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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6736 del 21 marzo 2014
«In materia di arbitrato rituale, il consulente tecnico d'ufficio ha titolo per chiedere il pagamento del proprio compenso esclusivamente agli arbitri - a cui spetta, ex art. 814 cod. proc. civ., il diritto ad ottenere il rimborso dalle parti -...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4808 del 28 febbraio 2014
«Nel procedimento arbitrale, ispirato al principio delle libertà delle forme, gli arbitri non sono tenuti all'osservanza delle norme del codice di procedura civile relative al giudizio ordinario di cognizione non espressamente richiamate all'atto...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 495 del 16 maggio 1998
«La simulazione dell'esistenza di un rapporto di lavoro integra il delitto di tentata truffa, in quanto costituisce atto idoneo diretto in modo non equivoco ad indurre in errore, con l'artificio delle false dichiarazioni, gli enti previdenziali ed...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 11831 del 15 ottobre 1999
«In materia di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche (art. 640 bis c.p.), l'elemento specializzante rispetto al reato di truffa è costituito dall'oggetto materiale della frode, cioè da ogni attribuzione economica agevolata...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 3147 del 23 gennaio 2014
«Le dichiarazioni e le richieste connesse a diritti o facoltà riconosciuti, nell'ambito del procedimento, all'imputato in stato detentivo ed effettuate con atto ricevuto dal direttore dello stabilimento di custodia hanno immediata efficacia, a...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 5087 del 31 gennaio 2014
«L'elemento distintivo tra il delitto di peculato e quello di truffa aggravata dall'abuso dei poteri o dalla violazione dei doveri inerenti ad una pubblica funzione va individuato con riferimento alle modalità di acquisizione del possesso del...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4429 del 30 gennaio 2014
«È inutilizzabile l'intercettazione delle dichiarazioni indotte in una persona dall'adozione di metodi o tecniche idonei a influire sulla sua capacità di autodeterminazione, posto che il divieto dell'art. 188, primo comma, c.p.p. investe l'oggetto...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 23628 del 18 giugno 2010
«Il reato di abuso di ufficio commesso da pubblico ufficiale (nella specie, funzionario dell'INPS) al fine di procurare ad altri un ingiusto vantaggio patrimoniale concorre con quello di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 13475 del 22 marzo 2013
«Integra il reato di frode informatica, nelle forme dell'intervento senza diritto su dati e informazioni contenuti in un sistema informatico, oltre che quello di accesso abusivo ad un sistema informatico, la condotta del dipendente dell'Agenzia...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1488 del 15 gennaio 2014
«La presunzione di adeguatezza della custodia cautelare in carcere per i reati sessuali, divenuta relativa a seguito della sentenza della Corte cost. n. 265 del 2010, può essere superata quando, in relazione al caso concreto, siano acquisiti anche...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 45993 del 10 dicembre 2007
«In relazione al delitto di concussione, l'abuso dei poteri da parte del soggetto agente e la conseguente costrizione od induzione del soggetto passivo a dare od a promettere denaro od altra utilità prescinde totalmente dalla legittimità o meno...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 9750 del 1 marzo 2013
«Si applica l'aggravante del deposito necessario ex art. 646, secondo comma, cod. pen. in caso di deposito cui taluno è costretto da un evento eccezionale come un incendio, una rovina, un saccheggio, un naufragio o altro avvenimento non...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 50087 del 12 dicembre 2013
«Integra il delitto di appropriazione indebita aggravato dall'abuso delle relazioni di ufficio la condotta dell'amministratore, socio unico di una società a responsabilità limitata, che si appropri di denaro della società stessa distraendolo dallo...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9933 del 4 marzo 2003
«Presupposto del delitto di peculato è il possesso o la disponibilità della cosa o del denaro altrui da parte del pubblico ufficiale, per una ragione di ufficio, ossia in conseguenza delle specifiche competenze e funzioni svolte, derivanti sia da...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 43704 del 5 dicembre 2001
«All'autista giudiziario non può essere riconosciuto il requisito di incaricato di pubblico servizio, secondo la formulazione dell'art. 358 c.p., dettata dalla legge 26 aprile 1990, n. 86, che esclude tale qualifica per le attività caratterizzate...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 13662 del 13 ottobre 1989
«L'appropriazione, da parte del dipendente di banca, di somma appartenente all'azienda di credito, della quale egli abbia il possesso per ragione del suo ufficio, integra l'ipotesi criminosa prevista dagli artt. 61, n. 11 e 646 c.p.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2936 del 4 marzo 1988
«Il funzionario di banca che, al di fuori di un contratto bancario o al di fuori della provvista di un semplice contratto di c/c, disponga in favore del cliente per somme delle quali abbia il possesso e la disponibilità per ragioni del suo ufficio,...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 4245 del 9 maggio 1981
«Per la sussistenza della procedibilità d'ufficio del delitto di appropriazione indebita aggravata ai sensi dell'art. 61 n. 11 c.p., non ha influenza la dichiarazione di equivalenza tra quella aggravante e le attenuanti generiche; a maggior...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 377 del 17 gennaio 1989
«L'appropriazione indebita aggravata ai sensi dell'art. 61 n. 9 c.p., a differenza del peculato e della malversazione che richiedono nel soggetto il possesso del denaro o della cosa mobile per ragioni di ufficio o di servizio, postula che il...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 15124 del 31 marzo 2003
«Integra il reato di peculato e non quello di appropriazione aggravata di cose smarrite l'apprensione, da parte di agente della polizia di Stato in servizio presso un aeroporto, di cose custodite in uno zaino rinvenuto presso lo scalo aeroportuale...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 2154 del 31 gennaio 2007
«Condizione essenziale di ammissibilità del regolamento di competenza d'ufficio, che presuppone la riferibilità a due giudici diversi (ovvero appartenenti a differenti uffici giudiziari), è che il giudice dinanzi al quale, dopo una prima...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 18639 del 22 settembre 2005
«Il regolamento di competenza richiesto d'ufficio non costituisce un mezzo d'impugnazione, ma è uno strumento volto a sollecitare alla Corte regolatrice l'individuazione del giudice naturale, precostituito per legge, al quale compete la...»
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Cassazione civile, Sez. III, ordinanza n. 19984 del 7 ottobre 2004
«Anche a seguito del D.L.vo 19 febbraio 1998, n. 51, istitutivo del giudice unico di primo grado, il quale ha novellato (con l'art. 14) l'art. 48 del regio decreto 30 gennaio 1941, n. 12 e introdotto (con l'art. 56) nel codice di procedura civile...»
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Cassazione civile, Sez. I, ordinanza n. 18680 del 5 dicembre 2003
«A norma dell'art. 38 c.p.c., nel testo introdotto dalla legge n. 353 del 1990, che ha comportato il superamento della distinzione tra criteri di competenza «forti» e «deboli», l'incompetenza per materia o per territorio, nei casi previsti...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 12283 del 20 agosto 2003
«Le questioni relative ai rapporti tra il Tribunale in composizione ordinaria e la sezione specializzata agraria sono di competenza e non di ripartizione degli affari all'interno del medesimo ufficio. Pertanto, è ammissibile il conflitto negativo...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 1009 del 23 gennaio 2003
«Quando il giudice dinanzi al quale la causa è stata riassunta a seguito della dichiarazione di incompetenza di quello precedentemente adito abbia a sua volta declinato la propria competenza senza richiedere d'ufficio il regolamento di competenza,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5396 del 2 giugno 1999
«La richiesta del regolamento di competenza d'ufficio è proponibile ex art. 45 c.p.c. esclusivamente dal giudice per l'immediato rilievo della propria incompetenza, non può essere riferita alla volontà delle parti, le quali nella procedura speciale...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5328 del 29 maggio 1998
«Presupposto indefettibile per la configurabilità del conflitto positivo di competenza, denunciabile ex art. 45 c.p.c., è la dichiarazione da parte di due diversi giudici, di competenza inderogabile a conoscere una medesima questione. Non ricorre...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 11266 del 17 dicembre 1996
«Il regolamento di competenza d'ufficio è ammissibile, quando ricorrano i presupposti di cui all'art. 45 c.p.c., anche dopo l'entrata in vigore del nuovo testo dell'art. 38 c.p.c., introdotto dall'art. 4 della legge n. 353 del 1990 - che ha...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9789 del 16 settembre 1995
«Il regolamento di competenza può essere richiesto d'ufficio - atteso che l'esercizio del potere-dovere del giudice ad quem di rilevare l'eventuale sussistenza della propria incompetenza, ai sensi dell'art. 45 c.p.c., trova il suo fondamento solo...»