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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 5048 del 15 novembre 1999
«In tema di riabilitazione, qualora sia certa ed incontestata la percezione di un reddito da parte dell'interessato, quest'ultimo deve dimostrare quantomeno un suo intento risarcitorio in misura compatibile con le proprie entrate e per l'ipotesi in...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4721 del 15 novembre 1995
«Ai fini della concessione della riabilitazione in relazione al reato di furto aggravato consumato mediante l'uccisione di un esemplare di fauna selvatica appartenente al patrimonio indisponibile dello Stato (art. 1, L. 27 dicembre 1977, n. 968),...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 350 del 17 marzo 1995
«In tema di riabilitazione, nel caso in cui neanche si prospetti che l'istante versi in una situazione di impossibilità ad adempiere, né si fornisca un inizio di prova idonea a dimostrare che lo stesso si sia in qualsiasi maniera attivato nei...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 640 del 6 maggio 1994
«Il mancato adempimento delle obbligazioni civili derivanti da reato non osta alla concessione della riabilitazione quando esso derivi, come risulta dal quarto comma n. 2 dell'art. 179 c.p., dall'impossibilità di adempiere, ossia quando il...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2803 del 12 settembre 1992
«Il mancato adempimento delle obbligazioni civili derivanti dal reato è ostativo alla concessione della riabilitazione. La dimostrazione da parte del condannato di trovarsi nell'impossibilità di adempiervi, per incapacità economica, non può essere...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4509 del 5 marzo 1991
«Il mancato adempimento delle obbligazioni civili derivanti da reato non osta alla concessione della riabilitazione quando esso derivi, come risulta dal quarto comma n. 2 dell'art. 179 c.p., dall'impossibilità di adempiere, ossia quando il...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 23973 del 24 giugno 2005
«Non è ostativo all'accertamento della pericolosità sociale del condannato ai fini dell'esecuzione della libertà vigilata l'estinzione della pena conseguente al buon esito del periodo di affidamento in prova al servizio sociale, in quanto la misura...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 390 del 4 settembre 1996
«In tema di concorso fra misure di sicurezza e misure di prevenzione, mentre l'art. 10 L. 27 dicembre 1956, n. 1423, disciplina i rapporti fra la sorveglianza speciale «semplice» e la misura di sicurezza della libertà vigilata, accordando la...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6240 del 15 febbraio 2001
«In caso di applicazione di pena concordata a norma dell'art. 444 c.p.p., la somma costituente il ricavato della cessione di sostanza stupefacente non è suscettibile di confisca, non essendo configurabile una delle ipotesi di cui all'art. 240 n. 2...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 34088 del 8 agosto 2003
«La confisca facoltativa di cui all'art. 240, comma 1, c.p. è legittima quando risulta dimostrata la relazione di asservimento tra cosa e reato, nel senso che la prima deve essere oggettivamente collegata al secondo non da un rapporto di mera...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 4214 del 5 aprile 2000
«Può costituire oggetto di confisca ex art. 240 c.p. la somma di denaro che il giudice accerti essere stata ricavata dalla cessione della sostanza stupefacente anche nel caso di condanna per il reato di cui all'art. 73, comma quinto, legge...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 4199 del 28 gennaio 2008
«In relazione al reato di cessione di sostanze stupefacenti, quando venga ravvisata l'ipotesi del fatto di lieve entità, può procedersi alla confisca del danaro trovato in possesso dell'imputato solo quando ricorrono le condizioni generali previste...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 47887 del 16 dicembre 2003
«In tema di misure di prevenzione, l'applicazione della confisca, che determina la successione a titolo particolare dello Stato nella titolarità del bene, non comporta l'estinzione dei diritti reali di garanzia costituiti sul bene confiscato a...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3441 del 18 gennaio 1988
«Nel delitto di peculato — così come nelle ipotesi di truffa e di appropriazione indebita — il luogo del commesso reato è quello in cui si realizza in concreto il profitto. Pertanto ove le ipotesi criminose vengano commesse utilizzando lo schema...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 11417 del 11 marzo 2003
«Al fine di individuare se l'attività svolta da un soggetto possa essere qualificata come pubblica, ai sensi e per gli effetti di cui agli artt. 357 e 358 c.p., è necessario verificare se essa sia o meno disciplinata da norme di diritto pubblico o...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 464 del 20 gennaio 1992
«In tema di reati contro la pubblica amministrazione, anche alla luce della nuova formulazione dell'art. 358 c.p. introdotta dall'art. 18 della L. 26 aprile 1990, n. 86, va attribuita la qualifica di incaricato di pubblico servizio...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 13351 del 11 ottobre 1990
«La condotta del dipendente della società autostrade che - in qualità di esattore alla stazione di uscita, e quindi di incaricato di pubblico servizio - si appropria di parte del denaro incassato e - al fine di evitare che il maneggio sia scoperto...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 47311 del 10 dicembre 2003
«Integra il reato di malversazione previsto dall'art. 316 bis c.p., la condotta di chi, ottenuta la concessione di un contributo previsto dal Regolamento CEE per la ristrutturazione a fini agrituristici di fabbricati rurali, dia ai fondi erogati...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 38941 del 24 novembre 2006
«Integra il reato di cui all'art. 483 c.p. (falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico) la condotta del privato che, al fine di ottenere erogazioni pubbliche, attesta falsamente di avere il «c.d. reddito minimo da inserimento» che ne...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 25694 del 28 giugno 2011
«Le nozioni di abuso e induzione nella fattispecie di concessione indicano aspetti di una unica stessa condotta e non condotte differenti, si chè l'induzione che assume rilievo è quella commessa mediante inganno o persuasione e questi ultimi devono...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2265 del 24 febbraio 2000
«L'abuso richiesto dalla norma dell'art. 317 c.p. ai fini della sussistenza del reato di concussione non può essere identificato nella indebita richiesta, rivolta dal pubblico ufficiale al privato, di denaro o altra utilità. Infatti, la semplice...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 48526 del 18 dicembre 2009
«Il principio di legalità della pena e quello di applicazione, in caso di successione di leggi penali, della legge più favorevole, operano anche con riguardo alle pene accessorie. (La Corte ha escluso, in conformità a detto principio,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 38698 del 22 novembre 2006
«La circostanza aggravante prevista dall'art. 319 bis c.p. (avere conferito pubblici impieghi, stipendi o pensioni o stipulato contratti interessanti la P.A. di appartenenza) si applica anche ai dirigenti di aziende municipalizzate in relazione ai...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 29338 del 9 luglio 2013
«A seguito dell'entrata in vigore della l. n. 190 del 2012, l'elemento che differenzia le nozioni di induzione e costrizione, che costituiscono l'elemento oggettivo rispettivamente dei delitti di cui gli artt. 319 quater e 317 c.p., non va...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 21701 del 21 maggio 2013
«La successione normativa fra il previgente testo dell'art. 317 cod. pen., quello introdotto dall'art. 1 comma 75 della l. n. 190 del 2012 e quello del nuovo ed autonomo art. 319 quater cod. pen., si colloca all'interno del peculiare fenomeno della...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 11480 del 15 dicembre 1997
«Ai fini della configurabilità del reato di concussione, ha la qualità di incaricato di pubblico servizio l'imprenditore cui venga concesso il diritto di superficie su aree comunali per la realizzazione di una piano di edilizia economica e popolare...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 5508 del 27 gennaio 1997
«La concessionaria pubblica per la trasmissione via radio e televisione in ambito nazionale svolge un pubblico servizio ed incaricati di pubblico servizio devono essere considerati i presentatori-conduttori delle trasmissioni. Poiché il rapporto di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9730 del 13 ottobre 1992
«L'art. 317 c.p. assume quale condotta rilevante penalmente non solo l'abuso dei poteri cioè l'esercizio delle attribuzioni in violazione delle regole giuridiche di legalità, imparzialità e buon andamento, ma anche l'abuso della qualità pubblica,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 41905 del 30 ottobre 2009
«Il sequestro preventivo funzionale alla successiva confisca per equivalente del controvalore di entità monetarie costituenti il prezzo o il profitto di reati commessi dal pubblico dipendente in pregiudizio della p.a. di appartenenza, è consentito...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9426 del 22 luglio 1999
«Il reato di rifiuto od omissione di atti d'ufficio (art. 328 c.p.) può essere commesso solo dal pubblico ufficiale o incaricato di pubblico servizio che abbia competenza a compiere l'atto richiesto; in caso di procedimento amministrativo il cui...»