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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 31693 del 28 luglio 2003
«In tema di notifica degli atti, quando l'imputato sia stato arrestato all'estero per un fatto diverso, e lo stesso abbia manifestato un totale disinteresse al procedimento pendente a suo carico in Italia, rinunciando espressamente a comparire, e...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 35191 del 11 settembre 2008
«La deposizione di un ufficiale di polizia giudiziaria sul contenuto di dichiarazioni testimoniali, acquisita agli atti prima dell'entrata in vigore della novella codicistica della L. n. 63 del 2001 che ha introdotto per questa parte ed in...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 3330 del 4 luglio 2000
«L'elezione o dichiarazione di domicilio sono valide ed efficaci unicamente nell'ambito del procedimento nel quale sono state effettuate, mentre non spiegano alcun effetto nell'ambito di altri procedimenti, sia pure geneticamente collegati a quello...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 40324 del 29 ottobre 2008
«È legittima la notificazione del decreto di fissazione dell'udienza (nella specie dinanzi al tribunale di sorveglianza) all'imputato irreperibile eseguita mediante consegna al difensore a mezzo telefax, il cui impiego è consentito non solo con...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 9104 del 6 ottobre 1993
«L'impossibilità della notificazione al domicilio dichiarato, cui fa riferimento la norma del comma quarto dell'art. 161 c.p.p., va intesa e correlata con l'insufficienza o inidoneità delle indicazioni contenute nella dichiarazione. Pertanto...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 133 del 8 gennaio 2009
«In materia di termini processuali stabiliti a giorni, la proroga prevista dall'art. 172, comma terzo, c.p.p. con riferimento ai giorni festivi riguarda esclusivamente la scadenza dei termini stessi, e non anche l'inizio della loro decorrenza, la...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1553 del 10 maggio 1997
«L'effettuazione di lavori nell'abitazione di residenza non equivale ad impossibilità di prendere cognizione della notifica del decreto penale, sicché non è concepibile la restituzione nel termine, di cui all'art. 175 c.p.p., per proporre...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6266 del 13 febbraio 2009
«La scarcerazione dell'imputato, da parte del giudice che abbia accolto la richiesta dello stesso di restituzione nel termine per proporre impugnazione avverso sentenza di condanna contumaciale, opera esclusivamente con riferimento alla detenzione...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 35555 del 17 settembre 2008
«Non è manifestamente infondata la questione di legittimità costituzionale, in riferimento agli artt. 24, 111, 117 Cost., dell'art. 175. comma secondo, c.p.p., nella parte in cui preclude all'imputato di essere restituito nel termine per impugnare...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 11971 del 18 marzo 2008
«In tema di estradizione dall'estero, la questione concernente la violazione della clausola di specialità, già dedotta e decisa ovvero non eccepita nel giudizio di cognizione, non è più deducibile in sede di esecuzione. (In motivazione, la Corte ha...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 14991 del 28 aprile 2006
«Nel procedimento per la restituzione in termini, sulla relativa istanza il giudice competente provvede de plano, a meno che non sia in corso un procedimento principale con rito camerale, nel qual caso sulla predetta istanza decide nelle medesime...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 20377 del 30 aprile 2004
«Le disposizioni del codice di rito concernenti i termini per la proposizione dell'impugnazione operano anche con riferimento al ricorso per cassazione avverso gli atti abnormi, con la sola eccezione delle ipotesi di gravame proposto nei confronti...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 9398 del 13 agosto 1998
«In tema di udienza preliminare, l'omessa notifica all'imputato dell'avviso di cui al primo comma dell'art. 419 c.p.p. (atti introduttivi) non costituisce ipotesi di nullità assoluta ai sensi dell'art. 179 c.p.p., bensì rientra nel regime di cui...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 17 del 12 febbraio 1998
«È affetto da abnormità non solo il provvedimento che, per la singolarità e stranezza del contenuto, risulti avulso dall'intero ordinamento processuale, ma anche quello che, pur essendo in astratto manifestazione di legittimo potere, si esplichi al...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 7523 del 27 giugno 2000
«In tema di udienza preliminare, l'omessa notifica all'imputato dell'avviso di cui all'art. 419 c.p.p. non costituisce ipotesi di nullità assoluta ai sensi dell'art. 179 c.p.p. bensì rientra nel regime di cui all'art. 180 c.p.p. Ciò in quanto...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5657 del 7 dicembre 1995
«La mancata indicazione, nel decreto che, ai sensi dell'art. 104 c.p.p., dispone il differimento dei colloqui tra imputato e difensore, delle «specifiche ed eccezionali ragioni di cautela», cui fa riferimento la citata disposizione normativa, dà...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 333 del 1 marzo 1993
«I termini di rilevabilità e di deducibilità delle nullità di ordine generale di cui agli artt. 178 e 180 c.p.p. sono stabiliti con riferimento alla deliberazione della sentenza di primo grado o, se le nullità sono occorse nel giudizio, con...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 37400 del 13 novembre 2006
«Costituisce nullità soggetta al cosiddetto regime intermedio previsto dall'art. 180 c.p.p. il mancato rispetto delle formalità volte a garantire la partecipazione della parte privata all'analisi dei campioni prelevati con riferimento ad alimenti...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 43232 del 19 novembre 2008
«Il divieto di utilizzazione nei confronti di terzi di dichiarazioni rese da persona che avrebbe dovuto essere sentita in qualità di indagata, non attiene alle dichiarazioni rese al giudice da soggetto che mai abbia assunto la qualità di imputato o...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 3757 del 20 aprile 1996
«Il principio, secondo cui gli effetti del giudicato sostanziale si estendono non solo alla decisione relativa al bene della vita chiesto dall'attore ma anche a quella, implicita, inerente alla esistenza e validità del rapporto sul quale si fonda...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 146 del 8 marzo 1994
«La disciplina della sospensione dei termini processuali nel periodo feriale opera anche con riferimento al processo di esecuzione e a quello di sorveglianza, sicché la trattazione degli stessi in tale periodo deve ritenersi illegittima. Tuttavia,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5517 del 22 febbraio 1994
«La disciplina della sospensione dei termini processuali per il periodo feriale opera anche con riferimento al procedimento di sorveglianza. Tuttavia, nel caso in cui all'udienza svoltasi in violazione di tale disciplina abbiano presenziato sia...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 2539 del 25 maggio 2000
«Il dovere imposto all'autorità giudiziaria ed alla polizia giudiziaria dall'art. 63, comma 2, c.p.p., di non procedere all'esame quale testimone o persona informata sui fatti di colui che debba essere sentito fin dall'inizio in qualità di indagato...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2793 del 27 dicembre 1995
«Il divieto posto dall'art. 197, lett. d), c.p.p. di assumere come testimoni coloro che nello stesso procedimento hanno svolto l'attività di ausiliari del giudice o del P.M. riguarda, per quanto attiene gli agenti di P.G., soltanto le deposizioni...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1977 del 17 febbraio 1994
«In tema di rinnovazione delle trascrizioni delle intercettazioni telefoniche, l'avvenuta presa di conoscenza da parte del tribunale del fascicolo del P.M., finalizzata ad una più adeguata valutazione della necessità e indipensabilità dell'atto...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 11837 del 11 dicembre 1992
«L'art. 197 c.p.p., che disciplina l'incompatibilità con l'ufficio di testimone ha natura di norma eccezionale finché il suo contenuto pone specifiche eccezioni al dovere generale di rendere testimonianza, fissato dalla legge, e reso, vieppiù,...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 2809 del 24 gennaio 2006
«In tema di intercettazioni disposte in procedimenti diversi, l'utilizzazione dei risultati intercettativi è consentita quando sono indispensabili non solo all'accertamento del fatto reato, ma anche con riferimento all'intera imputazione, compresi...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3460 del 19 marzo 1998
«Il vizio di difetto di correlazione tra accusa e sentenza presuppone che venga posto a base della decisione un fatto radicalmente trasformato rispetto a quello contenuto nella imputazione. Ciò significa, che il fatto ritenuto in sentenza, affinché...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3952 del 13 gennaio 1993
«Le informazioni assunte da un confidente della polizia giudiziaria e da questa riferite all'autorità giudiziaria dopo la morte del medesimo (nella specie assassinato) possono essere legittimamente utilizzate all'interno della fase delle indagini...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 14991 del 18 aprile 2012
«Al ricorrente in cassazione non è consentito, con i motivi nuovi di cui all'art. 611 cod. proc. pen., dedurre una violazione di legge se era stato originariamente censurato solo il vizio di motivazione. (Nella specie, la Corte ha ritenuto...»