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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 11471 del 18 novembre 1997
«Affinché una transazione sia validamente conclusa è necessario, da un lato, che essa abbia ad oggetto una res dubita , e cioè cada sopra un rapporto giuridico avente, almeno nell'opinione delle parti, carattere d'incertezza e, dall'altro lato,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5138 del 3 aprile 2003
«A norma dell'art. 1975 c.c., i documenti ignoti al tempo della transazione e scoperti successivamente non hanno influenza, salvo il solo caso di occultamento, quando la transazione sia stata «generale», cioè posta in essere relativamente ad una...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 24377 del 16 novembre 2006
«Nell'ipotesi in cui un rapporto venga fatto oggetto di una transazione e questa non abbia carattere novativo, la mancata estinzione del rapporto originario discendente da quel carattere della transazione significa non già che la posizione delle...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 8983 del 29 aprile 2005
«La transazione, pur modificando la fonte del rapporto obbligatorio preesistente, non ne determina necessariamente l'estinzione, potendo configurarsi tanto in forma novativa, quanto non novativa, e con la prima soltanto delle quali creando le parti...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 981 del 27 gennaio 1995
«A norma dell'art. 18, secondo comma, della legge 24 dicembre 1969, n. 990 l'assicuratore ha diritto di agire in rivalsa nei confronti dell'assicurato tutte le volte che abbia risarcito il danno pur avendo contrattualmente il diritto di rifiutare o...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 11634 del 22 giugno 2004
«Ai contratti collettivi non è consentito, in forza del principio della intangibilità dei diritti quesiti, di incidere su diritti soggettivi, che siano già entrati nel patrimonio dei lavoratori, in assenza di uno specifico mandato o di una...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 3233 del 3 aprile 1999
«L'art. 2113 c.c. non ha l'effetto di rendere annullabili tutte le rinunce e le transazioni del lavoratore indipendentemente dalla natura dei diritti che ne costituiscono oggetto, ma si riferisce specificamente ai diritti di natura retributiva e...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 22105 del 19 ottobre 2009
«La transazione conclusa tra dipendente e datore di lavoro avente ad oggetto la risoluzione del rapporto di lavoro - che non rientra nell'ambito di applicazione dell'art. 2113 c.c. in quanto, anche quando è garantita la stabilità del posto di...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 18285 del 13 agosto 2009
«Nell'ipotesi in cui la risoluzione consensuale del rapporto di lavoro, o le dimissioni (riferibili ad un diritto disponibile del lavoratore e quindi sottratte alla disciplina dell'art. 2113 c.c.) siano poste in essere nell'ambito di un contesto...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 10218 del 18 aprile 2008
«L'accordo transattivo sottoscritto dal lavoratore, che contenga una dichiarazione di rinuncia «all'eventuale risarcimento danni per qualsiasi titolo» può assumere il valore di rinuncia o di transazione, che il lavoratore ha l'onere di impugnare...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 20780 del 4 ottobre 2007
«Perché l'accordo tra il lavoratore ed il datore di lavoro possa qualificarsi atto di transazione è necessario che contenga lo scambio di reciproche concessioni, sicché, ove manchi l'elemento dell'aliquid datum, aliquid retentum essenziale ad...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 12561 del 26 maggio 2006
«Riguardo a diritti già maturati, il negozio dispositivo integra una mera rinuncia o transazione, rispetto alla quale la dipendenza del diritto da norme inderogabili comporta, in forza dell'art. 2113 c.c., l'annullabilità dell'atto di disposizione,...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 2734 del 12 febbraio 2004
«Con riferimento alla disciplina dettata in tema di rinunce e transazioni, di cui all'art. 2113 c.c.,(disponente l'invalidità di tali atti quando hanno per oggetto diritti del prestatore di lavoro derivanti da disposizioni inderogabili della legge...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 12556 del 15 dicembre 1998
«L'indisponibilità dei diritti del lavoratore subordinato derivanti dalle norme imperative (quale, nella specie, il diritto al riposo settimanale fruito in modo frazionato) non comporta l'indisponibilità del diritto al risarcimento dei danni...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 304 del 14 gennaio 1998
«L'accettazione del licenziamento da parte del lavoratore, ossia la manifestazione di volontà di quest'ultimo di non contestare l'avvenuto esercizio della facoltà di recesso del datore di lavoro non rientra nella previsione dell'art. 2113 c.c., non...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 9407 del 11 luglio 2001
«La quietanza a saldo sottoscritta dal lavoratore, che contenga una dichiarazione di rinuncia a maggiori somme riferita, in termini generici, ad una serie di titoli di pretese in astratto ipotizzabili in relazione alla prestazione di lavoro...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 5930 del 13 giugno 1998
«La dichiarazione del lavoratore che dà atto di aver ricevuto una determinata somma a totale soddisfacimento di ogni sua spettanza e di non aver altro a pretendere dal proprio datore di lavoro, costituisce, di norma, una mera dichiarazione di...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 13466 del 20 luglio 2004
«L'impugnazione di una rinuncia o transazione ex art. 2113 c.c. da parte del lavoratore ne determina l'automatica caducazione anche se proposta oltre il termine di sei mesi prescritto dalla citata disposizione, essendo onere del datore di lavoro...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 17785 del 12 dicembre 2002
«Con riguardo alla speciale impugnativa della transazione tra datore di lavoro e lavoratore, prevista dall'art. 2113, terzo comma, c.c., l'intervento dell'ufficio provinciale del lavoro è in sé idoneo a sottrarre il lavoratore a quella condizione...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 11616 del 14 ottobre 1999
«Ai fini dell'impugnativa di cui all'art. 2113 c.c. non è necessaria la richiesta di annullamento dell'atto di rinunzia o di transazione, ma al lavoratore viene concesso di liberarsi dai vincoli derivanti dall'atto compiuto sulla base di una...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 28748 del 3 dicembre 2008
«... la accertata irragionevolezza della misura del compenso (valutata in base al fatturato ed alla dimensione economica e finanziaria dell'impresa, da rapportare all'impegno chiesto per la sua gestione) può risultare anche quando la delibera attua...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1325 del 7 febbraio 2000
«La regola di cui all'art. 2384 c.c. il quale (nel testo modificato dall'art. 5 del D.P.R. n. 1127 del 1969 introdotto in esecuzione della Direttiva CEE n. 151 del 1968 al fine di garantire ai terzi la sicurezza in ordine alla validità degli atti...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 16050 del 8 luglio 2009
«La responsabilità degli amministratori e dei sindaci di società ha natura solidale, ai sensi dell'art. 1292 c.c., e tale vincolo sussiste - tanto quando la responsabilità sia contrattuale, quanto ove essa sia extracontrattuale - anche se l'evento...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 14963 del 7 luglio 2011
«A norma dell'articolo 2393 c.c. compete esclusivamente all'assemblea dei soci il potere di deliberare sia il promovimento dell'azione sociale
di responsabilità sia la rinuncia all'esercizio di tale azione, sia la transazione. Pertanto, la rinuncia...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8699 del 2 settembre 1998
«In ipotesi di società a responsabilità limitata composta da soli due soci (titolari ciascuno del 50% del capitale sociale) entrambi amministratori, è valida la deliberazione assembleare con la quale si decida l'azione di responsabilità nei...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9901 del 24 aprile 2007
«In tema di società, l'amministratore convenuto in giudizio, unitamente ad altri soggetti, con l'azione sociale di responsabilità, non può giovarsi, ai sensi dell'art. 1304 c.c., della transazione intervenuta tra la società ed i coobbligati...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 10869 del 1 ottobre 1999
«A norma dell'articolo 2393 c.c. compete esclusivamente all'assemblea dei soci il potere di deliberare sia il promovimento dell'azione sociale di responsabilità sia la rinuncia all'esercizio di tale azione, sia la transazione; pertanto, la rinuncia...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9619 del 22 aprile 2009
«L'azione di responsabilità dei creditori sociali nei confronti degli amministratori di società è soggetta a prescrizione quinquennale, decorrente dal momento in cui i creditori sono oggettivamente in grado di venire a conoscenza dell'insufficienza...»
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Cassazione penale, Sez. Feriale, sentenza n. 34558 del 20 agosto 2003
«Al fine di individuare se l'attività svolta da un soggetto possa essere qualificata come pubblica, ai sensi e per gli effetti di cui agli artt. 357 e 358 c.p., è necessario verificare se essa sia o meno disciplinata da norme di diritto pubblico o...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 144 del 8 gennaio 2002
«Mentre in materia di atti e contratti per i quali sia richiesta ad substantiam la forma scritta, eccettuata l'ipotesi della perdita incolpevole del documento (art. 2724 c.c.), è inammissibile la prova testimoniale della esistenza del negozio e...»