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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 5144 del 4 maggio 1992
«In tema di continuazione, l'identità del disegno criminoso, prevista come condizione necessaria ed ineludibile per l'unificazione di più reati ai sensi dell'art. 81, cpv., c.p., richiede che tutte le condotte, integratrici delle diverse...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 7347 del 24 giugno 1992
«In tema di furto aggravato ai sensi dell'art. 625, comma primo, n. 1, c.p., per «edificio o altro luogo destinato ad abitazione» deve intendersi non solo l'ambiente strettamente adibito ad abitazione vera e propria, ma anche ogni altro luogo...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1349 del 19 maggio 1993
«A seguito dell'entrata in vigore del nuovo codice della strada, l'inottemperanza all'ordine, impartito al conducente di autovettura sorpreso alla guida senza la patente, di esibirla entro cinque giorni all'autorità di polizia — già considerata...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1651 del 5 ottobre 1993
«I provvedimenti in materia di permessi di colloquio ai detenuti, anche quando (trattandosi di detenuti ancora in attesa di giudizio), debbano essere adottati dall'autorità giudiziaria, ai sensi del tuttora vigente art. 18, ottavo comma...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2903 del 24 luglio 1993
«Nel caso di cumulo di pena riguardante delitti unificati per la continuazione, tra i quali sia compreso un reato ostativo all'applicazione di una misura alternativa ai sensi dell'art. 4 bis ord. pen., come modificato dall'art. 15 legge n. 356 del...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 395 del 18 gennaio 1993
«L'art. 4 lett. d) del D.P.R. 12 aprile 1990, n. 75, laddove per la determinazione della pena per il furto ai fini dell'amnistia deroga alla prevalenza delle attenuanti di cui ai nn. 2 e 4 dell'art. 62 c.p. rispetto alle circostanze aggravanti di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 8854 del 28 settembre 1993
«La mancata comparizione dell'imputato all'udienza camerale per il giudizio di appello di cui all'art. 599 c.p.p. — perché detenuto all'estero — non costituisce un caso di assoluta impossibilità a comparire per legittimo impedimento, non potendo...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 3 del 10 maggio 1994
«Nei casi di arresto o di fermo non seguiti da provvedimento di convalida per omesso interrogatorio dell'indagato ovvero di arrestato o fermato che non abbia reso l'interrogatorio in quanto non abbia potuto o voluto comparire nella udienza in cui...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 3695 del 20 settembre 1994
«Nel nuovo ordinamento processuale, l'indagine di legittimità sulla struttura razionale della motivazione e, cioè, sul modo di costruire il discorso giustificativo della decisione, deve essere orientata entro un orizzonte circoscritto. Il sindacato...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 5033 del 2 maggio 1994
«Qualora, nel corso di una perquisizione domiciliare, venga rinvenuta dalla polizia giudiziaria sostanza stupefacente e un quantitativo di questa sia trovato su indicazione di uno degli occupanti dell'immobile, chiamato poi a rispondere del reato...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2398 del 11 marzo 1995
«Ai fini della configurabilità del reato di cui all'art. 650 c.p., per quel che concerne l'elemento psicologico, è sufficiente — come per tutte le contravvenzioni — la mera colpa; peraltro l'uso dell'avverbio «indebitamente» nel contesto normativo...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 5801 del 18 maggio 1995
«Il delitto di estorsione e quello di esercizio arbitrario delle proprie ragioni si differenziano sotto il profilo dell'elemento soggettivo, mentre la condotta punibile nella sua oggettività è normalmente identica. Conseguentemente non incorre...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 918 del 29 marzo 1995
«Nel caso di cumulo di pene riguardante delitti unificati per la continuazione, tra i quali sia compreso un reato ostativo all'applicazione di un beneficio, ai sensi dell'art. 4 bis ord. pen., non può procedersi allo scioglimento del cumulo ai fini...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9489 del 8 settembre 1995
«È configurabile l'ipotesi di reato di cui all'art. 1, L. 19 aprile 1925, n. 475, nella forma del tentativo punibile, nel fatto del candidato sorpreso durante una prova dell'esame di abilitazione all'esercizio della professione di procuratore...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 3162 del 30 ottobre 1996
«La mancata trasmissione al tribunale del riesame degli «elementi sopravvenuti a favore della persona sottoposta ad indagini», prescritta dal quinto comma dell'art. 309 c.p.p., non determina la perdita di efficacia della misura cautelare, in quanto...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3577 del 6 agosto 1996
«Nel caso di cumulo di pena riguardante delitti unificati per la continuazione, tra i quali sia compreso un reato ostativo all'applicazione di una misura alternativa ai sensi dell'art. 4 bis della L. 26 luglio 1975 n. 354 (cosiddetto ordinamento...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4081 del 8 maggio 1997
«L'amministratore di società (ovvero l'amministratore delegato) di società per azioni ex art. 2384 c.c. è titolare del potere di gestione nonché del potere di rappresentanza per tutti gli atti che rientrano nell'oggetto sociale, e quindi di...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 5111 del 30 maggio 1997
«Il certificato di scarico dei Tir (mod. A/124) costituisce atto pubblico e non certificazione amministrativa. La L. 12 agosto 1962, n. 1517, che rende esecutiva la convenzione di Ginevra 18 gennaio 1959 sui trasporti Tir, prevede i c.d. carnet in...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 5354 del 6 giugno 1997
«Ai fini dell'individuazione del termine di prescrizione di un reato occorre avere riguardo alla fattispecie criminosa nella sua concreta e specifica configurazione finale così come accertata e descritta dal giudice in sentenza a seguito...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6351 del 30 dicembre 1997
«In tema di inosservanza di provvedimenti dell'autorità, atteso il principio secondo cui la contravvenzione prevista dall'art. 650 c.p. non è configurabile quando l'inosservanza riguardi provvedimenti dotati di propri meccanismi sanzionatori, deve...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 10786 del 16 ottobre 1998
«Ai fini della configurabilità del delitto di corruzione propria ex art. 319 c.p., per valutare se la condotta del pubblico ufficiale sia o no contraria ai suoi doveri, occorre avere riguardo non ai singoli atti, ma all'insieme del servizio reso al...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 4171 del 6 aprile 1998
«La mancanza, nell'atto di impugnazione, dei requisiti prescritti dall'art. 581 c.p.p., compreso quello della specificità dei motivi, rende l'atto medesimo inidoneo ad introdurre il nuovo grado di giudizio ed a produrre, quindi, quegli effetti cui...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 5571 del 13 maggio 1998
«L'art. 372 c.p., nel punire la falsità della testimonianza, tutela l'integrale contenuto conoscitivo della dichiarazione, comprensivo tanto del fatto quanto del modo in cui lo stesso è stato conosciuto dal testimone, con la conseguenza che il...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 2166 del 4 agosto 1999
«Va esclusa la rilevanza della incompatibilità della difesa di più imputati nello stesso procedimento, emersa nel corso di un interrogatorio reso in sede di convalida dell'arresto, in considerazione della brevità dei termini stabiliti per...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 3796 del 3 novembre 1999
«La configurabilità della rapina impropria, alla stregua del testuale tenore della norma incriminatrice (art. 628, comma secondo, c.p.) presuppone inderogabilmente l'avvenuta sottrazione della cosa. Mancando, quindi, tale presupposto — come si...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 6647 del 27 maggio 1999
«Non è qualificabile come estorsione la condotta di soggetto il quale, resosi aggiudicatario provvisorio di un bene posto all'incanto, a fronte della successiva offerta di acquisto con aumento di un sesto, avanzata da altro soggetto, chieda e...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 7823 del 16 giugno 1999
«L'esimente speciale di cui all'art. 384, comma primo, c.p. — secondo cui non è punibile chi ha commesso il fatto per esservi stato costretto dalla necessità di salvare sè medesimo o un prossimo congiunto — non compete all'agente quando la...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 2083 del 2 ottobre 2000
«La diminuente prevista dall'art. 609 quater, comma 3, c.p. configura una circostanza attenuante ad effetto speciale, il cui riconoscimento in concreto si risolve in una diversa qualificazione giuridica del fatto. Conseguentemente va ritenuto...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 14555 del 9 aprile 2001
«Il verbale dell'interrogatorio reso in sede di udienza di convalida, al quale nel provvedimento di applicazione di una misura cautelare è stato fatto riferimento coma ad elemento indiziario contro l'indagato, deve essere trasmesso al tribunale del...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 21431 del 15 maggio 2003
«In tema di reato di falsa testimonianza, l'esimente di cui all'art. 384 c.p. va applicata anche nei casi in cui la situazione di necessità sia collegabile a scelte dell'agente. (Fattispecie in cui un soggetto aveva reso false dichiarazioni dettate...»