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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2421 del 3 febbraio 2006
«Qualora, pertanto, nell'impugnare la sentenza di primo grado, l'opponente abbia fatto valere l'avvenuto pagamento della somma dovuta, tale deduzione, in quanto diretta ad ottenere il rigetto della domanda, costituisce un'eccezione in senso...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 11417 del 17 novembre 1997
«...per sé la modificazione di alcuna domanda, né la formulazione di un'eccezione in senso sostanziale, ma integra una mera difesa non soggetta alle preclusioni previste dagli artt. 416 e 437 c.p.c., rispettivamente per il primo grado e per l'appello.»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9335 del 14 luglio 2000
«Tuttavia, tale effetto preclusivo trova un limite quando nel rapporto controverso mutino alcuni elementi, come il dato temporale, che incida sulla sua evoluzione per effetto della successione di norme che ne abbiano trasformato il regime, ovvero...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 6448 del 18 dicembre 1985
«I provvedimenti immediati emessi dal pretore nella fase preliminare dei procedimenti per convalida di sfratto (artt. 665 e 666 c.p.c.), in considerazione del loro carattere provvisorio, non integrano decisione nel merito in primo grado, e non...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3026 del 17 maggio 1985
«...detta opposizione, ha valore di sentenza suscettibile di impugnazione attraverso gli ordinari mezzi e, quindi, con appello, trattandosi di provvedimento pronunciato in primo grado, e non con ricorso per cassazione ex art. 111 della Costituzione.»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 15363 del 1 dicembre 2000
«L'illegittimità del provvedimento perché emesso in assenza di specifica istanza da parte del locatore, non può essere prospettata con l'appello, bensì nel giudizio di primo grado a cognizione piena, unitamente alle altre eccezioni, sollevate con...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5110 del 25 maggio 1994
«L'atto di riassunzione della causa innanzi al tribunale, nullo perché notificato a un procuratore diverso da quello che aveva rappresentato la controparte nella fase pretorile del giudizio di convalida di sfratto in violazione delle norme di cui...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 11830 del 16 maggio 2013
«...legittimazione passiva sostanziale fosse stato in precedenza contestato in primo grado, trattandosi di eccezione che presuppone l'accertamento in sede di gravame di un fatto impeditivo del tutto nuovo, in violazione del sistema delle preclusioni.»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 15593 del 12 luglio 2007
«Conseguentemente, la sentenza di appello che, in riforma di quella di primo grado, abbia rigettato la domanda dichiarando che la locazione principale era cessata prima dell'intimazione della licenza e che questa circostanza si ripercuoteva sul...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 8582 del 14 giugno 2002
«...del procedimento per convalida di sfratto una serie di previsioni (art. 663, comma primo, c.p.c.; art. 660, ultimo comma, c.p.c.) atte a garantire un rilevante grado di certezza della conoscenza da parte dell'intimato dell'atto notificatogli.»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4658 del 7 settembre 1985
«Il giudice dell'appello il quale — contrariamente al giudice di primo grado ed in riforma della relativa pronuncia — reputi ammissibile l'opposizione tardiva ex art. 668 c.p.c. ad una convalida di sfratto, deve pronunciare nel merito e non...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 12620 del 26 maggio 2006
«...legge n. 353 del 1990) è applicabile ai giudizi non ancora conclusi in epoca anteriore alla entrata in vigore dello stesso decreto, con sentenza di primo grado, anche se di rigetto della istanza di convalida, non ancora passata in giudicato.»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 7779 del 28 maggio 2002
«...e non convalidati) non è applicabile retroattivamente ai giudizi conclusi in epoca anteriore alla entrata in vigore dello stesso decreto, con sentenza di primo grado, anche se di rigetto della istanza di convalida, non ancora passata in giudicato.»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9155 del 28 agosto 1993
«Nel giudizio di convalida di sequestro conservativo immobiliare pendente in grado di appello, il provvedimento urgente ex art. 700 c.p.c. richiesto dal sequestrante per ottenere dal Conservatore dei registri immobiliari il ripristino della...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 13564 del 16 settembre 2003
«...all'art. 342 c.p.c., che, in mancanza di una norma specifica, deve essere assunto a paradigma generale della forma e del contenuto del ricorso in appello avverso una decisione emessa all'esito di un giudizio introdotto in primo grado con ricorso.»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 17862 del 31 agosto 2011
«Il provvedimento previsto dall'art. 24, secondo comma, della legge 24 dicembre 1969, n. 990, è suscettibile di riesame in sede di decisione definitiva del grado di giudizio in cui sia stato emesso; pertanto, pure laddove si lamenti che sia stata...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4293 del 25 giugno 1988
«Con riguardo a sentenza di primo grado, provvisoriamente esecutiva, di pagamento di una somma di denaro, la parte condannata non può essere autorizzata al sequestro conservativo di quella somma che abbia richiesto (previa effettuazione del suo...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 16578 del 25 novembre 2002
«...o sottoposto a lesione bensì l'assunzione di una prova — che, travalicando i limiti posti dalla legge, contenga statuizioni di merito ovvero definisca in qualche modo la lite assume valore di sentenza di primo grado ed è impugnabile con l'appello.»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1199 del 20 febbraio 1984
«La morte di uno dei coniugi, sopravvenuta in pendenza del ricorso per cassazione avverso pronuncia di separazione personale, comporta la declaratoria di cessazione della materia del contendere, con la cassazione senza rinvio delle sentenze di...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3129 del 12 maggio 1981
«La morte di uno dei coniugi, sopravvenuta in pendenza del ricorso per cassazione avverso pronuncia di separazione personale, comporta la declaratoria di cessazione della materia del contendere, con la cassazione senza rinvio delle sentenze di...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 14718 del 29 dicembre 1999
«Sussiste concorso apparente di norme tra il delitto di violenza privata (art. 610 c.p.) e quello di abuso di autorità mediante ingiurie nei confronti di inferiore di grado (art. 196 c.p.m. p.), che rimane dunque assorbito nel primo. Nel delitto di...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 22632 del 5 giugno 2008
«Il grado della colpa, che rileva ex artt. 43, 61, comma primo, n. 3 e 133 c.p. ai fini della personalizzazione del rimprovero che può essere mosso all'agente, e quindi della sua colpevolezza, va determinato considerando: 1 ) la gravità della...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 38810 del 21 ottobre 2005
«Ciò deve ritenersi sia quando le posizioni di garanzia siano sullo stesso piano, sia, a maggior ragione, allorché esse non siano di pari grado, giacché, in tale ultima evenienza, il titolare della posizione di garanzia, il quale vanti un potere...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6217 del 27 maggio 1994
«...a trenta anni di reclusione, la decisione del giudice di primo grado il quale, determinando la pena complessiva per effetto della continuazione in anni trentatrè, aveva operato sull'ammontare così calcolato l'obbligatoria riduzione di un terzo).»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 10828 del 8 novembre 1988
«Da ciò consegue che il giudice di appello non può prendere in esame la richiesta di una nuova indagine sulla capacità di intendere e di volere, e disporre nuova perizia psichiatrica, nel caso in cui la decisione di primo grado sul punto non abbia...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 8038 del 2 settembre 1997
«Non esiste incompatibilità logico-giuridica tra due sentenze, emesse nei confronti dello stesso imputato per fatti diversi commessi in tempi diversi, delle quali una lo ritenga incapace e l'altra, viceversa, capace di intendere e di volere (ovvero...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 3327 del 16 marzo 2000
«...grado: ciò in quanto le modalità esecutive della condotta, così come descritte, implicavano e manifestavano l'esigenza della partecipazione di un numero elevato di correi, un'esigenza che non poteva sfuggire alla percezione del ricorrente).»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 8294 del 5 settembre 1996
«Nei reati permanenti perseguibili a querela, la querela deve essere presentata entro trenta giorni dalla conoscenza del fatto delittuoso e non interrompe la permanenza che si protrae fino alla sentenza di primo grado senza che sia necessario...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 12364 del 14 settembre 1990
«...ha annullato la sentenza del giudice di appello che, nel ridurre la pena irrogata dal giudice di primo grado, avendola ritenuta eccessiva, così argomentava: «equo appare comminare», senza neppure richiamare i criteri di cui all'art. 133 c.p.).»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 27610 del 13 luglio 2011
«L'omessa comparizione in udienza del querelato, posto a conoscenza della remissione della querela o posto in grado di conoscerla, integra, ex art. 155, comma primo, c.p., la mancanza di ricusa idonea a legittimare la pronuncia di estinzione del...»