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Cassazione civile, Sez. VI, sentenza n. 26550 del 12 dicembre 2011
«Il giudice del merito può porre a fondamento della propria decisione una perizia stragiudiziale, anche se contestata dalla controparte, purché fornisca adeguata motivazione di tale sua valutazione, attesa l'esistenza, nel vigente ordinamento, del...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 9616 del 16 giugno 2003
«In tema di sottoscrizione delle sentenze civili, in caso di collocamento in pensione, dimissioni, o comunque in tutte le ipotesi (diverse dal trasferimento ad altra sede o ad altro incarico) in cui il magistrato abbia cessato di fare parte...»
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Cassazione civile, Sez. VI, sentenza n. 4326 del 19 marzo 2012
«In tema di sottoscrizione delle sentenze civili, in caso di collocamento in pensione, dimissioni, o comunque in tutte le ipotesi (diverse dal trasferimento ad altra sede o ad altro incarico) in cui il magistrato abbia cessato di fare parte...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 10095 del 19 novembre 1996
«È affetto da nullità assoluta, rilevabile anche d'ufficio in ogni stato e grado del giudizio, il provvedimento collegiale che, pur avendo carattere sostanziale di sentenza, sia stato emesso nella forma del decreto (nella specie, ordinanza di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3025 del 24 luglio 1993
«La funzione svolta dal magistrato di sorveglianza a norma dell'art. 51 ter ord. pen. è cautelativa e non decisoria, risolvendosi in una provvisoria sospensione della misura alternativa; il relativo provvedimento non si pone, dunque, come un grado...»
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Cassazione penale, Sez. Feriale, sentenza n. 38076 del 6 ottobre 2008
«La testimonianza indiretta è utilizzabile qualora nessuna parte abbia chiesto che il teste di riferimento fosse chiamato a deporre, posto che il divieto di utilizzazione è preveduto solo nel caso in cui il giudice, richiesto da una parte, non...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 35412 del 24 settembre 2007
«Non viola il divieto di testimonianza indiretta degli ufficiali e agenti di polizia giudiziaria, previsto dall'art. 195, comma quarto, c.p.p., e non incorre in alcuna causa di inutilizzabilità, l'intercettazione ambientale, debitamente...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 1151 del 13 gennaio 2006
«In tema di prova testimoniale, l'inutilizzabilità della dichiarazione « de relato» resa dal testimone deriva esclusivamente dall'inosservanza della disposizione del comma primo dell'articolo 195 cod. proc.pen., allorchè il giudice, « richiesto...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 46795 del 4 dicembre 2003
«Debbono essere ritenute utilizzabili le dichiarazioni de relato quando nessuna delle parti processuali si sia avvalsa del diritto di chiedere che sia chiamato a deporre il teste di riferimento in quanto l'art. 195 c.p.p. circoscrivere l'ipotesi di...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1948 del 21 gennaio 2002
«È viziata da inutilizzabilità ai sensi dell'art. 195 c.p.p. la testimonianza indiretta allorché il giudice abbia omesso di procedere, nonostante la richiesta della difesa, all'assunzione del testimone diretto, anche nel caso in cui quest'ultimo...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 42226 del 23 novembre 2005
«In tema di testimonianza indiretta di ufficiali e agenti di polizia giudiziaria, gli «altri casi» cui si riferisce l'art. 195, comma 4, ultima parte, c.p.p., nei quali non opera il divieto di deporre sul contenuto delle dichiarazioni acquisite da...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 12890 del 11 novembre 1999
«In tema di dichiarazioni de relato, la sanzione dell'inutilizzabilità non ha modo di operare qualora nel dibattimento di primo grado la parte non abbia fatto uso della facoltà di chiedere che siano chiamati a deporre i testi di riferimento, né ad...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3833 del 31 marzo 1994
«Colui che commette un reato per eseguirne un altro non deve necessariamente essere animato da un dolo di premeditazione perché la risoluzione di commettere un delitto per eseguirne un altro può essere presa con dolo di impeto, non occorrendo...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 7510 del 22 maggio 2002
«Per “azioni derivanti dal fallimento”, ai sensi dell'art. 24 legge fall., devono intendersi quelle che comunque incidono sul patrimonio del fallito, compresi gli accertamenti che costituiscono premessa di una pretesa nei confronti della massa,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 17279 del 23 luglio 2010
«Sono azioni derivanti dal fallimento, ai sensi dell'art. 24 legge fall., quelle che comunque incidono sul patrimonio del fallito, compresi gli accertamenti che costituiscono premessa di una pretesa nei confronti della massa, anche quando siano...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 12436 del 16 dicembre 1993
«Con riguardo all'opposizione a decreto ingiuntivo, il fallimento del creditore opposto, nei cui confronti sia stata proposta dall'opponente domanda riconvenzionale, non comporta l'improcedibilità del giudizio di opposizione e la rimessione...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 10095 del 27 aprile 2007
«La disposizione di cui agli artt. 2 ter secondo e terzo comma della legge n. 575 del 1965, contenente disposizioni contro la mafia relative al sequestro e alla confisca dei beni delle persone sottoposte a misure di prevenzione, deve essere...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 2270 del 9 aprile 1984
«La facoltà del giudice delegato, a norma dell'art. 25 n. 2 della legge fallimentare, di adottare provvedimenti urgenti per la conservazione del patrimonio implica il potere di emettere decreti di acquisizione alla procedura concorsuale di...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 15074 del 22 novembre 2000
«L'autorizzazione ad agire in giudizio, prevista dall'art. 25 L. fall. ad integrazione della legittimazione ad agire del curatore, non trova uno dei suoi presupposti nell'esistenza di mezzi finanziari sufficienti a fare fronte alle eventuali...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 22540 del 5 novembre 2010
«L'autorizzazione a promuovere un'azione giudiziaria conferita ex artt. 25, comma 1, n. 6, e 31, legge fall., al curatore del fallimento dal giudice delegato copre, senza bisogno di una specifica menzione, tutte le possibili pretese ed istanze...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 7029 del 28 marzo 2006
«Il curatore fallimentare non è legittimato a proporre, nei confronti del finanziatore responsabile (nella specie, una banca), l'azione da illecito aquiliano per il risarcimento dei danni causati ai creditori dall'abusiva concessione di credito...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 13764 del 20 settembre 2002
«Il mandato al procuratore legale del fallimento costituisce una fattispecie complessa di procura alle liti, che si perfeziona con il concorso di tre distinti atti, due dei quali sono demandati alla competenza del giudice delegato (autorizzazione a...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 23513 del 19 novembre 2010
«Nelle procedure fallimentari aperte anteriormente alla riforma di cui al d.l.vo n. 5 del 2006 e tuttora regolate, ai sensi dell'art. 150 del predetto decreto, dalla disciplina previgente, il terzo che rivendichi la proprietà di un bene immobile...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2018 del 4 febbraio 2004
«I provvedimenti del giudice delegato emessi in sede di liquidazione dei beni del fallimento sono assoggettabili ai rimedi endofallimentari (reclamo ex art. 26 legge fall.), analogamente a quanto avviene nell'espropriazione forzata individuale...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 7953 del 31 marzo 2010
«In tema di concordato preventivo, il P.M. non è legittimato a proporre reclamo, ai sensi degli artt. 26 e 164 della legge fall., avverso il decreto di liquidazione delle competenze professionali spettanti ai difensori del liquidatore e della...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 10125 del 2 maggio 2006
«La legittimazione del fallito, in qualità di soggetto passivo dell'esecuzione concorsuale, a proporre reclamo avverso i decreti pronunciati dal giudice delegato nell'ambito della giurisdizione esecutiva del processo fallimentare (nella specie, un...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 18436 del 6 agosto 2010
«In tema di giudizio di rendiconto del curatore, ai sensi dell'art. 116 legge fall. - nel testo, "ratione temporis" vigente, anteriore al d.l.vo n. 5 del 2006 - la contestazione svolta dal debitore avanti al giudice delegato preclude che questi...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4687 del 16 aprile 1992
«Nell'azione di surrogazione di cui all'art. 1916 c.c., rivolta dall'Inail contro il terzo responsabile, a differenza dell'azione di rivalsa o di regresso esercitata nei confronti del datore di lavoro o del lavoratore ai sensi degli artt. 2, 4, 10...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6734 del 14 giugno 1991
«Nell'azione di surrogazione promossa dall'Inail, ai sensi dell'art. 1916 c.c. contro il terzo responsabile, che realizza una peculiare forma di successione a titolo particolare, non viene in considerazione il rapporto assicurativo di carattere...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 7057 del 8 giugno 1992
«La norma di cui all'art. 1916, terzo comma, c.c., col disporre che l'assicurato è responsabile verso l'assicuratore del pregiudizio arrecato al diritto di surrogazione, comporta che l'obbligo dell'assicurato di non pregiudicare i diritti...»