-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1869 del 3 marzo 1997
«La persona danneggiata in conseguenza di un fatto illecito imputabile a più persone legate dal vincolo della solidarietà (quali sono, in ipotesi di sinistro stradale, i responsabili dello scontro; nei confronti del terzo trasportato in uno dei...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 8216 del 6 giugno 2002
«L'assicurazione contro la responsabilità civile da circolazione di veicoli, costituendo applicazione dell'istituto dell'assicuratore della responsabilità civile di cui all'art. 1917 c.c. per danni arrecati a terzi, è diretta a garantire il...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2680 del 11 marzo 1998
«Alla parte evocata in giudizio per il risarcimento del danno, non è vietato di chiamare in causa altro corresponsabile al fine di esercitare il regresso contro di questi, per il caso di esito positivo dell'azione intrapresa dal danneggiato. In...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 7529 del 15 maggio 2003
«Il risarcimento in forma specifica, secondo il principio generale fissato dall'art. 2058 c.c., applicabile anche anche alle obbligazioni contrattuali, costituisce rimedio alternativo al risarcimento per equivalente pecuniario, sicché il creditore...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3004 del 17 febbraio 2004
«In materia di risarcimento del danno, secondo un principio che trova applicazione anche in materia contrattuale, rientra nei poteri discrezionali del giudice del merito (il cui mancato esercizio non è sindacabile in sede di legittimità) attribuire...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 22020 del 19 ottobre 2007
«Il giudice civile, ai fini del proprio convincimento, può autonomamente valutare, nel contraddittorio tra le parti, ogni elemento dotato di efficacia probatoria e, dunque, anche le prove raccolte in un processo penale e, segnatamente (come nella...»
-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 12326 del 27 maggio 2009
«In materia di assicurazione contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali, il danno cosiddetto "tanatologico", nel caso che la morte (nella specie, in esito ad un infortunio "in itinere") segua le lesioni dopo breve tempo,...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 28423 del 28 novembre 2008
«Il danno non patrimoniale derivante dalla perdita di un prossimo congiunto non si identifica con la sofferenza psichica transeunte, ma comprende tutti i pregiudizi non patrimoniali derivati dal fatto illecito. Ne consegue che la liquidazione di un...»
-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 24362 del 1 dicembre 2010
«In materia di infortunio sul lavoro e malattie professionali, il risarcimento dei danni non patrimoniali, spettante ai prossimi congiunti del lavoratore deceduto a causa di patologie contratte sul luogo di lavoro (nella specie, mesotelioma...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 10823 del 11 maggio 2007
«In tema di danno morale dovuto ai parenti della vittima — nella specie, figlio e nipoti conviventi con la donna deceduta a causa di un investimento stradale —, non è necessaria la prova specifica della sua sussistenza, ove sia esistito tra di essi...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1203 del 19 gennaio 2007
«In conseguenza della morte di persona causata da reato, ciascuno dei suoi familiari prossimi congiunti è titolare di un autonomo diritto per il conseguente risarcimento del danno morale, il quale deve essere liquidato in rapporto al pregiudizio da...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3181 del 14 febbraio 2006
«L'acquisizione del fascicolo d'ufficio di primo grado ha una funzione meramente sussidiaria sicché la sua mancata acquisizione non vizia nè il procedimento di secondo grado, nè la relativa sentenza. Tuttavia, detta mancanza può costituire motivo...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 10816 del 8 giugno 2004
«Ai prossimi congiunti di persona che abbia subito, a causa di fatto illecito costituente reato, lesioni personali, spetta anche il risarcimento del danno morale, a condizione che si tratti di lesioni seriamente invalidanti, giacché lesioni minime...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 10719 del 11 agosto 2000
«Perché una persona giuridica possa essere chiamata a rispondere di danni morali non è necessario che un reato sia stato commesso dal proprio legale rappresentante, essendo invece sufficiente, per il rapporto di immedesimazione organica, che esso...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3581 del 16 febbraio 2010
«Ai fini della liquidazione, in favore dei familiari superstiti, del danno morale conseguente alla morte di un congiunto, non possono essere assunti come parametri di valutazione quelli previsti dall'art. 1 della legge 21 dicembre 1999, n. 497,...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 23053 del 30 ottobre 2009
«In tema di risarcimento del danno da fatto illecito, ove tra quest'ultimo e la morte della vittima sia trascorso un apprezzabile lasso di tempo, l'ammontare del danno biologico che gli eredi del defunto richiedono "iure successionis" va calcolato...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3357 del 11 febbraio 2009
«Il vizio di omessa pronuncia che determina la nullità della sentenza per violazione dell'art. 112 c.p.c., rilevante ai fini di cui all'art. 360, n. 4 dello stesso codice, si configura esclusivamente con riferimento a domande, eccezioni o assunti...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 15330 del 30 novembre 2000
«La norma sul danno morale di cui all'art. 2059 c.c. (danno consequenziale, sì, al danno biologico, ma da questo concettualmente distinto, attenendo il primo alla sfera del danno alla salute, il secondo, specificamente, a tutte le sofferenze...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 13340 del 29 novembre 1999
«Il danno biologico può sussistere non soltanto in presenza di una lesione che abbia prodotto postumi permanenti, ma anche in presenza di lesioni che abbiano causato uno stress psicologico.»
-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 411 del 24 gennaio 1990
«Il bene della salute costituisce, come tale, oggetto di autonomo diritto primario assoluto (art. 32 Cost.), sicché il risarcimento dovuto per la sua lesione non può essere limitato alle conseguenze che incidono solo sull'idoneità a produrre...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3806 del 25 febbraio 2004
«In tema di danno biologico, la cui liquidazione deve tenere conto della lesione dell'integrità psicofisica del soggetto sotto il duplice aspetto dell'invalidità temporanea e di quella permanente, quest'ultima è suscettibile di valutazione soltanto...»
-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 1954 del 10 marzo 1990
«In caso di evento lesivo dell'integrità personale, il danno biologico e quello patrimoniale attengono a due distinte sfere di riferimento, il primo riguardando il cosiddetto diritto alla salute ed il secondo attenendo alla capacità di produrre...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 21976 del 19 ottobre 2007
«Il danno terminale, biologico e morale, sussiste in tutti i casi in cui tra il fatto illecito ed il decesso della vittima sia intercorso un apprezzabile lasso di tempo, tale potendosi astrattamente considerare anche la sopravvivenza della vittima...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6946 del 22 marzo 2007
«La lesione dell'integrità fisica con esito letale, intervenuta immediatamente o a breve distanza dall'evento lesivo, non è configurabile come danno biologico, poiché la morte non costituisce la massima lesione possibile del diritto alla salute, ma...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 9959 del 28 aprile 2006
«Nel caso in cui intercorra un apprezzabile lasso di tempo tra le lesioni colpose e la morte causata dalle stesse è configurabile un danno biologico risarcibile, da liquidarsi in relazione alla menomazione della integrità psicofisica patita dal...»
-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 8204 del 23 maggio 2003
«È danno biologico risarcibile (inteso come danno conseguenza rispetto al danno evento della lesione) la perdita per il danneggiato di utilità dell'esistenza determinata dalla lesione del bene della salute, mentre non costituisce danno biologico la...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2134 del 25 febbraio 2000
«È configurabile un danno biologico risarcibile per gli stretti congiunti della persona deceduta per effetto di illecita condotta altrui, allorché, le sofferenze causate a costoro da detta perdita abbiano determinato una lesione della integrità...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1633 del 14 febbraio 2000
«La morte di un soggetto, causata in modo immediato dall'altrui atto illecito, non fa acquistare al defunto — e quindi non fa trasmettere agli eredi — né il diritto al risarcimento del danno biologico, né quello al risarcimento del danno per...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 11169 del 27 dicembre 1994
«Il diritto al risarcimento del danno biologico, concretandosi questo nella lesione del diritto alla salute, che è sempre presente quando vi è offesa dell'integrità fisica della persona e costituisce, quindi, la voce primaria ed immancabile del...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 8333 del 3 maggio 2004
«Le sofferenze indotte dalla perdita del congiunto a causa di illecita condotta altrui, pur potendo attingere un grado di incommensurabile intensità, danno luogo solo in ipotesi remota alla lesione dell'integrità psicofisica degli stretti congiunti...»