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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3148 del 25 febbraio 1989
«La sentenza ecclesiastica che annulla un matrimonio, anche se delibata dalla competente corte d'appello, non fa venir meno l'obbligo di assistenza verso i figli minori, non eludibile neanche con la dimostrazione che l'altro genitore è fornito di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 12989 del 19 novembre 1986
«Il disporre della casa coniugale (nella specie mediante vendita) affidata alla moglie separata, senza resistere all'azione di rilascio, determinando così lo sfratto della moglie e dei figli minori, integra il reato di violazione degli obblighi di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2008 del 3 marzo 1984
«In materia di reato di violazione degli obblighi di assistenza familiare soltanto l'accertamento giudiziale della separazione per colpa del coniuge può far venir meno l'obbligo giuridico del versamento dei mezzi di sussistenza da parte di chi vi è...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2164 del 3 marzo 1982
«L'obbligo penalmente sanzionato di corrispondere i mezzi di sussistenza al coniuge cessa solo con la sentenza di separazione legale pronunciata con addebito a costui (oltre che nell'ipotesi di annullamento o scioglimento del matrimonio) e non...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 10841 del 14 ottobre 1986
«Integra gli estremi del reato di abbandono di persone incapaci ex art. 591 c.p., il repentino allontanamento di tutte le assistenti infermiere di una casa di ricovero per anziani e menomati psichici, essendo irrilevante, ai fini della sussistenza...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 12464 del 24 dicembre 1985
«Concorrono tra loro il delitto di maltrattamenti e quello di violazione degli obblighi di assistenza familiare, allorché l'agente reiteri la violenza e le ingiurie nei confronti dei figli, rendendo intollerabile la vita al punto da costringere le...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 11728 del 26 maggio 2014
«Ne consegue che, ai fini della legittimità del recesso, è sufficiente un fatto di minore consistenza, secondo una valutazione rimessa al giudice di merito insindacabile in sede di legittimità, se adeguatamente e correttamente motivata. (Nella...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 33 del 4 gennaio 1991
«Anche in caso di mancata comparizione o di assenza di opposizione dell'intimato l'emissione, ai sensi dell'art. 663 c.p.c., di ordinanza non impugnabile di convalida di sfratto, ha quale presupposto essenziale la sussistenza di un rapporto...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 297 del 15 gennaio 1990
«In tema di truffa, qualora sia accertato il nesso di causalità tra l'artificio o il raggiro e l'altrui induzione in errore, non è necessario stabilire se i mezzi usati siano, in astratto, genericamente idonei a trarre in errore, se in concreto...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 1233 del 30 gennaio 1988
«Ai fini della sussistenza del delitto di truffa in danno dello Stato, la scarsa diligenza o la mancanza di controllo e di verifica da parte dei pubblici funzionari dell'operato illegittimo del contribuente evasore, non escludono la idoneità dei...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 11514 del 12 novembre 1987
«Ai fini della ravvisabilità della sussistenza della contravvenzione di cui all'art. 658 c.p. è sufficiente che l'annunzio di disastri, infortuni o pericoli inesistenti sia idoneo a suscitare allarme presso l'autorità, gli enti o le persone che...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 22546 del 5 novembre 2010
«Nel giudizio di impugnazione avverso la sentenza dichiarativa di fallimento, quanto ai procedimenti in cui trova applicazione la riforma di cui al d.l.vo n. 169 del 2007, che ha modificato l'art. 18 legge fall., ridenominando tale mezzo come...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5340 del 26 maggio 1993
«Ai fini della sussistenza dell'associazione per delinquere, non è necessario che l'associazione stessa tragga origine da un regolare atto di costituzione, pur essendo necessaria un'organizzazione di fatto con predisposizione, sia pure rudimentale,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4251 del 9 febbraio 1994
«In tema di sequestro probatorio, disciplinato dall'art. 253 nuovo c.p.p., la sussistenza delle esigenze probatorie va in ogni caso verificata, sia che il sequestro riguardi cose pertinenti al reato, sia che abbia avuto ad oggetto il corpo del...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 24370 del 16 novembre 2006
«Il giudice del merito, che non è tenuto ad ammettere a valutare tutti i mezzi di prova dedotti dalle parti ove ritenga sufficientemente istruito il processo, ben può, nell'esercizio dei suoi poteri discrezionali insindacabili in cassazione, non...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4011 del 9 luglio 1984
«Il potere di revoca del provvedimento ammissivo del giuramento decisorio — esercitabile anche dopo che questo sia stato prestato, ove il giudice si convinca dell'insussistenza delle condizioni per la relativa ammissione — non trova deroga né...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3272 del 17 maggio 1986
«L'apprezzamento del giudice del merito in ordine alla sussistenza del requisito della semiplena probatio e alla scelta della parte cui debba essere deferito il giuramento suppletorio, è un giudizio di fatto insindacabile in sede di legittimità se...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4956 del 13 maggio 1993
«In tema di omicidio, dalla preordinazione del crimine, concernente le modalità di esecuzione di esso, che non è da sola sufficiente a denotarne la premeditazione, possono essere tratti elementi sintomatici idonei ad una corretta individuazione e...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 7627 del 30 luglio 1996
«Perché possa parlarsi di «doppia chiamata» in correità è necessaria una convergenza in ordine allo specifico fatto materiale oggetto del narrato. (Affermando siffatto principio la Cassazione ha escluso la sussistenza degli elementi di conferma di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 7317 del 27 giugno 1995
«Per la sussistenza dell'aggravante della premeditazione è necessario che ricorra un intervallo di tempo apprezzabile tra l'ideazione e l'esecuzione del proposito criminoso, nel corso del quale non solo tale proposito si consolida e si rafforza, ma...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 1 del 28 giugno 2000
«Poiché la cosa giudicata si forma sui capi della sentenza (nel senso che la decisione acquista il carattere dell'irrevocabilità soltanto quando sono divenute irretrattabili tutte le questioni necessarie per il proscioglimento o per la condanna...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5524 del 22 febbraio 1994
«L'inciso «anche per fatti sopravvenuti» che figura nel primo comma dell'art. 299 c.p.p., legittima poi, che, ove da una rivalutazione dei fatti preesistenti dovesse rendersi evidente un'eclatante insussistenza delle predette condizioni di...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 11353 del 17 giugno 2004
«Nel rispetto del principio dispositivo i poteri istruttori non possono in ogni caso essere esercitati sulla base del sapere privato del giudice, con riferimento a fatti non allegati dalle parti o non acquisiti al processo in modo rituale, dandosi...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 2359 del 4 marzo 1998
«Il fatto che, a norma dell'art. 5, legge 15 luglio 1966, n. 604 gravi sul datore di lavoro l'onere della prova della giusta causa o del giustificato motivo del licenziamento non esime il lavoratore, il quale neghi la sussistenza dei fatti posti a...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 4330 del 24 ottobre 1989
«Nel nuovo rito del lavoro, che è caratterizzato dall'oralità, dall'immediatezza e dalla concentrazione degli atti processuali nonché dall'accentuata ufficialità del processo, la disciplina dettata dai nn. 3, 4 e 5 dell'art. 414 c.p.c. — secondo la...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 5971 del 27 maggio 1995
«Ai sensi dell'art. 426 c.p.c., il passaggio dal rito ordinario al rito speciale e la conseguente possibilità per le parti di provvedere ad integrare gli atti carenti (ferme restando le sole preclusioni eventualmente già maturate alla stregua della...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 247 del 12 gennaio 2000
«Fra questi si annovera, nel caso di sfratto intimato per mancato pagamento del canone (ovvero degli oneri accessori, com'è assolutamente pacifico), «l'attestazione del locatore o del suo procuratore che la morosità persiste» (art. 663, terzo...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2561 del 17 marzo 1993
«Pertanto, la scelta di mezzi di reazione o la prosecuzione di una condotta reattiva che, per consapevole determinazione, superi i limiti imposti o comunque non sia più necessaria, esclude qualsiasi collegamento tra l'iniziale situazione, che...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1569 del 27 novembre 1968
«A differenza che per le ipotesi criminose previste dagli artt. 432, 433 e 434 c.p., per la sussistenza del delitto di detenzione di materie esplodenti (art. 435 c.p.) non è richiesto il verificarsi di un pericolo per la pubblica incolumità. Il...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9727 del 29 ottobre 1997
«In tema di delitti contro la pubblica amministrazione, poiché il riconoscimento dell'attenuante di cui all'art. 323 bis c.p. (fatto di particolare tenuità) è subordinato alla verifica delle particolari modalità e circostanze dell'azione, ai mezzi...»