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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 4635 del 6 maggio 1993
«L'evidenza della prova, richiesta per il giudizio immediato, non può essere ritenuta insussistente per il solo fatto che nel successivo dibattimento il tribunale abbia proceduto all'assunzione di altri mezzi di prova. Infatti, una cosa è...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2027 del 3 marzo 1993
«A norma dell'art. 123, comma primo, c.p.p., le richieste formulate dall'imputato detenuto e ricevute dal direttore dell'istituto penitenziario sono produttive di effetti «come se fossero ricevute direttamente dall'autorità giudiziaria»:...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 123 del 28 marzo 1994
«Il giudice dell'equo indennizzo per l'ingiusta detenzione ha il dovere di analizzare ed interpretare la sostanza del decisum e di adottare la conseguenziale deliberazione. (Nella fattispecie, relativa ad assoluzione con formula piena della...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3746 del 7 gennaio 1999
«Non è abnorme la sentenza che dichiari l'incompetenza territoriale del giudice per essere stata adottata la decisione oltre il termine di cui all'art. 491 c.p.p. dopo che la relativa eccezione sia stata già sollevata e disattesa dal collegio in...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 909 del 27 gennaio 2000
«La generica doglianza sul modo di conduzione del dibattimento da parte del presidente del collegio, il quale avrebbe condizionato le deposizioni testimoniali mediante interventi senza il rispetto delle regole del contraddittorio, non può...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2414 del 26 febbraio 1998
«Il disposto di cui al secondo comma dell'art. 539 c.p.p., che consente la condanna dell'imputato al pagamento di una provvisionale, è applicabile anche al danno non patrimoniale.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 11065 del 22 ottobre 1998
«In caso di variazione della composizione fisica del collegio giudicante non dà luogo a violazione del principio dell'immutabilità del giudice, sancito dall'art. 525, comma 2, c.p.p., il fatto che il nuovo collegio, previa rinnovazione del...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 1842 del 12 febbraio 1999
«Il principio di correlazione tra sentenza e accusa contestata è violato soltanto quando il fatto ritenuto in sentenza si trovi rispetto a quello contestato in rapporto di eterogeneità o di incompatibilità sostanziale, nel senso che si sia...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 49567 del 31 dicembre 2003
«La revoca della dichiarazione di chiusura del dibattimento emessa ai sensi dell'art. 524 c.p.p. non necessita di formule sacramentali potendo risultare anche implicitamente (in applicazione di tale principio, la Corte ha ritenuto idonea la...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9984 del 8 novembre 1993
«La pubblicazione (art. 545 c.p.p.) e il deposito (art. 548 c.p.p.) della sentenza hanno finalità diverse. La prima conclude la fase della deliberazione in camera di consiglio e consacra la decisione definitiva non più modificabile, il secondo...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 45649 del 22 novembre 2012
«Costituisce un'ipotesi di nullità assoluta per violazione del principio dell'immutabilità del giudice il frazionamento degli interventi conclusivi delle parti svolti dinanzi a due collegi diversamente composti. (Fattispecie in cui il PG, le parti...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 43171 del 8 novembre 2012
«Il consenso preventivo espresso dalla difesa dell'imputato alla utilizzazione degli atti e delle prove assunte nel dibattimento nel caso di futuro mutamento della composizione del collegio a causa del trasferimento di un giudice, non integra...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2928 del 22 gennaio 2010
«Il principio di immutabilità del giudice non è violato quando l'istruzione dibattimentale sia stata condotta e portata a termine da un collegio giudicante che, in una composizione parzialmente diversa, abbia precedentemente ammesso le prove e...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 42509 del 14 novembre 2008
«In tema di nullità, nel caso in cui il giudice collegiale di appello che ha disposto l'acquisizione della prova sia diverso dal collegio che ha proceduto all'assunzione della prova e alla deliberazione, non sussiste alcuna violazione del principio...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 5737 del 12 febbraio 2004
«Il principio di immutabilità del giudice (art. 525 c.p.p.), espressamente previsto per la sola fase dibattimentale, si applica anche al procedimento di prevenzione — avuto riguardo alle peculiarità di quest'ultimo, caratterizzato da procedure...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 10590 del 7 ottobre 1998
«Il principio dell'immutabilità del giudice concerne l'iter del processo che si dispiega dal momento dell'apertura del dibattimento fino alla deliberazione della sentenza, dovendo la decisione conclusiva essere necessariamente adottata dal medesimo...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 10137 del 25 settembre 1998
«Il reato di rifiuto di atti di ufficio — anche nella nuova formulazione introdotta dall'art. 16 della L. 26 aprile 1990, n. 86 — consiste nel mancato adempimento di un'attività doverosa, per il compimento della quale è fissato un termine unico...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 543 del 19 gennaio 1998
«...circoscrivendo così l'oggetto del devolutum, e aveva disposto la sospensione del dibattimento, rinviandolo in prosieguo ad altra udienza, nella quale un Collegio in composizione parzialmente diversa lo aveva concluso deliberando la sentenza)»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 11170 del 24 dicembre 1996
«Il principio della immutabilità dei giudici che compongono il collegio — formulato nell'art. 525 comma secondo c.p.p. — deve ritenersi violato, con conseguente nullità assoluta della sentenza emessa, nel caso di prove assunte da un collegio...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4489 del 13 febbraio 1996
«Il principio della immutabilità del giudice, stabilito dall'art. 525, secondo comma c.p.p. con riferimento alla sentenza pronunziata all'esito del dibattimento, è applicabile anche alle ordinanze adottate all'esito della procedura in camera di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 12779 del 29 dicembre 1995
«Ai sensi dell'art. 525, comma 2, c.p.p., la violazione del principio di immutabilità del giudice si verifica ogni qualvolta la decisione venga adottata da giudici diversi rispetto a quelli che hanno partecipato alle udienze dibattimentali....»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 9085 del 16 settembre 1998
«Nel caso di rinnovata assunzione delle prove dibattimentali per mutata composizione del collegio, si può legittimamente dare lettura dei verbali degli atti precedentemente assunti ed inseriti nel fascicolo del dibattimento, anche senza procedere a...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 9620 del 4 settembre 1998
«Il presidente del collegio può redigere personalmente la motivazione della sentenza o designare un estensore tra i componenti del collegio e tale potere gli deriva dalla sua qualità nell'ambito del collegio giudicante, indipendentemente dalle...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 705 del 31 gennaio 1997
«La omissione, nel dispositivo di una sentenza, che solo integra il decisum, di qualsiasi pronuncia nei confronti di alcuni tra gli imputati, determina nullità e perciò non può legittimamente ricorrersi alla procedura di correzione degli errori...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 7749 del 7 agosto 1996
«L'accertamento delle condizioni di capacità del giudice deve essere compiuto con riferimento al momento dell'emissione della sentenza-decisione, mentre il venir meno delle stesse nel momento della redazione della motivazione non incide sulla...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 600 del 8 gennaio 2010
«Ai fini della legittimazione alla sottoscrizione del provvedimento collegiale da parte del giudice più anziano del collegio, l'impedimento, diverso dalla morte, di cui fa menzione l'art. 546, comma secondo, c.p.p., deve essere effettivo, serio,...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 3018 del 2 aprile 1997
«La sentenza è nulla sia quando manchi la sottoscrizione del presidente del dibattimento, sia quando la sottoscrizione del presidente — per impedimento di questi — sia sostituita da quella del consigliere anziano, ma difetti la formale menzione...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 7309 del 23 giugno 1994
«Nell'ipotesi di mancata involontaria sottoscrizione della sentenza (nella specie del presidente del collegio) si verifica una irregolarità formale, che, se dedotta (diversamente si procede con il rito della correzione degli errori materiali), dà...»
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Cassazione penale, Sez. II, ordinanza n. 2185 del 27 luglio 1996
«Qualora il presidente di un collegio giudicante abbia provveduto personalmente a redigere la motivazione della sentenza, è necessaria e sufficiente per la validità dell'atto la sua sola sottoscrizione.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3986 del 17 aprile 1996
«Qualora la sentenza sia priva, per qualsivoglia causa della firma del presidente del collegio giudicante, si realizza — secondo il dettato dell'art. 546 c.p.p. 1930 e dell'art. 546 del nuovo codice di rito — una ipotesi di nullità e non già di...»