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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 13389 del 24 novembre 1999
«In tema di colpa professionale del medico, il concreto e personale espletamento di attività operatoria da parte dello specializzando comporta pur sempre l'assunzione diretta anche da parte sua della posizione di garanzia nei confronti del...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4908 del 27 febbraio 2017
«Le dichiarazioni contenute nella comparsa di risposta, contenenti affermazioni relative a fatti sfavorevoli al proprio rappresentato e favorevoli all'altra parte, non hanno efficacia di confessione ma possono soltanto fornire elementi indiziari...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5038 del 28 febbraio 2017
«In materia di sospensione feriale dei termini processuali, qualora si trovino cumulate fra loro, per ragioni di connessione, due controversie, una soltanto delle quali di opposizione all’esecuzione, quindi sottratta alla sospensione feriale dei...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 12615 del 19 maggio 2017
«L'acquiescenza espressa costituisce atto dispositivo del diritto di impugnazione e quindi, indirettamente, del diritto fatto valere in giudizio, sicché la relativa manifestazione di volontà deve essere inequivoca e provenire dal soggetto che di...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 13780 del 31 maggio 2017
«Nel caso di sentenza di condanna al pagamento di un debito pecuniario, oltre interessi e rivalutazione, qualora l'appello del soccombente, pur investendo la pronuncia nella sua interezza, contenga specifici motivi solo sulla sussistenza del debito...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 19498 del 4 agosto 2017
«Il motivo di ricorso per cassazione con il quale venga denunciato, per la prima volta, il difetto di giurisdizione del giudice ordinario, è inammissibile qualora sul punto si sia formato il giudicato esplicito o implicito, ricorrendo quest’ultimo...»
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Cassazione civile, Sez. III, ordinanza n. 16800 del 26 giugno 2018
«Le norme che prevedono preclusioni assertive ed istruttorie nel processo civile sono preordinate a tutelare interessi generali e la loro violazione è sempre rilevabile d'ufficio, anche in presenza di acquiescenza della parte legittimata a...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 15770 del 15 giugno 2018
«L'impugnazione incidentale tardiva è sempre ammissibile, a tutela della reale utilità della parte, ove l'impugnazione principale metta in discussione l'assetto d'interessi derivante dalla sentenza cui la parte non impugnante aveva prestato...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 47041 del 12 ottobre 2017
«In tema di procedimento di esecuzione, l'omessa valutazione, da parte del giudice, di un elemento decisivo risultante dagli atti sottoposti al suo esame al momento della decisione non costituisce un "novum" suscettibile di determinare il...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 1650 del 12 marzo 1980
«L'inammissibilità dell'appello perché proposto oltre il termine annuale di cui all'art. 327 c.p.c., se non rilevata dal giudice del gravame non è soggetta a sanatoria per acquiescenza della controparte, ma deve essere dichiarata, anche d'ufficio,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 363 del 17 gennaio 1983
«In caso di mandato o procura alle liti rilasciata in corso di causa al difensore nominato in sostituzione di altro, il rilascio stesso è valido anche se avvenuto sull'originario atto di citazione – rilevando ai fini di una valida costituzione il...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 2444 del 12 aprile 1985
«L'essersi la parte convenuta «rimessa alla giustizia» non implica preventiva acquiescenza ad una sentenza qualunque essa sia e non preclude quindi alla stessa parte di gravarsi avverso una decisione che poi le risulti soggettivamente ingiusta; né...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 936 del 9 febbraio 1990
«Nel rito del lavoro, in caso di mancata audizione di tutti i testi da parte del giudice di primo grado con conseguente implicito provvedimento di chiusura dell'assunzione della prova, non è ipotizzabile una rinuncia tacita delle parti...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5423 del 7 maggio 1992
«La proposizione di ricorso per cassazione contro uno (o alcuni) soltanto dei più capi in cui si articola la sentenza non implica consumazione del diritto di impugnazione — per acquiescenza — rispetto ai capi non impugnati allorché essi non...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 10112 del 13 ottobre 1993
«L'acquiescenza prevista dall'art. 329, primo comma, c.p.c., quale comportamento idoneo ad escludere la proponibilità della impugnazione, configura un negozio giuridico processuale — che presuppone una univoca volontà abdicativa della parte, non...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4814 del 17 maggio 1994
«La partecipazione con il voto favorevole alle reiterate delibere adottate dall'assemblea dei condomini di un edificio per ripartire le spese straordinarie secondo un valore delle quote dei singoli condomini diverso da quello espresso nelle tabelle...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 7672 del 6 settembre 1994
«Posto che l'art. 285 c.p.c. legittima entrambe le parti del processo (e non solo quella vittoriosa) a notificare la sentenza ai fini della decorrenza del termine breve d'impugnazione, nessun significato di acquiescenza alla decisione può essere...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 6698 del 14 giugno 1995
«Dopo la proposizione dell'impugnazione non è concepibile l'ipotesi di acquiescenza contemplata dall'art. 329 c.p.c. (che opera come preclusione rispetto ad un'impugnazione non ancora proposta), ma è solo possibile un'espressa rinuncia...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 8079 del 24 luglio 1995
«L'acquiescenza alla sentenza, preclusiva dell'impugnazione ai sensi dell'art. 329 c.p.c., configurabile solo anteriormente alla proposizione del gravame, giacché successivamente allo stesso è possibile solo una rinunzia espressa all'impugnazione...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 9208 del 30 agosto 1995
«Nel passaggio dal giudizio di primo a quello di secondo grado, il giudicato implicito sulla questione di competenza si forma quando la sentenza non contiene una decisione espressa su tale questione, ma una decisione sul merito della domanda e una...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 11258 del 17 dicembre 1996
«Gli atti incompatibili con la volontà di avvalersi delle impugnazioni previste dalla legge, e che, perciò, implicano tacita acquiescenza alla sentenza, ai sensi dell'art. 329 c.p.c., sono esclusivamente quelli che possono essere spiegati solo...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 11149 del 12 novembre 1997
«L'acquiescenza tacita, ai sensi dell'art. 329 c.p.c. è configurabile quando l'interessato abbia compiuto atti certamente dimostrativi della volontà di non contrastare gli effetti della pronuncia e dai quali si possa desumere, in modo preciso ed...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 11975 del 25 novembre 1998
«L'acquiescenza ad un pronuncia, preclusiva delle proponibilità dell'impugnazione contro la stessa, qualora non risulti da accettazione espressa o da formale rinunzia ad impugnarla, richiede un atteggiamento univocamente incompatibile con la...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 8453 del 26 agosto 1998
«L'acquiescenza alla sentenza, preclusiva dell'impugnazione ai sensi dell'art. 329 c.p.c. (e configurabile solo anteriormente alla proposizione del gravame, giacché successivamente allo stesso è possibile solo una rinunzia espressa all'impugnazione...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 14038 del 14 dicembre 1999
«Il pagamento di un debito (nella specie, delle spese processuali) determinato da una sentenza, o da qualsiasi altro provvedimento dotato di efficacia esecutiva, si configura normalmente come atto di dovuta esecuzione. Ne consegue che esso, anche...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4913 del 20 maggio 1999
«A differenza dell'acquiescenza parziale, che può essere rilevata d'ufficio, in quanto rientra tra i poteri del giudice individuare i limiti dell'impugnazione, l'acquiescenza totale deve essere eccepita dalla parte interessata e non può essere...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 8066 del 26 luglio 1999
«Ai sensi dell'art. 246 c.p.c., l'incapacità a testimoniare conseguente alla incompatibile esistenza, in un soggetto, della qualità di parte, anche virtuale, e di testimone, può essere eccepita dalla parte interessata al momento dell'espletamento...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1422 del 9 febbraio 2000
«Qualora i diversi capi della sentenza, lungi dal risultare autonomi per modo che l'uno possa conservare efficacia precettiva indipendentemente dall'altro, siano collegati fra loro in un intimo ed inscindibile nesso causale (quale esattamente tra...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1610 del 14 febbraio 2000
«Siccome l'acquiescenza costituisce atto dispositivo del diritto di impugnazione e, quindi, indirettamente, del diritto fatto valere in giudizio, la relativa manifestazione di volontà oltre ad essere inequivoca deve necessariamente provenire dal...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6503 del 19 maggio 2000
«Il successore a titolo particolare nel diritto controverso ha un'autonoma legittimazione ad impugnare la sentenza che determina la soccombenza del cedente, indipendentemente dall'eventuale acquiescenza che il suo dante causa abbia prestato alla...»