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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2614 del 17 aprile 1999
«A norma dell'art. 157, comma 3, c.p.p., espressamente richiamato dall'art. 167, quando la notificazione a soggetti diversi da quelli indicati negli artt. 153 e segg. del codice di rito — e quindi anche ai difensori — avviene mediante consegna di...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 30060 del 17 luglio 2003
«In tema di notificazione all'imputato, l'irreperibilità non ha valore assoluto ma relativo, in quanto rappresenta una situazione processuale che si verifica tutte le volte in cui eseguite le ricerche imposte dall'art. 159 c.p.p., l'autorità...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 3285 del 5 gennaio 2000
«In tema di notificazione all'imputato, l'irreperibilità non ha valore assoluto ma relativo, in quanto rappresenta una situazione processuale che si verifica tutte le volte in cui, eseguite le ricerche imposte dall'art. 159 c.p.p., l'autorità...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 40579 del 3 dicembre 2002
«È nulla la notificazione del decreto di fissazione dell'udienza preliminare, con conseguente nullità del decreto e di tutti gli atti successivi, eseguita presso il difensore, quale domicilio eletto dall'imputato, qualora quest'ultimo, all'atto di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 14712 del 10 aprile 2001
«A differenza di quanto si verifica con riguardo agli avvisi destinati al difensore, la notificazione di atti diretti al latitante il quale sia assistito da due difensori può validamente essere effettuata mediante consegna anche ad un solo soltanto...»
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Cassazione penale, Sez. VII, sentenza n. 38469 del 18 novembre 2002
«In tema di notificazioni a mezzo posta, il disposto di cui all'art. 7, comma 4, della legge n. 890 del 1982 — per il quale la firma del consegnatario sull'avviso di ricevimento, se trattasi di familiare, deve essere seguita dall'indicazione di...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 626 del 28 febbraio 2000
«Il mancato o inesatto adempimento da parte del difensore di fiducia dell'incarico di proporre impugnazione, a qualsiasi causa ascrivibile, non è idoneo a realizzare le ipotesi di caso fortuito o forza maggiore, che legittimano la restituzione in...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 1447 del 24 maggio 1999
«Il mancato adempimento da parte del difensore di fiducia dell'incarico di proporre opposizione al decreto penale, dovuto ad impedimento per malattia, non concreta un'ipotesi di forza maggiore al fine di ottenere la restituzione in termini, sia...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 681 del 27 marzo 1995
«Per «giudice che procede» deve correttamente intendersi il giudice designato dall'ordinamento a compiere gli atti — non tutti necessariamente giurisdizionali — occorrenti per l'esaurimento della fase che si è svolta davanti a lui e l'inizio di...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 3757 del 20 aprile 1996
«Il principio, secondo cui gli effetti del giudicato sostanziale si estendono non solo alla decisione relativa al bene della vita chiesto dall'attore ma anche a quella, implicita, inerente alla esistenza e validità del rapporto sul quale si fonda...»
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Cassazione penale, Sez. IV, ordinanza n. 287 del 20 aprile 1994
«La declaratoria da parte del pretore della nullità del decreto di citazione a giudizio per omessa notifica alla persona offesa, anche se frutto di errore, rende il decreto stesso improduttivo degli effetti ad esso collegati dalla legge sicché deve...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 12277 del 28 marzo 2002
«In tema di «giusto processo», la possibilità prevista dalla disciplina intertemporale di cui all'art. 26, comma 4, della legge 1 marzo 2001 n. 63, di utilizzazione delle dichiarazioni extradibattimentali già acquisite al fascicolo del dibattimento...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 13750 del 1 dicembre 1999
«In tema di perizia, il mancato rispetto del termine, di natura ordinatoria, di sei mesi previsto dall'art. 227 c.p.p. per rispondere ai quesiti non comporta la nullità o inutilizzabilità della perizia.»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 28132 del 12 luglio 2001
«È da escludere la configurabilità dell'omicidio preterintenzionale (in luogo dell'omicidio colposo), a carico del medico-chirurgo il quale, pur in assenza di oggettive ragioni di urgenza e travalicando i limiti del previo consenso prestato dal...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6302 del 19 maggio 1999
«In tema di adempimento di un dovere, anche fuori dei casi previsti dagli artt. 97 D.P.R. 309/90 e 12-quater legge 356/1992, il privato, il cui intervento come agente provocatore sia giustificato da un ordine della polizia giudiziaria, non è...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 378 del 23 febbraio 1994
«È abnorme il provvedimento con cui il giudice per le indagini preliminari, richiesto dal pubblico ministero della procedura camerale per la distruzione di registrazioni telefoniche ritenuti inutili, rifiuta l'adempimento, adducendo che non...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 2170 del 14 gennaio 1999
«In tema di esigenze cautelari, l'adeguatezza della misura in concreto applicata va valutata anche con riferimento alla prognosi di spontaneo adempimento da parte dell'indagato degli obblighi e delle prescrizioni che a detta misura cautelare siano...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 2397 del 12 luglio 1997
«Il problema dell'inosservanza delle prescrizioni che rappresentano il contenuto delle singole misure cautelari è disciplinato, nel codice di rito vigente, dall'art. 276, il quale prevede la possibilità o del cumulo delle misure ovvero quella della...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 23595 del 20 maggio 2004
«Non deve farsi luogo all'interrogatorio cosiddetto di garanzia, nel caso in cui la custodia cautelare in carcere è disposta, ex art. 276, comma primo ter c.p.p., in sostituzione della misura degli arresti domiciliari, a seguito della avvenuta...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 34796 del 25 settembre 2001
«In tema di procedura di estradizione, qualora in epoca successiva alla sentenza favorevole alla richiesta dello Stato estero si provveda con decreto ministeriale alla sospensione della consegna del cittadino e si chieda la revoca della misura...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 10256 del 27 agosto 1999
«Allorché il regime di arresti domiciliari preveda la possibilità di allontanarsi dal domicilio per soddisfare determinate esigenze, previo avviso all'autorità, risponde del reato di evasione il detenuto che si allontana dal luogo degli arresti...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3638 del 9 gennaio 1992
«All'omessa pronuncia in ordine alla richiesta di adozione della misura cautelare della custodia in carcere, richiesta avanzata dal pubblico ministero nell'udienza di convalida dell'arresto (peraltro non convalidato dal giudice per le indagini...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5271 del 4 febbraio 1997
«Ai fini del ripristino della custodia cautelare in carcere nel caso previsto dall'art. 307, comma secondo, lett. b) c.p.p., l'indebita valutazione fatta dal giudice anche delle esigenze cautelari previste dall'art. 274, lett. c) stesso codice, non...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1361 del 20 gennaio 2004
«In tema di applicazione di misure cautelari personali, il deposito in cancelleria, previsto a beneficio del difensore dall'art. 293, comma 3, c.p.p., delle ordinanze applicative delle misure dopo la loro notificazione o esecuzione non deve...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 4003 del 29 ottobre 1999
«In tema di misure cautelari, se al titolare dell'ufficio di difesa, e non già al suo sostituto, va notificato, ai sensi dell'art. 293, comma 3, c.p.p., l'avviso di deposito dell'ordinanza applicativa di un'ordinanza coercitiva al fine di porlo a...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3583 del 14 settembre 1994
«Il deposito in cancelleria previsto a beneficio del difensore, dall'art. 293, comma 3, c.p.p., delle ordinanze applicative di misure cautelari dopo la loro notificazione o esecuzione, non deve necessariamente precedere (per quanto ciò possa...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3944 del 16 febbraio 1994
«Nell'ipotesi di sospensione condizionale della pena subordinata all'adempimento di determinati obblighi, l'inosservanza di questi da parte del condannato non comporta la revoca automatica del beneficio, potendo il soggetto allegare la comprovata...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 23726 del 15 novembre 2007
«Non è consentito al creditore di una determinata somma di denaro, dovuta in forza di un unico rapporto obbligatorio, di frazionare il credito in plurime richieste giudiziali di adempimento, contestuali o scaglionate nel tempo, in quanto tale...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 16254 del 25 settembre 2012
«La diligenza esigibile dal professionista o dall'imprenditore, nell'adempimento delle obbligazioni assunte nell'esercizio delle loro attività, è una diligenza speciale e rafforzata, di contenuto tanto maggiore quanto più sia specialistica e...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 443 del 16 gennaio 2012
«Al fine di valutare la condotta del debitore di una prestazione professionale in termini di esatto adempimento, è necessario che vi sia certezza in ordine all'oggetto della prestazione, la quale costituisce un "prius" logico rispetto all'analisi...»