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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 35737 del 5 ottobre 2010
«L'aggravante della cessione di sostanze stupefacenti a soggetto minore di età è astrattamente compatibile con l'attenuante del fatto di lieve entità; ne consegue che il giudice deve valutarne la compatibilità caso per caso, tenendo conto di tutte...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 17305 del 5 maggio 2011
«Ai fini del riconoscimento del vizio totale o parziale di mente, nessun rilievo può assumere la presenza, in capo all'autore della condotta delittuosa, di un generico stato di agitazione determinato da una crisi di astinenza dall'abituale consumo...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 6357 del 24 giugno 1996
«...artt. 88 e 89 c.p., ma solo quegli stati di grave intossicazione da sostanze stupefacenti che determinano un vero e proprio stato patologico psicofisico dell'imputato, incidendo profondamente sui processi intellettivi o volitivi di quest'ultimo.»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 17230 del 18 maggio 2006
«...ai quali era stato contestato il reato di cui all'articolo 73 D.P.R. 9 ottobre 1990 n. 309, era stata ricompresa tra i «precursori» ossia tra le sostanze suscettibili di impiego per la produzione di sostanze stupefacenti o psicotrope.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4266 del 2 dicembre 1997
«In tema di reati concernenti le sostanze stupefacenti, il concetto di “modica quantità” di cui all'art. 72 della L. 22 dicembre 1975, n. 685, è diverso da quello di “fatto di lieve entità” di cui all'art. 73, quinto comma, D.P.R. 9 ottobre 1990 n....»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 8366 del 2 marzo 2011
«Il consumo di gruppo di sostanze stupefacenti conseguente al mandato all'acquisto collettivo ad uno degli assuntori e nella certezza originaria dell'identità degli altri non è punibile ai sensi dell'art. 73, comma primo bis, lett. a), D.P.R. 9...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 18220 del 11 marzo 2015
«La regola secondo cui l'imputabilità non è esclusa né diminuita dall'ubriachezza o dall'assunzione di sostanze stupefacenti, a meno che esse non siano conseguenza di caso fortuito o forza maggiore, non esime dal dovere di accertamento della...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 6164 del 27 maggio 1995
«...le parti stesse abbiano, anche implicitamente, escluso gli effetti della recidiva sulla misura della pena. (Fattispecie in tema di detenzione di sostanze stupefacenti con applicazione della circostanza attenuante del fatto di lieve entità).»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 574 del 28 gennaio 1997
«Il concorso di persone nel reato non esige imprescindibilmente - soprattutto quando si tratti di condotte articolate e protraentisi nel tempo come quella di importazione di stupefacenti - che tutti i concorrenti esplichino attività identiche o...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3552 del 14 marzo 1990
«...era stato ritenuto colpevole, in concorso, di detenzione di sostanze stupefacenti sulla circostanza di essersi trovato in una autovettura nella quale il conducente-proprietario aveva nascosto droga all'insaputa dell'occasionale accompagnatore).»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 9590 del 14 settembre 1991
«...materiale in cui si estrinseca l'azione. Ne consegue che il concorso nella detenzione non richiede affatto che ciascuno dei partecipanti sia in materiale contatto con la cosa (fattispecie in tema di detenzione di sostanze stupefacenti).»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 44633 del 5 novembre 2013
«In tema di detenzione di sostanze stupefacenti, la distinzione tra connivenza non punibile e concorso nel reato va individuata nel fatto che, mentre la prima postula che l'agente mantenga un comportamento meramente passivo, inidoneo ad apportare...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 751 del 26 gennaio 1996
«In tema di detenzione di sostanze stupefacenti a fine di spaccio, la distinzione tra connivenza non punibile del coniuge e concorso nel delitto va individuata nel fatto che mentre la prima postula che l'agente mantenga un comportamento meramente...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 4055 del 29 gennaio 2014
«In tema di detenzione di sostanze stupefacenti, la distinzione tra connivenza non punibile e concorso nel reato commesso da altro soggetto va individuata nel fatto che la prima postula che l'agente mantenga un comportamento meramente passivo,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2297 del 20 gennaio 2014
«Ai fini della configurazione del concorso di persone nel reato di detenzione di sostanze stupefacenti, è necessario e sufficiente che taluno partecipi all'altrui attività criminosa con la semplice volontà di adesione, che può manifestarsi in forme...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 5993 del 20 giugno 1997
«In tema di spaccio di sostanze stupefacenti perché possa sussistere l'aggravante del concorso di tre o più persone occorre che la pluralità di soggetti sia riferibile a una delle condotte necessarie per l'integrazione del reato (offerta, eventuale...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 900 del 20 ottobre 1992
«La codetenzione a fine di spaccio o per l'uso in comune delle sostanze stupefacenti integra gli estremi del concorso nel reato in relazione all'intero quantitativo e non già ad una quota ideale. La condotta del singolo concorrente risulta,...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 14053 del 7 aprile 2015
«La cooperazione nel delitto colposo si distingue dal concorso di cause colpose indipendenti per la necessaria reciproca consapevolezza dei cooperanti della convergenza dei rispettivi contributi all'incedere di una comune procedura in corso, senza...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6622 del 12 febbraio 2008
«...è intervenuta condanna. (Fattispecie concernente il reato di cui all'art. 74, comma primo, D.P.R. 9 ottobre 1990 n. 309, testo unico in materia di disciplina degli stupefacenti e sostanze psicotrope, aggravato ai sensi del successivo comma terzo).»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1765 del 14 maggio 1991
«A maggior ragione, poi, non può essere considerato di buona condotta il soggetto che, senza essere tossicodipendente (e senza essere mosso, ovviamente da riconoscibili intenti di recupero), frequenti abitualmente i tossicodipendenti nei luoghi nei...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 34365 del 11 agosto 2004
«Ne consegue che, eccettuata l'ipotesi del trasporto di quantità davvero minime di sostanze stupefacenti, e nell'ambito di un'attività del tutto occasionale e non organizzata, deve ritenersi che l'autovettura utilizzata per detto trasporto...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 34088 del 8 agosto 2003
«...relative allo spaccio di sostanze stupefacenti, in quanto tale cosa non risultava necessariamente finalizzata al compimento del reato di detenzione illecita di sostanza stupefacente a fini di cessione a terzi, commesso dal condannato).»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 9503 del 15 settembre 1992
«Nel giudizio speciale di applicazione della pena su richiesta delle parti ai sensi dell'art. 444 ss., c.p.p., non può essere disposta la confisca della somma di denaro sequestrata all'imputato di spaccio di sostanze stupefacenti qualora tale somma...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 6624 del 6 giugno 1994
«A seguito del procedimento speciale di applicazione di pena su richiesta delle parti, non può essere disposta la confisca delle somme sequestrate all'imputato di spaccio di sostanze stupefacenti e costituente il corrispettivo della vendita,...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 4199 del 28 gennaio 2008
«In relazione al reato di cessione di sostanze stupefacenti, quando venga ravvisata l'ipotesi del fatto di lieve entità, può procedersi alla confisca del danaro trovato in possesso dell'imputato solo quando ricorrono le condizioni generali previste...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 34401 del 23 settembre 2010
«Commette il delitto di rifiuto di atti d'ufficio il militare dell'Arma dei Carabinieri che ometta la dovuta segnalazione al Prefetto circa la detenzione di una modica quantità di sostanze stupefacenti da parte di taluno.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 23821 del 31 maggio 2013
«La circostanza attenuante del danno patrimoniale di speciale tenuità prevista dall'art. 62, n. 4, c.p. non è applicabile ai reati di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 20937 del 25 maggio 2011
«La circostanza attenuante del conseguimento di un lucro di speciale tenuità di cui all'art. 62, n. 4, c.p. è applicabile al reato di cessione di sostanze stupefacenti in presenza di un evento dannoso o pericoloso connotato da un ridotto grado di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 7830 del 16 giugno 1999
«L'attenuante di cui all'art. 62, n. 4, c.p. non è applicabile ai reati di cessione di sostanze stupefacenti. Se è vero che detta circostanza presuppone relativamente all'ipotesi dei delitti determinati da motivi di lucro, quali in astratto...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 3621 del 9 aprile 1993
«Non è configurabile la circostanza attenuante di cui all'art. 62 n. 4, seconda parte, c.p. (come modificato dall'art. 2 della L. 7 febbraio 1990 n. 19), nel caso di cessione di sostanze stupefacenti, giacché, quand'anche il lucro conseguito a...»