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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 11071 del 13 agosto 2001
«Ai fini della corresponsione al dipendente della maggiore retribuzione per lavoro notturno, la prestazione di attività in turni non avvicendati, cui la contrattazione collettiva ricolleghi una percentuale di maggiorazione più elevata rispetto a...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 8820 del 28 giugno 2001
«In relazione a prestazioni lavorative comportanti turni di lavoro di sette o — entro limiti di ragionevolezza — più giorni consecutivi con riposo compensativo, ove il lavoratore chieda maggiori compensi di quelli già corrisposti in conformità al...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 9895 del 6 ottobre 1998
«Ne consegue che, nell'ipotesi in cui il lavoro si protrae per più di sei giorni consecutivi con godimento del giorno di riposo compensativo con una periodicità differente rispetto a quella ordinaria, il giudice di merito, cui compete...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 21278 del 15 ottobre 2010
«L'art. 2112 c.c., nel testo modificato dall'art. 47, legge 29 dicembre 1990, n. 428, che ha recepito la direttiva comunitaria 77/187/CE (successivamente modificato dall'art. 1, d.l.vo 2 febbraio 2001, n. 18, in applicazione del canone...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 206 del 10 gennaio 2004
«...di un particolare know how (o, comunque, dell'utilizzo di copyright , brevetti, marchi, etc.), realizzandosi in tale ipotesi una successione legale di contratto non bisognevole del consenso del contraente ceduto, ex art. 1406 e ss. c.c.»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 22443 del 4 novembre 2010
«Alla stregua di una interpretazione letterale e logico-sistematica dell'art. 2118 c.c., nel contratto di lavoro a tempo indeterminato il preavviso non ha efficacia reale - che comporta, in mancanza di accordo tra le parti circa la cessazione...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 13633 del 11 giugno 2007
«Con riferimento ad una controversia promossa da un lavoratore per l'impugnazione di un licenziamento irrogato ai sensi dell'art. 34 del contratto collettivo nazionale di lavoro per i dipendenti dell'Ente Poste Italiane 26 novembre 1994,...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 12804 del 18 novembre 1999
«La sentenza pronunciata a norma dell'art. 444 c.p.p., che disciplina l'applicazione della pena su richiesta dell'imputato, non è tecnicamente configurabile come una sentenza di condanna, anche se è a questa equiparata a determinati fini; tuttavia,...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 17614 del 10 agosto 2007
«In tema di determinazione del trattamento di fine rapporto, il principio, secondo il quale la baie di calcolo va di regola determinata in relazione al principio della onnicomprensività della retribuzione di cui all'art. 2120 c.c., nel testo...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3145 del 25 marzo 1998
«Le parti di un contratto di opera professionale, pur subordinando la facoltà di recesso a determinate condizioni, non perciò rinunciano alla generale facoltà di recesso stabilita dall'art. 2237 c.c., dovendo invece tale rinuncia esser inequivoca,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1294 del 5 febbraio 2000
«Pertanto, nel caso di contratto di compravendita di immobile ove siano ancora in corso lavori appaltati dall'alienante, deve escludersi l'applicabilità di dette disposizioni, in assenza della dimostrazione che si versi in tema di trasferimento di...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 12236 del 19 agosto 2002
«La trascrizione degli atti di acquisto di beni immobili ha natura dichiarativa, e non costitutiva del diritto di proprietà, e svolge la funzione di risolvere eventuali conflitti tra più aventi causa; ne consegue che l'avvenuta trascrizione di un...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 7871 del 11 agosto 1998
«La apposizione, ad un contratto di pegno, di una clausola contenente un generico riferimento «ad ogni altro eventuale credito presente e futuro, diretto o indiretto, vantato dal creditore» oltre alla puntuale indicazione di quello per il quale il...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 8515 del 5 maggio 2004
«Ne consegue che va escluso che la statuizione di improponibilità della domanda di risoluzione del contratto agrario per l'inosservanza dell'onere di cui all'art. 5, comma terzo, legge n. 203 del 1982, implichi un qualsiasi accertamento sulla...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 17385 del 30 agosto 2004
«In tema di contratto preliminare, la sentenza costitutiva che tiene luogo del contratto non concluso non può introdurre varianti al contenuto del cosiddetto «compromesso» ancorché riguardanti le sole modalità di esecuzione di una delle...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 802 del 29 gennaio 1999
«La prescrizione quinquennale prevista per gli interessi dall'art. 2948, n. 4, c.c. è applicabile, come si desume dall'interpretazione letterale e dalla ratio della citata disposizione, soltanto nell'ipotesi che la relativa obbligazione si...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 12535 del 19 luglio 2012
«In tema di interpretazione del contratto, il comportamento tenuto dalle parti dopo la sua conclusione, cui attribuisce rilievo ermeneutico il secondo comma dell'art. 1362 c.c., è solo quello di cui siano stati partecipi entrambi i contraenti, non...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6601 del 30 aprile 2012
«In tema di interpretazione del contratto, gli "usi interpretativi", di cui all'art. 1368 c.c., costituiscono un criterio ermeneutico di carattere oggettivo e, sussidiario, il quale presuppone, secondo l'espresso tenore letterale della stessa...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 1824 del 28 gennaio 2013
«La forma del contratto di agenzia, essendo prevista da una fonte negoziale, deve ritenersi prescritta "ad probationem" con la conseguenza che, in mancanza di essa, è valida l'esecuzione volontaria del contratto, la conferma di esso e la sua...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 13648 del 13 ottobre 2000
«È internazionale, ai sensi del secondo inciso del primo comma dell'art. 832 c.p.c., l'arbitrato previsto in un contratto, per il quale sia da eseguire, all'estero, una parte delle prestazioni oggetto dei rapporti contrattuali la quale si prospetti...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 18460 del 14 settembre 2004
«In tema di arbitrato, l'art. 832 c.p.c., nell'indicare, per la qualificazione dell'arbitrato come internazionale, il criterio oggettivo della esecuzione all'estero di «una parte rilevante delle prestazioni nascenti dal rapporto al quale la...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 7398 del 28 luglio 1998
«Ai sensi dell'art. 2 della Convenzione di New York 10 giugno 1958 e dell'art. 832 c.p.c., agli arbitri stranieri può deferirsi, in via preventiva ed eventuale, la decisione delle controversie non ancora insorte, tramite una clausola compromissoria...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2201 del 31 gennaio 2007
«La motivazione per relationem della sentenza pronunciata in sede di impugnazione per nullità del lodo, in relazione a violazione delle regole sulla interpretazione del contratto, è legittima purché il giudice della impugnazione, facendo proprie le...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 12360 del 3 giugno 2014
«In tema di interpretazione del contratto, il principio "in claris non fit interpretatio" presuppone che la formulazione testuale sia talmente chiara ed univoca da precludere la ricerca di una volontà diversa. A tal fine il giudice ha il...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 7461 del 12 luglio 1991
«In tema di truffa contrattuale, allorché la parte civile deduca specifiche questioni sul contenuto del contratto, sulla sua interpretazione ed esecuzione, il giudice di merito ha l'obbligo di procedere a tale esame, dandosi carico di determinare...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 4463 del 12 maggio 1984
«In tema di insolvenza fraudolenta, la speciale causa di estinzione del reato di cui all'art. 641, secondo comma, c.p. presuppone l'integrale adempimento dell'obbligazione, e non può estendersi alle altre cause di estinzione dell'obbligazione...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 12305 del 17 luglio 2012
«Ne consegue che l'acquirente di un immobile deve essere considerato successore nel diritto controverso, agli effetti dell'art. 111 c.p.c., nel processo avente ad oggetto la validità, la risoluzione o l'esecuzione di un contratto preliminare,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 15225 del 5 luglio 2007
«In tema di cessione delle ricevute bancarie, trattandosi di documento unilaterale predisposto dal creditore e con il quale si attesta di aver ricevuto una somma di danaro versata tramite una banca che ne cura presso il debitore l'incasso alla...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2333 del 12 aprile 1980
«Il giuramento suppletorio può essere deferito dal giudice anche su circostanze attinenti alla formazione di un contratto ai fini dell'interpretazione della volontà dei contraenti.»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5552 del 9 aprile 2003
«In tema di effetti del fallimento sui rapporti giuridici preesistenti e con riguardo al contratto di leasing cosiddetto traslativo, nel caso di fallimento del concedente trova applicazione l'art. 72, quarto comma, della legge fallimentare, che...»