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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 420 del 19 gennaio 1982
«Il delitto di rivelazione dei segreti di ufficio si risolve in una fattispecie plurisoggettiva anomala, essendo la condotta incriminata legata a chi riceve la notizia e alla previsione della punizione nei confronti del solo autore della...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 1462 del 5 gennaio 2002
«In tema di ubriachezza, l'intervenuta depenalizzazione, per effetto dell'art. 54 del D.L.vo 30 dicembre 1999 n. 507, della contravvenzione di cui all'art. 688, comma 1, c.p., non ha inciso sul secondo comma di tale articolo, per cui conserva...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 11309 del 10 novembre 1994
«L'interno dell'autovettura di un privato non costituisce né luogo pubblico, né luogo aperto al pubblico. Pertanto, non risponde della contravvenzione di cui all'art. 688 c.p. colui che venga colto in stato di ubriachezza nell'abitacolo del...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 9861 del 17 settembre 1987
«Ai fini della sussistenza della contravvenzione di cui all'art. 132 cod. strad., diversamente che per il reato di cui all'art. 688 c.p., non è richiesto un grado tale di ebbrietà, da dover essere percepibile da chiunque, essendo sufficiente che...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 27916 del 7 luglio 2009
«Integra la contravvenzione di somministrazione di bevande alcooliche a minori o a infermi di mente (art. 689 c.p.) la condotta di chi somministri bevande alcoliche al minore di anni sedici, limitandosi a prendere atto della risposta di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4657 del 11 dicembre 1993
«È configurabile la contravvenzione di cui all'art. 695 c.p. (fabbricazione o commercio non autorizzato di armi), in caso di detenzione, per la vendita, di un numero di armi superiore a quello consentito in base alla licenza, limitatamente alle...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1418 del 5 febbraio 1998
«Ai fini della configurabilità della contravvenzione di cui all'art. 698 c.p. — inottemperanza all'ordine, legalmente dato dall'autorità, di consegnare nei termini prescritti le armi detenute — la mancata indicazione di un preciso termine per...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 43003 del 28 novembre 2005
«Integra la contravvenzione di esplosioni pericolose (art. 703 c.p.) la condotta del soggetto che, sebbene abbia regolarmente denunciato la detenzione di un'arma comune da sparo, esploda con la stessa in luogo abitato colpi d'arma da fuoco, in...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 342 del 26 febbraio 1973
«La norma dell'art. 703 c.p. espressamente prevede il divieto di sparare, in luogo abitato, armi da fuoco, senza alcun riferimento alla diversa categoria di armi da sparo. Non integra pertanto gli estremi della contravvenzione di cui al citato art....»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 7634 del 7 luglio 1994
«L'elemento oggettivo della contravvenzione di cui all'art. 707 c.p., rappresentato dal fatto che l'agente sia «colto in possesso» di chiavi alterate o di grimaldelli, non va inteso nel senso che, oltre al possesso di tali oggetti, si richiede...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 6331 del 17 dicembre 1990
«In tema di sequestro probatorio, il denaro può configurarsi come corpo di reato, in relazione alla contravvenzione di possesso ingiustificato di valori, prevista dall'art. 708 c.p., anche nel caso in cui l'imputato ne sia stato colto in possesso...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 32521 del 19 agosto 2011
«L'elemento materiale della contravvenzione di cui all'art. 707 c.p., rappresentato dal fatto che l'agente sia colto in possesso di chiavi alterate o di grimaldelli, non va inteso nel significato restrittivo che l'agente venga colto "in flagranza"...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 26289 del 9 luglio 2010
«Il porto ingiustificato di un coltellino a serramanico (nella specie, di lunghezza pari a cm. 9 di cui cm. 4 di lama), se può rilevare sotto il profilo della contravvenzione ex art. 4 della l. n. 110 del 1975, non può invece essere fatto rientrare...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 10475 del 1 settembre 1999
«In tema di possesso ingiustificato di chiavi alterate o grimaldelli, poiché la contravvenzione di cui all'art. 707 c.p. punisce la condotta di colui che sia colto in possesso degli oggetti sopra indicati, per la realizzazione dell'elemento...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 9331 del 26 ottobre 1996
«Poiché l'elemento oggettivo caratterizzante il reato di cui all'art. 707 c.p. è costituito dall'attualità del possesso degli strumenti atti allo scasso, il quale non presuppone un rapporto di contiguità fisica costante con gli stessi, l'elemento...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 2479 del 13 marzo 1995
«La contravvenzione di cui all'art. 707 c.p. può ritenersi assorbita dall'aggravante della violenza sulle cose, prevista per il furto dall'art. 625, n. 2, c.p., qualora ricorra un nesso di strumentalità tra il possesso degli arnesi atti allo scasso...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 7073 del 17 giugno 1988
«In tema di rapporti tra la contravvenzione di possesso ingiustificato di chiavi alterate o di grimaldelli e il reato di furto circostanziato, tentato o consumato, quando il soggetto attivo è sorpreso mentre si accinge, essendo in possesso di...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 10667 del 14 novembre 1985
«La contravvenzione di cui all'art. 707 c.p. è assorbita dal reato di furto aggravato solo se gli arnesi sono stati usati sicuramente per consumare il furto e soprattutto se il loro possesso è stato accertato nell'atto di commettere il furto...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 5445 del 12 giugno 1984
«La contravvenzione di cui all'art. 707 c.p. può ritenersi assorbita nell'aggravante della violenza sulle cose prevista per il furto dall'art. 625, n. 2, c.p. qualora ricorra un nesso di strumentalità tra il possesso degli arnesi atti allo scasso e...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 43084 del 11 novembre 2003
«Non è configurabile l'elemento oggettivo della contravvenzione di cui all'art. 712 c.p. nella condotta di un soggetto che trovi e conservi il possesso di un oggetto, abbandonato da chi lo ha sottratto al legittimo proprietario, in quanto nel...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 10456 del 5 ottobre 1998
«Nella contravvenzione di cui all'art. 712 c.p., il bene incautamente acquistato rappresenta il «profitto» e non il «prezzo» del reato. Pertanto nel caso di acquisto di autoveicolo al quale siano state apportate alterazioni ai numeri identificativi...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 6369 del 25 giugno 1996
«La ratio della disposizione di cui all'art. 712 c.p. (acquisto di cose di sospetta provenienza) è rappresentata dalla finalità di evitare che venga agevolata la fruizione di profitti derivanti da delitti offensivi del patrimonio; tale ipotesi...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 5361 del 7 maggio 1994
«Ai fini della configurabilità della contravvenzione di incauto acquisto non è necessaria la dimostrazione rigorosa della provenienza da reato delle cose ricevute dall'agente, in quanto l'illecito si concreta allorché tale provenienza sia...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 8007 del 16 luglio 1992
«Ai fini della sussistenza della contravvenzione di cui all'art. 712 c.p. (incauto acquisto), non è necessario che si dimostri la provenienza da reato delle cose acquistate, diversamente da quanto richiesto dall'art. 648 c.p. in tema di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 17237 del 7 dicembre 1989
«Il criterio distintivo tra il delitto di ricettazione e la contravvenzione prevista dall'art. 712 c.p. deve ricercarsi nell'elemento psicologico, che nel primo reato si concreta nella certezza, da parte dell'agente, della provenienza delittuosa...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4896 del 10 maggio 1975
«Ai fini della sussistenza della contravvenzione di esercizio del giuoco d'azzardo, non è necessaria la sorpresa in flagranza dei giocatori o l'effettiva partecipazione di terzi al gioco, ma è sufficiente che l'imputato abbia predisposto tutto ciò...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 2752 del 24 gennaio 2006
«Integra la contravvenzione di cui all'art. 718 c.p. la condotta di noleggio o installazione di apparecchi per il giuoco di videopoker, quando risulti il carattere assolutamente aleatorio del giuoco e la finalità di lucro, posto che oggetto del...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 33033 del 5 agosto 2003
«La condotta consistente nell'esercizio di giuochi d'azzardo svolto mediante apparecchi automatici ed elettronici denominati videopoker, il cui utilizzo è vietato dall'art. 110 T.U.L.P.S., configura la contravvenzione di cui all'art. 718 c.p. e non...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 8584 del 24 luglio 1998
«L'esercizio del gioco d'azzardo per mezzo di apparecchi automatici elettronici, c.d. videopoker, integra sia la contravvenzione di cui all'art. 718 c.p., sia quella di cui all'art. 110 del R.D. 18 giugno 1931, n. 773, stante la diversa obiettività...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1068 del 6 febbraio 1997
«Dalla previsione dell'art. 4 legge 13 dicembre 1989, n. 401 («Interventi nel settore del giuoco e delle scommesse clandestini e tutela della correttezza nello svolgimento di competizioni agonistiche»), che punisce l'organizzazione, in assenza di...»