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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4363 del 25 marzo 2003
«Detto principio non può, per converso, operare, attesine i limiti intrinseci, né quando la prelazione non scaturisca dal medesimo rapporto, ma da un rapporto accessorio — come nel caso di pegni e/o ipoteche costituiti dalla società o dal socio —,...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 14083 del 27 luglio 2004
«...incida, di per sè, negativamente sugli interessi dei creditori, in quanto essa comporta il solo onere della denuntiatio e si colloca in un momento successivo alla individuazione dell'acquirente e alla definitiva determinazione del prezzo.»
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Cassazione civile, Sez. VI, sentenza n. 5315 del 4 marzo 2011
«In tema di concordato preventivo, il provvedimento con cui il giudice delegato, nella fase anteriore all'omologazione, ha disposto il versamento a mani del commissario giudiziale della somma apportata da un terzo, secondo la previsione di...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6067 del 30 maggio 1995
«Il decreto non soggetto a reclamo con il quale il tribunale, a norma dell'art. 163 legge fall., dichiara aperta la procedura di concordato preventivo non è impugnabile con ricorso per cassazione ai sensi dell'art. 111 Cost. trattandosi di un...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2747 del 6 marzo 1993
«...di concordato e che contesti la sua partecipazione alla suddetta società di fatto, trattandosi di provvedimento idoneo a determinare una lesione definitiva ed irreversibile dei diritti soggettivi, sia patrimoniali che personali, del ricorrente.»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 23271 del 27 ottobre 2006
«È inammissibile il ricorso per Cassazione ai sensi dell'art. 111 Cost. avverso il decreto con cui il giudice delegato, durante l'esecuzione del concordato preventivo, impartisce direttive generali per una corretta gestione della procedura nella...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6076 del 20 maggio 1992
«Il decreto di ammissione alla procedura di amministrazione controllata integra un provvedimento giurisdizionale con contenuto decisorio su diritti soggettivi, sia dell'imprenditore che dei creditori e con carattere di definitività, così da...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 16103 del 30 aprile 2002
«In tema di correzione dell'errore di fatto, poiché la relativa richiesta è ammessa solo a favore del condannato e l'art. 625 bis c.p.p. ha natura di norma eccezionale, possono costituire oggetto dell'impugnazione straordinaria esclusivamente quei...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 41136 del 19 novembre 2001
«È manifestamente infondata la questione di legittimità costituzionale dell'art. 593 comma terzo c.p.p., come modificato dall'art. 18 della legge 24 novembre 1999 n. 468 (il quale ha previsto, tra l'altro, la inappellabilità delle sentenze di...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1900 del 27 gennaio 2011
«Tuttavia, detta estinzione non potrà essere dichiarata ove la parte riassumente si sia adeguatamente e tempestivamente attivata nel richiedere al giudice (assolvendoli sotto il suo diretto controllo) i necessari adempimenti nei termini assentiti...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 8829 del 13 aprile 2007
«...in conseguenza della riforma della sentenza, la quale, facendo venir meno ex tunc e definitivamente il titolo delle attribuzioni in base alla prima sentenza, impone di porre la controparte nella medesima situazione in cui si trovava in precedenza.»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 20892 del 31 luglio 2008
«In tema di riserva facoltativa di appello contro sentenze non definitive, la riserva manifestata da una parte, in caso di soccombenza parziale di più parti, non giova anche alle altre nel caso in cui a loro volta non abbiano formulato riserva, in...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5610 del 17 aprile 2001
«...di sentenza non essendo, detti provvedimenti, più soggetti a reclamo ed essendo perciò decisori e definitivi, con l'ulteriore conseguenza che dette sentenze del giudice di appello sono ricorribili in cassazione ai sensi dell'art. 360 c.p.c.»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 10386 del 18 maggio 2005
«Ne consegue che è irrilevante lo stato soggettivo di chi ha attuato il provvedimento giurisdizionale non ancora definitivo e che la misura del danno risarcibile deve coprire l'intero pregiudizio economico subito dal soggetto leso. (Nella specie,...»
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Cassazione civile, Sez. V, sentenza n. 16689 del 3 luglio 2013
«...di legittimità; ne consegue che, ove nessuna delle parti si sia attivata per la riassunzione, il processo si estingue, determinando, con riguardo al giudizio tributario, la definitività dell'avviso di accertamento, che ne costituiva l'oggetto.»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 12115 del 23 maggio 2006
«In tema di impugnazioni, il ricorso straordinario per cassazione, ai sensi dell'articolo 111 della Costituzione, è proponibile avverso provvedimenti giurisdizionali emessi in forma di ordinanza o di decreto solo quando essi siano definitivi e...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2135 del 17 luglio 1974
«In tal caso la seconda ordinanza, non prevista dall'ordinamento, presenta tuttavia i caratteri della definitività e della decisorietà, in quanto incide su diritti soggettivi, e non è soggetta ad alcuna specifica impugnazione, e pertanto è...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9335 del 14 luglio 2000
«Tuttavia, tale effetto preclusivo trova un limite quando nel rapporto controverso mutino alcuni elementi, come il dato temporale, che incida sulla sua evoluzione per effetto della successione di norme che ne abbiano trasformato il regime, ovvero...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1777 del 9 marzo 1983
«L'ordinanza di rilascio dell'immobile locato, con riserva delle eccezioni del convenuto, emessa ex art. 665 c.p.c. nelle condizioni di legge, non ha efficacia sostanziale di giudicato, non risolvendo in modo definitivo un contrasto intorno ai...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 2821 del 5 febbraio 2009
«...essendo destinati a perdere efficacia per effetto della sentenza definitiva di merito e, pur coinvolgendo posizioni di diritto soggettivo, non statuiscono su di essi con la forza dell'atto giurisdizionale idoneo ad assumere autorità di giudicato.»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 23504 del 19 novembre 2010
«...ricorribile per cassazione, pur incidendo su posizioni di diritto soggettivo e pur quando il lamentato vizio abbia natura processuale (per avere essa disatteso l'eccezione d'inammissibilità del reclamo), difettando il requisito della definitività.»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 1245 del 23 gennaio 2004
«Il ricorso straordinario per cassazione ai sensi dell'art. 111 Cost. è proponibile avverso provvedimenti giurisdizionali emessi in forma di ordinanza o di decreto solo quando essi siano definitivi ed abbiano carattere decisorio, cioè siano in...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1336 del 9 febbraio 1994
«...escluso che avverso il medesimo è inammissibile il ricorso per cassazione ex art. 111 Cost. che riguarda provvedimenti decisori definitivi che spieghino i loro effetti con efficacia di giudicato per non essere dato contro di essi alcun rimedio.»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4802 del 30 luglio 1988
«...dei lavori adottato in sede interdittale possa convertirsi in provvedimento definitivo nella successiva fase di merito ove in tale sede risulti accertata l'intenzione del convenuto di eseguire un'opera non lesiva del diritto del denunciante.»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 21888 del 19 novembre 2004
«...della parte a carico della quale risulta assunto e dotato di carattere di definitività, contro cui non è dato alcun mezzo d'impugnazione, sicché avverso il medesimo ben può essere esperito il ricorso per cassazione ai sensi dell'art. 111 Cost.»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2331 del 9 agosto 1973
«Il provvedimento, in forma di sentenza, con il quale il giudice, adito per un procedimento di istruzione preventiva, anziché limitarsi ad ammettere od a respingere, con decreto, inaudita altera parte, o con ordinanza, il mezzo istruttorio...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3390 del 8 marzo 2001
«In tema di separazione personale tra coniugi, il decreto omologativo di detta separazione non è impugnabile per cassazione ex art. 111 Cost. per mancanza dei richiesti caratteri di definitività e decisorietà. Esso, infatti, pur incidendo su...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8495 del 4 settembre 1997
«I provvedimenti di modifica delle condizioni della separazione riguardante l'affidamento e i rapporti tra il figlio e il genitore non affidatario in quanto privi dei caratteri della decisorietà e della definitività, non sono soggetti al ricorso...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6389 del 28 ottobre 1983
«Il ricorso per cassazione ai sensi dell'art. 111 Cost. è esperibile esclusivamente avverso i provvedimenti giurisdizionali che abbiano carattere di definitività e che non siano soggetti ad alcuno specifico mezzo di impugnazione; conseguentemente...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 38260 del 16 ottobre 2007
«...sulle realtà materiali e soggettive del gruppo criminale di riferimento. (Nella specie, la Corte ha ritenuto applicabile l'attenuante anche con riferimento ad un reato di attentato definitivamente consumato al momento della collaborazione).»