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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 12875 del 24 marzo 2009
«La circostanza aggravante della premeditazione, che implica l'esistenza del dolo intenzionale, non è applicabile al concorrente chiamato a rispondere di un reato diverso da quello voluto, la cui condotta in riguardo al reato diverso non può essere...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 297 del 15 gennaio 1992
«Le circostanze aggravanti previste dall'art. 577, primo comma, n. 1 e cpv., c.p., seppure soggettive ai sensi dell'art. 70, primo comma n. 2, c.p., se conosciute o ignorate per colpa, si comunicano al concorrente. Invero i rapporti tra colpevole e...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5378 del 12 aprile 1990
«Non è configurabile la circostanza attenuante prevista dall'art. 62, n. 5, c.p. né in quei casi nei quali il comportamento della parte offesa è contrassegnato dalla colpa, secondo i criteri di qualificazione enunciati dall'art. 43 c.p., né quando,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4102 del 25 gennaio 1995
«È pubblico ufficiale anche colui che sia chiamato a svolgere attività accessorie o sussidiarie a quelle istituzionali proprie dello Stato o degli altri enti pubblici tra le quali rientrano i compiti di cooperazione alla elaborazione in via...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2811 del 22 agosto 1994
«Una volta cumulata la pena, non è consentito imputare a specifici reati la detenzione già sofferta, al fine di evitare conseguenze carcerarie negative ricollegabili a quei reati, unico essendo il trattamento sanzionatorio e solo potendo...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 34472 del 19 aprile 2012
«Le decisioni della Corte EDU che evidenzino una situazione di oggettivo contrasto - non correlata in via esclusiva al caso esaminato - della normativa interna sostanziale con la Convenzione EDU assumono rilevanza anche nei processi diversi da...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 3396 del 24 novembre 1995
«È carente di motivazione il provvedimento del tribunale di sorveglianza che abbia rigettato l'istanza di riabilitazione ritenendo insussistente il ravvedimento dell'istante sulla base della mancata ottemperanza all'ordine di demolizione contenuto...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 18382 del 2 dicembre 2003
«All'assuntore del concordato fallimentare può essere attribuita la qualifica di successore a titolo particolare del fallito nella sola ipotesi in cui vi sia stato il suo subingresso nelle singole posizioni debitorie con la contestuale liberazione...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 28492 del 22 dicembre 2005
«In caso di ammissione del debitore al concordato fallimentare con assunzione dei relativi obblighi da parte di un terzo, il passaggio in giudicato della sentenza di omologazione del concordato non impedisce la prosecuzione dei giudizi di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1709 del 6 aprile 1998
«A norma degli artt. 672, comma primo, e 667, comma quarto, c.p.p., contro le pronunce del giudice dell'esecuzione, in materia di amnistia ed indulto, è ammessa soltanto l'opposizione davanti allo stesso giudice; trattasi di rimedio che, pur...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1852 del 9 febbraio 2001
«Le questioni non ricomprese nel thema decidendum del giudizio d'appello — coincidente con le questioni effettivamente devolute con i motivi d'impugnazione o, se di queste siano l'antecedente logico, con quelle rilevabili d'ufficio, su cui non sia...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 22256 del 7 dicembre 2012
«Il principio secondo cui nel procedimento per estensione del fallimento a norma dell'art. 147 legge fall., come, più in generale, in ogni procedimento per la dichiarazione di fallimento, sono parti necessarie i debitori dei quali si chiede il...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 41078 del 4 novembre 2008
«È opponibile e non ricorribile per cassazione il provvedimento di confisca ai sensi dell'art. 12-sexies D.L. 8 giugno 1992 n. 306, convertito in L. 8 agosto 1992 n. 356, adottato dal giudice dell'esecuzione a seguito di contraddittorio partecipato...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 18324 del 30 agosto 2007
«In sede di interpretazione e conseguente qualificazione della proposta di concordato preventivo del debitore come proposta di concordato con garanzia, o con cessione dei beni, o misto, la prospettata prestazione di garanzie da parte di terzi deve...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 805 del 19 gennaio 2001
«È inammissibile il ricorso straordinario per cassazione proposto, ex art. 111 Cost., avverso i provvedimenti del giudice delegato alla procedura di concordato preventivo che impartiscano direttive generali per una corretta gestione della procedura...»
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Cassazione civile, Sez. V, sentenza n. 6211 del 16 marzo 2007
«Il debitore ammesso al concordato preventivo subisce uno « spossessamento attenuato» in quanto conserva, oltre ovviamente alla proprietà (come nel fallimento), l'amministrazione e la disponibilità dei propri beni, salve le limitazioni connesse...»
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Cassazione civile, Sez. V, sentenza n. 4728 del 25 febbraio 2008
«Il debitore ammesso al concordato preventivo subisce uno «spossessamento attenuato» in quanto conserva, oltre ovviamente alla proprietà (come nel fallimento), l'amministrazione e la disponibilità dei propri beni, salve le limitazioni connesse alla...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 20291 del 20 ottobre 2005
«In tema di concordato preventivo, la valutazione in ordine al carattere di ordinaria o straordinaria amministrazione dell'atto posto in essere dal debitore senza autorizzazione del giudice delegato, ai fini della eventuale dichiarazione di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1095 del 14 marzo 1998
«Con riguardo all'attuale disciplina della revisione è improprio distinguere una fase rescindente e una fase rescissoria, non essendo più previsto uno stadio della procedura che si concluda con la revoca o l'annullamento della precedente sentenza....»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 18 del 17 luglio 1996
«La confisca prevista nell'ambito del procedimento di prevenzione nei confronti di persona indiziata di appartenere ad associazione di tipo mafioso non ha né il carattere sanzionatorio di natura penale, né quello di un provvedimento di prevenzione,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 11206 del 9 novembre 1994
«L'espressione condanna è usata per qualificare l'intero provvedimento giurisdizionale, che comprende il riconoscimento della responsabilità dell'imputato in ordine ad un determinato reato e l'applicazione della pena relativa al medesimo. Ne...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6521 del 28 gennaio 1998
«Non costituisce violazione del principio ne bis in idem la rilevanza data a una sentenza di condanna emessa nei confronti del proposto che già abbia costituito il presupposto di una misura di prevenzione precedentemente inflitta, quando la...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 13088 del 27 marzo 2008
«La responsabilità del partecipe di un gruppo criminale terroristico in ordine al reato fine che qualifica il programma criminoso dell'intera associazione può essere desunta dalle connotazioni strutturali dell'associazione, in particolare...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 9960 del 20 settembre 1994
«Il principio introdotto dall'art. 568 comma quinto c.p.p. secondo il quale la qualificazione data dalla parte all'impugnazione e l'errata individuazione del giudice competente a deciderla non rende la stessa inammissibile, non consente tuttavia di...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 2233 del 10 ottobre 1998
«Alla regola secondo cui il ricorso per cassazione è inammissibile qualora i motivi siano sottoscritti da avvocato non iscritto nello speciale albo dei professionisti abilitati al patrocinio dinanzi alle giurisdizioni superiori, non è prevista...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 521 del 27 maggio 1995
«Il giudice di legittimità, nell'annullare la decisione del giudice di merito che erroneamente abbia dichiarato inammissibile un'impugnazione, può, in applicazione del principio di economia processuale cui è improntata la norma di cui all'art. 620,...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 423 del 21 gennaio 1988
«Il ricorso per cassazione, avverso il provvedimento con cui il tribunale abbia liquidato il compenso al commissario giudiziale dell'amministrazione controllata, è soggetto alla sospensione dei termini durante il periodo feriale, stante la non...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 27777 del 21 novembre 2008
«Il bilancio, redatto dal commissario liquidatore per determinare il reddito di impresa relativo al periodo compreso tra l'inizio dell'esercizio e il provvedimento che ordina la liquidazione coatta amministrativa, a norma dell'art. 125 del d.P.R....»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 11216 del 13 novembre 1997
«Nella liquidazione coatta amministrativa la verificazione dei crediti consiste in un procedimento amministrativo, mentre il deposito dello stato passivo costituisce il presupposto per le contestazioni da parte dei creditori innanzi al giudice...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 18013 del 6 agosto 2009
«In tema di liquidazione coatta amministrativa degli enti creditizi, qualora il giudice di appello abbia qualificato la domanda proposta dal creditore come opposizione allo stato passivo, riformando la sentenza di primo grado che l'aveva invece...»