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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4748 del 13 maggio 1999
«L'accertamento dell'avvenuta riconciliazione tra coniugi consensualmente separati, per avere essi tenuto un comportamento non equivoco che sia incompatibile con lo stato di separazione, implicando un'indagine di fatto, è rimessa all'apprezzamento...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6612 del 14 luglio 1994
«Ai fini della quantificazione dell'assegno a favore del coniuge separato - che è il risultato di un apprezzamento discrezionale del giudice di merito, incensurabile in cassazione, ove immune da vizi di motivazione - i redditi dei coniugi non...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 16575 del 18 giugno 2008
«In tema di determinazione dell'assegno di mantenimento, l'esercizio del potere di disporre indagini patrimoniali avvalendosi della polizia tributaria, che costituisce una deroga alle regole generali sull'onere della prova, rientra nella...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 11720 del 1 agosto 2003
«Il mero acquisto di un cespite, così come la perdita di un bene, non rappresenta, di per sé, indice sufficiente a giustificare la modifica delle condizioni della separazione consensuale in punto di misura del contributo di mantenimento, giacché la...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4776 del 12 maggio 1998
«Il provvedimento di sequestro di beni del coniuge obbligato all'assegno di mantenimento previsto dall'art. 156 sesto comma c.c. è provvedimento di natura non cautelare in quanto a differenza del sequestro conservativo, presuppone un credito già...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4323 del 28 aprile 1998
«In presenza di una disposizione quale quella contenuta nell'art. 156, sesto comma c.c., secondo cui, in caso d'inadempienza, su richiesta dell'avente diritto, il giudice può disporre il sequestro di parte dei beni dell'obbligato, legittimamente il...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 11062 del 19 maggio 2011
«In tema di separazione personale dei coniugi, l'art. 156, sesto comma, c.c., nell'attribuire al giudice, in caso d'inadempimento dell'obbligo di corrispondere l'assegno di mantenimento, il potere di ordinare ai terzi, tenuti a corrispondere anche...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3744 del 15 marzo 2001
«Perché si abbia riconciliazione, con conseguente cessazione degli effetti della separazione, occorre il ripristino del consorzio familiare attraverso la restaurazione della comunione materiale e spirituale dei coniugi cessata appunto con la...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4647 del 12 maggio 1994
«Anche nella disciplina dei rapporti patrimoniali tra i coniugi è ammissibile il ricorso alla transazione per porre fine o per prevenire l'insorgenza di una lite tra le parti, sia pure nel rispetto della indisponibilità di talune posizioni...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1208 del 13 febbraio 1985
«In tema di separazione consensuale dei coniugi, l'art. 158 (nuovo testo) c.c., prevedendo il rifiuto dell'omologazione per il caso di accordi sul mantenimento dei figli in contrasto con gli interessi dei medesimi, conferisce al giudice il potere -...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 21658 del 13 ottobre 2009
«La costituzione del fondo patrimoniale di cui all'art. 167 c.c. è soggetta alle disposizioni dell'art. 162 c.c., circa le forme delle convenzioni matrimoniali, ivi inclusa quella del quarto comma, che ne condiziona l'opponibilità ai terzi...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 15917 del 13 luglio 2006
«Nell'azione revocatoria della costituzione del fondo patrimoniale per i bisogni della famiglia, legittimato passivo è anche il coniuge non stipulante (nella specie il fondo era stato costituito solo dall'altro coniuge), in considerazione della...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6167 del 27 aprile 2002
«L'ordinanza con la quale il giudice di merito (nella specie, tribunale ordinario) dichiari la propria incompetenza a conoscere di un'istanza introduttiva di un procedimento unilaterale di volontaria giurisdizione (nella specie, richiesta di...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 11683 del 18 settembre 2001
«L'esecuzione sui beni e sui frutti del fondo patrimoniale è consentita, a norma dell'art. 170 c.c., soltanto per debiti contratti per fare fronte ad esigenze familiari; l'accertamento relativo alla riconducibilità dei beni alle esigenze della...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 14897 del 17 novembre 2000
«Costituiscono oggetto della comunione cosiddetta de residuo , ai sensi dell'articolo 177, lett. c) c.c., non solo quei redditi per i quali si riesca a dimostrare che sussistano ancora al momento dello scioglimento della comunione ma anche quelli,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 15778 del 14 dicembre 2000
«Nella ipotesi in cui un soggetto abbia erogato il danaro per l'acquisto di un immobile in capo al proprio figlio, si deve distinguere il caso della donazione diretta del danaro, in cui oggetto della liberalità rimane quest'ultimo, da quello in cui...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1292 del 6 febbraio 1998
«Anche se per la vendita di un veicolo non è necessario il consenso dell'altro coniuge in regime di comunione legale dei beni (art. 159 c.c.) essendo sufficiente la dichiarazione autenticata del trasferimento verbale del venditore per l'iscrizione...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1252 del 2 febbraio 1995
«In tema di comunione legale tra coniugi, tutti gli atti di disposizione di beni immobili o beni mobili registrati (e, quindi, di un diritto reale frazionario su un bene immobile) appartenenti alla comunione coniugale, compiuti da uno solo dei...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3471 del 15 febbraio 2007
«In materia di rapporti patrimoniali. tra coniugi, il contraente che ha contrattato con uno solo dei coniugi può invocare il principio dell'apparenza del diritto, al fine di sostenere il suo ragionevole affidamento sul fatto che questi agisse anche...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 266 del 12 gennaio 2000
«La trattazione congiunta di cause soggette a riti differenti può attuarsi, secondo le regole di cui all'art. 40 c.p.c. (nel testo modificato dalla legge n. 353 del 1990), soltanto laddove tali cause siano connesse ai sensi degli artt. 31, 32, 34,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 11031 del 8 novembre 1997
«La sentenza del giudice di merito che, in relazione ad una domanda di scioglimento di una comunione coniugale (e di conseguente divisione), ne sancisca l'inammissibilità per mancato passaggio in giudicato della sentenza sulla separazione personale...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 10896 del 24 maggio 2005
«All'esito dello scioglimento della comunione legale, ciascun coniuge può domandare la divisione del patrimonio comune, da effettuarsi secondo i criteri stabiliti agli artt. 192 e 194 c.c., e il coniuge rimasto nel possesso esclusivo dei beni...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 18564 del 15 settembre 2004
«In tema di comunione legale fra coniugi, i rimborsi e le restituzioni delle somme spettanti in dipendenza dell'amministrazione dei beni comuni, nei limiti delle somme prelevate da ciascuno dei coniugi dal patrimonio comune per fini diversi...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 13009 del 31 maggio 2006
«In tema di divisione dei beni oggetto della comunione legale fra coniugi, il conguaglio posto a carico di uno dei condividenti inerisce alle operazioni divisionali e non costituisce un capo autonomo della sentenza dichiarativa della divisione. Ne...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 20157 del 18 ottobre 2005
«Il carattere residuale dell'impresa familiare, quale risulta dall' incipit dell'art. 230 bis c.c., mira a coprire le situazioni di apporto lavorativo all'impresa del congiunto — parente entro il terzo grado o affine entro il secondo — che non...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 15298 del 21 luglio 2005
«Il bene immobile acquistato congiuntamente dai coniugi compartecipi di un'impresa familiare dopo l'inizio dell'impresa si presume sia stato acquistato con denaro proveniente dagli utili dell'attività comune, e pertanto ad esso si applicano le...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 13849 del 23 settembre 2002
«La continuità dell'apporto richiesto dall'art. 230 bis c.c. per la configurabilità della partecipazione all'impresa familiare non esige la continuità della presenza in azienda, richiedendo invece soltanto la continuità della presenza in azienda,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 541 del 23 gennaio 1984
«In caso di riconciliazione fra coniugi, già autorizzati a vivere separati nel corso di procedimento di separazione personale, riprende ad operare la presunzione di concepimento durante il matrimonio di cui all'art. 232, primo comma c.c., con la...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4175 del 22 febbraio 2007
«A seguito della sentenza della Corte costituzionale 6 luglio 2006, n. 266, che ha dichiarato l'illegittimità costituzionale dell'art. 235, secondo comma c.c. nella parte in cui subordinava l'esame delle prove ematologiche alla previa dimostrazione...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 7747 del 23 aprile 2004
«In tema di disconoscimento della paternità del figlio concepito durante il matrimonio, fondato sull'adulterio della moglie, la prova di tale adulterio nel periodo del concepimento consente in ogni caso — nonostante l'eventuale prosecuzione, in...»