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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2171 del 21 febbraio 1994
«L'ordine di esibire la patente di guida dato a chi sia stato sorpreso alla guida di autoveicolo senza avere con sé la patente è funzionalmente diretto all'accertamento di violazioni amministrative — quali la guida senza portare con sé la patente,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9924 del 20 luglio 2001
«L'art. 180, ottavo comma c.s. sanzione non specifici comportamenti trasgressivi nella circolazione (altrimenti e partitamente sanzionati), ma il rifiuto della condotta collaborativa dovuta dal conducente, ai fini dell'accertamento delle violazioni...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 11929 del 22 maggio 2006
«In tema di notificazione a mezzo del servizio postale, in caso di rifiuto di ricevimento da parte delle persone abilitate, ovvero di mancanza, inidoneità o assenza delle stesse, oppure di temporanea assenza del destinatario (art. 8 della legge n....»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5884 del 14 giugno 1999
«Qualora, viceversa, l'ingiunto deduca un vizio della notificazione non riconducibile al suddetto concetto di inesistenza, l'unico rimedio esperibile si identifica nell'opposizione tardiva ex art. 650 c.p.c., che è proponibile soltanto entro il...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6936 del 8 aprile 2004
«Tuttavia, in tanto può porsi il problema della contestazione del fatto ed assumere rilievo la non contestazione — quale indice, in positivo e di per sé, di una linea difensiva incompatibile con la negazione del fatto — in quanto l'allegazione del...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 15123 del 4 luglio 2007
«Come rivelano sia la stessa previsione alternativa dell'iscrizione ad iniziativa dell'attore o del convenuto, sia il disposto del secondo comma della norma, là dove fa riferimento alla formazione di un unico fascicolo d'ufficio, nel quale devono...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 12083 del 23 novembre 2000
«La circostanza aggravante di cui all'art. 61, n. 4 c.p. ricorre allorquando vengano inflitte alla vittima sofferenze che esulano dal normale processo di causazione dell'evento, nel senso che occorre un quid pluris rispetto all'esplicazione...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 89 del 21 febbraio 1995
«Con l'espressione «accertamenti particolarmente complessi», richiesti quale presupposto per la proroga dei termini di custodia cautelare che siano prossimi a scadere, il legislatore evidenzia la necessità che la proroga venga concessa solo quando,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6859 del 17 febbraio 1998
«Atteso il carattere eccezionale dell'istituto della proroga della custodia cautelare nel corso delle indagini preliminari, con conseguente necessità di un'interpretazione rigorosa della norma che lo disciplina, anche quando la proroga sia...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 2087 del 5 settembre 1996
«L'espressione «procedimento di merito» che figura nel primo comma dell'art. 305 c.p.p. non si riferisce esclusivamente alle fasi del giudizio di merito, ma anche a quelle precedenti (indagini e udienza preliminare), in cui questioni di contenuto,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 440 del 12 gennaio 2009
«Al verbale di udienza, sia essa pubblica o camerale, deve attribuirsi fede privilegiata, fino a querela di falso, sia della provenienza dal cancelliere che lo redige e degli atti da questi compiuti, sia dei fatti che egli attesta essere avvenuti...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 6162 del 27 novembre 1984
«Tale nullità si converte in motivo di gravame, ai sensi dell'art. 161 c.p.c., e, non rientrando fra i casi, tassativamente indicati dall'art. 354 c.p.c., di rimessione della causa al giudice di primo grado, il suo rilievo comporta che il giudice...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4327 del 19 settembre 1995
«Ove una ipotesi del genere si verifichi, il provvedimento che, senza avere consentito al difensore di esprimersi, accordi la proroga, è da ritenersi adottato in violazione del combinato disposto di cui agli artt. 178, lettera c), e 180 c.p.p., con...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 23572 del 17 dicembre 2004
«L'art. 42 del R.D. 16 luglio 1905, n. 646 (applicabile ratione temporis pur essendo stato abrogato dal testo unico 1 settembre 1993, n. 385, a far data dal 1 gennaio 1994), la cui applicazione è fatta salva dall'art. 51 della legge fallimentare,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 26171 del 6 dicembre 2006
«In tema di revocatoria fallimentare di rimesse del fallito in un conto corrente bancario assistito da apertura di credito — in relazione alla quale, per determinare il carattere solutorio e quindi la revocabilità di una rimessa ex art. 67, secondo...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2754 del 25 febbraio 2002
«Dalla disposizione dell'art. 72 L. fall. (che, benché dettata in relazione al contratto di compravendita, costituisce espressione di una regola generale) che desume il principio secondo cui lo scioglimento del rapporto contrattuale, determinato...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 24278 del 22 novembre 2007
«In tema di provvedimenti del giudice, con riferimento alla riserva di pronuncia di cui all'art. 186 c.p.c. (nella specie nel corso del procedimento di esecuzione forzata), non costituisce un vincolo all'ambito della decisione da assumersi...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 20777 del 23 novembre 2012
«Anche nel rito del lavoro, la mancata notifica dell'ordinanza ammissiva del giuramento decisorio nei termini fissati dal provvedimento comporta l'impossibilità di considerare soccombenti le parti alle quali il giuramento è stato deferito e non...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 12695 del 19 maggio 2008
«Allorché sia proposta istanza di verificazione della scrittura privata il giudice non è tenuto a disporre necessariamente una consulenza tecnica grafologica per accertare l'autenticità della scrittura qualora possa desumere la veridicità del...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 30174 del 30 dicembre 2011
«Ne consegue che non incorre nel suddetto divieto la garanzia prestata da una società assicuratrice in favore di una società non assicuratrice controllata, in quanto atto strumentale alla conservazione del valore della partecipazione azionaria di...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 268 del 16 gennaio 1982
«Qualora l'assegno di divorzio sia stato fissato, con sentenza passata in giudicato, non in una somma da corrispondersi in unica soluzione, ma bensì in una somma periodica, a carico direttamente del coniuge obbligato, la sopravvenienza del...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 6538 del 18 marzo 2010
«Pertanto, nell'ipotesi di estinzione da parte del terzo, poi fallito, di un'obbligazione preesistente cui egli sia estraneo, l'atto solutorio può dirsi gratuito, ai predetti effetti solo quando dall'operazione - sia essa a struttura semplice...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 9631 del 20 maggio 2004
«Nell'ambito della verifica dell'autenticità della scrittura privata, la limitata consistenza probatoria della consulenza grafica esige che l'autenticità della sottoscrizione dell'atto, ritenuta dalla consulenza, si valuti anche nel coordinato...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 13425 del 8 giugno 2007
«La valutazione sulla decisorietà della formula del giuramento è rimessa all'apprezzamento del giudice di merito, il cui giudizio è sindacabile in sede di legittimità con esclusivo riferimento alla sussistenza di vizi logici o giuridici attinenti...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3541 del 25 giugno 1979
«Il giudice d'appello, allorché la lite sia stata in primo grado definita in base a giuramento suppletorio, non può revocare l'ordinanza ammissiva del giuramento stesso, ma può procedere alla rivalutazione del materiale probatorio raccolto prima...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 339 del 14 gennaio 1980
«Qualora l'espletamento del giuramento decisorio resti precluso dalla sopravvenuta morte della parte cui è stato deferito, la prestazione del giuramento stesso da parte degli eredi del defunto, previa modificazione della formula de veritate in...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 27026 del 12 novembre 2008
«In tema di giuramento decisorio, non comportano nullità la mancata verbalizzazione della formula e l'omessa pronuncia della parola «giuro » atteso che detta nullità, ipotizzabile solo nei casi tipizzati dalla legge a norma dell'art. 156 c.p.c.,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 11945 del 23 ottobre 1999
«In tal caso, peraltro, non può parlarsi di mancata prestazione — che, ai sensi dell'art. 239 c.p.c., si ha solo quando la parte si sia ingiustificatamente assentata dall'udienza, ovvero si sia rifiutata di prestare il giuramento o di riferirlo...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3991 del 25 agosto 1978
«Quando la parte, chiamata a prestare il giuramento decisorio, apporti alla formula aggiunte o variazioni, il giuramento deve considerarsi prestato solo se le aggiunte e le variazioni costituiscano semplici chiarimenti della formula stessa, tali da...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2158 del 28 luglio 1998
«Occorre cioè che il provvedimento del giudice sia idoneo a produrre una lesione della sfera giuridica dell'impugnante e che la eliminazione o la riforma della decisione gravata renda possibile il conseguimento di un risultato a lui giuridicamente...»