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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 469 del 13 gennaio 2009
«Nel caso in cui dall'illecito sanitario (per responsabilità aquiliana o contrattuale) derivi una lesione gravissima alla salute del neonato, il danno morale richiesto "iure proprio" dai genitori va risarcito come danno non patrimoniale, nell'ampia...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2491 del 1 marzo 1993
«Il potere discrezionale che l'art. 120 c.p.c. attribuisce al giudice di merito in ordine alle modalità ed estensione della pubblicazione della sentenza, nonché alla scelta del giornale, nei casi in cui ne sia riconosciuta l'utilità per la...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 15760 del 12 luglio 2006
«In tema di danno da morte dei congiunti (danno parentale), il danno morale diretto deve essere integralmente risarcito mediante l'applicazione di criteri di valutazione equitativa rimessi alla prudente discrezionalità del giudice, in relazione...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3549 del 23 febbraio 2004
«Il danno alla salute subito dai prossimi congiunti della vittima di un incidente stradale costituisce danno non patrimoniale, risarcibile iure proprio nei confronti di tali soggetti ove sia adeguatamente provato il nesso causale tra la menomazione...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2008 del 18 febbraio 1993
«Il giudice, anche quando si serve di criteri equitativi, ha il dovere di indicare gli estremi logico-giuridici e fattuali che lo hanno guidato nella liquidazione del danno alla salute conseguente alle lesioni personali riportate dalla vittima in...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6088 del 20 marzo 2006
«In tema di liquidazione equitativa del danno biologico (come del danno morale) ed in ipotesi di ricorso ai criteri standardizzati e predefiniti delle cosiddette tabelle, il giudice del merito deve procedere necessariamente ad un'opera di...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 7115 del 6 aprile 2005
«In tema di contrattazione collettiva, le cosiddette «ipotesi di accordo» possono non rappresentare la mera documentazione dello stato finale raggiunto dalle trattative, ma costituire espressione di un'effettiva volontà contrattuale, trovando...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 3318 del 22 marzo 1995
«In mancanza di norme che prevedano, per i contratti collettivi, la forma scritta, ed in applicazione del principio generale della libertà di forma —in base al quale le norme che prevedono che determinati contratti o atti debbano essere realizzati...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 7316 del 20 maggio 2002
«La natura industriale o agricola dell'attività imprenditoriale, rilevante ai fini dell'applicabilità dell'art. 18 della legge n. 300 del 1970 in relazione all'art. 35 della stessa legge, va accertata non già sulla base di criteri generali ed...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 15039 del 4 luglio 2007
«Il contratto individuale di lavoro stipulato alle dipendenze delle pubbliche amministrazioni deve conformarsi al contratto collettivo il quale, a sua volta, demanda al contratto collettivo integrativo di ente l'attuazione delle sue disposizioni;...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 11634 del 22 giugno 2004
«Ai contratti collettivi non è consentito, in forza del principio della intangibilità dei diritti quesiti, di incidere su diritti soggettivi, che siano già entrati nel patrimonio dei lavoratori, in assenza di uno specifico mandato o di una...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 2362 del 7 febbraio 2004
«Con l'adesione al sindacato il lavoratore non attribuisce la piena disponibilità di posizioni individuali alle organizzazioni sindacali, le quali pertanto non possono dismettere diritti già entrati nel patrimonio dei lavoratori, in assenza di uno...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 8296 del 19 giugno 2001
«I contratti collettivi aziendali hanno natura ed efficacia di contratti collettivi, sicché, non applicandosi ad essi la disciplina dell'art. 2077 c.c., che regola soltanto i rapporti fra contratto collettivo e contratto individuale, la nuova...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 16317 del 12 luglio 2010
«Nell'esercizio del potere direttivo, attribuitogli dagli artt. 2086 e 2094 c.c., ed in particolare nell'esercizio del potere di valutare la condotta del lavoratore e di adottare i conseguenti comportamenti organizzativi e disciplinari,...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 8998 del 3 luglio 2001
«L'efficacia probatoria delle riproduzioni meccaniche di cui all'art. 2712 c.c. è subordinata — in ragione della loro formazione al di fuori del processo e senza le garanzie dello stesso — all'esclusiva volontà della parte contro la quale esse sono...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 45 del 7 gennaio 2009
«In tema di tutela antinfortunistica nelle esternalizzazioni delle fasi del processo produttivo, ove lavoratori dipendenti da più imprese siano presenti sul medesimo teatro lavorativo, i cui rischi interferiscano con l'opera o con il risultato...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 11622 del 18 maggio 2007
«Il dovere di sicurezza a carico del datore di lavoro a norma dell'art. 2087 c.c., assolto con l'adozione di tutte le cautele necessarie ad evitare il verificarsi dell'evento dannoso ed anche con l'adozione di misure relative all'organizzazione del...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 5221 del 7 marzo 2007
«In tema di danno esistenziale dedotto dal lavoratore nei confronti del datore di lavoro — di natura non meramente emotiva ed interiore, ma oggettivamente accertabile, provocato sul fare areddituale del soggetto, che alteri le sue abitudini e gli...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 10551 del 3 luglio 2003
«Ai fini della qualificabilità come rapporto di pubblico impiego di un rapporto di lavoro prestato alle dipendenze di un ente pubblico non economico, rileva che il dipendente risulti effettivamente inserito nella organizzazione pubblicistica ed...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 9252 del 19 aprile 2010
«Ai fini della distinzione tra lavoro autonomo e subordinato, quando l'elemento dell'assoggettamento del lavoratore alle direttive altrui non sia agevolmente apprezzabile a causa della peculiarità delle mansioni (e, in particolare, della loro...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 4500 del 27 febbraio 2007
«Elemento indefettibile del rapporto di lavoro subordinato — e criterio discretivo, nel contempo, rispetto a quello di lavoro autonomo — è la subordinazione, intesa come vincolo di soggezione personale del prestatore al potere direttivo del datore...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 224 del 9 gennaio 2001
«Per la qualificazione del contratto di lavoro come autonomo o subordinato — ai fini della quale il nomen iuris attribuito dalle parti al rapporto può rilevare solo in concorso con altri validi elementi differenziali o in caso di non concludenza...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 13884 del 23 luglio 2004
«Ai fini della distinzione tra lavoro autonomo e subordinato (per quest'ultimo il fondamentale requisito della subordinazione configurandosi come vincolo di soggezione del lavoratore al potere direttivo, organizzativo e disciplinare del datore di...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 5665 del 18 aprile 2001
«Ai fini della distinzione tra lavoro autonomo e subordinato non deve prescindersi dalla volontà delle parti contraenti e, sotto questo profilo, va tenuto presente il nomen juris utilizzato, il quale però non ha un rilievo assorbente, poiché deve...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 9292 del 13 luglio 2000
«Ai fini dell'accertamento della natura subordinata di un rapporto di lavoro, alla stregua di un criterio di effettività, devono ritenersi prevalenti, sull'assetto formale del rapporto contrattuale, le modalità di esecuzione dello stesso, quale...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 6819 del 24 maggio 2000
«La qualifica di amministratore di una società commerciale non è di per sè incompatibile con la condizione di lavoratore subordinato alle dipendenze della stessa società, ma perché sia configurabile un rapporto di lavoro subordinato è necessario...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 4261 del 20 febbraio 2009
«Il rapporto tra l'amministratore di una società di capitali e la società medesima va ricondotto - in ragione della natura continuativa, coordinata e prevalentemente personale della prestazione resa - nell'ambito del rapporto di lavoro...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 21759 del 17 novembre 2004
«In tema di rapporto di lavoro alle dipendenze di una società di capitali, come non sussiste alcuna incompatibilità di principio tra la qualità di componente (non unico) dell'organo di gestione e quella di lavoratore subordinato alle dipendenze...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 381 del 14 gennaio 2000
«La qualità di amministratore di una società di capitali è cumulabile con quella di lavoratore dipendente della medesima società, allorquando
sia individuabile — mediante una valutazione delle risultane istruttorie riservata al giudice di merito e...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 13009 del 5 settembre 2003
«La qualifica di amministratore unico di una società non è compatibile con la condizione di lavoratore subordinato alle dipendenze della stessa società, non potendo ricorrere in tal caso l'effettivo assoggettamento al potere direttivo, di controllo...»