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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5300 del 7 dicembre 1977
«In materia di vendita di cosa gravata da garanzie reali o altri vincoli non dichiarati dal venditore e ignorati dal compratore l'art. 1482 c.c., applicabile indifferentemente alla vendita perfetta e al preliminare di vendita, mentre attribuisce al...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 9642 del 16 luglio 2001
«Il compratore evitto ha diritto ad essere risarcito dal venditore dal danno subito sia per la lesione dell'interesse negativo che per la lesione dell'interesse positivo. Nella prima ipotesi, poiché il diritto al risarcimento sorge in conseguenza...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 21625 del 12 ottobre 2009
«In caso di evizione parziale, qualora sia accertato il fatto che rende operante la relativa garanzia, all'acquirente, convenuto in giudizio, compete, ai sensi degli artt. 1483, secondo comma, e 1484 c.c., nei confronti del venditore chiamato in...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2541 del 19 marzo 1999
«Il diritto alla restituzione del prezzo pagato per l'evizione parziale del bene costituisce un credito di valuta, e poiché prescinde dalla colpa, anche solo presunta, del venditore, se il giudice esclude la sussistenza del diritto al risarcimento...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2714 del 27 marzo 1996
«Quando il compratore oltre a chiamare in causa il venditore per la denuncia della lite ex art. 1485 c.c., propone contro di questi nel medesimo processo anche l'azione di garanzia, fra la causa principale e quella di garanzia (propria) si instaura...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6603 del 4 dicembre 1982
«Il compratore, convenuto da un terzo che pretende di avere diritti sulla cosa venduta, che voglia garantirsi a norma dell'art. 1485 c.c., può chiamare il venditore nel processo ai sensi dell'art. 106 c.p.c., ma deve, al riguardo, attenersi al...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 19812 del 4 ottobre 2004
«La garanzia, prevista dall'art. 1489 c.c., per gli oneri reali o personali gravanti sulla cosa venduta, è in via analogica applicabile anche al contratto preliminare di compravendita.»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 24055 del 25 settembre 2008
«L'evizione totale o parziale si verifica solo quando l'acquirente sia privato in tutto o in parte del bene alienato ovvero il diritto trasferito perda le sue caratteristiche qualitative o quantitative, mentre se la privazione riguardi...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 28984 del 10 dicembre 2008
«Nel caso in cui i beni mobili oggetto di vendita in sede fallimentare risultino affetti da vizi redibitori, non è configurabile la garanzia prevista dall'art. 1490 cod. civ., neppure se la vendita abbia avuto luogo ad offerte private, ma solo una...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5251 del 15 marzo 2004
«In ordine all'applicabilità delle norme sulla garanzia per vizi nella vendita di cose usate, il riferimento al bene (nella specie, un'imbarcazione) come non nuovo comporta che la promessa del venditore è determinata dallo stato del bene stesso...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6073 del 30 maggio 1995
«Il riconoscimento, da parte del venditore, dell'esistenza dei vizi della cosa venduta esime il compratore, a norma dell'art. 1495, secondo comma, c.c., dall'onere di denunziarli e può sanare gli effetti della decadenza, eventualmente verificatasi...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 15104 del 22 novembre 2000
«La rinunzia, accertata dal giudice di merito, del compratore all'azione di risoluzione malgrado la denunzia dei vizi della merce acquistata, non preclude l'esame dell'azione risarcitoria del medesimo proposta perché detta azione, riconosciuta...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 7863 del 19 luglio 1995
«Il giudice di merito che ha regolarmente acquisito al processo l'accertamento tecnico preventivo può trarre elementi di prova anche dalle indagini effettuate dal consulente tecnico al di fuori dei limiti dell'incarico ricevuto se queste indagini...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 13332 del 6 ottobre 2000
«La legge non impone particolari criteri da seguire per la determinazione della somma dovuta per riduzione di prezzo in relazione ai vizi della cosa venduta, ed il ricorso a criteri equitativi ed al prudente apprezzamento del giudice, ancorché non...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4094 del 9 novembre 1976
«La misura della riduzione del prezzo di vendita, per il caso di vizi della cosa venduta e di esperimento da parte del compratore della actio quanti minoris (art. 1492 c.c.), deve essere determinata in funzione della necessità di ripristinare...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2694 del 9 luglio 1975
«Con l' actio minoris , il compratore tende a conseguire una riduzione del prezzo pattuito per l'acquisto della cosa. L'indagine del giudice deve essere, perciò, diretta a determinare il minor prezzo che il compratore avrebbe pagato se avesse...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1212 del 1 febbraio 1993
«In tema di vizi della cosa oggetto di compravendita, la regola dettata dal terzo comma, ultima ipotesi dell'art. 1492 c.c., che esclude la possibilità di chiedere la risoluzione nei casi di alienazione e trasformazione della cosa, deve essere...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 6234 del 11 febbraio 2000
«L'ordinanza di custodia cautelare del giudice per le indagini preliminari che, per quanto concerne l'esposizione degli indici di colpevolezza, recepisca integralmente la richiesta del pubblico ministero, non può ritenersi mancante di motivazione.»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 7541 del 8 luglio 1995
«Il termine di decadenza previsto dall'art. 1495 c.c., per l'azione di garanzia dei vizi della cosa venduta decorre dalla effettiva scoperta dei vizi, che si ha quando il compratore ne abbia acquistato certezza obiettiva e completa (e non dalla...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4968 del 11 marzo 2004
«A differenza del riconoscimento da parte del venditore della propria responsabilità in ordine al vizio o alla mancanza di qualità della cosa, il semplice riconoscimento che lo stesso venditore faccia del vizio o del difetto di qualità, rende...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 8226 del 11 agosto 1990
«L'avvocato, ancorché sia iscritto nell'albo dei procuratori del tribunale di un distretto giudiziario diverso da quello del giudice adito, tuttavia può validamente partecipare all'udienza dinnanzi al collegio e chiedere la spedizione della causa a...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 10922 del 24 maggio 2005
«In tema d'interpretazione della domanda, il giudice ha il potere-dovere di qualificare giuridicamente l'azione dando al rapporto dedotto in giudizio il nomen iuris anche in difformità rispetto alla prospettazione formulata dalle parti, purché...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 244 del 13 gennaio 1997
«In tema di compravendita, il vizio redibitorio (art. 1490 c.c.) e la mancanza di qualità promesse o essenziali (art. 1497 c.c.), pur presupponendo entrambi l'appartenenza della cosa al genere pattuito, si differenziano in quanto il primo riguarda...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1332 del 22 febbraio 1983
«In tema di vendita con patto di riscatto, il venditore, che esercita il diritto di riscatto, è tenuto, ai sensi dell'art. 1502 c.c., a rimborsare al compratore le spese che hanno aumentato il valore della cosa riscattata nei limiti dell'aumento,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1805 del 20 maggio 1976
«Ai sensi dell'art. 1503 secondo comma c.c., il venditore riscattante, al fine di non decadere dal diritto di riscatto, nel caso di rifiuto del compratore di ricevere le somme dovutegli, deve effettuare offerta reale delle somme medesime, e,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 49 del 5 gennaio 1996
«In tema di vendita di cose da trasportare, l'art. 1511 c.c. pone a carico del compratore un onere di diligenza consistente nel dovere di esaminare la cosa comprata per rilevarne vizi o difetti apparenti; cosicché il termine per la denunzia dei...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5155 del 17 settembre 1981
«Qualora il compratore agisca, ai sensi dell'art. 1492 c.c., per la risoluzione del contratto, senza porre alcuna pretesa fondata sulla garanzia di buon funzionamento prevista dall'art. 1512 c.c. — la quale attua una più energica tutela del...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 9425 del 18 dicembre 1987
«In tema di vendita di cose mobili, nell'ipotesi di cui al cpv. dell'art. 1513 c.c. (che dispone che «la parte, che non ha chiesto la verifica della cosa, deve, in caso di contestazione, provarne rigorosamente l'identità e lo stato») la prova...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5222 del 29 luglio 1983
«L'autotutela concessa dall'art. 1516 c.c. al compratore che non ottiene la consegna della merce — acquisto senza ritardo delle cose, a spese del venditore, a mezzo di persona autorizzata, ovvero di ufficiale giudiziario o di commissario nominato...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3963 del 9 giugno 1983
«Il diritto alla differenza di prezzo, previsto dall'art. 1516, secondo comma, c.c. in favore dell'acquirente per la compera in danno, non attiene ad un mero rimborso di spese, così da costituire un titolo distinto dal risarcimento del maggior...»