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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 4086 del 22 gennaio 1998
«Il computo del termine massimo di custodia cautelare è regolato dall'art. 303 c.p.p. con riguardo a quattro fasi; la seconda di queste è compresa tra il provvedimento che dispone il giudizio e la sentenza di condanna di primo grado. In tale fase...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2181 del 3 marzo 1995
«Ai fini del calcolo del termine di durata massima della custodia cautelare occorre fare riferimento esclusivamente alla contestazione contenuta nel capo d'imputazione e non della eventuale diversa quantificazione della pena conseguente a modifiche...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1783 del 10 maggio 1995
«La disciplina delle misure cautelari ha carattere processuale e perciò, in linea di massima, nella fase delle indagini preliminari il giudice non può discostarsi dalla contestazione mossa dal pubblico ministero e non gli è consentita alcuna...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2501 del 18 giugno 1994
«Ai fini del computo della durata complessiva della custodia cautelare il giudizio formulato all'atto della pronuncia della sentenza in ordine all'equivalenza delle aggravanti ad effetto speciale contestate e ritenute con le attenuanti generiche...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 26 del 9 ottobre 2000
«Il termine di dieci giorni, previsto dall'art. 309, nono comma, c.p.p., entro il quale il Tribunale del riesame deve decidere sulla relativa istanza a pena di inefficacia dell'ordinanza che dispone la misura coercitiva, decorre dalla data di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4453 del 8 maggio 1998
«Il provvedimento di sospensione dei termini di custodia cautelare durante il tempo necessario per il deposito della motivazione della sentenza, ai sensi dell'art. 304, comma 1, lett. c) c.p.p. rientra nella competenza del giudice che procede, il...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2749 del 27 luglio 1993
«L'eventuale scadenza del termine di durata massima delle indagini preliminari produce soltanto gli effetti previsti dall'art. 407 c.p.p. ma non preclude al giudice che procede (art. 279 c.p.p.), vale a dire al giudice che al momento della...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 641 del 9 gennaio 2002
«In tema di misure cautelari personali, è preclusa, in tutti i casi in cui non sia espressamente consentita dalle norme processuali, l'applicazione congiunta di misure coercitive che pure siano tra loro astrattamente compatibili, quali il divieto...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6262 del 8 gennaio 1997
«Qualora per il prevenuto sottoposto a procedimento penale il termine di durata della sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno scada prima della condanna, il periodo di tempo trascorso in custodia cautelare (in carcere o agli arresti...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 917 del 21 aprile 1998
«Il termine di cinque giorni entro il quale, ai sensi dell'art. 309 comma 5 c.p.p., l'autorità giudiziaria procedente deve trasmettere, a pena di inefficacia della misura coercitiva impugnata, gli atti richiestigli al tribunale del riesame decorre...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1824 del 20 luglio 1992
«Il decreto con il quale il giudice dà atto dell'assoluto impedimento a procedere all'interrogatorio della persona in stato di custodia cautelare (art. 294, comma ottavo, c.p.p.) va ritenuto inoppugnabile in base al principio di tassatività dei...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 5028 del 1 ottobre 1998
«In materia di valutazione della prova, una volta verificata l'attendibilità intrinseca del chiamante in correità, il procedimento argomentativo e, dunque, la motivazione del provvedimento, non può pervenire omisso medio all'esame dei riscontri...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 551 del 1 aprile 1998
«In tema di misure cautelari, pur dopo le modifiche introdotte con la legge 8 agosto 1995 n. 332, l'espressione usata dall'art. 291 c.p.p., richiamato dall'art. 309 quinto comma stesso codice, esclude che il P.M. abbia l'obbligo di porre a...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3242 del 9 ottobre 1997
«In tema di applicazione delle misure cautelari personali, qualora il pubblico ministero abbia investito della richiesta il giudice del dibattimento all'esito dell'istruttoria dibattimentale, non è applicabile il disposto dell'art. 291, comma...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 1420 del 21 giugno 1996
«In tema di impugnazione di provvedimenti dispositivi di misure cautelari, la cessazione dell'efficacia di queste ultime consegue alla mancata trasmissione da parte dell'Autorità procedente di tutti gli atti presentati a norma dell'art. 291, comma...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 24 del 24 febbraio 1998
«Il termine di cinque giorni entro il quale, a norma dell'art. 309, comma quinto, c.p.p., l'autorità giudiziaria procedente deve trasmettere gli atti di cui all'art. 291, comma primo, c.p.p. al tribunale del riesame decorre dal giorno in cui...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3025 del 28 agosto 1992
«La nullità del provvedimento di autorizzazione della proroga del termine per la conclusione delle indagini preliminari determina la situazione di cui al terzo comma dell'art. 407 c.p.p. e cioè la inutilizzabilità degli atti di indagine compiuti...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 6963 del 2 dicembre 1998
«Stante l'autonomia esistente tra l'ordinanza applicativa di una misura cautelare emessa dal giudice dichiaratosi incompetente e quella, successiva, adottata nel termine di venti giorni dal giudice competente, deve ritenersi che l'interesse...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1197 del 21 aprile 1993
«Il principio per cui i provvedimenti soggetti ad impugnazione divengono definitivi allorquando sia infruttuosamente decorso il termine per impugnare o siano stati esauriti i gravami previsti dalla legge, coprendo il dedotto ed il deducibile, vale...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 40538 del 20 ottobre 2009
«Il termine di durata delle indagini preliminari decorre dalla data in cui il pubblico ministero ha iscritto, nel registro delle notizie di reato, il nome della persona cui il reato è attribuito, senza che al G.i.p. sia consentito stabilire una...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6489 del 28 dicembre 1999
«Una volta ritenuta, in sede di riesame, la carenza del quadro indiziario, il tribunale non può sottoporre a termine l'efficacia della misura cautelare, imponendo all'inquirente il compimento di ulteriori atti di indagine, in quanto tale procedura...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 4428 del 23 ottobre 1999
«In tema di impugnazione di misure cautelari, non sussiste interesse dell'indagato all'osservanza della norma che impone la indicazione del termine nell'ordinanza impositiva della suddetta misura (quando essa è finalizzata a garantire...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 292 del 29 marzo 1999
«Atteso il disposto dell'art. 236, comma 2, att. coord. trans. c.p.p., secondo cui «nelle materie di competenza del tribunale di sorveglianza continuano ad osservarsi le disposizioni processuali della legge 26 luglio 1975 n. 354 diverse da quelle...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1734 del 24 giugno 1997
«Anche nel giudizio di appello contro le ordinanze in materia di misure cautelari personali, disciplinato dall'art. 310 c.p.p., deve trovare applicazione la regola stabilita dall'art. 291, comma 1 bis, stesso codice, che riconosce al giudice, nel...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 3656 del 5 settembre 1994
«L'art. 292, comma 2, lettera d), c.p.p., in base al quale è fatto obbligo al giudice di fissare la durata della misura cautelare, quando questa è disposta al fine di garantire l'acquisizione o la genuinità della prova, non impone al giudice di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3344 del 3 novembre 1992
«Il P.M. che abbia richiesto una misura per plurime esigenze cautelari ha interesse ad impugnare l'ordinanza del giudice per le indagini preliminari che abbia adottato la richiesta misura soltanto per ragioni concernenti la prova, con fissazione...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 1823 del 10 giugno 1998
«Quando il fatto per il quale è stata applicata una misura cautelare rimane identico nei suoi elementi caratterizzanti, costituiti da condotta, evento e nesso di causalità, la diversa e più grave qualificazione giuridica del medesimo, anche per...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2951 del 10 agosto 1998
«Non è vietato disporre a carico dell'incolpato, con più ordinanze emesse in tempi diversi, la medesima misura cautelare per lo stesso fatto; l'unica conseguenza che ne deriva è la decorrenza dei termini di durata dall'esecuzione o dalla notifica...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 26798 del 20 luglio 2005
«L'interrogatorio della persona sottoposta a misura cautelare, prescritto dall'art. 294 c.p.p., è viziato da nullità quando non sia stato preceduto dal deposito nella cancelleria del giudice, a norma del comma terzo dell'art. 293 stesso codice,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 31509 del 16 luglio 2004
«In tema di misure cautelari, il deposito in cancelleria dell'ordinanza che ha disposto la misura stessa è funzionale alla posizione del difensore, che così è messo in grado di approntare compiutamente la richiesta di riesame, ma tale deposito non...»