa sottratta. Ne consegue che, se...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 12111 del 3 dicembre 1987
«La figura del concorso anomalo di cui all'art. 116 c.p. non è compatibile con il delitto di omicidio preterintenzionale, posto che in esso l'evento morte non è voluto, in ipotesi, da nessuno dei concorrenti.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 10276 del 12 luglio 1989
«Nel determinare l'entità della pena si deve tener conto della capacità a delinquere del colpevole, desunta dai precedenti penali e giudiziari, e della condotta del reo antecedente, contemporanea e susseguente al reato. Pertanto, qualunque sentenza...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 11430 del 7 ottobre 1999
«In tema di prescrizione, l'epoca di consumazione del reato può essere desunta anche da indizi gravi, precisi e concordanti e da nozioni di comune esperienza. Pertanto in tema di violazioni di sigilli e di agevolazione colposa, può ritenersi in...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 44261 del 30 ottobre 2013
«Il corso della prescrizione non rimane sospeso per la pendenza di altro procedimento penale relativo all'accertamento di un fatto logicamente pregiudiziale, quando si versa fuori dei casi di sospensione del processo penale espressamente previsti...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 28405 del 24 giugno 2004
«L'oblazione di cui all'art. 162 bis c.p. (al pari di tutte le cause estintive del reato) non è applicabile ai reati permanenti finché la permanenza non sia cessata. (Fattispecie relativa alla derubricazione, con sentenza, del delitto ex art. 633...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 21460 del 22 maggio 2015
«Il delitto di detenzione di animali in condizioni incompatibili con la loro natura di cui all'art. 727, comma secondo, c.p., ha natura di reato permanente, la cui consumazione inizia nel momento in cui l'autore del reato tiene gli animali nella...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 7933 del 7 luglio 1998
«In tema di invasione di terreni la subordinazione della sospensione condizionale della pena al rilascio del terreno in favore della P.A. è provvedimento legittimo e conforme al dettato dell'art. 165 c.p. La restituzione della res sulla quale è...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 42367 del 23 novembre 2005
«Il presupposto di legittimità della revoca della sospensione condizionale per «altra condanna» in relazione a un delitto anteriormente commesso è che la pronuncia pregiudicante sia divenuta definitiva, dal momento che si tratta di rimuovere una...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4785 del 28 ottobre 1995
«Atteso il disposto di cui all'art. 445, comma 2, c.p.p., secondo cui, in caso di applicazione della pena su richiesta, il reato ed ogni relativo effetto penale sono estinti se l'imputato, nei termini indicati, non commette un delitto o una...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1705 del 13 maggio 1986
«Nell'espressione «delitto ovvero contravvenzione della stessa indole» contenuta nel primo comma dell'art. 168 c.p. la cui commissione da parte di condannato a pena in precedenza condizionalmente sospesa provoca la revoca del beneficio, la...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 38010 del 12 novembre 2002
«Ai fini della revoca della sospensione condizionale della pena (art. 168, comma 2, c.p.), l'anteriorità del delitto, successivamente giudicato, deve essere riferita alla data del passaggio in giudicato della sentenza che concede il beneficio e non...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9281 del 26 agosto 1994
«Il provvedimento di revoca della sospensione condizionale della pena previsto dall'art. 168, comma 1, ha natura dichiarativa e conseguentemente gli effetti sostanziali risalgono di diritto al momento in cui si è verificata la condizione, anche...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 3922 del 14 gennaio 1994
«Tra gli effetti penali della condanna fatti salvi dall'art. 174, comma primo, c.p. va compresa la revoca del beneficio della sospensione condizionale della pena quale conseguenza della successiva condanna riportata dall'imputato, in presenza degli...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 20907 del 3 giugno 2010
«La revoca dell'indulto conseguente a condanna successiva per delitto non colposo è consentita solo se quest'ultima sia irrevocabile.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 7184 del 19 febbraio 1998
«Ai fini della revoca automatica della liberazione condizionale, è necessario che il nuovo reato che ne è causa venga commesso durante il periodo di libertà, ma non anche la sentenza di condanna per tale reato divenga irrevocabile durante questo...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2243 del 26 ottobre 1988
«Per la revoca della liberazione condizionale disposta in conseguenza della successiva commissione di reato, la medesimezza dell'indole è richiesta solo per le contravvenzioni e non anche per i delitti. Ne consegue che, qualora la persona ammessa...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 28469 del 17 luglio 2007
«La riabilitazione opera anche con riferimento alla sentenza di applicazione della pena su richiesta, in quanto, ai sensi dell'art. 179 c.p., come modificato dall'art. 3, comma primo, lett. a) L. 11 giugno 2004, n. 145 il termine minimo per...»